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sabato 8 ottobre 2016

+++ PERGOCREMA, LA VERITÀ! +++


Nella sentenza si legge che << Il Collegio di Garanzia dello Sport ha rilevato che la registrazione dei marchi ha costituito uno strumento volto a dimostrare l'intento di MACALLI di precostituirsi il controllo dello svolgimento dell'attività sportiva nella Città di Crema >>.

In sostanza << le condotte di MACALLI erano orientate a sostituire una società non gradita (il Pergocrema) con una a lui 'vicina' (il Pizzighettone di Cesare FOGLIAZZA) >>.

Come mi sento dopo aver letto l'articolo?

SCHIFATO PER LE PORCATE COMMESSE AI DANNI DELLA SQUADRA DELLA MIA CITTÀ!

ORGOGLIOSO DI AVER CONTRIBUITO, INSIEME A POCHI VERI CANNIBALI, A SCOPERCHIARE LO SCANDALO!

mercoledì 29 aprile 2015

#PERGOCREMA | Macalli condannato, la sentenza del Tribunale Federale Nazionale

Era una sera di agosto del 2012 quando, navigando nel sito del Ministero dello Sviluppo Economico, scoprivo che il Ragioniere Mario Macalli aveva provveduto nei primi mesi del 2011 a registrare ben quattro marchi riconducibili al Pergocrema .

Dopo poco tempo, come Comitato Popolo Cannibale, rendemmo pubblico quanto avevo trovato e ponemmo pubblicamente la domanda se fosse "regolare" che un presidente registrasse i simboli di una società appartenente alla propria lega calcistica.
Nessuna risposta arrivò dall'interessato, se non un "chi cazzo siete, cosa volete! a parlare saranno gli avvocati".

Oggi, a distanza di quasi tre anni, le risposte sono arrivate e le potete leggere nello stralcio della sentenza del Tribunale Sportivo.
Risposte che hanno portato alla condanna a 6 mesi di inibizione nei confronti del Ragioniere Mario Macalli.

Ecco la sentenza di condanna nella quale troverete evidenziate in giallo le parti più significative.

TRIBUNALE FEDERALE NAZIONALE
SEZIONE DISCIPLINARE

COMUNICATO UFFICIALE N. 53/TFN
Sezione Disciplinare (2014/2015)

Il Tribunale Federale Nazionale – Sezione disciplinare, costituito dall’Avv. Sergio Artico Presidente; dall’Avv. Riccardo Andriani, dall’Avv. Amedeo Citarella, dall’Avv. Arturo Perugini, dall’Avv. Gianfranco Tobia Componenti; con l’assistenza del Dott. Paolo Fabricatore Rappresentante A.I.A.; del Sig. Claudio Cresta Segretario, con la collaborazione dei Signori Salvatore Floriddia, Paola Anzellotti e Nicola Terra, si è riunito nei giorni 9 aprile 2015 e 23 aprile 2015 e ha assunto le seguenti decisioni:

(135) – DEFERIMENTO DEL PROCURATORE FEDERALE A CARICO DI: MARIO MACALLI (Presidente della Lega Italiana Calcio Professionistico) - (nota n. 7044/205 pf12-13/SP/AM/blp del 9.3.2015).

Letti gli atti

Visto il deferimento disposto dalla Procura federale in data 9 marzo 2015 nei confronti di Mario MACALLI, nella sua qualità di Presidente della Lega Pro, per rispondere delle seguenti incolpazioni:

