Visualizzazione post con etichetta unioni civili. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta unioni civili. Mostra tutti i post

sabato 23 gennaio 2016

#SvegliaLombardia | tra "unioni civili" e "family day" vince sempre roma...

Potete essere ‪etero, ‪gay, ‪lesbo, ‪bisessuali, ‪trans, ‪gender‬, ‪comunisti,‪ leghisti, ‪fascisti, antifascisti, ‪cattolici e atei.

Andare in piazza per le ‪‎unioni civili, partecipare al ‪family day o starvene a casa scrivendo e postando su ‪instagram‬ e ‪‎facebook‬.

Dividervi, insultarvi e sfottervi a vicenda, tanto una cosa in comune avete e abbiamo tutti...

IN CULO DA ‪roma LO PRENDIAMO SEMPRE...
(senza nemmeno un po' di vaselina)

‪#SvegliaLombardia

mercoledì 22 luglio 2015

UNIONI CIVILI | la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo

 Come troppo spesso capita, ed in questo paese ne siamo maestri, su temi importanti e sentiti come quello delle unioni civili, tra persone di sesso differente e del medesimo, la superficialità regna sovrana e le polemiche che ne scaturiscono si basano più sul "sentito dire" e su di una precaria lettura dei documenti piuttosto che sull'analisi seria e approfondita degli stessi.

Un caso alquanto lampante è quello della recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo riguardo la tutela delle unioni tra persone dello stesso sesso.
Da subito si sono riproposti i soliti schieramenti tra favorevoli e contrari, senza avere però ben chiaro a cosa si è a favore e contro cosa ci si schiera...

E pensare che basterebbe avere la piccola pazienza di andarsi a leggere per intero la sentenza per capire che molto del dibattito che ne è scaturito si basa sul nulla.
Io, nel mio piccolo, l'ho fatto anche traducendo, come riportato di seguito, i passaggi salienti della sentenza, che nelle immagini ho evidenziato in giallo.

Un documento dove si afferma che la tutela dei rapporti stabili tra persone dello stesso sesso si può realizzare anche senza ricorrere allo strumento del matrimonio e di come i famosi registri comunali (come quello appena approvato a Crema) abbiano solo un valore "simbolico", ma non tutelino affatto le coppie.

Come ho già scritto in un post precedente l'introduzione delle "unioni civili", sia tra persone di sesso differente che del medesimo, lo trovo un traguardo da raggiungere quanto prima.
Possibilmente non all'italiana come al solito.

