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domenica 3 gennaio 2010

L’Udc si offre al Pd. In cambio di 7 poltrone

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di seguito un interessantissimo articolo tratto dal sito www.ilgiornale.it

Leggere in piemontese per tradurre dal veneto, e i dialetti non c’entrano. Letta in piazza San Marco, l’intervista di Pier Ferdinando Casini al Gazzettino sulle Regionali ha un che di grottesco. Perché il leader dell’Udc dice che no, i centristi non sono disposti a ritirare il proprio candidato, Antonio De Poli, non fosse altro che ormai gli hanno chiesto lo sforzo di dire qualcosa di leghista, si sa che in Veneto questa è l’unica via per vincere, e lui «si è assunto delle responsabilità onerose per dire che il Veneto deve andare ai veneti», appunto.

Allo stesso tempo però, il segretario centrista dice che l’alleanza col Pd non è esclusa. Dipenderà dalle «convergenze» sul programma, ma non solo. «Non basta dire che si vuole una cosa - avverte -. Bisogna porre le condizioni perché sia fattibile. E le condizioni non sempre ci sono».
Ecco. Per capire quali siano, le «condizioni», bisogna rileggere il tutto da sotto la Mole Antonelliana. Perché lì, in Piemonte, Casini le «condizioni» le ha già poste. Mai con Mercedes Bresso, aveva detto poco prima di Natale, reduce da una violenta lite con la presidente uscente. A Capodanno ha cambiato idea. Forte dell’appello del vicepresidente del Pd Enrico Letta («Alleanze in dieci regioni o perdiamo»), il 31 dicembre ha mandato i suoi a «trattare». Il vertice, del quale ha dato conto la Stampa di Torino, ha visto a confronto la Bresso, il segretario regionale del Pd Gianfranco Morgando e il collega centrista Alberto Goffi. L’Udc ha parlato chiaro: sette poltrone non una di meno. E mica sette poltrone qualunque, qui servono incarichi di peso. Quali? L’Udc non lascia spazio ai dubbi e tantomeno alla libera scelta di un’eventuale nuova giunta di centrosinistra: tre assessorati, compresa la vicepresidenza. Più tre posti nel listino del presidente, cioè quello che consente l’accesso all’assemblea non per elezione, ma per nomina. Più una carica nell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale.

Si capisce che ora è corpo a corpo: se già in condizioni normali i posti sono sempre insufficienti a soddisfare le richieste dei partiti, qui c’è anche da dire che il Pd per battere il candidato di Pdl e Lega Roberto Cota non può perdere la sinistra radicale, ma Rifondazione e Comunisti italiani sono già sul piede di guerra contro «i veti anticomunisti dell’Udc».

Così eccola, la strategia. Lo stesso Casini che in Veneto critica l’accordo Pdl-Lega giudicando «un errore piegarsi, perché ora il Carroccio crescerà a dismisura a scapito degli alleati», in Piemonte detta la linea del «prendere o lasciare»: chi prende, metta a disposizione le poltrone. A chi lo accusa di trasformismo, Casini da mesi risponde indignato: «Se avessimo voluto fare una scelta di comodo avremmo accettato di stare col Pdl già alle Politiche, invece siamo all’opposizione». Già. Il problema è che, lasciato un ministero («Berlusconi un bel ministero me l’avrebbe dato» giura Casini), l’Udc punta a guadagnare più posti possibile a livello locale. Tant’è vero che corre in solitaria nelle regioni in cui non è determinante, mentre si schiera con il Pd o con il Pdl a seconda di dove può fare da ago della bilancia. «Non bisogna avere fretta, ma costruire ponti», dice. E i ponti si costruiscono meglio dai palazzi dei governi regionali.

