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domenica 19 febbraio 2017

Crema2017 | "un gesto di normalità che diviene eccezionalità" solo in questo paese però...


Il gesto (apprezzabile e meritevole di rispetto) sono le dimissioni dal Cda di SCRP di Rossella Spada l'indomani della scesa in campo del marito Enrico Zucchi per le comunali di Crema della prossima primavera.
 

Un fatto che in ogni moderna ed evoluta democrazia non farebbe notizia, ma in quell'espressione geografica chiamata Italia diviene tema tale da ricevere un interesse particolare, specie nel momento in cui, come scrive La Provincia di oggi, nell'altro campo si "scopre" (invero come l'acqua calda) un certo "collateralismo" tra esponenti di società pubbliche, associazioni di rappresentanza economica, sindacati e la sinistra.

Nulla di nuovo sotto il sole, chiunque ha masticato un po' di politica e amministrazione pubblica di questi rapporti ne ha visti a decine.
Esecrabili? Inopportuni? Francamente non mi sento di giudicare, salvo quando si usano società pubbliche per organizzare eventi politici chiaramente di parte, e in questa città ne ho visti troppi...


Questo, quantomeno per le associazioni e i sindacati spetta ai loro associati e tesserati, mentre per le società pubbliche a parlare dovrebbero essere i soci (i sindaci nel caso di SCRP). Quanto ai cittadini, se proprio vogliono farlo, la cabina elettorale è il luogo ideale...

venerdì 16 gennaio 2015

VIGILI del FUOCO | per la nuova caserma Roma sgancia la grana (che poi è sempre la nostra...)

E' notizia di oggi che il Ministero degli Interni ha finalmente deciso di finanziare, per 1,2 milioni di euro, la nuova caserma dei Vigili del Fuoco di Crema, di fatto sollevando i Comuni Cremaschi dall'onere di trovare i soldi necessari alla sua costruzione (cioè nuove tasse) cui era stata incaricata ‪SCRP. Stando al presidente della società i lavori inizieranno entro l’estate e la caserma sarà pronta antro l’anno.

OTTIMA NOTIZIA!

In primo luogo per i Vigili del Fuoco che potranno lasciare l'attuale struttura fatiscente per una degna e rispettosa del loro indispensabile lavoro, ed anche per tutti i cremaschi che non si vedranno così mettere le mani in tasca dai comuni (Crema in primis, ma questa non è una novità) con nuove tasse.
Questa infatti era l'idea originale approvata dall'ultima assemblea di SCRP.
Naturalmente grazie a coloro che hanno lavorato per questo risultato (meno a quelli che si prenderanno meriti "immeritati", ma questa è la "politica"...).

A chi non deve andare in alcun modo un ringraziamento è proprio il Ministero degli Interni, cioè ‪Roma.
Costruire caserme degne di questo nome è un compito che spetta da sempre allo stato, il quale per fare questo incassa dai cittadini, cremaschi compresi naturalmente, migliaia di miliardi di euro.

Dal giornalino stampato e distribuito dalla giunta Bonaldi prima di Natale abbiamo appreso (gli addetti ai lavori lo sapevano da tempo) come nel periodo 2007 - 2014 i tagli ai trasferimenti da Roma a Crema siano arrivati alla cifra di 42.500.000 di euro.

In altre parole TASSE PAGATE DAI CREMASCHI E MAI PIÙ' TORNATE!!!
Al netto di 1.200.000 che saranno spesi per la caserma ne mancano all'appello ancora 41.300.000!!!

domenica 29 dicembre 2013

Comunicato Stampa | LEGA NORD CREMA - PARTECIPATE: Beretta lo smemorato. Le idee della Lega chiare e comprensibili da anni.


CREMA, 29 dicembre 2013 – Sul tema della semplificazione e razionalizzazione delle società partecipate, oggetto di una delibera approvata nell’ultimo consiglio comunale di Crema, apprendiamo di come il voto favorevole espresso dalla Lega abbia suscitato l’interesse del consigliere Simone Beretta il quale, tramite un comunicato afferma: “Ho compreso poco la posizione della Lega rispetto ad un progetto che potrebbe penalizzare i 'suoi' campanili e che penalizzerà quasi certamente i comuni. Come non accetto la riforma delle Aler. La logica di prossimità tanto sbandierata è andata a gambe all'aria, purtroppo con la incoerente benedizione della stessa Lega.”