1) violazione dell’art. 1, comma 1 (principi di lealtà, correttezza e probità) del C.G.S. (oggi trasfuso nell'art. 1 bis comma 1 del nuovo C.G.S.) perché nel corso della stagione sportiva 2011-2012 e delle stagioni sportive successive, allorché rivestiva la qualifica di Presidente della Lega Pro, poneva in essere le seguenti condotte:
- nel febbraio 2011, registrava a suo nome, presso l’Ufficio Marchi e Brevetti della CCIAA di Roma, i marchi Pergocrema, Pergocrema 1932, Pergolettese e Pergolettese 1932;
- nel luglio 2012, essendo stato dichiarato il fallimento della U.S. Pergocrema 1932, concedeva in uso gratuito, con potestà di revoca, al sig. Cesare Angelo Fogliazza il marchio Pergolettese 1932 e quest’ultimo per accordi interceduti con lo stesso Macalli provvedeva al cambio di denominazione della Soc. Pizzighettone ed al suo trasferimento a Crema;
nell'ottobre del 2013, allorché la Pergolettese 1932 è stata promossa dal campionato di Serie D in Lega Pro Seconda Divisione, provvedeva a donare il marchio U.S. Pergolettese 1932 alla stessa società in persona del suo legale rappresentante e ciò solo dopo aver appreso di essere indagato e dopo che la società di cui aveva la titolarità del marchio si era iscritta ad un Campionato organizzato dalla Lega di cui era Presidente;
- il Macalli con le condotte di cui sopra di fatto ha stabilito chi dovesse svolgere l’attività calcistica nella città di Crema e con ciò venendo meno al suo ruolo di imparzialità quale Presidente della Lega Pro e Vice Presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio e in conflitto di interessi per l’acquisizione di marchi relativi e denominazioni di società sportive rimanendo a tutt'oggi titolare di tre dei quattro marchi citati;

...omissis...

Preso atto, a questo punto, delle richieste istruttorie formulate in memoria dalla difesa dell’incolpato e ribadite in udienza e dell’opposizione del Procuratore federale all'ammissione delle stesse basata sulla irrilevanza di dette richieste al fine del decidere.
Sul punto il Tribunale, riunitosi in camera di consiglio, così ha deciso:

ORDINANZA n. 3

Il Tribunale Federale Nazionale,
viste le istanze istruttorie dell’incolpato alle quali si è opposta la Procura Federale;
ritenuta ammissibile e rilevante la prova testimoniale a mezzo del Sig. Angelo Cesare Fogliazza sui due capitoli di prova articolati a pag. 37 della memoria difensiva;
ritenuti irrilevanti e genericamente formulati i restanti capitoli di prova con gli altri testi indicati ed assorbente il suddetto rilievo;

P.Q.M.

Ammette la prova testimoniale nei limiti di cui sopra, onerando il deferito della convocazione del teste (...omissis...).

Ascoltato nella successiva seduta del 23 aprile 2015 il teste ammesso sig. Angelo Cesare Fogliazza sulle seguenti circostanze:
1. in merito alla genesi del rapporto con l’amministrazione Comunale di Crema ed alle trattative per trasferire la sede sportiva della società U.S. Pizzighettone, della quale è tutt'ora
socio di maggioranza e vice presidente, presso la città di Crema;
2. in merito ai rapporti intercorsi con il Presidente della Lega Pro rag. Mario Macalli, in riferimento alla concessione del marchio U.S. Pergolettese 1932 srl, del quale successivamente è divenuto titolare legittimo.

Preso atto delle precisazioni fornite, all'esito della prova, dall'incolpato
Ascoltato il Procuratore federale che, dopo una dettagliata requisitoria nel corso della quale ha ripercorso tutti i passaggi analiticamente descritti nel deferimento, ha concluso per l’affermazione di responsabilità del Macalli chiedendo l’irrogazione della sanzione della inibizione per mesi 8 (otto).

