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domenica 3 novembre 2013

COMMERCIO | intervista sull'esito del 5° bando sui "distretti"

la mappa dei "Distretti del Commercio" in Provincia di Cremona
Intervista rilasciata ad un organo d'informazione locale.


Quasi 300.000 euro in arrivo ai Distretti del Commercio attivi sul territorio provinciale dopo la pubblicazione, da parte di Regione Lombardia, della graduatoria relativa al 5° bando fresca di stampa.
Beneficiari i distretti “urbani” di Cremona e Crema e quelli “diffusi”, vale a dire comprendenti più comuni, dei quali sono capofila Pandino e Casalmaggiore.
Un segnale importante in un momento di persistente crisi nel settore del commercio. Ne parliamo con l’Assessore Provinciale allo Sviluppo Economico Matteo Soccini.

Assessore Soccini l’esito dell’ultimo bando sui distretti ha premiato ancora una volta il territorio provinciale, non è la prima volta che questo accade?
Verissimo, il bando di cui abbiamo avuto l’esito pochi giorni orsono è infatti il 5° a valere sui distretti del commercio, ed in tutti i precedenti il territorio provinciale si è dimostrato attivo e propositivo riuscendo a ottenere nel tempo cifre considerevoli, parliamo ormai di 2.000.000 di euro.

Ha parlato di territorio, questo significa che gli attori non sono stati solo i comuni, ma più realtà?
Esatto, i distretti nascono dall'intuizione di Regione Lombardia di mettere attorno ad un tavolo comuni, associazioni di categoria non solo del commercio, ma anche dell’artigianato, la provincia e la camera di commercio. Difatti l’amministrazione provinciale è partner di tutti i 13 distretti operanti nel territorio.

Una presenza, quella del suo assessorato, anche propositiva stando alla natura dei progetti presentati nell'ultimo bando, focalizzati sull'avvicinamento ad EXPO 2015?
Certamente l’essere seduti nelle “cabine di regia” dei vari distretti ci ha permesso di dare un apporto ai progetti presentati che avessero un’ottica “provinciale” facendo comunicare il territorio e offrendo le sue bellezze e ricchezze nello spirito del “fare sistema”, spesso solo invocato ma che grazie all'apporto di tutti siamo riusciti a realizzare , ed le risorse arrivate ne sono una valida testimonianza.

A proposito di EXPO 2015, di cui lei ha la delega dal presidente Salini, il buon esito del bando può essere visto come segnale di fiducia verso l’esposizione?
Ritengo di si. I risultati ottenuti dai progetti presentati devono incoraggiare il territorio la lavorare unito verso questo grande appuntamento. Ed in quest’ottica la Provincia di Cremona è stato il primo ente pubblico a sottoscrivere, su mai proposta, il protocollo d’intesa elaborato con la Camera di Commercio. Un documento che mette nero su bianco l’impegno del territorio di lavorare unito e verso il quale l’apporto della Provincia non mancherà. A tal fine le riunioni in Regione Lombardia per tutto quanto riguarda il turismo proseguono ed il lavoro silenzioso ma efficace che stiamo mettendo in campo è costante.

Quindi a breve potremo porle altre domande sul tema?

A vostra disposizione…

sabato 31 agosto 2013

INTERVISTA | InPrimapagina su EXPO, economia e turismo.

In Giunta provinciale Lei ha responsabilità in materia di sviluppo economico, innovazione, Expo 2015 e turismo. Cominciamo dall'Expo. Prima delle ferie estive, due importanti fatti sono avvenuti sul territorio: il primo, la presentazione a Cremona delle opportunità offerte dalla manifestazione. Una presentazione appunto, senza dialogo tra gli attori coinvolti. Perché non ha ritenuto opportuno intervenire in CCIAA per portare il Suo punto di vista?

L’incontro, organizzato da Provincia e CCIAA, è stato pensato per dare voce ai due sottosegretari intervenuti (Martina per il governo e Sala per la regione) ed ascoltare da loro le prossime mosse e intenzioni degli organi di cui fanno parte. In quest’ottica gli interventi introduttivi dei Presidenti di Provincia e CCIAA, Salini e Auricchio sono stati più che sufficienti, un mio ulteriore interventi non avrebbe aggiunti nulla rispetto a quanto esposto dallo stesso Presidente e dal Direttore Generale dell’ente Marina Ristori che ben hanno rappresentato il lavoro svolto soprattutto da chi mi ha preceduto come delegato all'expo, vale a dire l’attuale consigliere regionale Federico Lena.


Tra discorsi, presentazioni, dichiarazioni, sembra che si stia perdendo di vista l’importanza reale dell’Expo per offrire una boccata d’ossigeno all'economia lombarda (e non solo). In che modo la Provincia di Cremona potrebbe diventare protagonista della manifestazione secondo Lei?

Non credo affatto che si stiano perdendo di vista le opportunità che potrebbero nascere da EXPO, il problema è che molti non avendo approfondito realmente il tema e le implicazioni pensavano all'evento come all'ennesima occasione di finanziamento di progetti buoni per tutte le stagioni.
Come territorio provinciale quello che si deve fare e mettere a sistema quanto già esiste sul territorio soprattutto dal punto di vista turistico e ricreativo (enogastronomia, musica, arte e cultura), seguendo le linee guida di recente presentate da Regione Lombardia.
Il tutto relazionandoci con il nuovo ente di promozione turistica che Regione, società EXPO e camera di commercio di Milano stanno costituendo in queste settimane.