Ecco la mia traduzione della sentenza:
L'Italia dovrebbe introdurre possibilità di riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso
Nella sua sentenza odierna (Ricorso n 18766/11 e 36030/11), la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha dichiarato, all'unanimità, che vi è stata:una violazione dell'articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) della Convenzione europea dei diritti dell'uomo.
Il caso riguarda la denuncia presentata da tre coppie omosessuali che ai sensi della normativa italiana non hanno la possibilità di sposarsi o entrare in qualsiasi altro tipo di unione civile.
La Corte ha ritenuto che la tutela giuridica attualmente disponibile per le coppie dello stesso sesso in Italia - come è stato dimostrato dalla situazione dei ricorrenti - non solo non è riuscita a proteggere i bisogni rilevanti per una coppia impegnata in una relazione stabile, ma non era anche sufficientemente affidabile. Una unione civile o partenariato registrato sarebbe il modo più appropriato per le coppie dello stesso sesso, come i ricorrenti, di vedere la loro relazione legalmente riconosciuta.
La Corte ha sottolineato, in particolare, come vi sia una tendenza nel Consiglio d'Europa, tra gli Stati membri, verso il riconoscimento giuridico delle coppie dello stesso sesso - 24 dei 47 Stati membri hanno legiferato in favore di tale riconoscimento - e che la Corte costituzionale italiana ha più volte chiesto la formalizzazione di regole per la protezione e il riconoscimento di tali unioni. Inoltre, secondo recenti sondaggi, la maggioranza della popolazione italiana sostiene il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali.
Reclami, la procedura e la composizione della Corte
Tutti i ricorrenti lamentavano che ai sensi della normativa italiana non hanno la possibilità di sposarsi o entrare in qualsiasi altro tipo di unione civile, e che esse sono discriminate sulla base del loro orientamento sessuale. Essi hanno sostenuto la violazione dell'articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) da solo e l'articolo 14 (divieto di discriminazione) in combinato disposto con l'articolo 8, e dell'articolo 12 (diritto al matrimonio) da solo e l'articolo 14 (divieto di discriminazione) in combinato disposto con l'articolo 12.
Decisione della Corte
Articolo 8
In casi precedenti, la Corte ha già dichiarato che il rapporto di una coppia convivente dello stesso sesso attraverso un partenariato stabile, di fatto, rientra nel concetto di "vita familiare" ai sensi dell'articolo 8. Aveva anche riconosciuto che persone dello stesso sesso hanno bisogno del riconoscimento giuridico e la tutela del loro rapporto di coppia.Tale necessità è stata inoltre sottolineata da raccomandazioni dell'Assemblea parlamentare e dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, invitando gli Stati membri a valutare la possibilità per le coppie dello stesso sesso di una qualche forma di riconoscimento giuridico.
La Corte ha ritenuto che la tutela giuridica attualmente disponibile in Italia per coppie dello stesso sesso - come è stato dimostrato dalla situazione dei ricorrenti - non solo non è riuscita a proteggere i bisogni rilevanti per una coppia impegnata in una relazione stabile, ma non era anche sufficientemente affidabile. Dove la registrazione delle unioni dello stesso sesso presso le autorità locali è possibile - solo in una piccola percentuale di comuni in Italia – questo ha un valore puramente simbolico, in quanto non conferisce alcun diritto sulle coppie dello stesso sesso.
Concludendo che non vi è alcun interesse comunitario prevalente contro il quale bilanciare l'interesse dei ricorrenti ad avere le loro relazioni legalmente riconosciute, la Corte ha rilevato che l'Italia è venuta meno al suo obbligo di assicurare che i ricorrenti abbiano a disposizione un quadro giuridico specifico che preveda il riconoscimento e la protezione della loro unione. Per contro, la Corte avrebbe dovuto essere disposta a prendere atto delle mutate condizioni in Italia ed essere riluttanti ad applicare la convenzione in un modo che era pratico ed efficace.
Vi è di conseguenza stata violazione dell'articolo 8.
Alla luce di tale constatazione, la Corte non ha ritenuto necessario esaminare se vi fosse stata anche una violazione dell'articolo 14, in combinato disposto con l'articolo 8.
Altri articoli
Per quanto riguarda la denuncia ai sensi dell'articolo 12 (diritto al matrimonio) da solo e in combinato disposto con l'articolo 14, la Corte ha trovato, in casi precedenti, che l'articolo 12 non impone l'obbligo agli Stati di concedere ad una coppia dello stesso sesso, come la richiedente, l'accesso al matrimonio. Ha ritenuto che, nonostante la graduale evoluzione degli Stati in materia - oggi ci sono stati undici Stati membri del Consiglio d'Europa per aver riconosciuto il matrimonio omosessuale - i risultati raggiunti nei casi precedenti (le unioni civili n.d.r.), sono rimasti pertinenti.La Corte ha pertanto dichiarato la denuncia ai sensi dell'articolo 12, da solo e in combinato disposto con l'articolo 14, è irricevibile.


  

domenica 14 giugno 2015

UNIONI CIVILI | Si al registro, ma serve una legge nazionale.


