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sabato 11 novembre 2017

PAGA CREMASCO, PARCHEGGIA E PAGA ! ! !

La Provincia, 11/11/2017
Come più volte annunciato ecco "finalmente" arrivare il passaggio a PAGAMENTO di 400 parcheggi oggi GRATUITI nelle vie appena fuori la cerchia delle mura.
Il tutto per la gioia di cittadini, lavoratori e commercianti per i quali i "vantaggi" di una tale operazione restano un bel mistero...

In ogni caso vediamo il lato positivo, a Crema l'amministrazione targata PD (almeno per il momento) non sono arrivati ai livelli dei suoi colleghi di Bergamo e Varese dove il buon Gori (quello che si candida a governare la Lombardia) da un lato ha messo a pagamento i parcheggi anche la domenica e festivi, il tutto per la gioia dell'Orio Center, e tal Galimberti (pare solo omonimo del sindaco di Cremona) dall'altro ha pitturato di strisce blu praticamente tutta la città.

Tranquilli, a breve arriveranno le solite giustificazioni a base di paroloni quali mobilità gentile, sostenibile, ecocompatibile, crema 2020, 2040 e 2060, città smart, 2.0, 4.0, 6.0, ecc...
Nel frattempo cari cremaschi, e non, PAGATE!

martedì 24 ottobre 2017

REFERENDUM per l'AUTONOMIA | la voce del Nord che va ascoltata


di Antonio Polito

Il referendum nel Lombardo-Veneto riapre la questione settentrionale e del federalismo fiscale. Un tema esorcizzato dalla sinistra (nella sua riforma costituzionale, poi bocciata, Renzi tornava al centralismo), e abbandonato dalla destra (Salvini ha tentato la via nazionalista, con un improbabile sfondamento al Sud, e la Meloni ha apertamente contestato i referendum).

Difficile negare dunque che chi oggi esce rafforzato da una partecipazione sorprendente in Veneto e comunque significativa in Lombardia, non prevista dalle antenne del sistema politico e mediatico, sia il leghismo di governo, di Maroni ma soprattutto di Zaia, il quale si conferma come uno dei pochi leader locali riusciti con un sano pragmatismo a identificarsi così tanto col proprio popolo da diventare più forti della loro stessa parte politica.

Male ne esce invece il partito di governo, il PD, molto incerto sul da farsi, schieratosi a favore con i suoi sindaci del Nord, astenutosi invece polemicamente con il suo vicesegretario Martina, agnostico con il suo leader Renzi, evidentemente troppo distratto dalle banche per avvertire quanto stava accadendo in due grandi regioni settentrionali.

L'editoriale completo sul sito del Corriere della Sera

mercoledì 4 ottobre 2017

AUTONOMIA | la truffa del PD in Emillia-Romagna


Nella giornata di ieri il Consiglio Regionale dell'Emilia-Romagna ha approvato un documento di indirizzo della Giunta, a guida Bonaccini del Partito Democratico, per richiedere maggiori competenze (solo quelle...) da parte di roma.

Un atto politico da subito rilanciato dai "democratici" nostrani per affermare con ineludibile pomposità che "questa è la strada da seguire e non quell'inutile referendum voluto da Maroni in Lombardia e Zaia in Veneto", il tutto rimarcando polemicamente come il gruppo della Lega Nord abbia votato contro il documento della giunta emiliano-romagnola.

Peccato per i "democrats" che basta leggere anche solo la sintesi dello scritto (al link Più Emilia Romagna) per smascherare la "truffa" che si cela dietro una manovra politica fatta solo per contrastare i referendum lombardo e veneto, il tutto senza andare nella direzione di dare a quelle regioni maggiore autonomia e le dovute risorse.

In un primo passaggio affermano quanto segue:
Restano fermi i capisaldi dell’ordinamento costituzionale: il principio perequativo e i valori solidaristici e cooperativi sui quali è fondata la fiscalità nazionale, cioè il meccanismo di finanziamento delle funzioni pubbliche territoriali.
E ancora: 
Nell'ambito del negoziato con il Governo verranno definite le risorse necessarie alla copertura delle funzioni richieste. Nel documento, la Regione propone la propria compartecipazione al gettito dei tributi erariali riferibili al suo territorio. Non intende quindi chiedere nuove risorse allo Stato.


Tradotto dal linguaggio tipico dei funzionari di partito, secondo il Partito Democratico il sistema fiscale e redistributivo attuale, che genera per Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna un "residuo fiscale" di decine di migliaia di miliardi di euro, vale a dire soldi che partono dalla Pianura Padana verso roma e non tornano più indietro, deve restare così com'è!

Inoltre, dopo aver chiesto maggiori competenze, si guardano bene dal pretendere anche le risorse necessarie per poter esercitare tali nuove funzioni. Un classico esempio di "tafazzismo" amministrativo non nuovo peraltro a gente che già con lo smantellamento delle province ha palesato la propria incompetenza su tali materie.

Come facilmente intuibile è per questi, e altri motivi, che la Lega in Emilia-Romagna ha votato contro questo imbroglio, e sopratutto emerge lampante la diversa impostazione tra le iniziative di Maroni e Zaia (che puntano ad ottenere competenze e risorse) rispetto alla semplice propaganda di un partito che ha purtroppo dimenticato da tempo l'eredità di Guido Fanti che negli anni settanta non aveva remore a parlare di Padania.

venerdì 24 marzo 2017

AGRICOLTURA | per gli errori del ministro Martina (PD), l'Europa non paga!