L’altro importante evento è la sottoscrizione di un accordo sul lavoro, tra sindacati ed ente organizzatore dell’Expo. In che modo anche la provincia di Cremona beneficerà di questa opportunità?

Ritengo pochi in quanto dalle notizie in mio possesso l’accordo riguarda quanto avverrà nel sito di Milano che ospiterà l’evento. Una eventuale ricaduta sul nostro territorio potrebbe avvenire nel caso in cui aziende presenti in provincia fossero coinvolte nei lavori e/o nella gestione dell’evento.


Expo 2015 si collega indissolubilmente allo sviluppo economico, Sua materia di competenza. L’Amministrazione provinciale sta valutando iniziative concrete, progetti reali per sfruttare questo evento non solo a breve termine, ma anche una volta conclusa la manifestazione?

I continui e ormai insostenibili tagli ai trasferimenti rendono pressoché impossibile per un ente come la provincia, destinato alla sparizione, mettere in campo risorse tali da poter intraprendere progetti di particolare impatto. Quello che l’ente, a prescindere dall'appuntamento EXPO è quello di convogliare le risorse comunque presenti e i possibili finanziamenti esterni sulla realizzazione di opere di complemento per rendere fruibile il territorio da parte di potenziali inventori, quali ad esempio gli interventi per il completamento della Paullese, la grande viabilità sul casalasca e non ultimo il costante impegno sul lato della riduzione del digital device.


In che modo state progettando di inserire la 
Provincia di Cremona tra le mete turistiche di Expo 2015? Abbiamo già sentito più volte parlare della valorizzazione del violino, considerato Patrimonio dell’umanità, a Cremona e dell’organo a Crema, ma in concreto cosa sarà proposto ai milioni di visitatori che arriveranno in Lombardia?

Lavorando attraverso gli strumenti oggi a nostra disposizione quale il Sistema Turistico Po di Lombardia quale collettore di una offerta turistica integrata tra i territori della bassa Lombardia, valorizzando realtà come la Strada del Gusto e non ultimo il fondamentale ruolo del Distretto Culturale. Come Provincia già in occasione del recentissimo bando dei Distretti del Commercio scaduto i primi di luglio abbiamo supportato le singole amministrazioni comunale, Crema e Cremona in primis, fornendo materiale e itinerari turistici che vedessero il territorio operare in sinergia e non ciascuno per conto proprio.
Detto questo molto dovranno fare le singole amministrazioni comunali in quanto sono i primi attori che operano sul territorio.
Il ruolo dell’ente provinciale è di coordinare e indirizzare le loro politiche verso le linee guida di Regione Lombardia che ho citato in precedenza.


Passiamo alla situazione attuale: le indagini congiunturali a livello nazionale e regionale continuano a non presentare segnali positivi. Come vanno le aziende cremonesi? Quali sono i settori che riescono a resistere?

Come tutto il territorio nazionale anche la nostra provincia continua a risentire della persistente congiuntura economica negativa. A livello locale i settori che mantengono comunque buone performance sono quelli nei quali vi è una tradizionale forza, vale a dire l’agroalimentare, sia nella produzione di materia prima quale il latte, sia nella trasformazione, alcune nicchie della meccanica, specie laddove processi di aggregazione e rete hanno avuto una maggiore implementazione (il polo della meccanica di Castelleone è un valido esempio) e un settore ormai strategico come quello della cosmetica, particolarmente attivo nel cremasco.


L’innovazione è una delle chiavi di volta per riuscire ad uscire dalla crisi: lo dimostrano i casi di molte aziende che anche nell'attuale congiuntura, non solo non chiudono, ma addirittura assumono. Qual è il ruolo svolto dal Suo assessorato?

Il ruolo si inquadra nel lavoro svolto per l’eliminazione del digital device del nostro territorio rispetto ad altre aree del paese. Il lavoro sulla progettualità inerente la banda ultra larga è stato e sarà importante per sopperire a questa notevole mancanza che ancora pervade il nostro sistema produttivo.

Era stato costituito presso la Prefettura il tavolo del credito, una sorta di osservatorio per verificare se effettivamente le banche sostengono il territorio. Chi lo controlla? Perché tutti gli imprenditori si lamentano ancora che non hanno l’appoggio delle banche? Ma allora il tavolo funziona o no?

Ritengo che queste domande dovrebbero essere rivolte a chi il tavolo ha organizzato e gestito.

sabato 27 luglio 2013

PROVINCIA | riflessioni sull'ultimo consiglio (saltato)

Come molti avranno appreso dai media la seduta di ieri del Consiglio Provinciale non si è svolta causa il non raggiungimento del numero legale (il minimo di consiglieri presenti per avviare i lavori è di 16 su 31, ma Lega e Pdl non vi sono arrivati per le assenze di ben 6 consiglieri, alcune comunicate per tempo, altre solo la mattina stessa del consiglio e per motivi su cui preferisco soprassedere...).

Al di là del numero paritario di assenze tra i due partiti di maggioranza la maggiore responsabilità di quanto accaduto ieri è ben sintetizzata dalle parole di Franco Mazzocco e confermata da quelle di Gabriele Gallina di seguito riportate da un articolo del sito www.inviatoquotidiano.it e riprese anche dagli altri organi di informazione.