Spiace costatare come il documento presentato nel settembre del 2011 agli “stati generali”, non sia stato approfondito da una persona molto attenta alle vicende delle partecipate e dei loro CDA (specialmente nella composizione).

L’avesse fatto avrebbe potuto verificare come, in merito alla possibile predominanza del comune di Crema nell’azionariato della nuova SCRP, nel documento la Lega scriveva:
Al fine di garantire la rappresentatività dell’intero territorio cremasco, evitando che il Comune di Crema, ottenendo una partecipazione di maggioranza assoluta nella holding, possa esercitare a pieno le prerogative connesse, si possono adottare opportuni sistemi che “depotenzino” la partecipazione di maggioranza.
A tale riguardo la cd riforma Vietti ha introdotto nel nostro diritto societario diverse forme che consentono l'adozione di tali misure.”

Il voto favorevole alla delibera è solo un primo passo di incoraggiamento verso un percorso le cui tappe saranno dovutamente e attentamente approfondite dalla Lega Nord nei prossimi mesi. Un percorso che non dovrà penalizzare nessuno dei comuni cremaschi, siano essi amministrati dalla Lega o da altri.

Quanto alla riforma dell’ALER, voluta dal Presidente Maroni, prendiamo atto di come il consigliere Beretta rimpianga che tra Brescia, Cremona e Mantova le poltrone da assegnare siano calate da 24 (21 consiglieri + 3 direttori) a 2 (un presidente e un direttore).

Evidentemente la “logica di prossimità” sbandierata è da intendersi verso tali incarichi venuti a mancare.

LEGA NORD | Sezione di Crema

sabato 30 novembre 2013

Comunicato Stampa | LEGA NORD CREMA - PARTECIPATE: finalmente a Crema si semplifica, come indicato dalla Lega Nord negli stati generali del 2011.

CREMA, 30 novembre 2013 – Sul tema della semplificazione e razionalizzazione delle società partecipate, oggetto di una prossima seduta della commissione di garanzia a Crema, avanzato dal Sindaco Bonaldi sulla stampa in questi giorni, la Segreteria Cittadina della Lega Nord accoglie con favore le buone intenzioni manifestate, seppur più per un obbligo di legge che per altro.

Sulla problematica inerente la riduzione e semplificazione del panorama delle società partecipate la linea della Lega Nord è stata ben delineata nel documento programmatico sul tema, presentato nel corso degli stati generali del 24 settembre del 2011, di cui si riporta di seguito uno dei paragrafi principali:

“In riferimento all’efficientazione della struttura di gruppo, si ritiene necessaria una riduzione delle società mediante l’integrazione tra SCRP S.p.A. e Cremasca Servizi S.r.l., previa valutazione degli impatti fiscali, e la chiusura delle società la cui ragion d’essere è venuta meno o la cui attività può essere aggregata ad altre maggiormente strategiche.

L’integrazione in un’unica società consentirebbe di accorciare il sistema di governance  responsabilizzando gli amministratori della Società Capogruppo e l’implementazione di una governance “modello holding”.

La soluzione prospettata, peraltro, garantirebbe una riduzione degli oneri di gestione e di amministrazione delle municipalizzate in questione.

Al fine di garantire la rappresentatività dell’intero territorio cremasco, evitando che il Comune di Crema, ottenendo una partecipazione di maggioranza assoluta nella holding, possa esercitare a pieno le prerogative connesse, si possono adottare opportuni sistemi che “depotenzino” la partecipazione di maggioranza.”

E’ con particolare soddisfazione verificare che su temi importati come la sicurezza, con l’intenzione di sostenere una vigilanza civica (leggasi ronde) e la semplificazione delle partecipate, l’amministrazione comunale la pensi, seppur in ritardo, come la Lega.

Auspichiamo che anche sulla vicenda moschea/musalla l’amministrazione di ravveda.

