di seguito la relazione che la giunta provinciale ha approvato nella seduta del 23 dicembre.
Oggetto: Piano Provinciale delle Cave della Provincia di Bergamo: realizzazione di attività estrattiva nel comune di Caravaggio.
Con delibera di Consiglio provinciale di Bergamo n. 16/2004, è stata adottata la proposta di nuovo Piano Provinciale delle Cave per il territorio bergamasco valida per il decennio 2003/2012.
Durante l’iter di adozione della pianificazione era stato previsto un Ambito Territoriale Estrattivo, indicato con la sigla ATE g38, collocato poco a settentrione della nostra Provincia, nel comune di Caravaggio, in località C.na Volte. Si tratta di una cava di grande estensione, considerato che il giacimento ha superficie di circa 800.000 m2 ed un volume disponibile di circa 16.000.000 m3 di sabbia e ghiaia. La pianificazione della provincia di Bergamo ne prevedeva lo sfruttamento di una porzione avente estensione di 130.000 m2 ed una produzione di materiale di 2.400.000 m3. La profondità indicata per questo intervento era pari a 25 metri dal piano di campagna, con intercettazione della falda freatica e conseguente formazione di lago di falda.
I termini dell’intervento devo essere attentamente valutati:
in primo luogo il regime delle acque superficiali e sotterranee: in particolare se il lago di cava è in grado di alterare il bilancio idrico ed idrogeologico della zona andando ad interferire con il reticolato idrografico superficiale esistente, soprattutto nella zona adiacente all’area di cava. Devono essere attentamente valutate eventuali ripercussioni sull’autonomia irrigua attualmente garantita dai fontanili e le possibili alterazioni del flusso idrico sotterraneo e della morfologia di falda.
Simili interventi comportano l’eliminazione dell’orizzonte che funge da protezione e filtro nei confronti delle acque freatiche implicando un aumento locale della vulnerabilità della falda e, di conseguenza, una maggiore esposizione al degrado.
La Sacra Fonte del Santuario di Caravaggio, ubicata a monte del bacino di cava, potrebbe anch’essa essere interessata dall’abbassamento del livello della falda superficiale. Tale fenomeno potrebbe portare alla riduzione della portata di acqua della fonte.
Oltre alle valutazioni sull’assetto idrologico dell’area deve essere posta particolare attenzione agli impatti che l’attività di escavazione e il conseguente aumento di traffico veicolare pesante possono portare sul clima acustico e sulla qualità dell’aria della zona.
La problematica in discussione potrebbe peraltro risultare incrementata dalla messa in opera dell’autostrada BRE.BE.MI., di collegamento tra la città di Brescia e Milano per la quale, nel tratto scorrente tra gli abitati di Treviglio e Caravaggio, è prevista la realizzazione in trincea.
Nella documentazione relativa alla valutazione di impatto ambientale della sopra citata opera stradale, si afferma tra l’altro che, a valle dei tratti in trincea, potrebbe realizzarsi un’importante decremento delle falde che andrebbe a sommarsi alle problematiche segnalate in precedenza.
L’Amministrazione Provinciale di Cremona di concerto con Regione Lombardia si è attivata ed ha ottenuto che ARPA regionale venisse incaricata di approfondire le problematiche sopra elencate attraverso studi e valutazioni tecniche che possano condurre ad una oggettiva valutazione dell’opera. Ha pertanto ritenuto che, al di là delle posizioni meramente strumentali che gli enti possono o meno assumere in sede di giudizio, sia fondamentale la valutazione del bilancio costi benefici sia in termini ambientali che di necessità di materiale per le opere pubbliche e per lo sviluppo del territorio. Quindi la Provincia ha ritenuto opportuno attendere i risultati degli studi e le decisioni della Regione Lombardia, titolare della competenza di approvazione dei piani cave, piuttosto che impiegare sterilmente fondi pubblici in una resistenza in appello non giustificabile se non condotta a supporto della regione stessa.
Si fa presente che la sentenza del TAR ha visto soccombente la Regione Lombardia solamente perchè la decisione di stralciare l’ATE g38 (cava di Caravaggio) dal Piano Cave della Provincia di Bergamo presa dal Consiglio regionale, non era stata sufficientemente motivata, facendo salvo, peraltro, il potere del Consiglio di rideterminarsi in merito.
Ad oggi non sono pervenuti agli uffici della provincia contributi ufficiali da parte di Arpa, si è appreso dalla stampa che il direttore generale Picco durante un’audizione in Commissione VI ha confermato le perplessità finora emerse rilevando la necessità di effettuare maggiori rilevi piezometrici e nuovi studi idrogeologici.