In attesa di capire se la seconda convocazione del consiglio provinciale sui temi all'ordine del giorno possa essere fissata per il prossimo martedì 30 maggio, il consigliere della Lega Nord Franco Mazzocco ha chiesto un urgente vertice di maggioranza: "Perché chi siede in questo consiglio ha un ruolo istituzionale, e deve rispondere ai cittadini - ha detto il capogruppo del Carroccio - Non è possibile che beghe interne agli amici del Pdl abbiano fatto venir meno il numero legale".
Amaro il commento conclusivo di Gabriele Gallina, alla sua prima uscita come capogruppo del Pdl in Provincia. 
"E' un peccato vedere che tensioni interne al partito si trasferiscano sulle istituzioni - ha affermato - per le quali ciascuno di noi ha preso l'impegno di lavorare. Chi fa politica deve saper scindere il suo ruolo istituzionale, in cui è chiamato a essere il rappresentante dei cittadini, e quello di uomo di partito, in cui portare le proprie sensibilità e idee. Non è il consiglio provinciale il luogo per le battaglie personali".

Volete un  mio commento? 
Eccolo: "Sottoscrivo pienamente le parole pronunciate da Franco nell'indicare le beghe del Pdl quale causa di quanto avvenuto ieri, circostanza confermata dal capogruppo di quel partito.

Che ogni movimento politico abbia al proprio interno discussioni e problemi da risolvere è noto a tutti (basta una breve rassegna stampa dell'ultimo mese per comprendere l'armonia interna al Pdl n.d.r.), ma queste devono rimanere estranee al corretto svolgimento dei lavori assembleari del consiglio provinciale, per rispetto dei cittadini che questa amministrazione amministra (perdonate il gioco di parole ;-)...).

Come Assessore non è affatto gratificante vedere certi "spettacoli" mettere a repentaglio il proprio lavoro e quello dei colleghi.

Specie in un periodo nel quale, mi riferisco all'ultimo anno di attività, il quadro normativo ha visto l'ente che oggi amministriamo prima soppresso, poi accorpato, con giunte prima decadute e poi non decadute, fino ai progetti di questi giorni annunciati dal governo.

E nonostante questa costante incertezze a volte scoraggianti ed il problema delle assenze in consiglio (fatto non nuovo...), mi sia permesso di segnalare come proprio in questo anno di lavoro quasi terminato il sottoscritto non ha saltato una sola seduta della giunta provinciale.
La voglia di lavorare non è mai mancata, e non mancherà in questo ultimo anno di mandato...
Spero che anche altri si facciano un esame interiore e onorino l'impegno assunto con gli elettori."

sabato 6 luglio 2013

TURISMO | incontro sul problema degli operatori abusivi

La scorsa settimana si è svolto un incontro per affrontare il problema dei soggetti che, a vario titolo, organizzano viaggi e soggiorni al di fuori della normativa vigente.
di seguito riporto un articolo tratto dal sito www.inviatoquotidiano.it che ne parla e l'immagine del pezzo apparso sul quotidiano "La Provincia".

OPERATORI ABUSIVI DEL ‪#‎TURISMO‬
‪#‎Cremona‬, vertice in Provincia, promosso dall'Ass.re ‪#‎Soccini‬ con i titolari delle agenzie di viaggio. La preoccupazione delle associazioni di categoria: "Fenomeno dilagante. Situazione esplosiva". Le contromisure della Provincia


Cremona - Vertice in Provincia sulla piaga degli operatori turistici 'abusivi'. L'incontro sé è tenuto lo scorso 27 giugno presso la sede dell’Amministrazione provinciale di Cremona. Hanno partecipato i titolari e rappresentanti delle agenzie di viaggio del territorio per discutere il problema dei soggetti non accreditati che interferiscono con l’attività delle agenzie di viaggio e di turismo.

L’incontro, convocato e presieduto dall’assessore provinciale al Turismo Matteo Soccini ha registrato la presenza di numerosi titolari e rappresentanti di agenzie viaggio operanti su tutto il territorio provinciale, del presidente regionale Fiavet (Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo) Luigi Maderna, del rappresentante di Confcommercio Alberto Bardelli e del presidente di Asvicom Berlino Tazza.

Dopo l’apertura dei lavori da parte dell’assessore Soccini si sono succeduti parecchi interventi dei rappresentanti di categoria e delle agenzie, che hanno evidenziato in primis l’odierna portata del fenomeno, cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni ed ormai dilagante, in grado quindi di danneggiare in modo significativo, soprattutto in una congiuntura quale quella attuale, l’operato delle agenzie viaggio “autorizzate”.
Ormai i soggetti che organizzano viaggi appartengono alle categorie più svariate, un panorama sempre più composito ed eterogeneo.

Gli eventi organizzati sono di ogni tipo e durata, e spesso si traducono anche in un potenziale rischio per gli aderenti al viaggio in quanto gli organizzatori non possiedono né la professionalità né tantomeno i requisiti prescritti dalla legge, anche di carattere oneroso, di cui le agenzie devono essere dotate per poter esercitare la propria attività.
Tutti i presenti hanno concordato sul fatto che la situazione ormai è divenuta esplosiva ed inaccettabile e che è necessario un intervento congiunto, non più singolo ed estemporaneo come è avvenuto fino ad oggi.

“E’ infatti solo con la collaborazione congiunta tra agenzie, associazioni di categoria e amministrazione provinciale, che sarà possibile organizzare un intervento significativo, atto ad arginare le dilaganti irregolarità – ha sintetizzato l’assessore Soccini – il tutto al fine di tutelare non solo le agenzie che rispettano le norme, ma anche i singoli consumatori che troppo spesso rischiano di trovarsi in situazioni spiacevoli e dannose”.

