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lunedì 23 dicembre 2013

PROVINCIA di CREMONA | la relazione programmatica al bilancio di previsione 2014

Il Bilancio di previsione per l’anno 2014 riunisce gli interventi previsti a sostegno delle attività produttive, del turismo e dell’innovazione.
Si tratta di un programma articolato che contempla sia la realizzazione d’iniziative proprie della Provincia che l’esercizio di funzioni trasferite e/o delegate dallo Stato e dalla Regione Lombardia.
Anche per il 2014 la parte preponderante dell’attività è finanziata da fondi extra-provinciali: regionali, statali e comunitari.
Ciò determina l’organizzazione del lavoro dell’assessorato che, per necessità, deve rispondere ai vincoli posti dalle fonti di finanziamento.
Va, inoltre, ricordato come gli ambiti d’intervento siano costantemente interessati da rilevanti cambiamenti legislativi, amministrativi e organizzativi che richiedono una continua attività di adeguamento.

Accanto a questi fattori importanti per l’organizzazione e l’attività, ve n’è un altro che si è imposto negli ultimi anni, vale a dire la pesante crisi economico-produttiva che interessa anche la nostra provincia.
La crisi produttiva continua ad avere importanti ripercussioni e, si ritiene, che la situazione permarrà critica anche nel prossimo futuro. Tale difficile situazione investe in modo rilevante l’intera attività.
La Provincia ha deciso di affrontare la questione intervenendo – per quanto possibile - su entrambi i versanti interessati, vale a dire: le aziende e i lavoratori.
Si procederà, quindi,  sia con misure di sostegno alle imprese - che ci si propone di realizzare in modo innovativo e più incisivo.

Sostegno alla costituzione di aggregazioni imprenditoriali nei settori in maggiore difficoltà, il sostegno – se possibile – all’accesso al credito delle aziende anche con modalità diverse da quelle passate, il sostegno alle esportazioni e all’innovazione. Si tratta d’interventi che la Provincia già realizzava e che devono essere ora definiti e organizzati con maggior rigore e con una maggior capacità di indirizzo, finalizzazione e integrazione con altri livelli istituzionali: Unione Europea, Governo nazionale e Regione Lombardia.

Il programma focalizza alcuni contenuti volti prioritariamente alla valorizzazione di strumenti di programmazione negoziata, finalizzati alla condivisione dei progetti territoriali con il livello di governo regionale anche nell’ottica di una maggiore possibilità di attrazione di risorse; aggregazioni di soggetti pubblici (Distretti urbani e distretti rurali del Commercio) e privati (Pol. Mec.); organismi di raccordo permanente fra le istituzioni e le associazioni rappresentative di interessi, legati allo sviluppo socio-economico (Consulta economica provinciale) e collaborazione con organismi operanti in campo economico e della ricerca (Reindustria, Crema Ricerche), fra i quali si intende sviluppare un rapporto funzionale orientato all’approfondimento di temi e contenuti specifici determinati in seno alla Consulta.
Il programma si pone inoltre in stretta relazione con gli strumenti di approfondimento della  conoscenza della struttura produttiva (quali, ad esempio, il Sistema informativo economico e sociale).

I temi dell’innovazione produttiva, organizzativa e commerciale delle aziende cremonesi e del sostegno all’attività di ricerca, nei precedenti anni ambiti d’intervento sostenuti anche attraverso risorse appostate direttamente nel bilancio provinciale ed erogate mediante bandi annuali, possono nell’attuale contesto essere sostenuti indirettamente, attraverso il sostegno ai soggetti operanti nel campo della formazione, del sistema delle conoscenze e della ricerca, e, mediante i soggetti cui si accenna nel primo capoverso del presente paragrafo, attraverso l’aggregazione e la creazione strutturata di reti e correlazioni stabili tra progetti, soggetti attuatori, canali di finanziamento, priorità di approfondimento.

L’attuale limitatezza di risorse induce la Provincia a valutare con molta attenzione il proprio intervento e le sue effettive ricadute sulle aziende cremonesi, e impone di approfondire l’efficacia dell’azione svolta dall’ente nel livello che gli è proprio, quello della programmazione, nell’ottica di una sempre maggiore comprensione delle ricadute economiche collegate non solo ai comparti produttivi tradizionalmente indagati, ma anche allo sviluppo dei temi collegati ai temi della cultura e del turismo, letti anch’essi, come chiavi di sviluppo economico.


CONSULTA ECONOMICA PROVINCIALE

La Consulta Economica Provinciale è ora un organismo pensato come strumento di raccordo permanente fra le istituzioni e le associazioni rappresentative d’interessi, legati allo sviluppo socio-economico ed è prevista dallo Statuto dell’Ente (art. 24).
L’Amministrazione Provinciale attribuisce un preciso assetto alla Consulta Economica, organismo già attivo in passato, attribuendole funzioni maggiormente definite, grazie al percorso di approvazione al quale è stato sottoposto il regolamento di funzionamento della stessa: approvato dalla Giunta Provinciale in data 30 giugno 2010 (DGP n. 307), è passata all’esame del Consiglio Provinciale del 20 luglio 2010 (DCP n. 88).


Attività produttive

Il sostegno alle attività produttive deve essere definito in stretto raccordo con il territorio con una visione complessiva, sistematica e razionale dell’attuale situazione di crisi, del suo impatto sulla realtà produttiva cremonese, sulle effettive possibilità di ripresa e sulle risorse effettivamente disponibili. I temi sono da qualche tempo evidenziati in diverse analisi e riguardano:
  • L’innovazione produttiva, organizzativa e commerciale delle aziende cremonesi,
  • Il sostegno all’attività di ricerca e alla diffusione dei suoi risultati,
  • Il miglioramento della propensione all’esportazione e alla internazionalizzazione delle aziende cremonesi, 
  • L’accesso al credito,
  • Il sostegno alle strutture di servizio del mondo imprenditoriale.
Propedeutica all’elaborazione d’interventi efficaci negli ambiti suddetti è la conoscenza condivisa dell’effettiva situazione economica-sociale e degli obiettivi da perseguire.
A tal fine, si ritiene utile procedere, in collaborazione con altri soggetti (pubblici e privati) secondo una modalità operativa “a rete” che comporta il coinvolgimento dei soggetti interessati e la concentrazione delle risorse sui progetti ritenuti prioritari.
La capacità di acquisire finanziamenti esterni aggiuntivi appare di fondamentale importanza non essendo gli attuali bilanci degli enti locali in grado di sostenere interventi di rilevante significato per la struttura produttiva.
L’acquisizione di tali finanziamenti richiede, però, organizzazioni in grado di provvedere secondo tempi e modalità prefissate, e questo è un elemento che localmente, presenta ancora una qualche carenza.
Al riguardo un fattore determinante sarà la collaborazione con la Regione Lombardia sia nella fase di decisione delle priorità che in quella di recupero delle risorse.


L’innovazione produttiva, organizzativa e commerciale delle aziende e sostegno all’attività di ricerca

Si tratta di ambiti d’intervento presenti anche negli scorsi anni e che trovano una ragion d’essere ancora maggiore nell’attuale periodo di ciclo negativo.
L’innovazione e la ricerca sono, infatti, obiettivi strategici riconosciuti tali da tutte le analisi disponibili.
Questi enti – oltre che svolgere attività didattica - rappresentano una parte importante della nostra ricerca che potrebbe ancor di più espandersi e meglio servire il mondo produttivo.