Nella seduta di domani, lunedì 15/06, il consiglio comunale dovrebbe (salvo imprevisti che non credo vi saranno) approvare il regolamento per l'istituzione del registro per le unioni civili.
Sul tema, all'epoca della presentazione della mozione due anni orsono, la‪ ‎Lega‬ aveva preso posizione lasciando piena libertà di coscienza come potete leggere nel comunicato inviato alla stampa che ripropongo di seguito.
Personalmente domani non avrei problemi a votare a favore del provvedimento, anche se lo ritengo di scarsa efficacia da un punto di vista pratico, nella speranza che il parlamento nazionale affronti il tema una volta per tutte in maniera seria e non ideologica, accantonando le visioni "estreme" che purtroppo pervadono ancora pesantemente tanto il fronte favorevole quanto quello contrario.


Comunicato Stampa | LEGA NORD: Sul Registro Unioni Civili libertà di coscienza, ma le priorità devono essere altre. Prima tra tutte il lavoro e le imprese.
CREMA, 4 aprile 2013 – Sul tema dell’istituzione di un registro delle unioni civili presso il Comune di Crema, iniziativa portata avanti da alcune formazioni presenti in consiglio comunale con il bene placito dell’amministrazione, il Direttivo cittadino della Lega Nord si è di recente riunito per esaminare il tema e deliberare in merito.
La valutazione principale che i membri della direzione hanno fatto è che l’argomento, meritevole della massima attenzione, non rientri tra le prerogative di competenza di una amministrazione comunale.
L’alveo nel quale la problematica deve essere affrontata è il parlamento nazionale, che si dovrebbe esprimere con una normativa chiara in materia.
Trattandosi di un tema che tocca le coscienze di tutti il Direttivo ha deliberato di lasciare piena libertà ai suoi stessi membri, nonché alla rappresentanza del movimento in consiglio comunale, di esprimersi sulla proposta.
Il tutto partendo dal presupposto che la Lega Nord non si è mai posta come un soggetto politico portatore di una visione “ideologica” della comunità.
LEGA NORD | Sezione di Crema

giovedì 4 aprile 2013

Comunicato Stampa | LEGA NORD: Sul Registro Unioni Civili libertà di coscienza, ma le priorità devono essere altre. Prima tra tutte il lavoro e le imprese.

CREMA, 4 aprile 2013 – Sul tema dell’istituzione di un registro delle unioni civili presso il Comune di Crema, iniziativa portata avanti da alcune formazioni presenti in consiglio comunale con il bene placito dell’amministrazione, il Direttivo cittadino della Lega Nord, sotto la presidenza del segretario Dino Losa, si è di recente riunito per esaminare il tema e deliberare in merito.

La valutazione principale che i membri della direzione hanno fatto è che l’argomento, meritevole della massima attenzione, non rientri tra le prerogative di competenza di una amministrazione comunale.
L’alveo nel quale la problematica deve essere affrontata è il parlamento nazionale, che si dovrebbe esprimere con una normativa chiara in materia.


Trattandosi di un tema che tocca le coscienze di tutti il Direttivo ha deliberato di lasciare piena libertà ai suoi stessi membri, nonché alla rappresentanza del movimento in consiglio comunale, di esprimersi sulla proposta.
Il tutto partendo dal presupposto che la Lega Nord non si è mai posta come un soggetto politico portatore di una visione “ideologica” della comunità.

Purtroppo negli ultimi mesi siamo passati dai manifesti per la cittadinanza facile agli immigrati al registro per le unioni civili, il tutto passando per la ricerca di aree e spazi per un centro culturale islamico.

Per questo la Lega Nord non può però sottacere il fatto di come ancora una volta l’amministrazione comunale, e la maggioranza che la sostiene, pone al centro della sua azione di governo della città un tema, certamente meritevole di attenzione, ma non di sua stretta competenza, soprattutto in presenza di una persistente crisi economica e sociale che dovrebbe indurre chi governa la città ad avere al primo punto dell’agenda il tema del lavoro e le imprese.

LEGA NORD | Sezione di Crema