Al termine degli interventi, l’assessore Soccini ha sintetizzano una prima linea di azione comune:
1) creazione di un indirizzo di posta elettronica dedicato per le segnalazioni di abusi da parte delle agenzie;
2) emanazione di circolari a vari soggetti che organizzano eventi, differenziate a seconda della categoria di soggetto, condivise con FIAVET ed associazioni;
3) Incontri specifici, per sensibilizzare in particolare i soggetti istituzionali, e del cui esito le agenzie saranno informate;
4) Aggiornamento della situazione ad un successivo incontro in autunno, quando verranno valutate anche eventuali azioni successive.

mercoledì 29 maggio 2013

Sussurrandom incontra Matteo Soccini

In via "quasi" eccezionale riapertura temporanea del Blog per pubblicare il video dell'intervista a Sussurrandom

Nonostante l'intervistato,
Buona Visione!


sabato 29 settembre 2012

Comunicato Stampa | LEGA NORD: la posizione politica della sezione cittadina in merito al riordino delle province.

CREMA, 29 settembre 2012 – In merito al dibattito sul riordino delle province, scaturito in seguito alle disposizioni normative del governo Monti, il direttivo della sezione cittadina di Crema, nella seduta di giovedì scorso, ha approvato all’unanimità un documento politico nel quale, oltre a ribadire la posizione ufficiale del movimento a livello nazionale, esprime il proprio parere in ordine alla situazione locale.

Quanto al dibattito svoltosi stamane in consiglio comunale, la Lega Nord esprime il proprio compiacimento per ritrovare, in numerosi interventi ed anche nell’ordine del giorno approvato dall’assemblea, diversi temi e problematiche già presenti nel proprio documento di seguito riportato. 

RIORDINO DELLE PROVINCE

La posizione politica della Sezione di Crema della Lega Nord.

La Lega Nord si fa interprete delle istanze e dei bisogni dei cittadini del Nord, dando risposte concrete alla questione settentrionale. È da qui che prende corpo la nostra ferma posizione sull’anteporre sempre e comunque il Nord.

Sul tema Province, la questione settentrionale si evidenzia nel dualismo Nord – Sud.

Analizzando i dati socio-economici e demografici, il raffronto tra popolazione e dipendenti pubblici, i servizi resi e il loro costo pro capite, è evidente la sostanziale differenza tra le diverse Province.
Soprattutto, risulta assodato come le Province del Nord siano efficienti, bene organizzate, rendano servizi ai propri cittadini, mentre quelle del Sud spesso utilizzino in modo meno efficiente le risorse pubbliche, producano sprechi ed esercitino minori funzioni.


Le Province devono essere oggetto di riordino considerando la conformazione territoriale delle Regioni del Nord e l’esigenza di svolgere un’azione di coordinamento dei Comuni, soprattutto quelli con pochi abitanti, risulta necessario un ente intermedio di area vasta.

Alle Regioni dovrebbe essere attribuita la competenza sull’ordinamento degli Enti Locali attualmente attribuita allo Stato. Riteniamo che gli organi della Provincia (presidente e consiglio) devono essere eletti a suffragio diretto. Ciò consente ai cittadini di poter scegliere i propri rappresentanti e costituisce un principio fondamentale di democrazia.

Un reale processo di riordino non può prescindere dell’eliminazione di tutti gli enti intermedi come agenzie, consorzi, ATO, comunità montane, ecc., attribuendo le relative funzioni a Comuni, Province e Regioni, in modo da evitare una inutile duplicazione di costi (pagati dai cittadini).

In ordine alle possibili prospettive di riordino della provincia di Cremona, e di quelle con essa confinanti non rispettanti i parametri stabiliti dal governo Monti (Lodi e Mantova), si esprime la preferenza per un’unione dell’attuale territorio provinciale con la vicina Lodi.

Questo per ragioni non solo ascrivibili agli storici rapporti tra i due territori, in particolare il cremasco con il lodigiano, ma anche per le attuali interconnessioni a livello economico e sociale tra le varie realtà interessate, ampiamente e accuratamente descritte nella “relazione sulla proposta di riordino” predisposta dall’amministrazione provinciale di Cremona.

Sull’ipotesi di aggregazione dell’unione Cremona/Lodi con la provincia di Mantova si esprime la preoccupazione per le possibili difficoltà di gestione e conduzione politico/amministrativa di una realtà comprendente territori con tessuti economico/sociali profondamente diversi tra loro.

Onde ovviare a tali possibili problematiche è fondamentale per i territori incrementare la funzionalità delle consulte dei sindaci (presenti in provincia di Cremona e possibilmente estensibili agli altri territori), per renderle effettivamente i luoghi di discussione e progettazione delle politiche di comune interesse per le varie realtà.

È altresì fondamentale, a prescindere dall’esito del processo di riordino, iniziare a prefigurare un processo di decentramento amministrativo per la creazione di una nuova provincia “policentrica”, in cui siano le istituzioni ad avvicinarsi ai cittadini e non il contrario.

Per quanto riguarda l’ipotesi di un riordino che preveda una destrutturazione degli attuali confini provinciali con l’aggregazione dei comuni del lodigiano, del cremasco, della bassa bergamasca e parte del milanese, mirante a creare una nuova provincia rispettosa dei parametri governativi, si ritiene la stessa impraticabile sotto il profilo legislativo ed irrealizzabile sotto quello politico/amministravo.