Ascoltata la difesa del soggetto deferito che, dopo aver ricostruito i fatti oggetto della incolpazione, ha ribadito le ragioni per le quali il deferimento sarebbe del tutto infondato. 
In particolare la difesa dell’incolpato ha insistito nel rappresentare come tutti i comportamenti tenuti dal Macalli sarebbero legittimi e coerenti giacché la registrazione dei marchi sarebbe avvenuta alla luce del sole e comunque in nessun momento l’incolpato sarebbe stato titolare di un marchio appartenente ad una società militante nella Lega da lui presieduta. Inoltre nessun comportamento attivo sarebbe ravvisabile nello svolgimento del procedimento che aveva portato al fallimento del Pergocrema e dunque il Macalli non avrebbe favorito nessun soggetto per l’acquisizione dei diritti della società calcistica di Crema. Inoltre la mancata erogazione dei diritti TV alla società sarebbe stata determinata dalla esigenza di rispettare la normativa vigente.
In conclusione il Macalli dovrebbe essere pienamente prosciolto, in subordine, ove venisse accertata qualche responsabilità a carico della stesso, potrebbe al massimo essere irrogata una sanzione minima e di tipo pecuniario.
Ascoltato, infine, il soggetto deferito in persona il quale ha tenuto a ribadire la piena correttezza dei propri comportamenti e tutto il proprio disagio nel partecipare a questo giudizio come soggetto incolpato.
Trattenuto il giudizio in decisione, il Tribunale federale nazionale, sezione disciplinare, dopo una lunga camera di consiglio, così ha deliberato.

* * *

Per quanto attiene ai fatti oggetto del primo capo di incolpazione, non c’è dubbio e non è nemmeno contestato che nel febbraio 2011 il Macalli, che rivestiva la qualifica di Presidente della Lega Pro, senza informarne alcuno abbia richiesto la registrazione a suo nome, presso l’Ufficio Marchi e Brevetti della CCIAA di Roma, i marchi Pergocrema, Pergocrema 1932, Pergolettese e Pergolettese 1932. Ciò appare di per sé contrario ai doveri di lealtà e correttezza imposti dall'art. 1 comma 1 del CGS all'epoca vigente, oggi trasfusi nell'art. 1 bis comma 1 CGS. Non è certo sufficiente essere cresciuto nel quartiere del Pergoletto o essere stato giocatore e poi tifoso della squadra locale per potersi impossessare di ogni marchio riconducibile a tale quartiere, marchi sui quali il deferito non aveva altro diritto che quello di essere stato il primo e l’unico a pensare alla loro registrazione. Certamente il deferito non li aveva ideati e non ne aveva acquistato in alcun modo i diritti.

La violazione sussiste anche con riferimento al marchio della soc. Pergocrema 1932, la cui registrazione non venne accettata nel febbraio 2011 (ma lo fu soltanto dopo la dichiarazione del fallimento della società) in quanto il Pergocrema era società attiva che disputava il campionato di Lega Pro utilizzando correttamente il marchio. Di fatto, dopo il fallimento della Pergocrema 1932, il deferito ottenne il monopolio dei marchi riconducibili al quartiere Pergoletto e, quindi, alla squadra rivale dell’altra compagine cittadina, il Crema. Tale intento appare censurabile anche perché perseguito dal Presidente della Lega Pro nonché prestigioso dirigente della Federazione, tenuto per le sue cariche al massimo della correttezza e dell’imparzialità.