PARTECIPAZIONE AD ORGANISMI CHE OPERANO IN CAMPO ECONOMICO

Reindustria
Si tratta di una società consortile a responsabilità limitata, a maggioranza pubblica, per il 55% del capitale. Il restante 45% del capitale è suddiviso tra numerosi privati: associazioni di categorie, organizzazioni sindacali e banche.
La Provincia di Cremona è socia per l’11% del capitale della società.
Reindustria è nata nel 1994 per gestire i contributi statali e regionali ottenuti in conseguenza della crisi “Olivetti”.
Oggi il suo funzionamento è sostenuto dai fondi che i soci trasferiscono annualmente sulla base di un programma triennale approvato dall’Assemblea dei soci e sulla base di stralci annuali di programma.
E’ poi previsto che i soci possano finanziare solo i progetti che ritengano di loro interesse, e, inoltre, affidare a Reindustria la realizzazione di un progetto di proprio esclusivo interesse del quale sosterrebbero la relativa spesa.
I risultati conseguiti nel cremasco hanno spinto Reindustria a interessarsi dello sviluppo economico dell’intera provincia di Cremona, attraverso la valorizzazione, il consolidamento, il potenziamento e lo sviluppo delle risorse del territorio, con i mezzi propri del marketing e dell’economia territoriale.

In particolare, il servizio offerto da Reindustria si concretizza nelle seguenti attività:

  1. Sviluppo economico: promozione di interventi coerenti con un’economia territoriale sostenibile, attraverso due aree operative: a) area progetti, dedicata all’assistenza tecnica su bandi di finanza pubblica agevolata; b) area territorio, dedicata all’opportunità di investimento nel territorio;
  2. Studi e pubblicazioni: promozione e coordinamento di studi socioeconomici di inquadramento generale sui comprensori;
  3. Aggregazione d’impresa: creazione e applicazione di un modello innovativo di aggregazione d’impresa, in grado di supportare le imprese appartenenti alla filiera di riferimento in diversi settori, con lo scopo di creare vantaggi competitivi, supportare l’internazionalizzazione, migliorare l’efficacia della formazione, attraverso una funzione di coordinamento.
L’attività 2014 della società si baserà sul programma triennale che accoglie le proposte dell’amministrazione per interventi in merito al supporto ai piani d’area, all’istituzione di un “tavolo sui bandi” e lo studio e promozione dello sviluppo di un’importante area come quella di Tencara (unitamente al Porto di Cremona).
L’obiettivo per l’anno 2014 è quello di indirizzare le risorse provinciali al sostegno di specifiche azioni, anche facendo propri gli spunti emersi in sede di Consulta economica.

Crema Ricerche
Il Consorzio Crema Ricerche è stato costituito nel 1999 da Provincia di Cremona, Camera di Commercio di Cremona, Comune di Crema, Associazione Cremasca Studi Universitari e dall'Agenzia d'Area Reindustria S. cons.r.l., quali soci fondatori.
Esso ha sede nell'area “ex Olivetti” – oggi recuperata - e svolge la propria attività senza fini di lucro, ponendosi l'obiettivo di favorire la nascita e lo sviluppo delle imprese innovative, nonché il trasferimento tecnologico.
Si tratta di una realtà consortile che ha sviluppato molteplici attività a favore del sistema locale, a partire dal comprensorio cremasco, ma aprendosi ad un territorio più vasto e andando a promuovere iniziative a favore anche dei territori delle province di Bergamo e di Brescia.
In particolare, il Consorzio si propone l'obiettivo di prestare servizi reali soprattutto nei confronti delle piccole e medie imprese, nell'intento di promuovere la diffusione delle innovazioni e il trasferimento tecnologico.
Attualmente il Consorzio Crema Ricerche è composto da n. 58 soci, fra enti ed imprese interessati allo sviluppo delle problematiche legate all'innovazione e al trasferimento tecnologico.
Il Consorzio è dotato di un Consiglio di Amministrazione, di un Collegio dei revisori e di un Comitato Tecnico Scientifico.
Nel corso del 2014 l’Amministrazione avrà come obiettivi la razionalizzazione della struttura con l’obiettivo di proseguire l’integrazione con Reindustria, il miglioramento complessivo dell’attività alla luce anche della mutata situazione di contesto.

Consulta Interprovinciale dell’area Viadanese - Casalasca.
Si tratta di un’associazione senza scopi di lucro, che promuove lo sviluppo economico, sociale e la valorizzazione dell'area tramite il coordinamento delle attività tra soggetti pubblici e privati, sia sul versante della programmazione socio-economica che su quello della pianificazione territoriale. Promuove inoltre attività formative e progetti di sviluppo economico.
Con delibera del Consiglio Provinciale n. 115 del 25 novembre 1997, la Provincia di Cremona approva lo Statuto e aderisce alla “Consulta Interprovinciale dell’area Viadanese – Casalasca”, conferendo una quota costitutiva di capitale, con l’impegno di corrispondere una quota associativa annuale.
Come per altre realtà similari l’Amministrazione  parteciperà attivamente, tramite il proprio rappresentante, all’attività della Consulta e analizzerà le risultanze onde trasferirle in progettualità effettive.

Pol.Me.C.
In data 13 febbraio 2010 l’amministrazione provinciale e il Polo della Meccanica del Castelleonese hanno sottoscritto un protocollo d’intesa nel quale si sanciscono la collaborazione e il sostegno della Provincia di Cremona a questo importante progetto di aggregazione industriale operante in un settore cardine dell’economia provinciale.
Il protocollo prevede l’impegno da parte di Pol.Me.C. ha presentare, con cadenza trimestrale, una relazione illustrativa delle attività svolte e un dettagliato rendiconto delle spese sostenute in considerazione del contributo versato dall’amministrazione per sostenere le spese di start-up.
Nel 2012 il monitoraggio proseguirà per verificare l’effetto sull’economia locale e creare un database di professionalità ed esperienza che possa costituire un esempio per possibili progetti similari che emergeranno nel resto del territorio provinciale nei vari comparti di cui è composta l’economia del nostro territorio.


Commercio

Distretti del Commercio
I “Distretti del Commercio” sono definiti dalla Regione come gli ambiti di livello infracomunale, comunale o sovracomunale nei quale i cittadini, le imprese e le formazioni sociali liberamente aggregati sono in grado di fare del commercio il fattore d’integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui il territorio dispone, per accrescerne l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la competitività delle sue polarità commerciali.
I Distretti del Commercio si distinguono tra:
  • Distretti urbani del commercio (DUC): costituiti sul territorio di un unico Comune;
  • Distretti diffusi di rilevanza intercomunale (DiD): costituiti sul territorio di più Comuni.
L’obiettivo è la promozione di progetti capaci di incidere strutturalmente e in modo duraturo sulle caratteristiche competitive dell’offerta commerciale locale, nel contesto di una più ampia riqualificazione urbana, con il coinvolgimento degli operatori commerciali, delle loro associazioni, degli Enti Locali, delle Camere di Commercio e degli altri attori del territorio, in una visione comune di un unico progetto di sviluppo  Tale obiettivo è ben presente negli atti di programmazione regionale.
La Regione Lombardia promuove i Distretti del Commercio con l’intento di valorizzare in modo particolare i luoghi tradizionali e antichi del commercio, con particolare attenzione agli spazi pubblici delle cittadine storiche della Provincia.
Nel corso del 2008 e del 2009 sono state approvate le delibere regionali che introducono il concetto di Distretto del Commercio.
Per la provincia di Cremona sono stati approvati e finanziati due Distretti Urbani del Commercio (Cremona e Crema) e nove Distretti Diffusi (di cui i Comuni capofila sono: Pizzighettone, Soresina, Casalbuttano, Casalmaggiore, Pandino e Sospiro, Offanengo, Piadena e Cingia de Botti).
La Provincia di Cremona ha aderito a tutti i programmi d’intervento dei Distretti.
Obiettivo del 2014, anche grazie alla collaborazione con le Sedi Territoriali di RL, è quello di studiare e monitorare l’andamento delle attività previste, al fine di realizzare un concreto coordinamento tra le stesse e la programmazione provinciale.
Visto il Programma Regionale di Sviluppo della IX legislatura, che individua tra gli obiettivi di sviluppo delle reti commerciali e distributive quello di orientare il processo di modernizzazione e razionalizzazione del settore del commercio secondo un modello di sviluppo sostenibile ed equilibrato, favorendone anche la complementarietà e l’integrazione tra i settori produttivi e commerciali, la Provincia intende svolgere quel ruolo di coordinatore e facilitatore per favorire le partnership finalizzate a produrre reale integrazione tra investimenti di diretta competenza pubblica e investimenti privati per qualificare la struttura economica locale in una logica di lungo periodo. In questa ottica ed in vista dell’imminente uscita del V bando di Regione Lombardia a favore dei distretti del commercio lombardi, la Provincia si pone come l’ente che può esercitare quel ruolo di coordinatore dei distretti del territorio, garantendo quella governance auspicata dalla Regione. Il V bando, infatti, individua tre linee di intervento ed una di questa si focalizza sulla “Qualificazione, e sviluppo del distretto: iniziative di governance evoluta”. Questa linea prevede fusioni/aggregazioni fra i distretti riconosciuti attraverso strumenti condivisi e la creazione di modelli di governance di più distretti. E’ importante quindi, che la Provincia si proponga come soggetto in grado di svolgere il ruolo di coordinatore, favorendo quel processo di rete dei distretti che porterebbe ad importanti sinergie. Per svolgere un’azione ancora più efficace, il Settore nel 2013 ha realizzato una piattaforma di e-commerce (www.icompro.it) unitamente alla creazione di una intensa azione di web marketing. Questo strumento è stato messo a disposizione dei distretti del territorio e di tutti quei piccoli operatori commerciali che hanno intenzione di promuovere i propri prodotti attraverso le nuove tecnologie di ICT e di media-web. L’attività del Settore nel 2014 sarà concentrata nel favorire la conoscenza e l’utilizzo della piattaforma e-commerce e, parallelamente, di rendere visibile il “mall” del commercianti dei distretti attraverso un’intensa promozione delle offerte commerciali del territorio, veicolando contemporaneamente le eccellenze e le peculiarità artistiche e culturali del territorio. L’utilizzo della “rete” è fondamentale per raggiungere in tempo reale i consumatori e tramite la gestione dei più noti social network sarà possibile raggiungere il target adeguato ed essere attrattivi anche dal punto di vista del commercio di prossimità, tipico e di eccellenza.


