sabato 30 gennaio 2016

CAMERE DI COMMERCIO | la riforma è miope e insensibile, ma non dite che l'ha fatta Renzi...

Negli ultimi giorni ha ripreso vigore il dibattito e le prese di posizione in merito agli “accorpamenti” cui sono destinate, secondo le riforme intraprese dal governo centrale, le autonomie locali ed altre istituzioni quali le camere di commercio.

In particolare sono proprio le camere di commercio, con la prospettiva di una unificazione tra Cremona e Mantova con sede nel capoluogo virgiliano, sulle quali si sono puntati i riflettori delle associazioni di categoria (in particolare quelle cremasche) con un comunicato stampa nel quale fissano alcuni punti chiave per la tutela del territorio ed evitare una sua progressiva marginalizzazione.

Eccone alcuni passaggi:

«La riforma prevista per le Camere di commercio, come abbiamo già avuto modo di dire, non ci piace perché non rispetta un criterio meritocratico, bensì penalizza indistintamente tutte le Camere. Avremmo davvero voluto un intervento che premiasse le camere virtuose e che intervenisse su quelle ‘in rosso e fuori controllo’, lontane da una logica di efficienza.» 

«Sede legale della nuova Camera di Commercio a Cremona, tutela e potenziamento della sede di Crema e una guida politico-tecnica che garantisca un percorso virtuoso dopo l’accorpamento.» 

«Nell'ultima riunione in Camera di Commercio abbiamo espresso però la necessità di passare da una fase di ascolto di una di proposta. La nostra è una provincia che per tante ragioni è sempre stata spesso trascurata. Riteniamo una condizione fondamentale per aprire un dialogo fra le Camere un possibile progetto di aggregazione che la sede istituzionale resti sul nostro territorio.
»

Una presa di posizione forte che mi sento di condividere.
Condivisione arrivata anche da parte dell’amministrazione comunale di Crema per mezzo di un comunicato emanato a firma del Sindaco Bonaldi e dell’Assessore Saltini in cui si legge come a loro avviso all'interno di un progetto come quello presentato di semplice “annessione” «sarebbe proprio il mondo economico del Cremasco, con il suo tessuto di piccole e medie imprese, il più penalizzato da una politica così miope e insensibile alle specificità territoriali.»

Considerazione anche quest’ultima che non posso non condividere ma che risulta incompleta. Difatti, come spesso è capitato di leggere, è totalmente assente ogni riferimento ai veri mandanti di una politica così miope e insensibile alle specificità territoriali vale a dire il governo di Matteo Renzi nel quale siede il sottosegretario Luciano Pizzetti, entrambi esponenti del Partito Democratico come lo sono gli amministratori di Crema.

Semplice dimenticanza? A voi che leggete giudicare, ma quello che mi preme sottolineare è come emerga ancora una volta la doppiezza di comportamento del PD ed una mancanza di una visione generale del piano di riforme come ho già avuto modo di scrivere nella mia “lettera al direttore” di lunedì scorso.

Vedendo i protagonisti in campo la memoria corre veloce alla vicenda della chiusura del tribunale cremasco ed il conseguente accorpamento con quello cremonese, anche all'epoca a fronte di un PD che lo chiudeva vi era una parte che “a parole” vi si opponeva.

Speriamo che la storia non si ripeta…

mercoledì 27 gennaio 2016

SHOAH‬ | il GIORNO della MEMORIA

il ricordo della Shoah nel mio articolo pubblicato oggi su Terre di Lombardia

In questo giorno dedicato al ricordo dello sterminio del popolo ebraico, perpetrato nel corso della seconda guerra mondiale, il nostro pensiero ricade su quanto scrisse, nel lontano 1835, un grande lombardo sulla condizione di perenne persecuzione e disprezzo vissute dagli ebrei.