LEGA NORD | Sezione di Crema

giovedì 5 luglio 2012

Comunicato Stampa | Sviluppo Economico: Provincia in campo per la diffusione della banda larga

L'assessore Matteo Soccini: “Così rispondiamo alle richieste degli imprenditori”.
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Cremona, 5 luglio 2012 – Due anelli di fibra ottica, uno ad ovest e uno a sud-est di Crema, per una lunghezza totale di oltre 100 chilometri. Così da fornire la tecnologia della banda larga alle imprese del Polo della Cosmesi (area a ovest di Crema) e dei Poli della Meccatronica e dell'Agroalimentare (area sud-est di Crema). E' questo il  grande progetto per lo sviluppo economico del territorio che la Provincia di Cremona, con l'assessore Matteo Soccini, sta portando avanti e con cui si candida ad ottenere 3 milioni e 800mila euro di finanziamento da parte di Finlombarda, e 500mila euro da Regione Lombardia, tramite il bando ASTER (Accordi di Sviluppo Territoriale), come cofinanziamento di un progetto del valore di 1 milione.

“Decidendo di puntare sulla banda larga tramine fibra ottica – spiega l'assessore provinciale allo Sviluppo Economico Matteo Soccini – creando un progetto che nasce dal territorio e che è per il territorio. Stiamo lavorando da tempo sulla banda larga, soprattutto con il vicepresidente Federico Lena cha ha la delega all'Innovazione tecnologica. E abbiamo sperimentato settimanalmente, visitando i paesi ed entrando nelle aziende insieme al presidente Massimiliano Salini, che la richiesta di adeguate infrastrutture tecnologiche è la più sentita dai nostri imprenditori. In questo modo cerchiamo di rispondere a queste richieste”.
Per quanto riguarda il bando ASTER, la Provincia di Cremona come ente capofila ha presentato tre progetti, relativi a:
  • Banda larga (“L'interconnessione: un'efficiente modalità per una moderna cultura di rete”), redatto direttamente dalla Provincia di Cremona.
  • “Polo delle tecnologie”, in collaborazione con il Comune di Cremona.
  • Valorizzazione dell'area di Tencara, in collaborazione con l'Associazione Industriali.
Il bando ASTER prevede un fondo di 5,5 milioni di euro (come cofinanziamento al 50% dei progetti) su tutta la regione. Le manifestazioni di interesse dovevano essere presentate entro il 15 giungo: in tutta Lombardia sono stati presentati 21 progetti, di cui 3 appunto dalla nostra provincia.
Con il progetto sulla banda larga la Provincia mira ad avere due finanziamenti, da Finlombarda e dal bando ASTER.
Il finanziamento da 3,8 milioni di euro da Finlombarda è per la realizzazione della rete infrastrutturale, vale a dire due anelli di fibra ottica rispettivamente di 51 e 52 chilometri ad ovest di Crema (Crema, Cremosano, Trescore Cremasco, Palazzo Pignano, Pandino, Dovera, Monte Cremasco, Vaiano Cremasco, Bagnolo Cremasco, Crespiatica (LODI), Chieve, Capergnanica e Ripalta Cremasca) e a sud-est di Crema (Offanengo, Castelleone, Soresina, Cappella Cantone e San Bassano, Madignano, Izano, Fiesco e Trigolo).
Sono necessarie almeno 400 manifestazioni di interesse al progetto da parte di imprenditori locali per accedere a questo finanziamento; in pochi giorni la Provincia ha già raccolto circa 250 adesioni e quindi potrà in breve tempo superare ampiamente la soglia di manifestazioni di interesse richieste.Per quanto riguarda il finanziamento del bando ASTER da 500mila euro, la Provincia mira con queste risorse a creare tutti quei collegamenti tra le singole aziende e l'infrastruttura tecnologica, per ricoprire il cosiddetto “ultimo miglio” ed avere così una piena fruizione dell'infrastruttura stessa, il tutto senza chiedere alle imprese alcun contributo.

venerdì 27 aprile 2012

RISPARMI | la giunta provinciale si taglia lo stipendio del 10%


La Provincia di Cremona si conferma ente virtuoso, e decide, anticipando le decisioni del governo, un taglio del dieci per cento dello stipendio di presidente e assessori. Non solo: la giunta provinciale, a inizio aprile, ha deciso anche di proseguire nella politica di contenimento dei costi applicando ulteriori tagli alle spese di staff e di comunicazione, già notevolmente ridotte rispetto al passato.
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Come si legge nella delibera che ha approvato il nuovo piano di tagli, “questa Amministrazione, sin dal suo insediamento, ha dimostrato particolare attenzione e sensibilità al contenimento dei costi della struttura amministrativa, procedendo ad una riduzione di quelli sostenuti dalla precedente Amministrazione, con specifico riferimento alla comunicazione (-91%), allo staff della presidenza (-30%) e alle consulenze affidate (-57%)”.
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Azione che è poi proseguita anche nel 2012: “l’azione di contrazione delle spese di funzionamento è proseguita senza soluzione di continuità, e si è accentuata ulteriormente nella predisposizione del bilancio 2012, con una nuova riduzione dei costi relativi allo staff del Presidente ed alla comunicazione, attraverso l’applicazione di tagli lineari che hanno portato a diminuire le disponibilità di un ulteriore 20%, ma che permettono di finalizzare i risparmi conseguiti in attività e servizi a favore della cittadinanza.”
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Un segnale forte
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Oltre a tutto questo, la Giunta Salini ha ritenuto opportuno “dare un segnale aggiuntivo che, pur avendo un contenuto non risolutivo, renda ancor più evidente la volontà degli amministratori dell’Ente di contribuire ad un riassetto della spesa pubblica, nell’ottica di una complessiva riduzione e contenimento dei costi legati alla gestione della macchina amministrativa”. Segnale che si è appunto concretizzando nella delibera di Giunta che ha stabilito “di proseguire nell’attività di riduzione e contenimento dei costi relativi di struttura, con particolare riguardo a quelli riferiti alla comunicazione e allo staff della presidenza, apportando un’ulteriore contrazione della somma a disposizione e finalizzando i relativi risparmi di spesa ad attività e servizi rivolti alla cittadinanza”, e “di disporre la riduzione del 10% dell’indennità di funzione, attualmente riconosciuta al Presidente ed agli Assessori provinciali”.
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sabato 11 febbraio 2012