Innovazione

Premesso che il tema dell'innovazione è trasversale alle strutture e alle attività dell'ente e che tutti i settori devono operare costantemente in direzione orientata al recupero delle risorse e al perseguimento di più elevati valori di efficacia ed efficienza nell'impiego delle risorse tenendo nel contempo in debito conto di esigenze di semplificazione dell'attività amministrativa in generale e in particolare di quella direttamente rivolta all'utenza, l'informatica pubblica e le strutture ad essa preposte costituiscono un focus nelle attenzioni e nelle pretese di risultato sia ad opera delle norme che nella redazione dei programmi.

Per l'esercizio 2014 sono pertanto confermati gli obiettivi di avanzamento nella digitalizzazione dei servizi e lo sforzo richiesto è particolarmente qualificato in quanto non è sostenuto da risorse finanziarie ad hoc ed è quindi a completo carico della struttura che deve realizzarlo in parallelo con la gestione ordinaria delle attività storicamente in essere e con i loro collaterali tassi di ottimizzazione e revisione che comportano anch'essi un'innovazione sebbene in tono minore.

La messa on line dei servizi per l'utenza è un punto che dal Codice e dall'Agenda Digitale è stato ripreso per qualificare la programmazione annuale e tende a semplificare i rapporti con il target più avanzato dell'utenza generalizzata dei cittadini in possesso degli skills adeguati; contemporaneamente si opera in direzione di un'ottimizzazione della rete telematica al fine di garantire la continuità operativa in uno stadio e a livelli ancora precedenti al piano del Codice in un'azione preventiva e di miglioramento delle condizioni di linearità e qualità dei servizi di rete.

Notevole è l'impegno profuso nel sostegno qualificato al tema della trasparenza dove attraverso il sito sono veicolati i contenuti previsti dalla normativa secondo schemi e standard in continua evoluzione a causa della pressione normativa che recentemente è andata aumentando a tassi esponenziali indirizzando peraltro l'informatizzazione su livelli di automazione e interoperabilità tra applicativi verticali in rapida progressione ed incremento di complessità.


TURISMO

La legislazione nazionale di riforma del turismo (Legge 135/2001) e la normativa emanata in materia dalla Regione Lombardia nella legge regionale del 16 luglio 2007 n.15 hanno attribuito alla Provincia un ruolo di programmazione, controllo e coordinamento che può favorire concretamente, e in un’ottica di qualità, lo sviluppo economico del turismo e il suo passaggio da progetto per il territorio a risorsa del territorio.
In tale contesto, interventi per un turismo sostenibile non possono che partire da un accurato monitoraggio delle grandi potenzialità culturali ed ambientali, dai centri urbani al patrimonio rurale, dalla ricchezza artistica ed architettonica degli edifici monumentali ai corsi d’acqua e ai paesaggi agricoli, dalle tradizioni ai prodotti tipici e alla gastronomia ed individuare percorsi e potenzialità di sviluppo alternativi alle forme di turismo tradizionale. Infatti, il vero punto di forza per l’inserimento della provincia di Cremona nei più importanti circuiti turistici è proprio l’offerta, in una logica di sistema, di itinerari nei quali gli ambiti ambientali e culturali siano variamente, ma strettamente connessi e rispettati.
Il movimento turistico nella nostra provincia è in espansione e comincia a costituire parte integrante di progetti economici diversificati, nonché di iniziative private e pubbliche. Una politica del turismo per essere credibile deve potersi sviluppare in modo sinergico con le politiche riferite alla gestione del territorio (tempi e orari della città, apertura dei negozi e dei servizi, parcheggi, arredo urbano, cultura dell'accoglienza), all’economia, all’ambiente, alla sicurezza, all’efficienza della Pubblica Amministrazione (procedure semplificate…), all’informazione – comunicazione e soprattutto in sinergia fra enti locali e privati.

In particolare si fa riferimento al progetto di marketing territoriale Distretto della Musica, all’interno del  distretto culturale,  teso a valorizzare e diffondere il tema della musica nelle diverse espressioni dell’offerta turistica: dagli operatori di settore (ristoratori, alberghi, agenzie viaggio, pubblici esercizi) agli enti privati e pubblici attraverso azioni promozionali e formative nelle tre aree provinciali in modo da incontrare e formare gli operatori direttamente sui territori e mirare le azioni strategiche contenute nei disciplinari: Cremona e il cremonese, Crema e il cremasco e Casalmaggiore e il casalasco. Per il 2014 si tratta di consolidare le adesioni e di espandere, valorizzare e affinare la rete del Distretto della musica, in particolare attraverso azioni di integrazione e coesione,già avviate negli anni precedenti, con il Distretto Culturale e la Rete della Musica.

Un turismo in crescita punta tutto sulla rete interna ed esterna:
1. Una rete informativa tra enti e associazioni presenti sul territorio. Il ruolo di promozione e coordinamento territoriale tende a mettere insieme, strutturare e sincronizzare tutte le informazioni per divulgarle il più possibile attraverso tutti gli strumenti della comunicazione, in particolare i media: tv, giornali, radio ma anche web e social network.
Il foglio di collegamento News Turismo, vedrà nel 2014 una nuova veste con una pagina dedicata ai weekend tematici per offrire ulteriori spunti attrativi per il turista ospite del nostro territorio.
Saranno anche attivate forme di comunicazione sui social network, in particolare in occasione di eventi.
2. Un network dell’informazione. Mettersi in  comunicazione con tutto il territorio, ma anche con il mondo attraverso internet, i link, i portali locali regionali e nazionali con le realtà più significative della provincia e della regione….avere in tempo reale le informazioni aiuta a migliorare i servizi, a progettare nuovi interventi, a sostenere ciò che già si produce.