LEGA NORD | Sezione di Crema

venerdì 9 dicembre 2011

H2O, tra passato e futuro...



sul perché non è andato avanti vi rimando alle ultime righe di un mio post del 20 febbraio 2009, la risposta al quesito "perché non riproporlo?" si trova nella legge regionale n° 21 del 27/12/2010 come modificata dalla sentenza n° 320/2011 della Corte Costituzionale

giovedì 29 settembre 2011

DOCUMENTO LEGA NORD | società municipalizzate del Cremasco

Di seguito il documento ufficiale della Lega Nord, aggiornato rispetto alla versione di aprile alla luce delle recenti modifiche normative, illustrato da Cristian Chizzoli nel corso del convegno di sabato 24 settembre tenutosi presso la Sala Alessandrini di Crema.
Alla stesura del testo hanno controbuito, oltre allo stesso Chizzoli, Andrea Bignami e Matteo Soccini.

In riferimento alle società municipalizzate del Cremasco, la Lega Nord considera opportuna una rilettura complessiva da avviarsi a partire dagli scopi e dalla mission che i Sindaci, quindi il territorio, intendono attribuire alle società stesse. Da tale rilettura potrà nascere una visione unitaria delle opportunità fornite da tali società che - nel suo concretizzarsi - consegni agli Amministratori un piano strategico per il futuro.
Il punto di partenza dell’analisi è legato alla presa di coscienza della qualità e dell’effettivo ruolo dei Soci delle società municipalizzate: i Sindaci che sono stati chiamati dalla comunità al governo del territorio; e ad un’auspicabile definizione delle aspettative che gli stessi Soci ripongono in tali società.
La Lega Nord è convinta che le aspettative da riporre nelle "municipalizzate" del Cremasco debbano coincidere con le esigenze del territorio e degli abitanti dello stesso; questi si attendono dalle società la fornitura di servizi con standard qualitativi elevati e una particolare attenzione alle loro esigenze, a prezzi competitivi rispetto all’iniziativa privata.
Data la concorrenza del mercato, la fornitura dei servizi come qualitativamente descritti che, per logica, dovrebbe correlarsi ad un maggior dispendio di risorse può essere realizzata dalle municipalizzare rinunciando sia alla logica del profitto e della remunerazione del capitale sia mediante l’efficientazione della struttura organizzativa delle società.

In attesa dell'attuazione delle riforme all’esame del Parlamento, la scarsità di risorse a disposizione delle singole amministrazioni comunali e la convinzione che gli investimenti per infrastrutture non possano gravare sui bilanci comunali, suggeriscono la discussione in merito alla necessità che le municipalizzate si facciano loro stesse interpreti della realizzazione di tali opere. Con ciò attuando concretamente il principio della mutualità tra i comuni in un percorso intrapreso dal "Cremasco" sin dalla costituzione delle prime forme consortili.

In conseguenza di tali premesse, la Lega Nord ritiene che il sistema delle società municipalizzate del Cremasco, indipendentemente dalla vicinanza politica dei singoli Soci, debba definire le proprie logiche di gestione chiarendo in particolare se la priorità debba essere la remunerazione del capitale investito (che si traduce in dividendi per i Comuni) oppure il perseguimento di un “risultato sociale”, pur nell’economicità della gestione, che renda conto al territorio della qualità dei servizi offerti e della capacità di soddisfare le esigenze provenienti da tutti gli stakeholders, i cittadini in primis, distribuendo direttamente alla comunità gli eventuali avanzi di bilancio.

La Lega Nord, nell’auspicare una convergenza su quest’ultima logica di gestione, ritiene doveroso che le altre forze politiche presenti sul territorio ed i Sindaci/Soci, nel rispetto dei compiti e dei ruoli di ciascuno, si esprimano inequivocabilmente su questa scelta di campo, allo scopo di fornire una linea di indirizzo chiara e che orienti gli Amministratori nel loro agire.
Limitando il presente documento, per obiettivi motivi di complessità ed articolazione, esclusivamente all’ambito della SCRP – Società Cremasca Reti e Patrimonio Spa e alla Cremasca Servizi Srl, la Lega Nord considera importante che si definisca una linea strategica chiara che sia di indirizzo per gli amministratori che, quali soggetti delegati, si troveranno a gestire e ad applicare in merito a fondamentali argomenti già oggetto di studio o che lo diverranno a breve.