Per quanto attiene alla vicenda legata alla concessione in uso del marchio Pergolettese 1932 alla squadra che sostituì il Pergocrema 1932 dopo il fallimento, essa va ricostruita attraverso i documenti, gli atti del procedimento penale e le dichiarazioni rese dai testi al magistrato ordinario, alla Procura federale e, per quanto riguarda il teste Cesare Angelo Fogliazza, anche dinanzi a questo Tribunale. Alla luce di tali elementi appare certo che fu proprio il Presidente Macalli il reale artefice dell’operazione che portò la squadra del Pizzighettone (della quale il Fogliazza era il dominus) a trasferirsi a Crema con il nuovo nome di Pergolettese 1932. Le dichiarazioni rese in dibattimento dal Fogliazza, tendenti a ridimensionare il ruolo del deferito, sono smentite da molteplici voci processuali. Devono quindi essere valutate complessivamente inattendibili. Walter Della Frera, Consigliere del Comune di Crema ha riferito di avere seguito in prima persona le vicende del Pergocrema, sia come Medico Sociale del Pergocrema sino al 2000 sia come Consigliere del Comune di Crema incaricato allo sport dal giugno del 2012 ma anche per via della sua attività professionale di medico sportivo e titolare di un ambulatorio di fisioterapia in Crema che aveva tra i clienti anche molti calciatori. Prima della dichiarazione di fallimento Della Frera era negli U.S.A. in vacanza ma si teneva in contatto telefonico proprio con il Presidente Macalli (non con Fogliazza come da questi riferito). Fu Macalli a dirgli che Cesare Fogliazza era interessato a venire a far calcio a Crema e voleva parlare con il Sindaco per l'utilizzo delle strutture del Comune di Crema. Fu sempre il deferito che gli disse che se tale ipotesi si fosse concretizzata la società si sarebbe chiamata Pergolettese. Agostino Alloni, Consigliere del Comune di Crema ha riferito che nella primavera del 2012 in rappresentanza del Comune, con Della Frera, si recò dal Presidente Macalli perché sulla stampa si avvicendavano articoli che parlavano dei debiti della società Pergocrema 1932.

Secondo Alloni l’operazione non si poteva definire senza l’assenso di Macalli che avrebbe dovuto concedere l'utilizzo del marchio. La tesi difensiva del deferito (e le conformi dichiarazioni testimoniali del Fogliazza) viene smentita anche da Andrea Micheli, Presidente e legale rappresentante del A.S. Pizzighettone e poi della Pergolettese 1932 nonché nipote di Cesare Fogliazza. Micheli riferisce che fin dagli inizi di giugno 2012 (prima della dichiarazione di fallimento della Pergocrema 1932) il Fogliazza lo informò del progetto di far passare il Pizzighettone a Crema cambiando denominazione, militando in L.N.D. con un nuovo marchio ovvero Pergolettese 1932 con il consenso di Macalli che si fidava di lui. Fu in quel momento che Micheli venne a conoscenza del fatto che Macalli fosse proprietario del marchio Pergolettese in quanto prima non conosceva il deferito né sapeva che avesse registrato il marchio solo un anno prima assieme ad altri marchi riconducibili al Pergocrema. Micheli ha dichiarato di aver partecipato, pochi giorni prima del 30 giugno 2012, a un incontro nell'ufficio di Macalli con Alloni, Fogliazza e un avvocato che rappresentava i futuri eventuali soci.

Secondo il Micheli, se non fosse andata in porto la trattativa con il Pizzighettone, il Presidente Macalli non avrebbe mai concesso l'uso del marchio ad altri, considerati anche gli accordi precedenti con lo zio. Del resto tale circostanza è confermata dal fatto certo che il Macalli negò l’utilizzo del marchio perfino ai soggetti indicati dall'amministrazione comunale. Inoltre, secondo Micheli, il Fogliazza gli illustrò il progetto non dopo il fallimento bensì quando il Pergocrema non era ancora fallito e gli disse che in alternativa, si poteva cercare di evitare il fallimento ma era una strada difficilmente percorribile e lontana dalle loro possibilità anche economiche e quindi si rendeva necessario attendere il fallimento e poi portare avanti la loro soluzione. Quanto dichiarato dal deferito (Macalli n.d.r.) è contrastato dalle dichiarazioni rese dal Micheli all'autorità giudiziaria. Il presidente Macalli in sede di interrogatorio al P.M. della Procura della Repubblica di Roma aveva dichiarato che "dopo il fallimento il nuovo presidente della società (Micheli Andrea) mi ha chiesto dì potere utilizzare il marchio PERGOLETTESE 1932 ed io ho immediatamente acconsentito senza pretendere alcunché in cambio”. Al contrario Micheli ha invece dichiarato di essere stato informato della trattativa da suo zio, Cesare Fogliazza che gli disse che "c'era la possibilità di trasferirsi a Crema (da Pizzighettone) e militare in Lega Nazionale Dilettanti con un nuovo marchio ovvero PERGOLETTESE 1932 perché a suo dire MACALLI era disponibile a consentirne l'utilizzo ". Va infine ricordata l’informativa della Guardia di Finanza 24/10/2013 indirizzata al P.M. nella quale può leggersi “esulando dalla qualificazione giuridica ricoperta, è bene rimarcare che Macalli, pur non ricoprendo alcuna carica formale nel "Pergocrema" (in difficoltà economiche) ed essendo proprietario di quel marchio e di altri tre della stessa società sportiva, ha tenuto delle riunioni nel suo studio per definirne il futuro assetto societario, stringendo accordi con il FOGLIAZZA a cui ha concesso l'utilizzo del marchio "Pergolettese", come dichiarato da MICHELI Andrea e da ALLONI Agostino.