Per il 2014 si implementerà la rete provinciale degli IAT con un sistema integrato e collegato ai portali del turismo del Sistema Turistico Po di Lombardia e della Provincia.
Occorre soprattutto mettere a sistema il marketing del settore turistico: risorse e strutture, enti e associazioni in modo da costruire un’offerta turistica sempre più completa e studiare una comunicazione integrata che possa rafforzare gli eventi anche meno rilevanti e la Governance del turismo potrà fare molto in questo senso.
Il turismo provinciale è impegnato a :
-Elevare la qualità dei nostri operatori del settore con iniziative di rete e in particolare tramite le attività derivanti dalle deleghe in materia di operatori turistici che Regione Lombardia fa gestire direttamente dalle Province e precisamente: esami abilitativi alle professioni turistiche di Guida, Accompagnatore Turistico e Direttore Tecnico di Agenzia di Viaggio; classificazione alberghiera e di strutture ricettive all’aria aperta; verifiche in materia di Agenzie di Viaggio e Turismo; raccolta e implementazione nel portale regionale new turismo dei flussi turistici presso le strutture ricettive per conto di ISTAT; predisposizione cartellini dei prezzi delle strutture ricettive.
Si prevedono, attraverso le azioni del Tavolo della Governance del turismo che raccoglie le rappresentanze dei principali attori e associazioni, momenti di formazione e di confronto (laboratori) sui temi dell'accoglienza turistica e dell'analisi della domanda dei mercati europei e internazionali.

§  Informatizzare la trasmissione dei dati relativi ai flussi turistici e delle informazioni su tariffe e caratteristiche delle strutture ricettive. La rilevazione "Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi" è un'indagine che viene svolta dalla Provincia per conto di ISTAT e su delega di Eupolis Lombardia (Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione). Nell'ottica delle azioni volte alla semplificazione degli adempimenti da parte dei privati la Provincia di Cremona ha ottenuto, a fronte della redazione di specifico progetto, un finanziamento per la rilevazione integrata dei flussi turistici sulla base di un applicativo informatico, finalizzato a creare notevoli vantaggi e precisamente:  ottemperare in modo sinergico a due adempimenti amministrativi (rilevazione statistica e schedina degli alloggiati di pubblica sicurezza); aprire anche un canale diretto di comunicazione fra operatori turistici e Provincia, che assicurerà una maggiore efficienza nell'azione di entrambi e meno burocrazia per tutti;  garantire l'aggiornamento in presenza di diversi supporti e quindi di diversi tempi di trasmissione;  aumentare il contenuto informativo sulle caratteristiche delle strutture, sulle tariffe e sulla domanda turistica. L'esecuzione è già in fase di avanzata realizzazione, la sua efficacia è monitorata dalla regione per verificare la possibilità di un'esportazione anche presso le altre province della Lombardia.

§  Elaborare progetti e a promuovere sinergie efficaci ed efficienti per raggiungere sempre più un turismo di qualità a partire dalle professionalità interne, dall’aggiornamento dei servizi, dall’efficacia dell’editoria (cartacea e sul web) e della campagne informative e pubblicitarie tempestive ed efficaci.

§  Rafforzare il suo ruolo di coordinamento e promozione turistica del territorio come da legge regionale n.15/2007 con tutti i soggetti operanti sul territorio (IAT, Pro Loco. Associazioni culturali e Associazioni di categoria) anche tramite la governance del turismo e la governance del distretto della Musica. Due iniziative possono essere prese come esempi particolarmente significativi: la Festa del Torrone alla quale la Provincia dà la sua sentita adesione e collaborazione sia diretta nel supporto all'organizzazione sia attraverso il particolare impegno dell'ufficio informazione turistica e le attività per la preparazione e partecipazione alla Borsa Internazionale del Turismo. La BIT rappresenta la più alta espressione della capacità di governare un territorio poiché mette in condivisione: risorse, esperienze e progettualità in grado di attivare politiche attive del turismo. Se il 2013 è stato il primo avvio di una proposta relativa all’offerta territoriale  integrata e condivisa da sviluppare e riproporre in tutte le occasioni di internazionalizzazione della domanda e dell’offerta (es.workshop del turismo musicale) il 2014 avrà come obiettivo il passaggio da promozione del territorio a individuazione di prodotti.
Il percorso sarà poi utile per EXPO 2015 dove si potranno presentare prodotti turistici concreti a partire dall’eccellenza della musica e della liuteria,grazie anche al riconoscimento del Saper fare liutaio dell’UNESCO.  

§  Promuovere e coordinare progetti interassessorili a secondo delle tematiche sviluppate - ambiente, territorio, cultura - poiché la comunicazione dell’immagine del territorio ha una forte valenza turistica.

§  Coordinare la promozione dei prodotti tipici e della gastronomia in funzione sinergica in particolare con l’Assessorato all’Agricoltura, la Camera di Commercio, l’Associazione Strada del Gusto Cremonese, i tre comuni principali (Cremona, Crema, Casalmaggiore) per individuare percorsi del gusto sempre più innovativi non dimenticando che la buona cucina è la prima carta dell’accoglienza e dell’ospitalità. Occorre precisare che attualmente il turismo ha in carico la segreteria organizzativa dell’Associazione della Strada del Gusto che annovera 90 soci tra enti e associazioni e privati con attività di progettazione, realizzazione, coordinamento editoriale, realizzazione di iniziative locali e partecipazioni a fiere di settore nonché il sostegno e l’assistenza agli associati.
Tramite l’Associazione il turismo è stato in grado di promuovere un’offerta integrata territoriale che ha saputo coniugare gastronomia, cultura e ospitalità (es Teatri di Fiume con il Distretto Culturale, Akropolis con il Gal Oglio Po) ed è su questo che si vuol continuare a lavorare per il nuovo triennio.

§  Per il 2014 in particolare l’individuazione di percorsi sostenibili valorizzando i prodotti della filiera corta, anche in collaborazione con il commercio e i distretti; il turismo in bicicletta con il bike sharing, le aree di sosta e i nostri associati in collaborazione con FIAB e FAI; percorsi culturali  in collaborazione con il Festival Monteverdi e la Fondazione Ponchielli per l’esaltazione dell’alta tradizione gastronomica (da MASTRO Martino al Platina) rivisitata dai nostri cuochi e proposta ad un pubblico internazionale quale quello del Festival o gli Incontri a Palazzo in collaborazione con la Federazione dei vini e dei sapori di Lombardia. Il 2014 vedrà le Strade del Gusto di Lombardia impegnate nel Salone del Gusto di Torino, validissima occasione di presentazione e promozione del Made in Cremona, e del suo territorio provinciale (Made in Crema).  

§  Incentivare iniziative di marketing compresa la predisposizione di offerte di accoglienza per aumentare le presenza nei centri urbani e rurali del territorio (city card, pacchetti turistici anche legati ad eventi di rilievo come Festa del Torrone…) rafforzando la collaborazione con i privati (associazioni di categoria, negozi storici..) e le agenzie di viaggio.

§  Sostenere i progetti integrati con le azioni dei PIA atte a valorizzare i piccoli comuni come quelle legate al PIA ISOLE E FORESTE per la zona dell’ADDA e/o del Lago Invisibile e le azioni del Sistema Po di Lombardia con il nuovo piano turistico del prossimo triennio che vede i territori delle 4 province(Pavia, Lodi, Cremona e Mantova) impegnati in temi importantissimi e innovativi in linea con EXPO 2015 dal turismo slow o turismo attivo con la lunga rete di percorsi ciclabili e la navigazione fluviale, al turismo religioso da sostenere dopo l’incontro europeo  del 2012 a Pavia con percorsi interregionali, al turismo enogastronomico con le eccellenze agroalimentari che fanno del Po di Lombardia una delle dispense più ricche della Regione. Non va poi dimenticato il turismo dei piccoli comuni con i borghi più belli d’Italia e le tradizioni culturali della civiltà contadina il tutto presentato con il linguaggio nuovo dei mezzi di comunicazione dalla app alla georefernazione dei percorsi scaricabili dai siti.