Valutazione in merito all’organizzazione delle società (organigruppo e governance)
In riferimento all’efficientazione della struttura di gruppo, si ritiene necessaria una riduzione delle società mediante l’integrazione tra SCRP S.p.A. e Cremasca Servizi S.r.l., previa valutazione degli impatti fiscali, e la chiusura delle società la cui ragion d’essere è venuta meno o la cui attività può essere aggregata ad altre maggiormente strategiche.
L’integrazione in un’unica società consentirebbe di accorciare il sistema di governance  responsabilizzando gli amministratori della Società Capogruppo e l’implementazione di una governance “modello holding”.
La soluzione prospettata, peraltro, garantirebbe una riduzione degli oneri di gestione e di amministrazione delle municipalizzate in questione.
Al fine di garantire la rappresentatività dell’intero territorio cremasco, evitando che il Comune di Crema, ottenendo una partecipazione di maggioranza assoluta nella holding, possa esercitare a pieno le prerogative connesse, si possono adottare opportuni sistemi che “depotenzino” la partecipazione di maggioranza.
A tale riguardo la cd riforma Vietti ha introdotto nel nostro diritto societario diverse forme che consentono l'adozione di tali misure.

Servizio di igiene ambientale
La strutturazione della gara per il sistema misto deciso dai Sindaci ed in fase di progettazione e la definizione della governance della NewCo devono essere tale da garantire ad un territorio già abituato alla cultura del riciclo di cogliere l’opportunità di ulteriormente migliorare il servizio di igiene ambientale, ottimizzando i costi a carico dei cittadini.
La Lega Nord ritiene che la gara per la ricerca del socio di industriale di minoranza debba prevedere un elevato standard qualitativo, tale da migliorare l’attuale servizio, già buono, e tendere ad una riduzione dei costi, uscendo dalla logica del vantaggio specifico della stazione appaltante e/o della valorizzazione di assets operativi che competono al socio industriale.

Piano strategico della partecipata LGH S.r.l.
I soci di LGH, nella definizione del piano strategico del gruppo attualmente in corso, dovrebbero ispirarsi anche al principio del perseguimento di un “risultato sociale”, già descritto in precedenza. In particolare, da tale principio discende la necessità di prevedere, nel piano, investimenti e interventi finalizzati a migliorare i servizi e le infrastrutture dei territori di cui i soci sono espressione.
Nel caso in cui nelle linee strategiche dettate dai soci dovesse prevalere l’idea che la società deve poter operare liberamente alla ricerca del profitto, teso alla massimizzazione del dividendo, anche l’ottica di lettura di questa partecipazione da parte del nostro territorio necessiterebbe di un aggiornamento.
Considerando che l’evoluzione del quadro normativo, non la volontà dei soci, obbliga a mettere a gara il Servizio di igiene ambientale e il Sistema idrico, attività storiche esercitate da LGH sul Cremasco, l’assenza in una logica prospettica di ulteriori investimenti sul territorio renderebbe LGH completamente avulsa dal contesto e conseguentemente la partecipazione nella stessa dovrebbe essere vista esclusivamente come finanziaria.

Sistema idrico integrato
In considerazione dell’esito referendario e del quadro formativo conseguentemente definito, la Lega Nord ritiene che la posizione espressa dai cittadini in riferimento al mantenimento “pubblico” del servizio sia il punto di partenza di qualsiasi valutazione di merito.
Ciò induce a ritenere che il modello ''in house'' sia idealmente quello maggiormente rispondente a tali principi; tuttavia nell'attuale contesto di mancata applicazione effettiva di un autentico modello federale di gestione della ricchezza prodotta dai territori, nonché permanendo vincoli di bilancio derivanti dal patto di stabilità interno aventi come conseguenza una limitata, se non inesistente, possibilità di investimento da parte di comuni e province, esso non risulta economicamente e finanziariamente sostenibile per gli enti locali. Soprattutto alla luce degli investimenti necessari al sistema idrico della Provincia di Cremona previsti in circa 400 milioni di euro per i prossimi 20 anni.
Ne consegue che l'unica soluzione concretamente realizzabile nel contesto attuale, pur rispettando il principio della gestione pubblica dell’acqua, risulti essere il modello di una società mista, il cui il pubblico mantenga una quota di maggioranza ed il socio privato sia partner industriale qualificato.
In quest'ottica va rilevata la criticità della stesura del bando di gara al fine di individuare il partner privato con l'obiettivo rispondere alle esigenze dei cittadini per conseguire un miglioramento del servizio a tariffe eque e sostenibili, utilizzando prioritariamente risorse (imprese e personale) presenti sul territorio.