L'INFORMATORE | dalla Provincia un grande progetto per Crema

a voi un esempio dell'impegno dell'amministrazione provinciale di cremona (LEGA + PDL) a favore di crema e di tutto il suo territorio.

alla vigilia delle elezioni amministrative di maggio è buona cosa seguire e valorizzare i buoni esempi...

mercoledì 11 gennaio 2012

LEGA NORD | Giorgetti: "Lega, una linea comune su H2O"

di seguito un articolo tratto dal sito www.cremonaonline.it ed a seguire un estratto del documento sulle società partecipate presentato a Crema il 24 settembre scorso.

di Felice Staboli

CREMONA - Lunedì ha incontrato a Milano i rappresentanti del Carroccio di Cremona e di Crema, guidati da Simone Bossi e Angelo Barbati. Per Giancarlo Giorgetti, deputato e segretario nazionale della Lega Nord, un’occasione per mettere a fuoco alcuni aspetti delicati, con risvolti e ripercussioni anche sulla politica locale.

Giorgetti, che cosa è emerso dall’incontro?
«L’obiettivo era delineare una posizione unica, credibile e seria. E così è stato».


A Cremona il futuro del servizio idrico sta provocando grandi tensioni, anche interni alla Lega, con una netta divisione tra Cremona e Crema.
«La Lega in passato si è sempre opposta alla cessione di determinati servizi, a cominciare dall’acqua. La nostra posizione a livello generale è sempre stata molto chiara».

In passato. E adesso?
«E’ la stessa cosa, ma dobbiamo guardare anche a quel che sta succedendo».

Cosa vuol dire?
«Il governo ha annunciato interventi a breve termine in tema di liberalizzazioni che riguarderanno anche l’acqua e le reti. Entro il 20 gennaio conosceremo il quadro normativo».

Quindi?
«Secondo me sarebbe opportuno aspettare. Questo è il consiglio che darei al presidente dell’amministrazione provinciale Salini: aspettare e capire che cosa succede».

Perché una linea diversa tra Cremona e Crema?
«Allora: la nostra posizione è chiara. Noi ci prendiamo il merito di aver sempre reclamato l’opportunità del controllo pubblico per i cosiddetti servizi pubblici».

Ma esiste un punto di incontro?
«Certo. Vogliamo che la società che gestisce il servizio idrico sia pubblica. Se deve essere scelto un privato tramite gara, meglio che sia un soggetto del nostro territorio che possa entrare nella governance. L’acqua di Cremona non può essere gestita a Parigi o a Berlino. Ripeto, per me il presidente Salini farebbe meglio ad aspettare qualche giorno».

il documento...

Sistema idrico integrato
In considerazione dell’esito referendario e del quadro formativo conseguentemente definito, la Lega Nord ritiene che la posizione espressa dai cittadini in riferimento al mantenimento “pubblico” del servizio sia il punto di partenza di qualsiasi valutazione di merito.

Ciò induce a ritenere che il modello ''in house'' sia idealmente quello maggiormente rispondente a tali principi; tuttavia nell'attuale contesto di mancata applicazione effettiva di un autentico modello federale di gestione della ricchezza prodotta dai territori, nonché permanendo vincoli di bilancio derivanti dal patto di stabilità interno aventi come conseguenza una limitata, se non inesistente, possibilità di investimento da parte di comuni e province, esso non risulta economicamente e finanziariamente sostenibile per gli enti locali. Soprattutto alla luce degli investimenti necessari al sistema idrico della Provincia di Cremona previsti in circa 400 milioni di euro per i prossimi 20 anni.

Ne consegue che l'unica soluzione concretamente realizzabile nel contesto attuale, pur rispettando il principio della gestione pubblica dell’acqua, risulti essere il modello di una società mista, il cui il pubblico mantenga una quota di maggioranza ed il socio privato sia partner industriale qualificato.

In quest'ottica va rilevata la criticità della stesura del bando di gara al fine di individuare il partner privato con l'obiettivo rispondere alle esigenze dei cittadini per conseguire un miglioramento del servizio a tariffe eque e sostenibili, utilizzando prioritariamente risorse (imprese e personale) presenti sul territorio.

venerdì 9 dicembre 2011

H2O, tra passato e futuro...



sul perché non è andato avanti vi rimando alle ultime righe di un mio post del 20 febbraio 2009, la risposta al quesito "perché non riproporlo?" si trova nella legge regionale n° 21 del 27/12/2010 come modificata dalla sentenza n° 320/2011 della Corte Costituzionale

mercoledì 31 agosto 2011

Comunicato Stampa - “SOCCINI (Lega): Dopo averla cancellata dal piano cave provinciale, ribadisco la contrarietà ad una cava a Cà delle Mosche”.