§  Monitorare le attività turistiche nonché le iniziative realizzate in stretta collaborazione con la CCIAA di Cremona sia relativamente ad eventi sia ad attività culturali (rilevazioni qualitative e customer in occasioni di eventi o manifestazioni fieristiche).

Expo 2015

La Provincia di Cremona, con la sottoscrizione del protocollo di intesa tra il Commissario Straordinario del Governo per Expo, Expo 2015 spa, il Comune e la Provincia di Milano del giugno 2010, è stata ritenuta il soggetto territoriale idoneo a favorire la partnership tra Expo 2015 SpA, le istituzioni pubbliche e i soggetti privati sul territorio cremonese per generare una serie di collaborazioni che si realizzeranno, su tematiche di interesse reciproco e legate al tema Expo 2015.
Al fine di esercitare al meglio il ruolo richiesto, la Giunta provinciale ha ritenuto opportuno attivare dei momenti di incontro e concertazione sul territorio, che hanno permesso, nella prima fase, la partecipazione attiva delle istituzioni pubbliche e delle associazioni rappresentative degli interessi economici, culturali, e sociali del territorio.

E’ stato costituito il Tavolo Territoriale di Coordinamento (TTC), che ha agito in forma ristretta e in forma allargata a livello provinciale, attraverso il quale si sono raccolte alcune progettualità espresse dal territorio in linea con i temi Expo. Le proposte che hanno dimostrato un elevato grado di fattibilità sia economica che progettuale sono state inviate in un primo tempo alla Società di gestione Expo 2015 nel mese di febbraio 2011 e, dopo un riesame e verifica sull’avanzamento dello stato progettuale, sono state inviate all’Ufficio del Commissario Generale di Expo presso la Regione Lombardia nello scorso mese di settembre 2012.

Un altro passaggio importante per la discussione e condivisione delle progettualità da proporre in sede Expo, è stata la nomina effettuata nell’ambito dei lavori del “Tavolo Lombardia per Expo” che nella seduta del 23/04/2012 ha costituito dei sotto tavoli tematici per gestire al meglio questioni e tematiche strategiche, assolutamente necessarie per garantire la piena ed adeguata realizzazione del grande evento Expo, oltre che per massimizzare le ricadute positive di questo evento su tutto il territorio. I “sottotavoli tematici” riguardano:
·         Sottotavolo “servizi essenziali”
- Servizi sanitari e disabilità
- Sicurezza
- Servii pubblici locali e ambiente
·         Sottotavolo “Attrattività del territorio”
·         Sottotavolo “Sistemi Informativi”
All’interno di questo percorso, nell’ambito del Sottotavolo “Attrattività del territorio”, sono stati individuati alcuni “filoni tematici” prioritari e di valenza strategica: attrattività turistica e ricettività; offerta culturale; sport e giovani; filiera agroalimentare; mercato del lavoro. Il sottotavolo “Attrattività del territorio” è l’unico tavolo che si è riunito delegando a Unioncamere Lombardia la regia e il coordinamento dei lavori attraverso le proprie Camere di Commercio insediate sul territorio.

Nel 2014 sarà quindi fondamentale il lavoro di concertazione e condivisione del tema che dovrà identificare e differenziare la proposta turistica del nostro territorio, intorno alla quale si dovranno innestare tutte le altre peculiarità ed eccellenze.

Il tavolo della Governance del Turismo, coordinato dalla Provincia di Cremona e rappresentato dalle principali istituzioni pubbliche e dalle Associazioni di categoria del commercio e dell’artigianato del territorio, è stato individuato come lo strumento adeguato attraverso il quale condividere una proposta di strategia di marketing turistico da sottoporre al Tavolo di coordinamento regionale per EXPO. Il tema della musica e della  liuteria è da tutti ritenuto il filone sul quale lavorare per identificare il territorio, rafforzato dal riconoscimento Unesco recentemente ricevuto. La musica declinata in tutte le sue accezioni: dall’artigianato artistico liutario compreso quello organario, a tutta l’attività musicale che il territorio esprime. Lo sforzo sarà quello di innestare su questo filone le attrattività diffuse sul territorio e che lo caratterizzano fortemente come l’agroalimentare, la navigazione, la rete delle ciclovie.

L’obiettivo  è duplice, da una parte organizzare un programma ampio, complessivo ed integrato con le iniziative che hanno già preso forma e dall’altra raccogliere e mettere a sistema la ricchezza delle proposte progettuali del territori per massimizzare le opportunità connesse ad Expo 2015.

Non ultimo la sottoscrizione del protocollo per l’EXPO con Camera di Commercio e moltissimi altri enti locali, associazioni, università, ecc. costituisce un valido strumento per creare quella fondamentale sinergia per addivenire all’appuntamento del 2015 con una proposta unitaria e forte.

domenica 3 novembre 2013

COMMERCIO | intervista sull'esito del 5° bando sui "distretti"

la mappa dei "Distretti del Commercio" in Provincia di Cremona
Intervista rilasciata ad un organo d'informazione locale.


Quasi 300.000 euro in arrivo ai Distretti del Commercio attivi sul territorio provinciale dopo la pubblicazione, da parte di Regione Lombardia, della graduatoria relativa al 5° bando fresca di stampa.
Beneficiari i distretti “urbani” di Cremona e Crema e quelli “diffusi”, vale a dire comprendenti più comuni, dei quali sono capofila Pandino e Casalmaggiore.
Un segnale importante in un momento di persistente crisi nel settore del commercio. Ne parliamo con l’Assessore Provinciale allo Sviluppo Economico Matteo Soccini.

Assessore Soccini l’esito dell’ultimo bando sui distretti ha premiato ancora una volta il territorio provinciale, non è la prima volta che questo accade?
Verissimo, il bando di cui abbiamo avuto l’esito pochi giorni orsono è infatti il 5° a valere sui distretti del commercio, ed in tutti i precedenti il territorio provinciale si è dimostrato attivo e propositivo riuscendo a ottenere nel tempo cifre considerevoli, parliamo ormai di 2.000.000 di euro.

Ha parlato di territorio, questo significa che gli attori non sono stati solo i comuni, ma più realtà?
Esatto, i distretti nascono dall'intuizione di Regione Lombardia di mettere attorno ad un tavolo comuni, associazioni di categoria non solo del commercio, ma anche dell’artigianato, la provincia e la camera di commercio. Difatti l’amministrazione provinciale è partner di tutti i 13 distretti operanti nel territorio.

Una presenza, quella del suo assessorato, anche propositiva stando alla natura dei progetti presentati nell'ultimo bando, focalizzati sull'avvicinamento ad EXPO 2015?
Certamente l’essere seduti nelle “cabine di regia” dei vari distretti ci ha permesso di dare un apporto ai progetti presentati che avessero un’ottica “provinciale” facendo comunicare il territorio e offrendo le sue bellezze e ricchezze nello spirito del “fare sistema”, spesso solo invocato ma che grazie all'apporto di tutti siamo riusciti a realizzare , ed le risorse arrivate ne sono una valida testimonianza.

A proposito di EXPO 2015, di cui lei ha la delega dal presidente Salini, il buon esito del bando può essere visto come segnale di fiducia verso l’esposizione?
Ritengo di si. I risultati ottenuti dai progetti presentati devono incoraggiare il territorio la lavorare unito verso questo grande appuntamento. Ed in quest’ottica la Provincia di Cremona è stato il primo ente pubblico a sottoscrivere, su mai proposta, il protocollo d’intesa elaborato con la Camera di Commercio. Un documento che mette nero su bianco l’impegno del territorio di lavorare unito e verso il quale l’apporto della Provincia non mancherà. A tal fine le riunioni in Regione Lombardia per tutto quanto riguarda il turismo proseguono ed il lavoro silenzioso ma efficace che stiamo mettendo in campo è costante.

Quindi a breve potremo porle altre domande sul tema?