Valutazione in merito al conferimento delle reti
In vista della prossima costituzione degli Ambiti Territoriali Minimi (ATeM) per la gestione dei servizi di distribuzione del gas, potrebbe essere opportuna la valutazione dei conferimenti delle reti di distribuzione da parte dei Comuni soci direttamente in capo alla Holding. La pianificazione di tali conferimenti potrebbe garantire da un lato, il mantenimento delle entrate attraverso il ristorno dei canoni concessori ai Comuni; dall’altro permetterebbe alla Holding di ottenere la patrimonializzazione che consenta il reperimento di ulteriori risorse finanziare da investire a beneficio del territorio nella logica del perseguimento del “risultato sociale”.

sabato 16 aprile 2011

Società municipalizzate del Cremasco

Di seguito riporto integralmente il documento elaborato dalla Lega Nord sulle municipalizzate del nostro territorio.
Si tratta di una buona base di lavoro per il futuro alla quale ho contribuito condividendo il testo originale ed integrandolo con alcuni passaggi che ritengo importanti.
Per coloro che hanno tempo di navigare consiglio di rileggere un mio post del 20 febbraio 2009.
medesimi argomenti, identiche proposte

Società municipalizzate del Cremasco
In riferimento alle società municipalizzate del Cremasco, la Lega Nord considera opportuna una rilettura complessiva da avviarsi a partire dagli scopi e dalla mission che i Sindaci, quindi il territorio, intendono attribuire alle società stesse. Da tale rilettura potrà nascere una visione unitaria delle opportunità fornite da tali società che - nel suo concretizzarsi - consegni agli Amministratori un piano strategico per il futuro.
Il punto di partenza dell’analisi è legato alla presa di coscienza della qualità e dell’effettivo ruolo dei Soci delle società municipalizzate: i Sindaci che sono stati chiamati dalla comunità al governo del territorio; e ad un’auspicabile definizione delle aspettative che gli stessi Soci ripongono in tali società.
La Lega Nord è convinta che le aspettative da riporre nelle "municipalizzate" del Cremasco debbano coincidere con le esigenze del territorio e degli abitanti dello stesso; questi si attendono dalle società la fornitura di servizi con standard qualitativi elevati e una particolare attenzione alle loro esigenze, a prezzi competitivi rispetto all’iniziativa privata.
Data la concorrenza del mercato, la fornitura dei servizi come qualitativamente descritti che, per logica, dovrebbe correlarsi ad un maggior dispendio di risorse può essere realizzata dalle municipalizzare rinunciando sia alla logica del profitto e della remunerazione del capitale sia mediante l’efficientazione della struttura organizzativa delle società.
In attesa dell'attuazione delle riforme all’esame del Parlamento, la scarsità di risorse a disposizione delle singole amministrazioni comunali e la convinzione che gli investimenti per infrastrutture non possano gravare sui bilanci comunali, suggeriscono la discussione in merito alla necessità che le municipalizzate si facciano loro stesse interpreti della realizzazione di tali opere. Con ciò attuando concretamente il principio della mutualità tra i comuni in un percorso intrapreso dal "Cremasco" sin dalla costituzione delle prime forme consortili.
In conseguenza di tali premesse, la Lega Nord ritiene che il sistema delle società municipalizzate del Cremasco, indipendentemente dalla vicinanza politica dei singoli Soci, debba definire le proprie logiche di gestione chiarendo in particolare se la priorità debba essere la remunerazione del capitale investito (che si traduce in dividendi per i Comuni) oppure il perseguimento di un “risultato sociale”, pur nell’economicità della gestione, che renda conto al territorio della qualità dei servizi offerti e della capacità di soddisfare le esigenze provenienti da tutti gli stakeholders, i cittadini in primis, distribuendo direttamente alla comunità gli eventuali avanzi di bilancio.
La Lega Nord, nell’auspicare una convergenza su quest’ultima logica di gestione, ritiene doveroso che le altre forze politiche presenti sul territorio ed i Sindaci/Soci, nel rispetto dei compiti e dei ruoli di ciascuno, si esprimano inequivocabilmente su questa scelta di campo, allo scopo di fornire una linea di indirizzo chiara e che orienti gli Amministratori nel loro agire.
Limitando il presente documento, per obiettivi motivi di complessità ed articolazione, esclusivamente all’ambito della SCRP – Società Cremasca Reti e Patrimonio Spa e alla Cremasca Servizi Srl, la Lega Nord considera importante che si definisca una linea strategica chiara che sia di indirizzo per gli amministratori che, quali soggetti delegati, si troveranno a gestire e ad applicare in merito a fondamentali argomenti già oggetto di studio o che lo diverranno a breve.