Analoga dichiarazione è stata resa da FOGLIAZZA che ha riferito di essere stato convocato appositamente da MACALLI in un incontro a due, nel corso del quale gli venne proposto di spostare la squadra da Pizzighettone a Crema e che, in caso positivo, MACALLI si rendeva disponibile a concedere il marchio. Anzi, questa sembra proprio una conditio sine qua non, considerato che tale concessione è stata negata da MACALLI alla Amministrazione comunale di Crema e alle varie cordate di imprenditori disposti a far parte della società sportiva. Anche DELLA FRERA, dagli U.S.A., era in continuo contatto telefonico con Macalli per seguire l'andamento della vicenda, a conferma che l'indagato costituiva il perno delle trattative”. Sta di fatto comunque che il Presidente Macalli, pur mantenendo la titolarità del marchio almeno fino all’ottobre 2013, nel luglio 2012 ne concesse gratuitamente l’utilizzo proprio al Fogliazza consentendogli di portare a temine l’operazione di trasferimento della sua società da Pizzighettone a Crema con il mutamento della denominazione sociale in quella di Pergolettese 1932.

Al termine della successiva stagione agonistica la Pergolettese 1932 ottiene la promozione in Lega Pro ma il Presidente Macalli mantiene la titolarità del marchio fino al successivo mese di ottobre quando lo dona al Fogliazza. E’ evidente che in questi mesi il conflitto di interessi in capo al deferito diventa anche formale e quindi si realizza un’ulteriore violazione degli obblighi sanciti dall’art 1 comma 1 (ora 1bis comma 1) del CGS. Da evidenziare che, comunque, il Presidente Macalli, anche dopo la donazione, mantiene un controllo sulla Pergolettese imponendo la presenza di un tutor di sua fiducia.

Tale imposizione, limitando la piena disponibilità del marchio e consentendo un sia pur blando controllo sulla società Pergolettese 1932, costituisce una forma di ingerenza nella gestione della società incompatibile con le cariche rivestite dal deferito.
Appare pertanto fondata la tesi della Procura Federale secondo la quale il Presidente Macalli ha di fatto determinato chi dovesse avere la possibilità di sostituire la Pergocrema 1932 e quindi chi dovesse svolgere attività agonistica nella città di Crema, designando a farlo persona di antica conoscenza e di sua totale fiducia. Le condotte tenute dal deferito violano pertanto i doveri di imparzialità, di correttezza e di lealtà tanto più cogenti per chi ricopre cariche di così elevato vertice come il Presidente Macalli.
I fatti contestati con il primo capo di incolpazione sono disciplinarmente rilevanti e comportano una sanzione disciplinare complessivamente valutata come in dispositivo.

...omissis... 

Nel determinare la sanzione indicata nel dispositivo si è tenuto conto della rilevanza della  violazione disciplinare contestata e della più volta richiamata posizione rivestita dal deferito ai vertici della Lega Pro e della Federazione Italiana Giuoco Calcio.

