mercoledì 30 dicembre 2009

bilancio annuale... e pagellina

Come lo scorso anno sono quì a scrivere per fare un piccolo bilancio di un altro anno (l'ultimo) da Segretario Provinciale di Crema della Lega Nord.

Per prendere spunto su cosa scrivere mi sembra doveroso riportare integralmente la "pagellina" scritta da Antonio Grassi su "la Provincia" di oggi a pagina 22.

Matteo Soccini, Segretario Provinciale della Lega.

Un 2009 trionfale. Entra in consiglio comunale. In provincia è nominato assessore. Su cava di Caravaggio e discarica di amianto è ondivago. Collabora con la stampa. Non sempre alle dichiarazioni seguono i fatti. Ma in politica non è un peccato. Winston Churchill insegna: "Il rimangiarmi le mie parole non mi ha mai dato l'indigestione".

Voto 8 per il successo personale, 6- per quello politico, 5 per la coerenza.

Che sia stato un 2009 positivo non lo nego, quanto al successo personale non lo scinderei dal ruolo politico che ho svolto. Infatti, se oggi reggo un assessorato in provincia lo si deve soprattutto all'ottimo risultato ottenuto dalla Lega alle elezioni dello scorso giugno. Come promemoria, limitatamente al territorio di mia competenza i risultati sono stati:
24,6 % LEGA NORD
29,7 % PDL
21,4 % PD
il tutto condito da 5 consiglieri provinciali cremaschi (sul totale di 8 assegnati alla Lega).
Come si vede quello che a livello di provincia istituzionale è un timore (nutrito da esponenti del PD di un sorpasso alle prossime regionali), nel cremasco si è già realizzato. In concomitanza con le provinciali si sono svolte anche le amministrative in numerosi comuni, in molti di essi la componente leghista è stata fondamentale per la vittoria del centro destra come a Vaiano, Vailate, Sergnano, Camisano, Agnadello, in altri comuni la Lega è entrata per la prima volta in consiglio come a Ripalta Cremasca a Romanengo. In ultimo come non ricordare la riconferma di un monocolore verde a Capergnanica.
Tutti risultati questi non dovuti al caso, ma in primo luogo ottenuti grazie al lavoro dei tanti militanti e delle nostre sezioni. I primi sono aumentati rispetto all'anno passato del 33%, mentre le sezioni sul territorio sono passate da 10 a 13 (due delle quali proprio a Ripalta e Romanengo). Non voglio certo attribuirmi tutti i meriti di questa crescita ma un certo contributo penso di averlo dato, se non altro perchè in questo anno (ed i giornalisti lo sanno), almeno sulle rive del Serio, le cronache dei quotidiani non hanno riportato di divisioni e scontri interni al mio partito come invece avvenuto con altri (che poi sono due... e si differenziano per una sola lettera dell'alfabeto). Per questo l'8 "personale" lo medierei con il 6- "politico"... un 7 forse ci stà bene, in fondo il compito di un Segretario di partito (almeno come lo intendiamo in Lega) è quello di far crescere il movimento e metterlo nelle condizioni ideali per portare avanti le proprie idee nelle istituzioni.
Per il 5 invece mi permetto di "contestare" (con la cordialità che mi è riconosciuta) il maestro...
Sulla cava di Caravaggio la posizione mia e del movimento non è mai cambiata ed è contraria. A tal proposito rimando al post pubblicato il 20 settembre, riportante un articolo sempre del quotidiano "la Provincia". Mi si potrà contestare l'azione messa in campo dalla giunta provinciale. Sul punto la considerazione è che di fronte ad un obiettivo comune e consiviso (l'avversità alla cava) la tattica di contrasto può variare. Il parere della giunta inoltre è ben evidente dalla relazione preparata per il ministero dell'ambiente e pubblicata nel post precedente.
Discarica di amianto. Anche in questo caso non posso che rimandare ad un altro post che ho pubblicato il 15 novembre. Sul tema avevo già scritto molto e ripetermi sarebbe troppo prolisso...
In ultimo una citazione che non ricordo chi abbia pronunciato (da buon leghista resto sempre un pò ignorante): "Solo gli stupidi non cambiano mai idea".
Detto questo su cave e discariche un pò stupido lo resto... Buon 2010 a tutti!

lunedì 28 dicembre 2009

Cava di Caravaggio - relazione approvata in giunta provinciale

di seguito la relazione che la giunta provinciale ha approvato nella seduta del 23 dicembre.