Se vi state chiedendo perché, di punto in bianco, dalle parti del PD sia partita una campagna contro la Regione Lombardia ed in particolare l'assessore Gianni Fava in merito ai fondi europei per l'agricoltura, la risposta è nell'ennesima figura da cioccolataio (per non dire altro... 💩💩💩) che il "loro" ministro dell'agricoltura, tale Maurizio Martina, ha rimediato in sede europea.

Il giochino è sempre lo stesso, gettare la croce sugli avversari al solo scopo di creare una cortina di fum
o 💨 per nascondere la propria incompetenza.
Peccato che il giochino sia ormai vecchio e logoro...
😏 
+++ Fondi Ue Psr Feasr 2007-2013. Bruxelles boccia Italia e non paga 1,7mld. +++
L’Unione europea ha deciso di non liquidare all’Italia (tramite l’Agea, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura) i conti del Psr Feasr 2007/2013 per un totale di un miliardo e 700milioni di euro. Molti paesi cui sono stati contestati i fondi dello Sviluppo rurale, ma nessuno come l’Italia. Peggiore della classe. In pratica no riusciamo a spendere i soldi dell’Unione europea.

La decisione che ha portato Bruxelles a stralciare i conti dell'organismo pagatore IT01 (AGEA) è dovuta per la presenza di problemi di conformità e ritardi nell'attuazione di un piano d'azione volto ad ovviare alle carenze nei controlli essenziali sul rispetto dei criteri di riconoscimento. In pratica i conti FEASR dell'organismo pagatore IT26 (ARCEA) sono stralciati per la presenza di “errori rilevanti”. Il saldo finale dei programmi 2007IT06RAT001, 2007IT06RPO001, 2007IT06RPO004, 2007IT06RPO005, 2007IT06RPO006, 2007IT06RPO008, 2007IT06RPO012, 2007IT06RPO013, 2007IT06RPO015, 2007IT06RPO016, 2007IT06RPO017, 2007IT06RPO019, 2007IT06RPO020 e 2007IT06RPO021 del FEASR 2007-2013 dell'organismo pagatore IT01 (AGEA) – si legge a pagina 13 dell’allegato di sintesi della Commissione - non ha potuto essere pagato in quanto i conti annuali del FEASR per l'ultimo esercizio di attuazione (16.10.2014-31.12.2015) non sono stati liquidati. E non solo: non è stato liquidato neppure il saldo finale del programma 2007IT06RPO018 del FEASR 2007-2013 dell'organismo pagatore IT26 (ARCEA).

In pratica i conti dell'organismo pagatore IT01 (AGEA) sono stralciati per la presenza di problemi di conformità e ritardi nell'attuazione di un piano d'azione volto ad ovviare alle carenze nei controlli essenziali sul rispetto dei criteri di riconoscimento" (in questo caso si parla di criteri di riconoscimento dello status di Organismo Pagatore).

Analoga situazione per l'Organismo Pagatore della Calabria "ARCEA" per un importo di Euro 174.500.000 ca. (di fatto ARCEA è un'appendice di AGEA).

I conti dell'organismo pagatore IT01 (AGEA) sono stralciati per la presenza di problemi di conformità e ritardi nell'attuazione di un piano d'azione volto ad ovviare alle carenze nei controlli essenziali sul rispetto dei criteri di riconoscimento. Mentre i conti FEASR dell'organismo pagatore IT26 (ARCEA) sono stralciati per la presenza di errori rilevanti.

I conti del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) sono liquidati ogni anno con procedura contabile prevista dall'articolo 51 del regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio e dall'articolo 30 del regolamento di esecuzione (UE) n. 908/2014 della Commissione.

A norma dell'articolo 37 del regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'articolo 41 del regolamento delegato (UE) n. 907/2014 della Commissione e dell'articolo 71 del regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio, nell'ultimo esercizio di attuazione i conti annuali devono essere presentati alla Commissione entro i sei mesi successivi al termine ultimo di ammissibilità di cui all'articolo 65, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, e riguardano le spese effettuate dall'organismo pagatore riconosciuto fino al termine ultimo di ammissibilità delle spese (31.12.2015).

Il calcolo e il pagamento del saldo finale di ciascun programma FEASR è effettuato in base ai conti annuali per tutti gli esercizi finanziari successivi (2007-2015) e alle corrispondenti decisioni di liquidazione dei conti. In alcuni casi, i conti annuali dell'ultimo esercizio di attuazione o degli esercizi precedenti sono stralciati, pertanto non sono proposti per la liquidazione entro il 31 dicembre 2016 e, di conseguenza, il saldo finale non può essere pagato.
fonte AGV NEWS/AGRICOLAE

domenica 12 marzo 2017

ACCATTONI A CREMA, CHI L'AVREBBE MAI DETTO!


Al mercato, ma il problema è presente in tutta la città, disagi, rabbia e proteste per i "questuanti molesti" che imperterriti e indisturbati la fanno ormai da padroni di strade, piazze e parcheggi.
"Poveretti" debitamente organizzati e gestiti da qualcuno!?! (Sai che novità pure questa...).

Una questione verso la quale, in questi CINQUE anni di brillante amministrazione targata PD, nulla non dico sia stato fatto ma nemmeno lontanamente tentato.