Oltre alla beffa il danno, poi, quel Casini che altrove, per esempio in Campania, si allea col Pdl, in Liguria corteggia il Pd senza neppure porre un veto sull’alleanza con Prc e Pdci, i quali dal canto loro non fiatano, potenza della paura di perdere. E in Puglia e in Lazio si presenta come il salvatore di democratici, segnalando che in quelle regioni «c’è chi contesta fortemente la svolta di Bersani e sarebbe pronto a utilizzare una sconfitta alle Regionali per liquidare la sua segreteria».
Contro le alleanze a macchia di leopardo di Casini, da ieri è sceso in campo un ex amico di partito, il sottosegretario e leader dei Popolari e liberali Carlo Giovanardi, che ha organizzato addirittura un Giro d’Italia anticentrista. Si parte il 7 gennaio proprio dal Veneto, Vicenza, per contestare «l’atteggiamento opportunistico dell’Udc, pronto ad allearsi con chiunque pur di massimizzare il suo peso clientelare», e ricordare «ai cattolici che i loro valori sono già ampiamente testimoniati dal Pdl». Dalle Alpi al tacco, comunque, il cerino, guarda un po’, è nelle mani del Pd.

veramente interessante...

Crema, Cremona, Lombardia...

comuni, provincia, regione...

vedremo cosa fare...

venerdì 7 agosto 2009

Comunicato Stampa - UDC: Soccini (Lega), "Non mi risulta che l'UDC faccia parte della maggioranza che ha vinto le elezioni provinciali".

CREMA, 7 agosto 2009 – In merito alle dichiarazioni del consigliere Trespidi, relative all’ingresso dell’UDC alla maggioranza uscita vincitrice delle ultime elezioni in Provincia, interviene il Segretario Provinciale di Crema, Matteo Soccini.

“A proposito dell’incontro avvenuto ieri tra l’Udc e il Segretario di Cremona Carpani, al quale non ho potuto partecipare per impegni di lavoro, ritengo doveroso precisare come siano inesatte le affermazioni di Trespidi quando ritiene il suo partito come parte integrante della coalizione che governa l’ente provinciale – afferma il Segretario Provinciale Matteo Soccini, che aggiunge – Il 6 e 7 giugno la maggioranza uscita vincitrice dalle urne in provincia è stata quella composta, esclusivamente, da Lega Nord e Pdl.”

Prosegue l’assessore provinciale della giunta Salini: “Il fatto che il consigliere Trespidi, in sede di consiglio provinciale, abbia dichiarato il suo appoggio esterno alla giunta di cui faccio parte non comporta, in automatico, che l’Udc debba concorrere alla formazione delle linee di governo provinciale. Le proposte che il partito di Casini metterà sul tavolo saranno esaminate con la dovuta attenzione, come lo saranno quelle degli altri partiti di minoranza”.

Termina Soccini: “Se l’Udc vuole entrare ufficialmente in maggioranza, presenti una formale richiesta alla Lega e al Pdl. Per quanto mi riguarda ne discuterò all’interno della direzione provinciale del partito. Ad ogni modo un eventuale allargamento della coalizione provinciale potrà avvenire, solo ed esclusivamente, col consenso di tutte le attuali componenti”.

sabato 11 aprile 2009

Caro Giuseppe, così non và...

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Nella consueta lettura mattutina dei quotidiani locali (Provincia e Cronaca) mi sono soffermato con particolare attenzione sugli articoli che riportano quanto affermato ieri dal candidato dell'Udc alla presidenza della provincia Trespidi (nonché segretario provinciale dell'Udc stessa).

In particolare voglio commentare, senza troppa foga polemica, due passi che riporto di seguito.
Parlando di Salini afferma: "non sembra un candidato in linea con il mondo cattolico, vista l'allenza del Pdl con la Lega".

Come devo interpretare questa frase?
Essere alleati della Lega è diventato un "demerito"?
Una "nota negativa" che macchia il curriculum di un aspirante presidente?
Per caso noi leghisti siamo diventati dei pessimi compagni di strada?

Il sottoscritto è lo stesso Segretario Provinciale della Lega Nord, oggi come sei mesi fa, col quale Trespidi voleva essere ALLEATO per tentare di conquistare la provincia. Oggi che non siamo più alleati, ma avversari, non sono più presentabile???
Io, un semplice cattolico, sono diventato uno spauracchio per i votanti cattolici solo per il fatto di non presentarmi al fianco dell'Udc?

Caro Giuseppe, personalmente ero convinto che presentarsi alleati con il tuo partito fosse una cosa possibile e non considero te ed i tuoi tesserati (primo tra tutti Martino col quale condivido il piacere di sedere nella sala consiliare di Crema) in maniera negativa solo per il fatto di essere su sponde diverse nella corsa alla provincia.