Oggetto: Piano Provinciale delle Cave della Provincia di Bergamo: realizzazione di attività estrattiva nel comune di Caravaggio.

Con delibera di Consiglio provinciale di Bergamo n. 16/2004, è stata adottata la proposta di nuovo Piano Provinciale delle Cave per il territorio bergamasco valida per il decennio 2003/2012.

Durante l’iter di adozione della pianificazione era stato previsto un Ambito Territoriale Estrattivo, indicato con la sigla ATE g38, collocato poco a settentrione della nostra Provincia, nel comune di Caravaggio, in località C.na Volte. Si tratta di una cava di grande estensione, considerato che il giacimento ha superficie di circa 800.000 m2 ed un volume disponibile di circa 16.000.000 m3 di sabbia e ghiaia. La pianificazione della provincia di Bergamo ne prevedeva lo sfruttamento di una porzione avente estensione di 130.000 m2 ed una produzione di materiale di 2.400.000 m3. La profondità indicata per questo intervento era pari a 25 metri dal piano di campagna, con intercettazione della falda freatica e conseguente formazione di lago di falda.

I termini dell’intervento devo essere attentamente valutati:
in primo luogo il regime delle acque superficiali e sotterranee: in particolare se il lago di cava è in grado di alterare il bilancio idrico ed idrogeologico della zona andando ad interferire con il reticolato idrografico superficiale esistente, soprattutto nella zona adiacente all’area di cava. Devono essere attentamente valutate eventuali ripercussioni sull’autonomia irrigua attualmente garantita dai fontanili e le possibili alterazioni del flusso idrico sotterraneo e della morfologia di falda.
Simili interventi comportano l’eliminazione dell’orizzonte che funge da protezione e filtro nei confronti delle acque freatiche implicando un aumento locale della vulnerabilità della falda e, di conseguenza, una maggiore esposizione al degrado.
La Sacra Fonte del Santuario di Caravaggio, ubicata a monte del bacino di cava, potrebbe anch’essa essere interessata dall’abbassamento del livello della falda superficiale. Tale fenomeno potrebbe portare alla riduzione della portata di acqua della fonte.
Oltre alle valutazioni sull’assetto idrologico dell’area deve essere posta particolare attenzione agli impatti che l’attività di escavazione e il conseguente aumento di traffico veicolare pesante possono portare sul clima acustico e sulla qualità dell’aria della zona.
La problematica in discussione potrebbe peraltro risultare incrementata dalla messa in opera dell’autostrada BRE.BE.MI., di collegamento tra la città di Brescia e Milano per la quale, nel tratto scorrente tra gli abitati di Treviglio e Caravaggio, è prevista la realizzazione in trincea.

Nella documentazione relativa alla valutazione di impatto ambientale della sopra citata opera stradale, si afferma tra l’altro che, a valle dei tratti in trincea, potrebbe realizzarsi un’importante decremento delle falde che andrebbe a sommarsi alle problematiche segnalate in precedenza.
L’Amministrazione Provinciale di Cremona di concerto con Regione Lombardia si è attivata ed ha ottenuto che ARPA regionale venisse incaricata di approfondire le problematiche sopra elencate attraverso studi e valutazioni tecniche che possano condurre ad una oggettiva valutazione dell’opera. Ha pertanto ritenuto che, al di là delle posizioni meramente strumentali che gli enti possono o meno assumere in sede di giudizio, sia fondamentale la valutazione del bilancio costi benefici sia in termini ambientali che di necessità di materiale per le opere pubbliche e per lo sviluppo del territorio. Quindi la Provincia ha ritenuto opportuno attendere i risultati degli studi e le decisioni della Regione Lombardia, titolare della competenza di approvazione dei piani cave, piuttosto che impiegare sterilmente fondi pubblici in una resistenza in appello non giustificabile se non condotta a supporto della regione stessa.