D'altra parte quando di un problema se ne nega persino l'esistenza aspettarsi soluzioni è pura utopia.
Chissà se nei tanti gruppi di lavoro che sforneranno idee e programmi per la riconferma della sinistra allo "SGOVERNO" di Crema il tema sarà affrontato???

Forse, ma certamente una cosa non potranno mettere in campo lorsignori, vale a dire la CREDIBILITÀ nel risolvere un PROBLEMA che loro stessi hanno supinamente subito per anni.

giovedì 29 dicembre 2016

Crema | ultimi "successi" di fine 2016...


Anche in quest'ultimo scorcio di 2016 proseguono i grandi successi della Giunta Bonaldi...

"Prima il rinvio. Poi il responso definitivo: il progetto ciclopedonal
e di Santa Maria, progettato dall'Amministrazione Bonaldi insieme alla riqualificazione dell'area della stazione, non potrà essere realizzato. Per ottenere i finanziamenti europei, erogati tramite Regione Lombardia, il progetto avrebbe dovuto essere realizzato entro il 2020. E dal momento che il nuovo cronoprogramma messo a punto dal Comune prevedeva una conclusione lavori al 2021, i finanziamenti non possono arrivare, e pertanto il progetto non si farà."

Ricapitolando...
Nei 10 anni di Ceravolo hanno fantasticato sul progetto del sotto passo (per le auto).
Nei 5 di Bruttomesso, nonostante qualcuno li abbia passati fantasticando sul sovrappasso con abbassamento della ferrovia , si è realizzato il sotto passo di Via Indipendenza (grazie ai quei rompicoglioni dei leghisti ).
Questi ultimi 5 della Bonaldi hanno prodotto un misero progettino di sotto passo (solo per biciclette) ormai rimandato alle calende greche...
Meglio sorvolare sugli annunci di un prossimo progetto per realizzare quello per le auto, sempre a Santa Maria, il cui olezzo di pietanza avariata già impregna la campagna elettorale...

Meditate gente, meditate...

lunedì 26 dicembre 2016

"PARASSITI" FORESTALI


Puntiali come solo gli svizzeri sanno essere, ma di rossocrociato non hanno nulla, anche con l'avvicinarsi delle scadenze di fine anno arrivano da Roma le ennesime nefaste notizie circa sprechi, assistenzialismo e clientele che proseguono indisturbate nelle terre un tempo borboniche.
La Regione Calabria ha 5.887 forestali stabili contro i 277 (ventuno volte di meno) del Veneto, dove il costo (tutto compreso, anche i 347 «stagionali») è di 21 milioni di euro netti contro i 185 milioni di euro che occorrono per i soli stipendi «forestali».
Titola il Corriere della Sera per introdurre un articolo a firma di Gian Antonio Stella, che inizia così:
Paletta e secchiello: per mettere in sicurezza la terra più esposta d’Italia al rischio idrogeologico, i «forestali» calabresi sono dotati degli strumenti di un bambino in spiaggia. Basti dire che al suo arrivo, sei mesi fa, il nuovo commissario straordinario trovò un esercito di 5.887 uomini e tre ruspe. Tre. Tutte tre fuori servizio. Chiese una Panda: mancava l’assicurazione. A dispetto di spese per circa duecento milioni. Nascoste in un bilancio intenzionalmente impenetrabile. Dieci volte più pesante di quello dei forestali del Veneto. «Questa volta non ci saranno picchetti e occupazioni. Il governo Renzi, grazie al presidente Oliverio e alla delegazione parlamentare PD, ha inserito in legge di Stabilità 50 milioni per lavori socialmente utili (per foraggiare clientele elettorali aggiungiamo noi) e 130 per i forestali!», esulta sul suo blog la deputata Enza Bruno Bossio, «Avanti sulla strada dei diritti!».
Uno scandalo non nuovo che il governo Renzi ed il Partito Democratico preseguono indefessi e indisturbati, il tutto alla faccia delle regioni virtuose (sapete bene voi quali...) verso le quali sono annunciati con la legge di stabilità ulteriori e milionari tagli ai trasferimenti.
Quanto ai soggetti che "beneficiano" di questo ennesimo spreco di denaro il compianto Gianfranco Miglio aveva dato una definizione decisamente condivisibile: "PARASSITI".

giovedì 24 novembre 2016

VINCENZO DE LUCA | 'o parassita della clientela


Alla "commedia napoletana", in ogni sua accezione, positiva o negariva che sia, si deve l'aver proposto nei decenni, accanto a formidabili attori e commediografi, anche personaggi la cui limpidezza è paragonabile alla peggio fogna di Calcutta.

Uno di questi, ribalzato alle cronache in questi giorni per l'augurio di morte a Rosy Bindi, è tal De Luca Vincenzo da Salerno.
Già sindaco di quella città e oggi Presidente della Regione Campania. Un personaggio che avrebbe certamente ispirato Antonio De Curtis per qualche film oppure Eduardo De Filippo per una sua commedia.
Autorevole rappresentante del Partito Democratico.

Un vero, nonché verace, politicante espressione della migliore "elite" del mezzogiorno italico abituata a sguazzare tra clientele, favori in cambio di voti, sprechi, ecc, ecc...
Esemplificativo in tal senso quanto riportato da un articolo del Corriere della Sera da cui ho estratto le parti più succose che riporto di seguito.