P.Q.M.

In parziale accoglimento del deferimento, irroga nei confronti del Presidente Mario Macalli la sanzione della inibizione per mesi 6 (sei).

Il Presidente del TFN
Sez. Disciplinare Avv. Sergio Artico

Il Segretario Federale Antonio Di Sebastiano

Il Presidente Federale Carlo Tavecchio

Pubblicato in Roma il 29 aprile 2015.

Per i malfidenti che non dovessero credere a quanto ho riportato di seguito il link al sito della FIGC dal quale è possibile scaricare la sentenza completa, comprensiva del secondo capo di imputazione per il quale l'imputato non è stato condannato per "insufficienza di prove".

mercoledì 29 maggio 2013

Sussurrandom incontra Matteo Soccini

In via "quasi" eccezionale riapertura temporanea del Blog per pubblicare il video dell'intervista a Sussurrandom

Nonostante l'intervistato,
Buona Visione!


lunedì 17 settembre 2012

Popolo Cannibale | comunicato del 17/09/2012

Crema, 17 settembre 2012 - Facendo seguito al nostro precedente comunicato del 1 settembre 2012, con il presente il Comitato Popolo Cannibale intende aggiornare la tifoseria del fu U.S. Pergocrema 1932 e l’intera Città di Crema sulla vicenda “marchi”.
In quella occasione avevamo informato la tifoseria e la Città del fatto che i marchi U.S Pergocrema, U.S. Pergolettese, U.S. Pergolettese 1932 erano stati registrati nel gennaio 2011 da parte del Rag. Mario Macalli.

Avevamo altresì evidenziato che la richiesta di registrazione del marchio U.S. Pergocrema 1932, depositata sempre dal Rag. Mario Macalli in data 31 gennaio 2011, risultava sospesa.

Abbiamo appreso in questi giorni che, in data 06 settembre 2012, la domanda è stata accolta e che pertanto, da tale data, il Rag. Mario Macalli è proprietario anche di questo marchio (vedasi in allegato apposito certificato).

Alla luce di quest’ultima evoluzione, contrariamente a quanto riportato sugli organi di stampa a seguito del nostro precedente comunicato, appare a nostro avviso evidente l’impossibilità da parte del Curatore Fallimentare di mettere all’asta un marchio commerciale, la cui titolarità risulta già assegnata a persona diversa rispetto alla Società di cui è in corso la liquidazione.

Il nostro Comitato è nato per diffondere l’azionariato popolare all’interno della Società U.S. Pergocrema 1932 in quanto, per la tifoseria cannibale, il Pergocrema è un patrimonio della Città. Nei mesi scorsi, durante gli ultimi drammatici momenti di vita della Società, le stesse istituzioni cremasche si erano spese in questi termini, ribandendo la necessità di salvare 80 anni di storia sportiva cittadina.

Proprio perché il Pergo è un patrimonio sportivo e culturale della Città, riteniamo auspicabile che la storia e la tradizione cannibale siano di proprietà della collettività e non di un singolo individuo e pertanto invitiamo pubblicamente il Rag. Mario Macalli, in virtù della sua comprovata passione cannibale, a donare i marchi commerciali, da lui registrati, nelle mani del Sindaco della Città di Crema, Dott.ssa Stefania Bonaldi.

In questo modo il Comune di Crema potrà essere il perenne custode del marchio a tutela della tifoseria, assegnandone la concessione d’uso a quei soggetti ritenuti meritevoli di proseguire una storia nata nel 1932.

Siamo certi che il Sindaco, nonché assessore alla sport, Dott.ssa Stefania Bonaldi potrà accogliere con favore la nostra proposta ed adoperarsi per valutarne la fattibilità e per perseguirne la realizzazione.