Si fa presente che la sentenza del TAR ha visto soccombente la Regione Lombardia solamente perchè la decisione di stralciare l’ATE g38 (cava di Caravaggio) dal Piano Cave della Provincia di Bergamo presa dal Consiglio regionale, non era stata sufficientemente motivata, facendo salvo, peraltro, il potere del Consiglio di rideterminarsi in merito.
Ad oggi non sono pervenuti agli uffici della provincia contributi ufficiali da parte di Arpa, si è appreso dalla stampa che il direttore generale Picco durante un’audizione in Commissione VI ha confermato le perplessità finora emerse rilevando la necessità di effettuare maggiori rilevi piezometrici e nuovi studi idrogeologici.

martedì 1 dicembre 2009

relazione al bilancio di previsione 2010...

...
di seguito la relazione che ho letto questo pomeriggio in Consiglio Provinciale:

BILANCIO di PREVISIONE 2010
Relazione dell’Assessore allo Sviluppo Economico, dott. Matteo Soccini
Il Bilancio di previsione per l’anno 2010 riunisce gli interventi previsti a sostegno delle attività produttive.
Si tratta di un programma articolato che contempla sia la realizzazione d’iniziative proprie della Provincia che l’esercizio di funzioni trasferite e/o delegate dallo Stato e dalla Regione Lombardia.
Anche per il 2010 la parte preponderante dell’attività è finanziata da fondi extra-provinciali: regionali, statali e comunitari.
Ciò determina l’organizzazione del lavoro dell’assessorato che, per necessità, deve rispondere ai vincoli posti dalle fonti di finanziamento.
Va, inoltre, ricordato come gli ambiti d’intervento siano costantemente interessati da rilevanti cambiamenti legislativi, amministrativi e organizzativi che richiedono una continua attività di adeguamento.

Accanto a questi fattori importanti per l’organizzazione e l’attività, ve ne è un altro che si è imposto già negli ultimi mesi del 2008, vale a dire la pesante crisi economico-produttiva che interessa anche la nostra provincia.
La crisi produttiva continua ad avere importanti ripercussioni e, si ritiene, che la situazione permarrà critica anche nel prossimo futuro. Tale difficile situazione investe in modo rilevante l’intera attività.
La Provincia ha deciso di affrontare la questione intervenendo – per quanto possibile - su entrambi i versanti interessati, vale a dire: le aziende e i lavoratori.
Si procederà, quindi, sia con misure di sostegno alle imprese - che ci si propone di realizzare in modo innovativo e più incisivo.

Sostegno alla costituzione di aggregazioni imprenditoriali nei settori in maggiore difficoltà, il sostegno – se possibile – all’accesso al credito delle aziende anche con modalità diverse da quelle passate, il sostegno alle esportazioni e all’innovazione. Si tratta d’interventi che la Provincia già realizzava e che devono essere ora definiti e organizzati con maggior rigore e con una maggior capacità di indirizzo, finalizzazione e integrazione con altri livelli istituzionali: Unione Europea, Governo nazionale e Regione Lombardia.