La definizione migliore per certi soggetti l'aveva fantasticamente coniata il compiato Gianfranco Miglio che li apostrofava con un semplice, ma efficace, "PARASSITA".
Parassita nei confronti di chi lo potete facilmente immaginare...
«Qui non ci sono giornalisti e possiamo finalmente parlare tra di noi...». Comincia così Vincenzo De Luca.
È martedì 15 ed in un albergo a due passi dalla stazione centrale di Napoli, il governatore arringa più di duecento amministratori. Obiettivo: fare vincere il Sì al referendum. Come? E questo è il punto. In venticinque minuti inneggia tra il divertito e il compiaciuto al clientelismo, parla di fondi pubblici ricevuti e da distribuire, invita i sindaci in sala a preoccuparsi nei prossimi giorni solo ed esclusivamente del referendum, mette a disposizione uomini del suo staff istituzionale. E come se non bastasse, chiede una rendicontazione scrupolosa di quel che si farà, ammette di averla sparata grossa, cioè di «aver fatto demagogia», quando alla presenza di Matteo Renzi ha chiesto duecentomila nuove assunzioni negli uffici pubblici meridionali.

Il senso di tutto il discorso è chiaro. «Vi piace Renzi non vi piace Renzi a me non me ne fotte un c...», dice De Luca. Quel che importa — la vera ossessione — è il risultato referendario. Leggere la sintesi dell’intervento di De Luca ai sindaci, pubblicata da Fabrizio d’Esposito su Il Fatto Quotidiano, però non basta. Bisogna ascoltare l’audio, sul sito dello stesso giornale, per coglierne la portata vera, il machiavellismo ridotto ai minimi termini, la dimensione pragmatica della politica elevata a sistema.  


«Abbiamo fatto — dice — una chiacchierata con Renzi. Gli abbiamo chiesto 270 milioni di euro per Bagnoli e ce li ha dati. Altri 50 e ce li ha dati. Mezzo miliardo per la Terra dei fuochi e ha detto sì. Abbiamo promesse di finanziamenti per Caserta, Pompei, Ercolano e Paestum. Sono arrivati fiumi di soldi: 2 miliardi e 700 milioni per il Patto per la Campania, altri 308 per Napoli...Che dobbiamo chiedere di più?». Poi spiega che una sconfitta al referendum potrebbe compromettere questa fruttuosa interlocuzione con il governo. 

Quindi suggerisce la strategia. «Dobbiamo parlare con i nostri riferimenti. Il mondo delle imprese. Gli studi professionali: utilizzeremo i fondi europei per finanziarli, non l’abbiamo mai fatto in Campania. Il comparto della sanità: questa non è la Toscana, qui il 25% è dei privati, migliaia di persone. Io credo, per come ci siamo comportati, che possiamo permetterci di chiedere a ognuno di loro di fare una riunione con i propri dipendenti e di portarli a votare».

Infine, ecco l’esempio da seguire. È Franco Alfieri, sindaco di Agropoli, non candidato dal Pd alle regionali perché «impresentabile», poi promosso a consulente della Regione con delega all’agricoltura e alla pesca. De Luca lo introduce col tono del presentatore TV, tra gli applausi del pubblico: «Prendiamo lui, notoriamente clientelare. Come sa fare lui la clientela lo sappiamo. Una clientela organizzata, scientifica, razionale come Cristo comanda. Ah, che cosa bella!».

Il compito di Alfieri sarà «di portare a votare la metà dei suoi concittadini, 4 mila persone su 8 mila». E così lo esorta: «Franco, vedi tu come Madonna devi fare, offri una frittura di pesce, portali sulle barche, sugli yacht, fai come c... vuoi tu! Ma non venire qui con un voto in meno di quelli che hai promesso».

mercoledì 26 ottobre 2016

POSTE ITALIANE | ordinaria efficienza "renziana"

 
Questa sera, come faccio ogni volta che rientro a casa dal lavoro, butto un occhio alla cassetta delle lettere e finalmente vi trovo qualcosa.

Pubblicità, lettere della banca e tre bollette.
Salgo in casa, apro le buste, guardo gli importi, ovviamente le scadenze e arriva l'incazzatura!!!

In particolare quella del gas relativa alla casa dei nonni materni.
Fattura del 31 agosto, sicuramente spedita da Crema (ove ha sede la società) pochi giorni dopo, con scadenza 30 settembre!!!
ARRIVATA CON 26 GIORNI DI RITARDO!!!
IL TUTTO GRAZIE AL NUOVO CORSO DI "POSTE ITALIANE"!!!

 
Ma perché mettere una foto col Renzi e i simboli di PD e PosteItaliane???
 
Semplice, come saprete è cosa recente lo sbarco in borsa proprio delle Poste.
Decisione fortissimamente voluta da Renzi per la cui realizzazione il presidente di Poste (nominato dal fiorentino) ha presentato, e messo in atto, un piano che prevede la CHIUSURA DI UFFICI POSTALI (Ombriano), TAGLI AGLI ORGANICI DEI POSTINI (ritardi nelle consegne di posta), ecc...


Il tutto per concentrare il business sulle poste come "banca", uccidendo di fatto un servizio che almeno a Crema funzionava.

 
QUESTO È IL PAESE DI RENZI!
QUESTE SONO LE RIFORME DEL PD!