A vostra disposizione…

giovedì 11 luglio 2013

COMMERCIO | lanciato il portale dell'e-commerce "iCompro.it"

Nella tarda mattinata di ieri si è svolta la conferenza stampa per il lancio del portale sul commercio elettronico www.icompro.it, promosso dal mio assessorato.
di seguito un articolo tratto dal sito www.inviatoquotidiano.it che ne parla e l'immagine del pezzo apparso sul quotidiano "La Provincia".

Cresce il portale del #commercio virtuale del territorio provinciale.
Ottanta le imprese che hanno aderito a #icompro.it

CREMONA - L’Amministrazione Provinciale può e deve giocare il ruolo di facilitatore:  Provincia come “provocatore” della discussione, per far conoscere realtà diverse tra di loro, favorire l’approfondimento dei contenuti, aiutare nell’individuazione di obiettivi concreti, solidi, raggiungibili, ma anche per far emergere i vantaggi delle logiche aggregative sul territorio.
 
Un percorso iniziato a gennaio scorso e, con soddisfazione, portato a compimento con una grande adesione da parte di esercizi ed operatori commerciali del territorio: questo è il commento a caldo dell’Assessore al Settore Strategie per lo Sviluppo e Turismo della Provincia di Cremona, Matteo Soccini. Un’iniziativa, work in progress, che punta a coinvolgere non solo il settore commerciale ma anche quello turistico e ricettivo, offrendo un quadro integrato delle proposte del territorio a clienti e turisti.
Mettere in sinergia il territorio, le realtà produttive del settore del commercio e gli operatori, fortificando le reti locali è la mission principale che anima il progetto.

Nello specifico, l’iniziativa è rivolta alle iniziative di sostegno ai Distretti del Commercio del territorio cremonese che necessitano, in questa fase, di consolidare la “rete”, unendo sforzi, risorse e competenze, per accrescere la capacità complessiva di sviluppo commerciale, tecnico-produttivo e di innovazione, così da poter operare su mercati più ampi e remunerativi rispetto a quelli raggiungibili come singole imprese.
Sostenere i negozianti di vicinato vuol dire sostenere il tessuto urbano dei nostri piccoli comuni, favorendo un riposizionamento competitivo del commercio urbano.

In quest’ottica si inserisce il progetto del Settore Strategie per lo Sviluppo del Territorio della Provincia di Cremona, guidato dalla Dirigente Mara Pesaro, con la messa on line del portale www.icompro.it. (con l’affidamento della realizzazione tecnica alla ACS srl e della cura grafica - progetto di web marketing alla Format Cremona). Il progetto ha ottenuto un contributo dai fondi europei FESR.

Il sito si presenterà come una vetrina comune virtuale, in cui compare una selezione dei prodotti offerti. Ogni negozio aderente al portale avrà una sua pagina dove è presentato il negozio e sono raccolti i suoi prodotti, organizzati in categorie.  Ogni negoziante avrà un personale login e password con i quali inserire nuovi prodotti, modificare quelli presenti e variarne la disponibilità. Dal punto di vista del cliente, pur trovando tante diverse vetrine, l’acquisto sarà concluso tramite un unico intermediario. Il navigatore potrà consultare gli articoli sfogliando le categorie e le vetrine dei negozi tramite una semplice funzione di ricerca.

Sarà ovviamente presente un carrello per l’acquisto. Il portale commerciale, darà spazio anche a tutte le eccellenze del territorio attraverso la possibilità di linkare i siti dei Distretti del Commercio, i portali turistici dei Comuni e della Provincia e attraverso la diffusione in rete di comunicati e “post” che si andranno ad editare di volta in volta in occasione di particolari eventi.

L’utilizzo della “rete” è fondamentale per raggiungere in tempo reale i consumatori e tramite la gestione dei più noti social network sarà possibile raggiungere il target adeguato ed essere attrattivi anche dal punto di vista del commercio di prossimità, tipico e di eccellenza. Il Portale avrà un proprio profilo sui più conosciuti Social Network: Facebook, Twitter, Pinterest e FourSquare. 

Sono già circa 80 le imprese che hanno aderito al progetto e che stanno inserendo i prodotti nelle rispettive vetrine virtuali per poter permettere, nei prossimi giorni, la messa on line del Portale.
L’adesione è ancora aperta ed è rivolta a tutti i commercianti e artigiani del territorio e che possono cogliere l’opportunità di partecipare al mercato virtuale promosso dalla  Provincia in forma gratuita per tutto il 2013.

venerdì 6 aprile 2012

CREMA 2012 | idee per un programma amministrativo

di seguito il mio contributo (raccolto solo in parte) al programma elettorale per le amministrative di maggio a Crema.


LE ATTIVITA' PRODUTTIVE E L'OCCUPAZIONE LOCALE


Negli anni '90 Crema ha subito la chiusura di due grosse entità produttive quali l’Olivetti e la Ferriera con le conseguenze sul piano occupazionale ed economico che tutti conosciamo. Si sta cercando di recuperare quella occupazione e si sta cercando di individuare le possibili vie d'uscita dalla crisi in cui ci troviamo. La congiuntura nazionale non aiuta certo a migliorare a vista d'occhio la situazione.

In sede locale l'impegno di Crema è quello di trattenere le aziende presenti offrendo opportunità e modalità di permanenza diversificate, consentendo più facili condizioni di utilizzo dei suoli per usi produttivi riducendo così al minimo il rischio di delocalizzazione.

Per i nuovi insediamenti si amplierà l'area a disposizione del PIP di Via Bramante limitatamente al completamento dell’area avendo come confine il tracciato della nuova viabilità inserita nel PGT di recente adozione, un contesto industriale già dotato di servizi e che è propedeutico all'utilizzo dell'area ex‑Olivetti, contigua.

Sarà nostro obiettivo quello di aiutare la creazione di un polo industriale sovracomunale (al confine con Bagnolo Cremasco) a ovest del Comune di Crema, in direzione Milano, perché riteniamo che solo offrendo aree ad alto contenuto tecnologico si possano attirare investitori importanti e duraturi soprattutto nel campo dell'occupazione. Ed anche perché riteniamo che in campo produttivo il Cremasco debba essere considerato un tutt'uno, con le sue aree da sfruttare tecnologicamente e le sue aree da salvaguardare dal punto di vista ambientale e residenziale.

L'impegno, pertanto, sarà quello di garantire queste iniziative, di lavorare a fianco a fianco con gli operatori economici, dando quel supporto amministrativo e politico che ci compete, facendo leva per quanto si va a fare anche sul consenso da ricercare negli amministratori locali.
L'impegno è tale che dovrebbe essere programmato su più di una tornata amministrativa, anche perché deve intersecare le convergenze finanziarie, industriali e d’infrastrutture necessarie.


ARTIGIANATO E PICCOLA IMPRESA 


La competizione e i mercati inducono le parti produttive del tessuto economico a continui aggiornamenti sia strutturali sia di visione commerciale; la spina dorsale della nostra economia sono proprio quei nuclei produttivi che si identificano nell’artigiano diffuso e nella piccola impresa.

Il riconoscimento evidente di questa economia di produzione così radicata sul territorio, così come la certezza che le capacità imprenditoriali non necessitino solo di una proiezione verso l’esterno, ma anche della ricostruire un’identità locale indirizzata competitivamente allo sviluppo e all’innovazione tecnologica, ci induce a proporre la rivalutazione dell’aspetto localistico della progettazione e dell’internazionalità tra tutti gli attori interessati alla pianificazione delle opportunità dell’economia locale.

Il Comune è un osservatorio privilegiato che rileva una serie importante di dati economici e sociali ed è così capace di individuare sia le sensibilità sia le vocazioni del territorio che amministra potendo influire con i sui strumenti di pianificazione sulla radice del binomio di rapporto tra impresa e territorio.