Attività produttive
Il sostegno alle attività produttive deve essere definito in stretto raccordo con il territorio con una visione complessiva, sistematica e razionale della attuale situazione di crisi, del suo impatto sulla realtà produttiva cremonese, sulle effettive possibilità di ripresa e sulle risorse effettivamente disponibili. I temi sono da qualche tempo evidenziati in diverse analisi e riguardano:
- L’innovazione produttiva, organizzativa e commerciale delle aziende cremonesi,
- Il sostegno all’attività di ricerca e alla diffusione dei suoi risultati,
- Il miglioramento della propensione all’esportazione e alla internazionalizzazione delle aziende cremonesi,
- L’accesso al credito,
- Il sostegno alle strutture di servizio del mondo imprenditoriale.
Propedeutica all’elaborazione di interventi efficaci negli ambiti suddetti è la conoscenza condivisa della effettiva situazione economica-sociale e degli obbiettivi da perseguire.
A tal fine, si ritiene utile procedere, in collaborazione con altri soggetti (pubblici e privati) secondo una modalità operativa “a rete” che comporta il coinvolgimento dei soggetti interessati e la concentrazione delle risorse sui progetti ritenuti prioritari.
La capacità di acquisire finanziamenti esterni aggiuntivi appare di fondamentale importanza non essendo gli attuali bilanci degli enti locali in grado di sostenere interventi di rilevante significato per la struttura produttiva.
L’acquisizione di tali finanziamenti richiede, però, organizzazioni in grado di provvedere secondo tempi e modalità prefissate, e questo è un elemento che localmente, presenta ancora una qualche carenza.
Al riguardo un fattore determinante sarà la collaborazione con la Regione Lombardia sia nella fase di decisione delle priorità che in quella di recupero delle risorse.

La conoscenza della struttura produttiva e del mercato del lavoro
La conoscenza della struttura produttiva provinciale è di evidenza immediata per chi intenda definire obiettivi e progetti d’intervento.
Al riguardo il Servizio Informativo Economico Sociale (SIES) verrà chiamato ad uno sforzo ulteriore per fornire informazioni e indicazioni sempre più precise sulla nostra situazione economica e sociale.
In questo periodo è in corso di ri-definizione la convenzione e lo statuto che disciplinano il Sies e la sua attività.

Il sostegno alla propensione delle aziende cremonesi verso l’esportazione e la internazionalizzazione
Per il futuro, si ritiene di intraprendere la strada dei progetti condivisi da più soggetti, sapendo di dover predisporre interventi calibrati sulle risorse disponibili, sulle esigenze e possibilità del territorio e, nello stesso tempo, fare in modo che tali esigenze siano sempre più qualificate.
L’intervento in parola è mantenuto anche nell’attuale periodo di crisi proprio per sostenere quelle imprese che mostreranno comunque un atteggiamento di apertura verso l’esterno.

L’innovazione produttiva, organizzativa e commerciale delle aziende e sostegno all’attività di ricerca
Si tratta di ambiti d’intervento presenti anche negli scorsi anni e che trovano una ragion d’essere ancora maggiore nell’attuale periodo di ciclo negativo.
L’innovazione e la ricerca sono, infatti, obiettivi strategici riconosciuti tali da tutte le analisi disponibili.
Questi enti – oltre che svolgere attività didattica - rappresentano una parte importante della nostra ricerca che potrebbe ancor di più espandersi e meglio servire il mondo produttivo.
A questo intervento deve aggiungersi il sostegno alla società “Crema Ricerche” il cui obiettivo è quello di diffondere l’innovazione nelle aziende del territorio.
Nel corso del 2010 l’Amministrazione valuterà e definirà le proprie modalità di partecipazione a “Reindustria” e a “Crema Ricerche”.
L’intervento avrà come obiettivi la razionalizzazione delle due strutture, il miglioramento complessivo dell’attività alla luce anche della mutata situazione economica.

L’accesso al credito
Il sistema provinciale degli organismi di garanzia fidi ha conosciuto una fase di rilevante trasformazione con l’adesione a organismi di livello regionale. Ciò ha comportato la necessità di una revisione dell’intervento provinciale concordata con tutte le parti interessate.
L’accesso al credito è sicuramente una delle questioni principali per tutte le aziende ma, in modo particolare, per le piccole e piccolissime aziende che caratterizzano il nostro territorio.
Potrà, quindi, essere utile valutare se mantenere il classico sostegno agli organismi di garanzia fidi oppure se inserire tale intervento in un contesto più ampio dovuto anche alla importante operazione di aggregazione che la maggior parte degli organismi di garanzia fidi cremonesi ha intrapreso nei mesi scorsi. Le iniziative saranno valutate in accordo con le parti interessate.