Con rammarico leggo nella tua dichiarazione il vecchio vizio italico di considerare un partito positivamente o negativamente a seconda se sia alleato o meno.
Tutti sanno il perchè Lega e Udc non siano alleati alle prossime amministrative.
Tutta la colpa è da ascrivere alla dirigenza nazionale dell'Udc (il Casini per essere chiari).

L'altra dichiarazione è questa: "il Pdl è ostaggio della Lega e la sua unica preoccupazione è quella di spartirsi i posti nelle giunte... noi (Udc n.d.r.) non scendiamo ad accordi di questo genere".

Volendo essere "leggermente" polemico mi faccio una domanda...
chi ha presentato il seguente documento, SUCCESSIVAMENTE NON SOTTOSCRITTO PER LA CONTRARIETA' DELLA LEGA E DEL PDL, come condizione per addivenire ad un accordo elettorale tra il nascente Pdl, la Lega e l'Udc?

Riguardo alle elezioni amministrative Comunali e Provinciali del 2009 si concorda di presentarsi ai Cittadini elettori in coalizione con i seguenti impegni politico-programmatici:
a) ...


b) nel caso di vittoria ogni Partito sottoscrittore del presente accordo avrà diritto ad un posto di assessore che sarà incrementato in base al risultato elettorale. Questa parte dell’accordo sarà sottoscritta anche dai Candidati Sindaco e Presidente prima dell’accettazione della Candidatura;

c) del presente accordo fa parte anche l’individuazione delle posizioni di ciascun Partito negli Enti di secondo livello (Aziende pubbliche). Individuazione che sarà rivista in caso di vittoria;

In attesa di una risposta alle domande auguro Buona Pasqua a tutti coloro che hanno perso del tempo a leggere quello che ho scritto...

domenica 1 marzo 2009

Comunicato Stampa - CONGRESSO AN: Soccini (Lega), “da Corsaro affermazioni ridicole”.

CREMA, 1 Marzo 2009 – In riferimento a quanto dichiarato questa mattina da tale Massino Corsaro durante i lavori del congresso provinciale di Alleanza Nazionale, interviene il Segretario Provinciale di Crema della Lega Nord.

“Rientrando in casa ho letto sul sito www.cremona24ore.it alcune ridicole dichiarazioni rilasciate da tale Massimo Corsaro al termine del congresso provinciale di AN (affermazioni fatte dopo che ne n’ero andato) su presunte contraddizioni della Lega Nord nella lotta alla burocrazia e sulla questione dell’abolizione delle province – afferma il Segretario Provinciale Matteo Soccini, che aggiunge – Affermazioni che non meriterebbero nessun commento se non provenissero da un personaggio che ha il solo “merito” in quel di roma di aver sottoscritto l’emendamento col quale si esonera il comune governato da Alemanno dal sottostare al patto di stabilità che sta soffocando tutti i comuni della Lombardia, terra nella quale il Corsaro ha preso i voti ma che dovrebbe imparare a difendere”.
Prosegue il Segretario dei leghisti cremaschi: “Sulla questione UDC ribadisco, se mai ce ne fosse bisogno, che ormai le porte sono chiuse e non per colpa dei leghisti ma del perseverante arroccamento centralista del partito che fu di un tale Follini (saltato nel PD dopo aver passato 5 anni a distruggere quanto di buono stava facendo il governo Berlusconi nel periodo 2001-2006). Come ho ricordato nel mio intervento al congresso sulle candidature si è perso troppo tempo, e non certo per colpa della Lega. Mi auguro che entro una settimana si possa arrivare alla definizione dei nomi su comune e provincia di Cremona. Se ciò non fosse proporrò alla direzione del partito di trarne le dovute conseguenze.”

Lega Nord – Lega Lombarda
Segreteria Provinciale di Crema

Via Tensini, 24
26013 CREMA
Tel. 0373.251140
Fax 0373.81845
E-mail:
lega.crema@tiscali.it

lunedì 9 febbraio 2009

barzelletta del giorno (2)

Cremona- 09 febbraio - LUIGI BARUFFI, SEGRETARIO REGIONALE UDC LOMBARDIA AL MONTEVERDI A CREMONA: "Noi siamo sempre stati federalisti, non accettiamo lezioni da nessuno su questa materia...".