Valutazione in merito all’organizzazione delle società (organigruppo e governance)
In riferimento all’efficientazione della struttura di gruppo, si ritiene necessaria una riduzione delle società mediante l’integrazione tra SCRP S.p.A. e Cremasca Servizi S.r.l., previa valutazione degli impatti fiscali, e la chiusura delle società la cui ragion d’essere è venuta meno o la cui attività può essere aggregata ad altre maggiormente strategiche.
L’integrazione in un’unica società consentirebbe l’implementazione di una governance “modello holding” che preveda la responsabilizzazione degli amministratori della capogruppo mediante la nomina di alcuni di essi, nel rispetto delle disposizioni di legge, nei CdA delle società del gruppo. La soluzione prospettata, peraltro, garantirebbe una riduzione degli oneri di gestione e di amministrazione delle municipalizzate in questione.
Al fine di garantire la rappresentatività dell’intero territorio cremasco, evitando che il Comune di Crema, ottenendo una partecipazione di maggioranza assoluta nella holding, possa esercitare a pieno le prerogative connesse, si possono adottare opportuni sistemi che “depotenzino” la partecipazione di maggioranza.
A tale riguardo la cd riforma Vietti ha introdotto nel nostro diritto societario diverse forme che consentono l'adozione di tali misure.

Valutazione in merito al conferimento delle reti
In vista della prossima costituzione degli Ambiti Territoriali Minimi (ATeM) per la gestione dei servizi di distribuzione del gas, potrebbe essere opportuna la valutazione dei conferimenti delle reti di distribuzione da parte dei Comuni soci direttamente in capo alla Holding. La pianificazione di tali conferimenti potrebbe garantire da un lato, il mantenimento delle entrate attraverso il ristorno dei canoni concessori ai Comuni; dall’altro permetterebbe alla Holding di ottenere la patrimonializzazione che consenta il reperimento di ulteriori risorse finanziare da investire a beneficio del territorio nella logica del perseguimento del “risultato sociale”.

Servizio di igiene ambientale
La strutturazione della gara già in fase di progettazione e la definizione della governance della NewCo deve essere tale da consentire ad un territorio già abituato alla cultura del riciclo di cogliere l’opportunità di ulteriormente migliorare il servizio di igiene ambientale, ottimizzando i costi a carico dei cittadini.

Piano industriale della partecipata LGH S.r.l.
I soci di LGH, nella definizione del piano industriale del gruppo attualmente in corso, dovrebbero ispirarsi al principio del perseguimento di un “risultato sociale”, già descritto in precedenza. In particolare, da tale principio discende la necessità di prevedere, nel piano triennale, investimenti e interventi finalizzati a migliorare i servizi e le infrastrutture dei territori di cui i soci sono espressione.
Nel caso in cui nelle linee strategiche dettate dai soci dovesse prevalere l’idea che la società deve poter operare liberamente alla ricerca del profitto, teso alla massimizzazione del dividendo, anche l’ottica di lettura di questa partecipazione da parte del nostro territorio necessiterebbe di un aggiornamento.
Considerando che l’evoluzione del quadro normativo, non la volontà dei soci, obbliga a mettere a gara il Servizio di igiene ambientale e il Sistema idrico, attività storiche esercitate da LGH sul nostro territorio, l’assenza in una logica prospettica di investimenti sul territorio renderebbe LGH completamente avulsa dal contesto e conseguentemente la partecipazione nella stessa dovrebbe essere vista esclusivamente come finanziaria.

