mercoledì 24 febbraio 2016

MOSCHEA | la Corte Costituzionale contro la Costituzione...

La notizia dell'accoglimento, da parte della Corte Costituzionale, del ricorso presentato dal Governo Renzi contro la legge della Regione Lombardia che detta regole certe, e di buon senso, in merito all'insediamento di luoghi di culto era iniziata a circolare nella tarda serata di martedì, per poi trovare ampio spazio nella giornata di oggi.

Dal sito dell'agenzia ANSA si possono leggere le prime "reazioni" e "motivazioni", anche se quelle ufficiali saranno pubblicate tra due settimane, del Presidente Maroni e del neo presidente della Corte stessa:  
"La Consulta ha bocciato la nostra legge che regolamentava la costruzione di nuove moschee. La sinistra esulta: Allah Akbar". Lo scrive sul suo profilo Twitter, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni.

"La nostra preoccupazione è essere custode dei diritti fondamentali: il nucleo essenziale della sentenza poggia sull'evitare discriminazioni, come è sembrato alla Corte che ci fossero nella legge". Lo ha detto il neo-presidente della Consulta, Paolo Grossi, in merito alla sentenza sulla legge della Lombardia sulle moschee, che ha provocato forte dibattito.
Sarà buona cosa leggere cosa si sono inventati i giudici più pagati del globo (il Grossi guadagna il doppio di un certo Barack Obama n.d.r.) per "giustificare" la loro decisione, ma come spesso capita nella cosiddetta "capitale" gli spifferi di palazzo stanno lasciando trapelare alcune anticipazioni.

A quanto pare agli insigni togati non è piaciuta, tra gli altri, la parte della legge che recita testuale:
Le disposizioni si applicano altresì agli enti delle altre confessioni religiose (non ancora riconosciute dallo Stato Italiano n.d.r.) che presentano i seguenti requisiti:
a) presenza diffusa, organizzata e consistente a livello territoriale e un significativo insediamento nell'ambito del comune nel quale vengono effettuati gli interventi disciplinati dal presente capo;
b) i relativi statuti esprimono il carattere religioso delle loro finalità istituzionali e il rispetto dei principi e dei valori della Costituzione. 
e ancora:
Gli enti delle confessioni religiose devono stipulare una convenzione a fini urbanistici con il comune interessato. Le convenzioni prevedono espressamente la possibilità della risoluzione o della revoca, in caso di accertamento da parte del comune di attività non previste nella convenzione.
Per farla breve secondo gli "alti giudici" è incostituzionale prevedere per una confessione religiosa che voglia edificare un luogo culto che questa abbia una organizzazione riconoscibile e chiara, che rappresenti veramente i propri fedeli presenti su un territorio e soprattutto che queste organizzazioni esprimano "il rispetto dei principi e dei valori della Costituzione"?!?!?!

Ovviamente la decisione è stata accolta con soddisfazione dalla sinistra nostrana che da anni persegue la scellerata via di voler costruire una moschea in città.
Nella di nuovo a pensarci bene, in fondo a #QuellidelPD va bene così...

ZERO REGOLE, ZERO SICUREZZA, ZERO RISPETTO DEI CITTADINI