In quest’ambiente di rivalutazione dei ruoli e delle motivazioni dell’ente locale e dei suoi amministratori va rilevata la presenza di una normativa che attraverso l’istituzione dello sportello unico per le imprese da modo di rendere un adempimento di legge, a volte economicamente pesante e in parte riduttivo nella sua impostazione, in uno strumento che riporti invece il Comune in un ruolo esclusivo di promotore di una serie d’iniziative che, superando il semplice elemento di applicazione di una legge, siano di stimolo e di compartecipazione nel programmare lo sviluppo dell’impresa e contemporaneamente delle politiche territoriali.

Le competenze dello sportello unico hanno subito una progressiva estensione e un accentramento sempre più esclusivo nell’ente locale dei ruoli procedurali sino a far dedurre che in tempi brevi si possa giungere a una nullità di atti emanati da altri organi o enti, riteniamo di utilizzare l’obbligo del procedimento unificato per riportare nell’ente comunale, singolo o consorziato, il merito delle scelte politico–amministrative sul tema dello sviluppo economico.

E’ giusto ricordare che nel processo semplificato racchiuso nel ruolo dello sportello unico, si concentrano tutti quegli iter concessori che fino ad ora andavano inseguiti in vari enti.

Consapevoli che lo sportello unico, quando organizzato e funzionante, avrà un costo non indifferente di funzionamento strutturale, sia come organizzazione interna sia come consulenze esterne, senza che vi sia una certezza della quantità di lavoro da coordinare e produrre, intendiamo proporlo come uno degli elementi che l’amministrazione comunale può inserire in un programma più ampio di valorizzazione economica e sociale del territorio.

Pensiamo di riportare a livello locale una capacità di scelte e di supporti che integrino la capacità imprenditoriale valorizzando le possibilità di:

  • Rapporto tra amministrazione e categorie
  • Progettare lo sviluppo inserendolo con cognizione negli strumenti di programmazione quale la pianificazione urbanistica
  • Incoraggiare i rapporti internazionali tra i componenti delle filiere produttive
  • Favorire lo scambio di conoscenze aziendali
  • Incentivare l’ingresso al lavoro delle nuovi generazioni e favorire lo scambio di conoscenze intergenerazionali
  • Mettere a disposizione delle categorie e delle imprese già presenti e di quelle nuove tutte le conoscenze rispetto alle misure di sostegno finanziario disponibili
  • Coordinare iniziative infrastrutturali tra pubblico e privato per la valorizzazione del territorio e delle sue vocazioni economiche.
  • Una progettualità globale che veda protagonisti tutti gli attori sociali ed economici del territorio.
Proponiamo quindi, per il comprato produttivo, di individuare il Comune come elemento primario di tutte le azioni di trasformazione delle richieste e delle vocazioni dei cittadini e del territorio ponendosi non solo come ente burocratico ma anzi rivalutando tutte le sue possibilità di conoscenza e stimolo per coinvolgere tutto il tessuto cittadino in un balzo coordinato ed attrezzato intellettualmente e strutturalmente verso l’adeguamento dell’economia locale nella sfida del terzo millennio.

E' un complesso di attività produttive molto diversificate e con bisogni infrastrutturali non omogenei che per la loro collocazione hanno bisogno di scelte urbanistiche differenti necessitando, secondo le dimensioni aziendali ed il tipo di prodotto offerto, di contesti ben definiti. Occorre, quindi, evitare di isolare l'attività artigianale dal resto delle residenze (artigianato di servizio) e delle altre attività produttive cittadine (artigianato di beni cosiddetti industriali). L'obiettivo è di mantenere una composizione mista nell'utilizzo delle strutture fisiche e dei suoli urbani, il che appare una condizione essenziale di vitalità economica e sociale della città. 

Pertanto, da una parte ci sarà l'ampliamento del PIP, come già ricordato, dall'altra parte ci sarà il reperimento di spazi anche minimi all'interno del tessuto urbano residenziale indispensabili allo sviluppo dell'artigianato che sempre più si sta facendo largo.


LE ATTIVITA' COMMERCIALI 

L'attività commerciale deve essere dimensionata sulla capacità d'acquisto del mercato locale, fondendo la tradizione cittadina con i nuovi sistemi di distribuzione. Inoltre il tessuto commerciale tradizionale deve far fronte anche alle esigenze che s’impongono con la scelta di allargare la visibilità turistica della Città, concentrata soprattutto nel Centro storico.

D'altra parte è indubbio che non bisogna ulteriormente penalizzare le zone periferiche che si stanno privando di esercizi commerciali essenziali, a cui bisogna far fronte con scelte di servizio nuove. E' necessario, quindi, definire al più presto un nuovo piano commerciale che se ispiri ai criteri sopra riportati e che escluda l'inserimento di nuove strutture di grande distribuzione ritenendo che quelle presenti siano già sin troppo esaustive. Anzi, anche i comuni limitrofi dovrebbero farsi carico di questa problematica, interessando la grande distribuzione, anche il cambio delle modalità di vita dei propri abitanti.

Bisogna valorizzare i negozi dei Centro Storico, vero centro commerciale della Città. Offrendo maggiori opportunità al consumatore, applicando sinergie tra gli operatori privati e la parte pubblica. Necessitano certamente più parcheggi, soprattutto negli orari di punta, ma bisogna anche diversificare gli orari di apertura per venire incontro all'utenza. Certamente dopo una concertazione fra le parti interessate.


LE ATTIVITA' TERZIARIE 

Di fatto, a Crema non esiste un sovradimensionamento del terziario. E' possibile e auspicabile che nei prossimi anni ci sia un aumento di questo settore, soprattutto nel campo dei servizi all'industria e all'artigianato. Ciò non comporta particolari investimenti infrastrutturali, ma solo la predisposizione di un quadro di norme urbanistiche non rigidamente vincolistiche che consentano l'insediamento di attività produttive terziarie che, per loro natura, possono coesistere con altre iniziative economiche e usi abitativi.


LE ATTIVITA' TURISTICHE E LE INFRASTRUTTURE CULTURALI 

L’attività ideale di un Ente locale interessato alla cultura dovrebbe essere quella mirata alla tutela dell’identità del proprio territorio, con la conservazione e la valorizzazione del patrimonio artistico-culturale nel rispetto della sua storia.

Oggigiorno, di fronte a spinte mondialiste sempre più forti tendenti a considerare tutti i cittadini allo stesso modo, cioè semplici sudditi, è necessario rivendicare il nostro diritto di difendere e valorizzare le differenze; la propria storia, la propria cultura e le proprie tradizioni fanno di ogni Comunità locale un bene che vogliamo salvaguardare in tutte le sedi, anche e soprattutto mediante interventi di natura amministrativa.

Sarà dunque nostro compito utilizzare la cultura al fine di riscoprire le peculiarità della Padania, così numerose ma sempre colpevolmente taciute dalla volontà centralista di Roma, impegnata sempre e comunque a garantire spazi e visibilità a forme di espressioni culturali e artistiche provenienti da zone che non ci appartengono.

Il concetto importante è che la cultura non deve essere considerata un costo bensì un vero e proprio investimento per l’Amministrazione comunale, pensando alla ricaduta sul turismo e sull’immagine complessiva del Comune. Un campo verso il quale l’Ente locale avrà un occhio di riguardo sarà quello della cultura tradizionale tipica del Comune: usi, costumi, saggezza popolare, gastronomia locale, manifestazioni religiose e teatrali collettive, feste stagionali, espressioni etnomusicali, letteratura ed arte popolari (proverbi, canzoni, creazioni artistiche). Si dovrà partire dalla constatazione che l’identità culturale e storica del nostro popolo è un bene primario, onde la necessità di una sostanziosa valorizzazione attraverso una serie d’interventi, anche in accordo con altri Enti locali, che andranno dal rilancio di manifestazioni dimenticate o decadute, all’organizzazione di convegni sulle materie in questione, all’edizione di pubblicazioni illustrative.

Saranno importanti determinate azioni tendenti a riscoprire particolari edifici, luoghi o monumenti.
Contemporaneamente si concederanno ampi spazi di espressione alla cultura popolare locale, utilizzando e favorendo arti quali teatro, musica, pittura, da sempre veicoli principali delle tradizioni dei popoli.