“I nostri avi condannarono l’ebreo a vivere di usura e di baratti, e poi lo maledicevano come usuraio e barattiere”.
Con questa chiarezza, nel 1835, Carlo Cattaneo poneva il problema dell’antisemitismo che travagliava l’Europa: “vi fu un tempo in cui tutta l’Europa consentì ad aggravare di dolorose interdizioni la vita degli Israeliti. Ed ora é giunto un altro tempo in cui ogni innovazione di leggi e di ordini civili concorre con mirabile uniformità e costanza ad alleviare il peso di quelle interdizioni, e a riannodare tra quelle e le altre stirpi del genere umano i vincoli della carità e della pace”. Sarebbe passato un secolo, e la più feroce persecuzione antisemita che abbia conosciuto l’umanità avrebbe avuto corso in Europa per responsabilità dei nazisti.

Cattaneo distingue tra capitale e denaro con lucida percezione: “Si credeva che capitale e denaro fossero sinonimi. E siccome i pezzi di denaro non si propagano come i polipi; così s’insegnava il sofisma aristotelico, che la pecunia è infeconda; che chi aveva il suo patrimonio in terre, in case, in bestiami, poteva in buona coscienza godersene il reddito; ma che per sua disgrazia si trovava ad averlo in denaro, non aveva diritto a trarne alcun frutto; e ch’era tenuto a prestarlo gratuitamente a chicchessia affinché gli altri se ne arricchissero a suo rischio e a suo vantaggio”.

Di qui l’equivoco tragico in cui é incorsa la storia del popolo d’Israele.
Il libro che contiene queste frasi è uno dei meno conosciuti, ma non per questo meno importante e curato quanto a contenuti, del grande pensatore lombardo, si tratta de “Le Interdizioni Israelitiche” di cui esistono in commercio diverse edizioni che invitiamo a ricercare e leggere.

lunedì 25 gennaio 2016

il TERRITORIO tra "annessioni", "chiusure" e "spezzatini".

Egregio Direttore,

Mi permetto di scriverle poche righe per sottoporle alcune riflessioni su di un tema che il suo giornale ha trattato, e continua a trattare, con attenzione; vale a dire le conseguenze pratiche del processo di riforme che ha preso il via con la cosiddetta abolizione delle province.

Un processo riformatore che ogni giorno vede emergere questioni e situazioni che rischiano seriamente di “marginalizzare” il territorio provinciale, o per meglio dire “di area vasta”, in generale ed ancor più il cremasco in particolare.

Si è partiti dalla chiusura del tribunale di Crema, il cui unico risultato ben lontano dall’efficentamento promesso è stata la creazione di numerosi problemi nella gestione dell’accorpante tribunale di Cremona, per passare poi dalla ventilata e poi abortita (almeno per ora???) riorganizzazione di prefetture e comandi dei vigili del fuoco che avrebbero portato le redini del comando a Mantova, al processo di unificazione delle camere di commercio con sede principale ancora a Mantova, per non parlare poi dello “spezzatino” del territorio in riferimento ai nuovi collegi elettorali dell’Italicum che vedranno il cremasco come appendice della provincia di Lodi e il cremonese di quella mantovana.

Ultimo in ordine di tempo, ma non di importanza, l’annuncio arrivato ieri da Mantova per voce del Ministro alla Cultura Franceschini della volontà di riformare le sovrintendenze con la creazione di un ente che accorpi le province di Lodi, Cremona e Mantova ancora una volta con sede nella città virgiliana.


Lungi dal sottoscritto evocare da cremasco lontane rivalità storiche tra città per costruire un nuovo “campanilismo” ma il rischio concreto di una “subalternità” del cremasco, del cremonese e del casalasco verso altri territori appare sempre più concreta ed una domanda, preceduta da una premessa, sorge spontanea.

Premesso che tutte le riorganizzazioni e riforme citate sono state partorite dal Governo Renzi, vale a dire dal Partito Democratico, cosa stanno facendo e come pensano di farsi sentire nei luoghi deputati coloro che rappresentano il territorio, in primo luogo il sottosegretario Pizzetti, il sindaco di Cremona Galimberti e il presidente della provincia (o area vasta) Vezzini, per non parlare dei loro colleghi di partito cremaschi?
Perché il governo mostra una così accentuata preferenza per la città dei Gonzaga? Forse il sindaco Palazzi (sempre del PD) è più bravo a farsi ascoltare nella tutela del suo territorio dei suoi colleghi?