CREMA, 31 agosto 2011 – In merito alla richiesta di autorizzare una cava in località Cà delle Mosche, di cui si dà notizia sulla stampa odierna, interviene Matteo Soccini nella doppia veste di consigliere comunale a Crema e assessore provinciale nella giunta Salini.-
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“Innanzitutto mi preme ribadire il giudizio negativo all’ipotesi di apertura di una cava in località Cà delle Mosche, alle porte di Crema – afferma il consigliere leghista Soccini che prosegue – Una contrarietà che ha portato l’attuale giunta provinciale, di cui ho il piacere di fare parte, a licenziare una revisione del piano cave che ha cancellato il sito citato dall’elenco delle cave presenti nel documento originale approvato dalla giunta Torchio.
E’ piacevole constatare come anche coloro che sedevano nella giunta precedente, e facevano parte integrante della vecchia maggioranza in provincia, si dichiarino contrari al progetto”.
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Conclude l’esponente leghista: “Ritengo doveroso rimarcare come il documento deliberato dalla giunta Lega/Pdl abbia ridotto di circa 5 milioni i metri cubi di materiale da cavare eliminando dal piano stesso numerosi siti che apparivano irrazionali, se non inutili. Un’azione di riforma del piano che tutela maggiormente il territorio cremasco e cremonese.
L’assenza delle cosiddette cave di prestito (quelle utilizzate per le opere pubbliche) è nata da una corretta analisi delle esigenze provinciali che non ne richiedevano la presenza nel documento finale.
A conferma della bontà della scelta, attualmente il cantiere della Paullese sta lavorando senza fare ricorso a cave di prestito, questo grazie a nuove metodologie di riutilizzo dei materiali inerti”.

lunedì 29 agosto 2011

MILANO | Manifestazione ANCI contro i tagli ai trasferimenti per i comuni

@ HOME,
appena rientrato dalla manifestazione dei comuni a Milano contro i tagli nei trasferimenti agli enti locali (soldi dei Cremaschi che non tornerebbero ai Cremaschi...), non resta che aspettare...


venerdì 26 agosto 2011

Comunicato Stampa - “SOCCINI (Lega): Sulle “nuove” provincie approfondire il dibattito. Lunedì 29 agosto a Milano, al fianco dei comuni contro i tagli”.

CREMA, 26 agosto 2011 – In merito alle problematiche inerenti alla soppressione di 1/3 delle provincie, all’accorpamento dei piccoli comuni ed ai tagli nei trasferimenti a tutti gli enti locali, interviene Matteo Soccini consigliere comunale a Crema per la Lega Nord nonché assessore alla Provincia di Cremona. 

“Innanzitutto mi preme rimarcare come la necessità di una riforma generale dell’architettura dello stato italiano sia da sempre il fine ultimo del movimento politico cui appartengo afferma il consigliere leghista Soccini che prosegue In quest’ottica ogni qual volta si affronta il tema della riorganizzazione dei livelli di governo il dibattito si anima, purtroppo facendolo scadere spesso in una rincorsa tra forze politiche a presentarsi come quella più “riformatrice” senza una preliminare e corretta analisi della situazione nonché delle dovute soluzioni.
A riprova di questo è sotto gli occhi di tutti la querelle sull’abolizione delle provincie. A fronte di un decreto del governo che ne sopprimerebbe circa 1/3, il PD ribatte proponendo di eliminarne la metà, per arrivare fino a coloro che le abolirebbero tutte (Udc, Idv). Il quadro normativo certo lo avremo dopo la conversione del decreto e su quelle basi si potrà proseguire un dibattito che nel nostro territorio è iniziato non oggi”.

Infatti: “Da oltre un anno in seno alla giunta provinciale il presidente Salini ha ipotizzato l’unificazione delle provincie di Cremona e Mantova, finalizzata alla creazione della provincia del Po. Una nuova entità che potrebbe essere da un lato positiva per il fatto di creare “massa critica” per le contrattazioni con gli enti superiori ma avrebbe il difetto di unire sotto una sola guida territori molto differenti tra loro, oltre che lontani (la distanza tra Rivolta d’Adda e l’ultimo paese del mantovano al confine con Ferrara è di circa 200km)”.

Aggiunge il consigliere Soccini: “Dal combinato disposto tra la proposta Salini e la soppressione della Provincia di Lodi prevista dal decreto è nata la mia idea di lanciare un semplice sondaggio, naturalmente senza la pretesa del rigore scientifico, sulla mia pagina facebook chiedendo un parere sul futuro di Crema e del suo territorio e dalle risposte ricevute sino ad oggi la maggioranza assoluta, pari a poco meno del 60%, sarebbe favorevole ad un ritorno all’epoca napoleonica quando il cremasco era unito al lodigiano.
Il sondaggio da un lato e le opinioni di sindaci ed amministratori apparse sulla stampa sono indice di interesse per il futuro degli assetti amministrativi del territorio. Un approfondimento del dibattito sarà opportuno una volta esaminato il testo definitivo del decreto dopo la sua conversione in legge da parte del parlamento.
Personalmente ritengo l’opzione “Bergamo” sia un'idea “romantica” per via del comune passato legato alla Serenissima, mentre Lodi sarebbe una opzione molto più “pragmatica”.”