L’opportunità di trovare uno spazio espositivo adeguato per illustrare la storia del Comune, mediante un museo etnografico, può certamente garantire ai cittadini (e ai turisti) la conoscenza e l’approfondimento dell’immagine storica del loro territorio, in tutte le fasi della sua evoluzione socio-culturale.

La rivitalizzazione dei nuclei storici cittadini costituisce un punto importante del nostro programma, e a tal fine si cercherà di favorire il decentramento d’iniziative legate alla cultura, a vantaggio dei centri minori.

L’associazionismo e il volontariato saranno premiati quanto più siano in grado di ricostruire, con le loro azioni, la personalità storica, culturale e sociale della Comunità.
Incentivi dunque saranno stanziati e concessi a favore di queste realtà che, è bene ricordarlo, a fronte di enormi sacrifici per il bene della collettività non sempre riescono a sopravvivere economicamente.

Ultimo, ma non meno importante degli altri, l’obiettivo di catalogare e censire, per poi preservare, tutte le esperienze, le tradizioni e le manifestazioni che costituiscono uno storico indicatore delle eredità e delle norme locali che nel loro insieme valgono come identità culturale e storica della Comunità.

In sintesi, la nostra Amministrazione comunale deve promuovere una politica culturale di equilibrio tra tradizione ed innovazione, tesa al recupero ed alla valorizzazione dell'identità della nostra zona e nello stesso tempo pronta a cogliere le modificazioni che sono in atto.
In questa logica si perseguirà l'obiettivo di valorizzare il patrimonio delle tradizioni civili e religiose, che vedano la partecipazione della scuola, dei giovani, delle associazioni culturali.

Solamente con un’azione politica di questo tipo sarà possibile reagire alle spinte centraliste e omologanti provenienti dalla cultura di regime e tendenti alla progressiva scomparsa del retroterra culturale padano, di cui la nostra amministrazione si farà invece valido difensore.

Il nostro intento è far diventare sempre di più Crema Città Universitaria e d’importanza culturale e turistica, pertanto le attività e gli intenti dovranno essere indirizzati in questa direzione. In quest’ottica che bisogna inserire l’attività del Museo di Crema e della struttura del teatro S. Domenico, l’organizzazione di manifestazioni culturali dovranno imperniarsi su queste strutture, facendo leva sulle disponibilità artistiche ed associazionistiche del nostro territorio, per organizzare manifestazioni culturali di ampio richiamo.

E’ inoltre importante recuperare quanto prima, alla disponibilità cittadina, l’ex Mercato Austro-Ungarico per utilizzarlo per mostre e manifestazioni. Si dovrà incrementare l’opera di recupero delle Mura Venete e dei suoi percorsi. La diffusione delle bellezze della città nel territorio nazionale e internazionale non può prescindere dalla partecipazione ai maggiori appuntamenti fieristici del settore.


CENTRO CONVEGNI 


Considerando le richieste pervenute in questi anni e il numero dei partecipanti alle varie iniziative, si propone la creazione a Crema di un Centro convegni, o Congressi, considerata la sua posizione ideale all'interno delle strutture operative lombarde. Qualche privato potrebbe intervenire nel creare le strutture e, secondo noi, è da incentivare, considerando la considerevole ricaduta sulla città in termini economici, d'immagine, di occupazione, di cultura. I soggetti privati, se interessati, potrebbero intervenire su aree apposite, una delle quali potrebbe essere individuata nella zona Olivetti, che tra l’altro è sede dell’Università e dei progetti che intorno a questa si dovranno muovere.


PARTECIPAZIONE AD ORGANISMI CHE OPERANO IN CAMPO ECONOMICO

Reindustria

Si tratta di una società consortile a responsabilità limitata, a maggioranza pubblica, per il 55% del capitale. Il restante 45% del capitale è suddiviso tra numerosi privati: associazioni di categorie, organizzazioni sindacali e banche.
Il Comune di Crema è socio per il 17% del capitale della società. Reindustria è nata nel 1994 per gestire i contributi statali e regionali ottenuti in conseguenza della crisi “Olivetti”.

Oggi il suo funzionamento è sostenuto dai fondi che i soci trasferiscono annualmente sulla base di un programma triennale approvato dall’Assemblea dei soci e sulla base di stralci annuali di programma.

E’ poi previsto che i soci possano finanziare solo i progetti che ritengano di loro interesse, e, inoltre, affidare a Reindustria la realizzazione di un progetto di proprio esclusivo interesse del quale sosterrebbero la relativa spesa.

I risultati conseguiti nel cremasco hanno spinto Reindustria a interessarsi dello sviluppo economico dell’intera provincia di Cremona, attraverso la valorizzazione, il consolidamento, il potenziamento e lo sviluppo delle risorse del territorio, con i mezzi propri del marketing e dell’economia territoriale.

In particolare, il servizio offerto da Reindustria si concretizza nelle seguenti attività: 

·         Sviluppo economico: promozione di interventi coerenti con un’economia territoriale sostenibile, attraverso due aree operative: a) area progetti, dedicata all’assistenza tecnica su bandi di finanza pubblica agevolata; b) area territorio, dedicata all’opportunità di investimento nel territorio;

·         Studi e pubblicazioni: promozione e coordinamento di studi socioeconomici di inquadramento generale sui comprensori;

·         Aggregazione d’impresa: creazione e applicazione di un modello innovativo di aggregazione d’impresa, in grado di supportare le imprese appartenenti alla filiera di riferimento in diversi settori, con lo scopo di creare vantaggi competitivi, supportare l’internazionalizzazione, migliorare l’efficacia della formazione, attraverso una funzione di coordinamento.

L’attività della società si baserà, nella prima parte del mandato amministratvo del Comune sul nuovo programma triennale che potrà accogliere nuove linee programmatiche per rendere la stessa società un vero strumento operativo a servizio del territorio, un’auspicio gà manifestato dall’amministrazione provinciale.

L’obiettivo per il mandato amministrativo 2012-2017 è quello di indirizzare le risorse comunali al sostegno di specifiche azioni e di mantenere uno stretto rapporto con le categorie economiche. 

Crema Ricerche

Il Consorzio Crema Ricerche è stato costituito nel 1999 da Provincia di Cremona, Camera di Commercio di Cremona, Comune di Crema, Associazione Cremasca Studi Universitari e dall'Agenzia d'Area Reindustria S. cons.r.l., quali soci fondatori.

Esso ha sede nell'area “ex Olivetti” – oggi recuperata - e svolge la propria attività senza fini di lucro, ponendosi l'obiettivo di favorire la nascita e lo sviluppo delle imprese innovative, nonché il trasferimento tecnologico.

Si tratta di una realtà consortile che ha sviluppato molteplici attività a favore del sistema locale, a partire dal comprensorio cremasco, ma aprendosi ad un territorio più vasto e andando a promuovere iniziative a favore anche dei territori delle province di Bergamo e di Brescia.

In particolare, il Consorzio si propone l'obiettivo di prestare servizi reali soprattutto nei confronti delle piccole e medie imprese, nell'intento di promuovere la diffusione delle innovazioni e il trasferimento tecnologico.

Attualmente il Consorzio Crema Ricerche è composto da n. 58 soci, fra enti ed imprese interessati allo sviluppo delle problematiche legate all'innovazione e al trasferimento tecnologico.

Il Consorzio è dotato di un Consiglio di Amministrazione, di un Collegio dei revisori e di un Comitato Tecnico Scientifico.

Nel corso del mandato l’Amministrazione valuterà e definirà le proprie modalità di partecipazione al consorzio, il tutto considerando che il consorzio sarà impegnato nel rinnovo delle cariche (Cda) e nella redazione del nuovo piano triennale 2012-2014. In ogni caso l’intervento avrà come obiettivi la razionalizzazione della struttura con l’obiettivo di proseguire l’integrazione con Reindustria, il miglioramento complessivo dell’attività alla luce anche della mutata situazione di contesto.