Comitato Popolo Cannibale

Link con versione Pdf del comunicato con certificato marchio registrato allegato:
http://www.popolocannibale.it/?attachment_id=365

sabato 1 settembre 2012

Popolo Cannibale | comunicato del 01/09/2012

Crema, 1 settembre 2012 - Con il presente comunicato il “Comitato Popolo Cannibale” intende informare la tifoseria del fu U.S. Pergocrema 1932 e l’intera Città di Crema che, contrariamente a quanto precedentemente annunciato, intende rivalutare l’interessamento all’acquisto del marchio U.S. Pergocrema 1932 presso il Tribunale Fallimentare di Crema.
Questa scelta non nasce da un nostro ripensamento o dalla mancanza di volontà in tal senso, ma dal fatto che non c’è alcun marchio da rilevare!

Essendo stati “scottati” dalla scarsa informazione ricevuta in occasione della vendita all’incanto dei beni materiali del fallimento Pergocrema, nelle scorse settimane ci siamo attivati per ottenere ogni informazione utile al conseguimento del nostro obiettivo, ovvero la partecipazione alla procedura ad evidenza pubblica per la vendita del marchio della Società U.S. Pergocrema 1932.

La nostra raccolta di informazioni è passata anche per il Ministero dello Sviluppo Economico, dal cui sito internet abbiamo appreso quanto segue:
  • In data 31 gennaio 2011 il Sig. Mario Macalli ha presentato domanda di registrazione del marchio U.S. Pergocrema 1932. La domanda risulta in questo momento sospesa.
  • In data 31 gennaio 2011 il Sig. Mario Macalli ha presentato domanda di registrazione del marchio U.S. Pergocrema. La richiesta è stata accolta in data 13 aprile 2011 ed è stato attribuito il numero di registrazione 0001443876.
  • In data 15 febbraio 2011 il Sig. Mario Macalli ha presentato domanda di registrazione del marchio U.S. Pergolettese 1932. La richiesta è stata accolta in data 29 aprile 2011 ed è stato attribuito il numero di registrazione 0001446884.
  • In data 15 febbraio 2011 il Sig. Mario Macalli ha presentato domanda di registrazione del marchio U.S. Pergolettese. La richiesta è stata accolta in data 29 aprile 2011 ed è stato attribuito il numero di registrazione 0001446883.
In allegato riportiamo la documentazione direttamente scaricabile dal sito internet del Ministero. Dal documento scaricabile abbiamo cancellato l’indirizzo di residenza del Sig. Macalli per ovvie ragioni di riservatezza.
Da tale documentazione risulta pertanto che, dall’inizio del 2011, il Sig. Mario Macalli è il solo proprietario dei marchi:
  • U.S. Pergocrema
  • U.S. Pergolettese
  • U.S. Pergolettese 1932
Non sappiamo quali siano le ragioni che hanno invece sospeso la registrazione del marchio U.S. Pergocrema 1932 e quale esito avrà l’iter di approvazione della richiesta avanzata dal Sig. Macalli in data 31 gennaio 2011.
A fronte di tutto questo dubitiamo sia possibile la partecipazione ad un’eventuale messa all’asta del marchio U.S. Pergocrema 1932.

Ipotizzando infatti che il marchio venga messo all’asta (cosa non certa vista la richiesta pendente) e che, con un grande sforzo economico, si riesca a rilevarlo, noi saremmo i proprietari del marchio U.S. Pergocrema 1932, mentre il Sig. Macalli lo sarebbe del marchio U.S. Pergocrema.

A questo punto ci troveremmo nell’imbarazzante situazione di poter avere 2 squadre iscritte ai campionati FIGC aventi una denominazione pressoché identica.
Tutto questo, senza considerare che il Sig. Macalli è proprietario altresì dei marchi U.S. Pergolettese e U.S. Pergolettese 1932, quest’ultimo recentemente concesso all’A.S. Pizzighettone che pertanto affronterà la stagione sportiva 2012/2013 con tale denominazione.