Conclude l’esponente leghista sui tagli agli enti locali: “La manovra è migliorabile, sia nella parte che riguarda la soppressione dei Piccoli Comuni, sia in quella relativa ai tagli per tutti i gli enti locali, mi auguro che ci sia un ripensamento e si arrivi ad una revisione del testo, perché in questo modo verrebbero impedite le nostre attività primarie a servizio dei cittadini.”
“Il fatto di non fare nulla per modificare il patto di stabilità impedisce i lavori sul territorio, a Crema come in altre amministrazioni, nonostante sia un Comune virtuoso. Il patto così rigido non permette la ripresa economica ma anzi la va a deprimere ulteriormente.
Le conseguenze sarebbero quelle di dover tagliare nella parte corrente, o riducendo i servizi o aumentando la tassazione. Per sostenere le legittime richieste dei comuni lombardi lunedì parteciperò alla manifestazione indetta dal Presidente dell’ANCI Lombardia, e sindaco di Varese, Attilio Fontana programmata a Milano”.

Risultato del sondaggio in www.facebook.com/matteo.soccini  aggiornato alle ore 12.00 di oggi. Votanti 118.

Nel caso le Province di Cremona e Mantova si unissero per creare la "Provincia del Po", Crema ed il Cremasco cosa dovrebbero fare?
 
  • 59,3% Dare vita ad una nuova "Provincia dell'Adda" con Lodi
  • 24,6% Chiedere l'annessione a Bergamo
  • 16,1% Restare a far parte della nuova Provincia

mercoledì 17 agosto 2011

SONDAGGIO in FB: riforma delle province, quale futuro per Crema?

In seguito all'emanazione del decreto del governo che prevede la riduzione delle province ho lanciato in Facebook un sondaggio con questa domanda e le relative risposte originarie cui se ne possono aggiungere altre a discrezione degli utenti:

Nel caso le Province di Cremona e Mantova si unissero per creare la "Provincia del Po", Crema ed il Cremasco cosa dovrebbero fare ? ? ?

•Dare vita ad una nuova "Provincia dell'Adda" con Lodi
•Chiedere l'annessione a Bergamo
•Restare a far parte della nuova Provincia

Quello uscito dal governo sembra un testo "frettoloso" la cui concretizzazione sarà molto difficile perché su ogni provincia da "sopprimere" potrebbero nascere controdeduzioni che consiglierebbero comunque di mantenerla.
Per non parlare poi di quelle, per così d...ire al limite, come quella di Piacenza che conta attualmente 290.000 abitanti circa (e che potrebbero essere di + in base al censimento che partirà questo autunno).
Che l'architettura istituzionale/amministrativa meriti una riorganizzazione è ormai palese e condiviso da molti se non tutti.
Un decreto agostano nato sotto pressione di una situazione economica preoccupante (per non dire peggio) non è il massimo... mi auguro che passata l'emotività del momento, ed una volta convertito in legge il tutto, il parlamento affronti seriamente tutta la questione.

Nel frattempo andate sulla mia pagina facebook e votate!

sabato 16 luglio 2011

Comunicato Stampa - “SOCCINI (Lega): Sulla questione Paullese prioritario mantenere unito il fronte di amministratori e forze politiche”.

CREMA, 16 luglio 2011 – In merito alle polemiche sollevate in settimana dalle dichiarazioni del consigliere regionale Alloni, sfociate nella presa di posizione del Pdl Cremasco, interviene Matteo Soccini consigliere comunale a Crema per la Lega Nord.

“Con vivo rammarico, ancora una volta, il tema del reperimento dei fondi necessari al completamento della ex-statale Paullese diviene il terreno improprio per far nascere sterili polemiche che nulla servono se non dare una effimera visibilità a qualcuno – afferma il consigliere leghista Soccini che prosegue – Negli ultimi mesi il problema dei finanziamenti ai secondi lotti dell’opera è stato, e lo è sempre più, oggetto di discussioni ed approfondimenti da parte di tutti gli attori coinvolti, siano essi i comuni, le provincie, la regione (con l’assessore Rossoni e lo stesso consigliere Alloni), il governo (con il viceministro Castelli) ed il parlamento (con la senatrice Fontana ed i deputati Comaroli e Pizzetti).
Un fronte che, anche nell’ultima assemblea dei sindaci svoltasi a Pandino due settimane orsono, ha ribadito con forza come il completamento dell’opera sia un obbiettivo fondamentale per i prossimi anni”.

Conclude l’esponente leghista: “Il voto favorevole della Lega Nord alla mozione presentata in consiglio a Crema da Franco Bordo vuole testimoniare la piena condivisione verso la risoluzione di un problema fortemente sentito da tutti i cremaschi.
L’auspicio che formulo è quello il tempo delle polemiche finisca e tutti si lavori perché il territorio cremasco non riviva un’esperienza simile a quella del ponte sull’Adda a Montodine.
La riqualificazione della Paullese è tutt’altro che un’opera inutile, ma un tassello fondamentale nella nuova mappa viabilistica della Lombardia”.

DISCARICA di AMIANTO: Intervista del Presidente Salini a "La Provincia"

"La Provincia" di oggi.
Condivido quanto espresso dal Presidente Salini nell'intervista, oltre a quello che è emerso nella riunione di maggioranza di stamane a Crema.