E SONO GLI STESSI CHE HANNO MESSO MANO ALLA COSTITUZIONE!
RICORDATEVELO IL PROSSIMO 4 DICEMBRE...

venerdì 21 ottobre 2016

+++ ALLE REGIONI TAGLI PER 2,7 MILIARDI +++


Dal sito del Corriere della Sera si legge che il Governo di Matteo Renzi, nella Legge di Stabilità, prevede: "Un taglio di oltre il 10% alla spesa non sanitaria delle Regioni: 2,7 miliardi di euro, per il 2017, su poco più di 20 miliardi, quasi interamente destinati a spese di carattere «obbligatorio», come quelle per il personale e il TRASPORTO PUBBLICO LOCALE."

Considerando che la Regione Lombardia sarà come sempre quella più penalizzata da questi tagli indiscriminati significa che a mancare saranno CENTINAIA di MILIONI di EURO per AUTOBUS e TRENI.

Ovviamente QuellidelPD tutti belli zitti e allineati!?!?
Ma subito pronti, da domani, a starnazzare contro Roberto Maroni perché in Lombardia un treno viene soppresso oppure un autobus salta una fermata perché troppo pieno...

Un ulteriore motivo per VOTARE NO! al referendum del 4 dicembre che nelle sua maglie prevede lo smantellamento di quelle poche autonomie oggi presenti in questo paese.

#IoVotoNO #ReferendumCostituzionale #LombardiAutonoma

giovedì 29 settembre 2016

PAGARE! PAGARE! PAGARE! 💸💰💸💰💸


Un altro grande successo della giunta Bonaldi!

Il grande nuovo piano parcheggi tanto sbandierato vedrà arrivare altri 40 stalli a pagamento lungo le principali vie appena fuori le mura.

Ovviamente non subito, ma dopo le elezioni comunali del prossimo anno.
desso partiranno le solite SUPERCAZZOLE su Smart city, parcheggio gentile, app, ecc, ecc...

Intanto, dopo il tanto amato autovelox in tangenziale, continua la loro grande politica della mobilità che si può riassumere con un semplice...
"CARO CREMASCO, PAGA E TACI!"

domenica 28 agosto 2016

OMBRIANELLO | sosta selvaggia per nulla multata ? ? ?


Puntuale come ogni fine estate è arrivata la polemica sulla "sosta selvaggia" lungo Via Milano degli avventori che si recano alla Festa dell'Unità a Ombrianello.

Da un lato chi denuncia scarsi, se non inesistenti, controlli e conseguenti multe da parte della Polizia Locale di Crema.
Dall'altro il PD che replica negando "privilegi" e difendendo la professionalità dei vigili urbani.


Premesso che l'unica cosa innegabile è la presenza di auto parcheggiate dove capita, in palese divieto di sosta, come fare per stabilire se vi siano veramente i privilegi denunciati oppure no?

Una risposta al dilemma è semplice e racchiusa in un numero.
Quello delle contravvenzioni rilevate e sanzionate con multe, nei giorni di svolgimento della festa, da parte della Polizia Locale.
La festa finirà il 5 settembre, il 6, in nome della massima trasparenza, che sia comunicato questo numero


Intendiamoci, poi ci saranno quelli che diranno che le multe sono poche e quelli che sosterranno il contrario!¡?¿
Quantomeno però avremo un dato oggettivo e non le solite parole, parole, parole...

domenica 31 luglio 2016

‪Mestér Cremàsch‬ | il mistero delle fioriere scomparse e riapparse... a Porta Ombriano


Vi starete chiedendo adesso: "ma di cosa starà parlando?"

Quella che vedete nella parte alta della foto è un tratto della ciclabile di Via Canossa che porta all'ospedale, passando di fronte all'ITIS.
Nel mezzo, sola soletta, una piccola fioriera posizionata in maniera tale da impedire a conducenti indisciplinati di parcheggiare sulla ciclabile stessa ostruendo il passaggio.
Purtroppo la nostra amica fioriera non riesce da sola ad ovviare a un siffatto comportamento incivile.

Perché mai??? Semplice... Perché in quel tratto di fioriere ne mancano due che erano poste ai lati di quella rimasta orfana, e altre ne mancano proseguendo verso l'ospedale.

Furto? Rapimento? Vandalismo? Peggio....
Nella parte sotto della foto (che ho depredato dal profilo di Antonio Agazzi) diverse fioriere, del tutto identiche a quelle sparite da Via Canossa, sono apparse come parte del "nuovo", e pure riciclato a quanto pare, arredo urbano di Porta Ombriano.

Sono loro? Non lo sono? Sono le gemelle che erano chiuse nei magazzini? Chissà...
Il sospetto che siano loro è molto forte ma una cosa è certa, la ciclabile che porta all'ospedale presenta dei problemi di fruibilità e sicurezza.
Sarebbe cosa buona e giusta, da parte dell'amministrazione comunale, porre rimedio a quello che appare tanto l'ennesimo "mestér cremàsch" che i cittadini subiscono.

‪#‎Crema‬ ‪#‎Crema2017‬ ‪
#‎ExtraordinaryCrema‬ ‪#‎LiberiAmoCrema‬

giovedì 16 giugno 2016

CREMA | povero PD, sulla moschea che figura di...