Che un processo di riforma generale delle autonomie e della struttura amministrativa sia necessaria sono il primo a sostenerlo, ma non è certo con le “annessioni” (vedi camera di commercio), “chiusure” (tribunale di Crema) e “spezzatini” (collegi elettorali) tutte calate da Roma che si potrà costruire una nuova architettura che risponda nel migliore dei modi alle esigenze che ogni giorno emergono dalle nostre città.

sabato 23 gennaio 2016

#SvegliaLombardia | tra "unioni civili" e "family day" vince sempre roma...

Potete essere ‪etero, ‪gay, ‪lesbo, ‪bisessuali, ‪trans, ‪gender‬, ‪comunisti,‪ leghisti, ‪fascisti, antifascisti, ‪cattolici e atei.

Andare in piazza per le ‪‎unioni civili, partecipare al ‪family day o starvene a casa scrivendo e postando su ‪instagram‬ e ‪‎facebook‬.

Dividervi, insultarvi e sfottervi a vicenda, tanto una cosa in comune avete e abbiamo tutti...

IN CULO DA ‪roma LO PRENDIAMO SEMPRE...
(senza nemmeno un po' di vaselina)

‪#SvegliaLombardia

giovedì 14 gennaio 2016

CREMA | un comune "RICICLONE", non oggi però...

In questi giorni è saltata alla ribalta la classifica di Legambiente dei comuni partecipanti alla ricerca sul riciclo dei rifiuti che risponde al nome di "COMUNI RICICLONI".

Stando ai titoli di alcuni articoli apparsi sulle testate locali (online e non solo), oltre che ad alcune dichiarazioni "trionfalistiche" uscite dal Palazzo Comunale, parrebbe che Crema abbia vinto chissà quali premi e riconoscimenti, il tutto sbaragliando la concorrenza...

Tutto vero? Non proprio...
Per primo l'Inviato Quotidiano ha rilevato come la nostra città non sia propriamente tra i primi posti della classifica regionale della Lombardia, classificandosi addirittura al 165° posto su 347 amministrazioni partecipanti (lo studio di Legambiente non prende in esame tutti i comuni presenti sul territorio, ma solo coloro che desiderano partecipare e per questo inviano all'associazione una serie di dati n.d.r.).

Non sazio di quanto letto mi sono posto una semplice domanda, ma negli anni scorsi qual'era la posizione in classifica di Crema ? ? ?
Per rispondere al quesito non ho fatto altro che arrivare alla fonte dei dati, vale a dire il sito ufficiale dell'iniziativa www.ricicloni.it, dal quale, spulciando nella classifica "generale" della Lombardia ho tratto i seguenti numeri:
  • 2010 - Crema 49° su 447 comuni partecipanti.
  • 2011 - 41° su 331.
  • 2012 - 81° su 257.
  • 2013 - 154° su 267.
  • 2014 - 114° su 288.
  • 2015 - 165° su 347.
Come facilmente si può notare negli ultimi anni, invece di "scalarla" la classifica, Crema ha fatto la parte del "gambero" perdendo costantemente posizioni.
Dal 49° posto del 2010 (giunta Bruttomesso di centrodestra) la città è precipitata al 165° dello scorso anno (giunta Bonaldi di centrosinistra), perdendo la bellezza di 116 posizioni.
Tutto merito del centrodestra il primo dato e tutta colpa della sinistra il secondo? Sarebbe troppo facile scriverlo ma non voglio farlo.

Un buon risultato in una classifica del genere parte dal senso civico dei cittadini, ma certamente una buona amministrazione della cosa pubblica (intendendo con essa sia la macchina comunale che le società che gestiscono il servizio) sono fondamentali.
I risultati dovrebbero stimolare una riflessione nella sinistra che amministra il comune, e gestisce le società partecipate, ma purtroppo il richiamo "renziano" al mostrare una realtà inesistente ha portato #QuellidelPD, che notoriamente amano infarcire i loro discorsi con la parola AMBIENTE, a rimediare una magra figura...