I dubbi in merito al perseguimento dell’obiettivo che ci eravamo prefissati portano all’inevitabile conseguenza di dover rivalutare i prossimi passi del Comitato nato per diffondere l’azionariato popolare all’interno dell’U.S. Pergocrema 1932.

Ma prima di decidere le nostre sorti, gradiremmo avere qualche risposta:
  1. Per quale motivo nel gennaio 2011 il Sig. Mario Macalli ha sentito l’esigenza di registrare ben 4 marchi riconducibili all’Unione Sportiva Pergocrema ? Ricordiamo che durante quel periodo la proprietà della Società era in mano al Sig. Manolo Bucci e nulla lasciava prevedere una fine drammatica, tant’è che il Club ha proseguito la sua attività per un altro anno e mezzo fino al 30 giugno 2012.
  2. Perché poi registrare tutti e 4 i marchi riconducibili al Pergocrema, in modo da garantirsi un ruolo da monopolista che precludesse ogni forma di rifondazione da parte di terzi ? Nei mesi passati diversi soggetti avevano manifestato il proprio interesse ad una rifondazione gialloblù, poi hanno tutti fatto un passo indietro in pochi giorni, fino alla comparsa del progetto Pizzighettone a Crema.
  3. Come si può conciliare il ruolo di Presidente della Lega Pro con quello di proprietario dei marchi riconducibili ad un Club iscritto a tale Lega ? Riteniamo quanto meno inopportuno che il Presidente di Lega abbia un interesse economico nei confronti di uno dei Club iscritti al proprio campionato.

Rivolgiamo pertanto queste domande in forma pubblica al diretto interessato, certi che ci possa aiutare a fare chiarezza sugli ultimi 2 anni di vita della Società U.S. Pergocrema 1932, nonché sulla cessione del marchio U.S. Pergolettese 1932 alla Società Pizzighettone Calcio.

I documenti sono consultabili al sito dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero dello Sviluppo Economico (http://www.uibm.gov.it/). Oppure consultabili al seguente link: http://www.popolocannibale.it/?attachment_id=341

venerdì 31 luglio 2009

Comunicato Stampa - QUESTIONE STADIO: Soccini (Lega), “Contrario all’idea d’inversione delle curve".

...
CREMA, 31 luglio 2009 – In merito alla questione della messa a norma del “Voltini”, e alla paventata ipotesi d’inversione delle curve, interviene il Segretario Provinciale di Crema, Matteo Soccini.

“Negli ultimi giorni ho avuto modo di leggere sui giornali di affermazioni e proposte non condivisibili, prima fra tutte l’idea di invertire le curve dello stadio con lo spostamento dei tifosi di casa nella curva che dà le spalle a Viale De Gasperi
– afferma il Segretario Provinciale Matteo Soccini, che aggiunge – Mi preme rilevare, per completezza d’informazione, che nella giunta in cui se ne sarebbe parlato non era presente l’unico rappresentante della Lega nella squadra del sindaco (l’assessore Giovinetti N.d.R.), così come a nessun esponente del mio movimento è stato chiesto un parere in merito.”

Prosegue il neo-assessore provinciale: “Allo stato attuale l’unica ipotesi percorribile è la richiesta di una deroga alla federazione come faranno moltissime altre realtà calcistiche di tutto il paese. Peraltro è ingiustificato, come fanno molti, prendersela con il Ministro Maroni e la sua politica di sicurezza all’interno del modo sportivo. È risaputo che nel momento in cui si pone mano a una qualsiasi normativa in questo campo le sue applicazioni pratiche si scontrano con fattori locali particolari e difficilmente codificabili a priori. Da questa considerazione nasce l’alta probabilità di ottenere una deroga per il Voltini”.

Termina Soccini: “Le polemiche scaturite da improvvide dichiarazioni alla stampa devono essere di monito a una gestione più accorta e meditata di tutte quelle questioni che toccano la sensibilità della cittadinanza cremasca, di cui i sostenitori del Pergocrema sono parte integrante”.