Passano quattro anni tra polemiche, arroganza, buonismo, varianti al PGT, una città incazzata, scrivono un bando limpido (ad hoc...) e alla fine gli "amichetti" presentano una domanda bocciata per mancanza di trasparenza e garanzie bancarie mandando tutto all'aria!?!?

Che peccato!!! 
😩😩😩


Adesso si mettono pure a scrivere caterve di supercazzole nel tentativo, alquanto vano, di rigirare la frittata...
Peccato che la "figura di 💩💩" ormai l'hanno rimediata...
‪#‎Crema‬ ‪#‎NoMoscheaCrema‬ ‪#‎LiberiAmoCrema‬ ‪#‎Crema2017‬

mercoledì 24 febbraio 2016

MOSCHEA | la Corte Costituzionale contro la Costituzione...

La notizia dell'accoglimento, da parte della Corte Costituzionale, del ricorso presentato dal Governo Renzi contro la legge della Regione Lombardia che detta regole certe, e di buon senso, in merito all'insediamento di luoghi di culto era iniziata a circolare nella tarda serata di martedì, per poi trovare ampio spazio nella giornata di oggi.

Dal sito dell'agenzia ANSA si possono leggere le prime "reazioni" e "motivazioni", anche se quelle ufficiali saranno pubblicate tra due settimane, del Presidente Maroni e del neo presidente della Corte stessa:  
"La Consulta ha bocciato la nostra legge che regolamentava la costruzione di nuove moschee. La sinistra esulta: Allah Akbar". Lo scrive sul suo profilo Twitter, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni.

"La nostra preoccupazione è essere custode dei diritti fondamentali: il nucleo essenziale della sentenza poggia sull'evitare discriminazioni, come è sembrato alla Corte che ci fossero nella legge". Lo ha detto il neo-presidente della Consulta, Paolo Grossi, in merito alla sentenza sulla legge della Lombardia sulle moschee, che ha provocato forte dibattito.
Sarà buona cosa leggere cosa si sono inventati i giudici più pagati del globo (il Grossi guadagna il doppio di un certo Barack Obama n.d.r.) per "giustificare" la loro decisione, ma come spesso capita nella cosiddetta "capitale" gli spifferi di palazzo stanno lasciando trapelare alcune anticipazioni.

A quanto pare agli insigni togati non è piaciuta, tra gli altri, la parte della legge che recita testuale:
Le disposizioni si applicano altresì agli enti delle altre confessioni religiose (non ancora riconosciute dallo Stato Italiano n.d.r.) che presentano i seguenti requisiti:
a) presenza diffusa, organizzata e consistente a livello territoriale e un significativo insediamento nell'ambito del comune nel quale vengono effettuati gli interventi disciplinati dal presente capo;
b) i relativi statuti esprimono il carattere religioso delle loro finalità istituzionali e il rispetto dei principi e dei valori della Costituzione. 
e ancora:
Gli enti delle confessioni religiose devono stipulare una convenzione a fini urbanistici con il comune interessato. Le convenzioni prevedono espressamente la possibilità della risoluzione o della revoca, in caso di accertamento da parte del comune di attività non previste nella convenzione.
Per farla breve secondo gli "alti giudici" è incostituzionale prevedere per una confessione religiosa che voglia edificare un luogo culto che questa abbia una organizzazione riconoscibile e chiara, che rappresenti veramente i propri fedeli presenti su un territorio e soprattutto che queste organizzazioni esprimano "il rispetto dei principi e dei valori della Costituzione"?!?!?!

Ovviamente la decisione è stata accolta con soddisfazione dalla sinistra nostrana che da anni persegue la scellerata via di voler costruire una moschea in città.
Nella di nuovo a pensarci bene, in fondo a #QuellidelPD va bene così...

ZERO REGOLE, ZERO SICUREZZA, ZERO RISPETTO DEI CITTADINI

sabato 30 gennaio 2016

CAMERE DI COMMERCIO | la riforma è miope e insensibile, ma non dite che l'ha fatta Renzi...

Negli ultimi giorni ha ripreso vigore il dibattito e le prese di posizione in merito agli “accorpamenti” cui sono destinate, secondo le riforme intraprese dal governo centrale, le autonomie locali ed altre istituzioni quali le camere di commercio.

In particolare sono proprio le camere di commercio, con la prospettiva di una unificazione tra Cremona e Mantova con sede nel capoluogo virgiliano, sulle quali si sono puntati i riflettori delle associazioni di categoria (in particolare quelle cremasche) con un comunicato stampa nel quale fissano alcuni punti chiave per la tutela del territorio ed evitare una sua progressiva marginalizzazione.

Eccone alcuni passaggi:

«La riforma prevista per le Camere di commercio, come abbiamo già avuto modo di dire, non ci piace perché non rispetta un criterio meritocratico, bensì penalizza indistintamente tutte le Camere. Avremmo davvero voluto un intervento che premiasse le camere virtuose e che intervenisse su quelle ‘in rosso e fuori controllo’, lontane da una logica di efficienza.» 

«Sede legale della nuova Camera di Commercio a Cremona, tutela e potenziamento della sede di Crema e una guida politico-tecnica che garantisca un percorso virtuoso dopo l’accorpamento.» 

«Nell'ultima riunione in Camera di Commercio abbiamo espresso però la necessità di passare da una fase di ascolto di una di proposta. La nostra è una provincia che per tante ragioni è sempre stata spesso trascurata. Riteniamo una condizione fondamentale per aprire un dialogo fra le Camere un possibile progetto di aggregazione che la sede istituzionale resti sul nostro territorio.
»

Una presa di posizione forte che mi sento di condividere.
Condivisione arrivata anche da parte dell’amministrazione comunale di Crema per mezzo di un comunicato emanato a firma del Sindaco Bonaldi e dell’Assessore Saltini in cui si legge come a loro avviso all'interno di un progetto come quello presentato di semplice “annessione” «sarebbe proprio il mondo economico del Cremasco, con il suo tessuto di piccole e medie imprese, il più penalizzato da una politica così miope e insensibile alle specificità territoriali.»

Considerazione anche quest’ultima che non posso non condividere ma che risulta incompleta. Difatti, come spesso è capitato di leggere, è totalmente assente ogni riferimento ai veri mandanti di una politica così miope e insensibile alle specificità territoriali vale a dire il governo di Matteo Renzi nel quale siede il sottosegretario Luciano Pizzetti, entrambi esponenti del Partito Democratico come lo sono gli amministratori di Crema.

Semplice dimenticanza? A voi che leggete giudicare, ma quello che mi preme sottolineare è come emerga ancora una volta la doppiezza di comportamento del PD ed una mancanza di una visione generale del piano di riforme come ho già avuto modo di scrivere nella mia “lettera al direttore” di lunedì scorso.

Vedendo i protagonisti in campo la memoria corre veloce alla vicenda della chiusura del tribunale cremasco ed il conseguente accorpamento con quello cremonese, anche all'epoca a fronte di un PD che lo chiudeva vi era una parte che “a parole” vi si opponeva.

Speriamo che la storia non si ripeta…

lunedì 25 gennaio 2016

il TERRITORIO tra "annessioni", "chiusure" e "spezzatini".

Egregio Direttore,

Mi permetto di scriverle poche righe per sottoporle alcune riflessioni su di un tema che il suo giornale ha trattato, e continua a trattare, con attenzione; vale a dire le conseguenze pratiche del processo di riforme che ha preso il via con la cosiddetta abolizione delle province.

Un processo riformatore che ogni giorno vede emergere questioni e situazioni che rischiano seriamente di “marginalizzare” il territorio provinciale, o per meglio dire “di area vasta”, in generale ed ancor più il cremasco in particolare.

Si è partiti dalla chiusura del tribunale di Crema, il cui unico risultato ben lontano dall’efficentamento promesso è stata la creazione di numerosi problemi nella gestione dell’accorpante tribunale di Cremona, per passare poi dalla ventilata e poi abortita (almeno per ora???) riorganizzazione di prefetture e comandi dei vigili del fuoco che avrebbero portato le redini del comando a Mantova, al processo di unificazione delle camere di commercio con sede principale ancora a Mantova, per non parlare poi dello “spezzatino” del territorio in riferimento ai nuovi collegi elettorali dell’Italicum che vedranno il cremasco come appendice della provincia di Lodi e il cremonese di quella mantovana.

Ultimo in ordine di tempo, ma non di importanza, l’annuncio arrivato ieri da Mantova per voce del Ministro alla Cultura Franceschini della volontà di riformare le sovrintendenze con la creazione di un ente che accorpi le province di Lodi, Cremona e Mantova ancora una volta con sede nella città virgiliana.


Lungi dal sottoscritto evocare da cremasco lontane rivalità storiche tra città per costruire un nuovo “campanilismo” ma il rischio concreto di una “subalternità” del cremasco, del cremonese e del casalasco verso altri territori appare sempre più concreta ed una domanda, preceduta da una premessa, sorge spontanea.

Premesso che tutte le riorganizzazioni e riforme citate sono state partorite dal Governo Renzi, vale a dire dal Partito Democratico, cosa stanno facendo e come pensano di farsi sentire nei luoghi deputati coloro che rappresentano il territorio, in primo luogo il sottosegretario Pizzetti, il sindaco di Cremona Galimberti e il presidente della provincia (o area vasta) Vezzini, per non parlare dei loro colleghi di partito cremaschi?
Perché il governo mostra una così accentuata preferenza per la città dei Gonzaga? Forse il sindaco Palazzi (sempre del PD) è più bravo a farsi ascoltare nella tutela del suo territorio dei suoi colleghi?


Che un processo di riforma generale delle autonomie e della struttura amministrativa sia necessaria sono il primo a sostenerlo, ma non è certo con le “annessioni” (vedi camera di commercio), “chiusure” (tribunale di Crema) e “spezzatini” (collegi elettorali) tutte calate da Roma che si potrà costruire una nuova architettura che risponda nel migliore dei modi alle esigenze che ogni giorno emergono dalle nostre città.

martedì 27 ottobre 2015

#CREMA | addio all'ufficio postale di Ombriano, grazie PD!


Dopo la chiusura del tribunale, il nuovo autovelox sanguisuga in tangenziale ed un percorso spedito verso la costruzione di una moschea, il Partito Democratico colpisce ancora...

Da lunedì mattina è chiuso anche l'ufficio postale di Ombriano, proprio nel giorno precedente la quotazione in borsa di Poste Italiane voluta da Renzi (che di #QuellidelPD è segretario) nel cui piano industriale, scritto su misura proprio per la quotazione in Piazza Affari, di chiusure di sportelli postali ne prevede a decine in tutto il paese (e pensare che qualcuno ha dato la colpa di tutto alla "grande finanza"...).

Non c'è che dire, anche nella nostra città grazie al PD si #cambiaverso... IN PEGGIO?!?!

giovedì 27 agosto 2015

PROFUGHI (o presunti tali) | le balle del PD e le verità di MARONI

In questi giorni ha preso vigore sul territorio la polemica scaturita dall'ipotesi di accordo per la gestione dei cosiddetti "richiedenti asilo", avanzata dal sindaco di Crema e dall'assessore ai servizi sociali, nei confronti della prefettura di Cremona.

Accordo che ha ricevuto numerose smentite da parte dei sindaci cremaschi che si erano visti “assegnati” ospiti senza saperne nulla.

A difendere la proposta, ed il proprio sindaco, si è prontamente schierato il PD di Crema con un lungo comunicato che cita anche l’operato di Roberto Maroni nella sua veste di Ministro degli Interni nel periodo 2008 – 2011.
Conoscendo la proverbiale attendibilità dei piddini nelle loro affermazioni ho girato ieri in tarda serata allo stesso Maroni l’estratto che lo riguarda, ed a stretto giro di messenger è arrivata la sua sintetica, ma incisiva replica.
Il comunicato del PD:
“E’ inoltre bene ricordare che nel triennio 2008-2011, in tema di profughi e migranti, l’allora Ministro degli Interni Roberto Maroni, per gestire il flusso di persone che sbarcavano a Lampedusa chiedendo asilo politico, decise di dare più potere ai Prefetti, con meno controlli sui gestori. L’obiettivo era quello di svuotare l’isola, distribuendo equamente i Migranti in tutto il paese. Era l’accordo di Dublino, ancora in vigore. Proprio quello che oggi, da Presidente di Regione Lombardia, lui e la Lega non accettano”.
“Inoltre durante il suo mandato, estese i tempi di detenzione nei centri di identificazione ed espulsione (CIE) da 6 a 18 mesi. Più di un anno per capire la nazionalità di uno straniero, pagando nel frattempo dai 40 agli 80 euro al giorno ai gestori, fino al doppio delle tariffe attuali”.
La replica di Maroni:
"Tutte cazzate. Nel 2009 e 2010 arrivarono pochissimo immigrati, grazie ai respingimenti. Solo nel 2011 con la guerra in Libia e la "primavera araba" ne arrivarono 40 mila (oggi più di 270 mila). Io prolungai la permanenza nei CIE fino a 18 mesi (come prevedeva una direttiva europea) proprio per poterli identificare e RIMPATRIARE evitando che potessero scappare. Non diedi più poteri ai prefetti riducendo i controlli, tutte falsità. La verità è che sotto la mia gestione io avevo BLOCCATO I FLUSSI a luglio 2011 facemdo CAMPI PROFUGHI IN LIBIA E TUNISIA. Infine l'accordo di Dublino: quello oggi in vigore è stato firmato da Letta nel 2013!!!La morale è: questo governo non conta un cazzo in europa, non riesce a fermare le partenze e la colpa di chi è? Di Maroni e della Lega..."

sabato 9 agosto 2014

CREMA | tra due "consigli" uno è di troppo, e pure inutile...

Lo scorso 28 aprile, in apertura della seduta in cui ha annunciato il rimpasto nella sua giunta il Sindaco Stefania Bonaldi aveva tra l'altro affermato, per giustificare l'ingresso di un nuovo assessore (oltre al cambio tra Bergamaschi e Piloni) quanto segue:
Il sesto assessore, senza aggravi per la spesa comunale, si è reso necessario perché i compiti del sindaco sul territorio si sono moltiplicati nel volgere di pochi mesi. Un sindaco peraltro eletto nel consiglio nazionale del PD, dove insieme ad altri 19 sindaci di varie città italiane, dovrà occuparsi di studiare i gravi problemi degli enti locali proponendo soluzioni. Fatto che onora me e, spero, i cremaschi che attraverso la mia persona vogliono partecipare al rinnovamento della politica nazionale e locale, ma che comporta un costo in termini temporali. 
Ieri, sul proprio profilo Facebook, ha scritto questo post in merito agli ennesimi tagli nei trasferimenti agli enti locali:
Stamattina è stato pubblicato l’elenco dei tagli stabiliti dal DL 66.2014 (cd Decreto Renzi, quello degli 80 euro in busta paga in più per alcuni lavoratori dipendenti). La misura deve ancora mostrare i propri effetti, intanto noi prendiamo atto che il Comune di Crema subisce l'ennesimo taglio, non previsto, di € 289.643,70.Non mi pare un modo serio, né particolarmente fantasioso e innovativo, per recuperare risorse. 
A conti fatti, e non mi riferisco alle ulteriori tasse che graveranno sui cittadini quanto l'amministrazione dovrà far quadrare il bilancio del comune, direi che il sedere nel consiglio nazionale del PD non ha portato alcun beneficio (e tanto meno un "onore") ai Cremaschi, anzi...

Un invito da semplice cittadino, meno Roma (dove la presenza appare inutile) e più Crema (la città ed i suoi problemi ne hanno bisogno, magari per aiutare qualche neo assessore di ricordasi di scrivere un bando per l'utilizzo dell'AustroUngarico...)