In conclusione, vista l'attualità dell'argomento "Sistema idrico integrato" si rende necessario un piccolo approfondimento.
Le recenti normative (legge Ronchi, decreto Calderoli e la recente legge regionale) nel quadro delle quali sono stati soppressi gli A.ATO, sostituiti dagli “Uffici d’Ambito”, di cui la Provincia di Cremona è stata una delle prime amministrazioni lombarde a provvederne la costituzione (approvazione del 21 marzo scorso), impongono una forte accelerazione nella scelta del modello patrimoniale/gestionale da attuare nei prossimi mesi in un settore di particolare interesse per la cittadinanza come quello del sistema idrico integrato.
In considerazione dell'attuale previsione di privatizzazione dei servizi di gestione, rifacendosi alle premesse del documento, è auspicabile la preferenza verso un modello misto, che consenta la progettazione di uno schema di gara tale da garantire al territorio un forte presidio della governance.

venerdì 20 febbraio 2009

il futuro di SCRP e non solo

In un post passato scrissi che avrei affrontato il tema delle società pubbliche e delle loro prospettive future.
Per vari motivi giungo solo ora a buttare giù queste righe dopo aver riflettuto e osservato gli avvenimenti delle passate settimane. Premetto che sono semplici pensieri senza particolari pretese se non quello di iniziare a parlare seriamente del futuro delle società ex-municipalizzate operanti nel cremasco.

Al centro dell’interesse di tutti ritengo debba porsi ovviamente la SCRP, in quanto società principale e fulcro attorno alla quale ruotano tutte le altre società ad essa collegate come la SCS Servizi Socali, la SCS Gestioni (quella andata in Linea Group), la SCCA (quella del teleriscaldamento), nonché la futura società unica provinciale dell’acqua (Cremona Acque? Ex Padania Acque).
Innanzitutto sarebbe opportuno definire in maniera semplice e chiara quale debba essere la “missione” della società. A mio avviso questa missione può essere contenuta in pochissime righe e non in chilometriche dichiarazioni di intenti contenenti di tutto.

Cosa scriverei?
Ecco qua: “La Società Cremasca Reti e Patrimonio si deve porre come il centro di raccolta ed implementazione di quella serie di attività miranti ad offrire, ai comuni associati, tutta una serie di servizi fondamentali per migliorare la gestione quotidiana dell’attività degli stessi, avendo come obbiettivo finale quello del servizio ai cittadini. Tale operatività dovrà essere attuata sul principio della comunanza di interessi del territorio e della mutualità tra gli enti partecipanti. Gli investimenti in attività diverse dal mero servizio ai comuni dovranno essere implementate, se economicamente redditizie, come fonte di finanziamento per poter continuare ad offrire ai comuni quelle precedentemente menzionate.”
Poche righe, magari insufficienti e criticabili, ma certamente qualcosa su cui si potrebbe iniziare a discutere…
In fondo di interventi “propositivi” sulla SCRP ne ho letti pochissimi.

Quanto alle altre ritengo che il quadro complessivo dovrebbe essere oggetto, ove possibile, di una semplificazione.
Tanto per fare un esempio parliamo della SCS Servizi Locali.
Oggi questa è partecipata dalla Cremasca Servizi (vale a dire Comune di Crema) per il 35% e per il restante 65% dalla SCRP che a sua volta ha tra gli azionisti lo stesso comune di Crema per circa il 25%… non sarebbe più semplice fare in modo che la SCS sia “tutta” di SCRP!
Perché non pensare alla cessione del 35% di SCS dalla Cremasca Servizi alla SCRP in cambio di un aumento della quota del comune di Crema in quest’ultima?
Lo stesso si potrebbe fare per le quote di Linea Group dove il cremasco conta per circa il 14% ripartito tra un 5% in Cremasca Servizi e il restante in SCRP.
Così facendo l’SCS servizi locali potrebbe divenire il vero “braccio operativo” della SCRP.

Questa strada di semplificazione potrebbe essere seguita anche per la partecipazione del pubblico nella SCCA (il teleriscaldamento).
Nel caso fosse intrapresa la strada che ho indicato, per questa società ci troverenno di fronte ad un bivio. Tutto il 52% in mano alla SCRP oppure una cessione di quote alla Cremasca Servizi.

Credendo nella bontà del progetto, ed in considerazione del fatto che già oggi il comune di Crema è proprietario (direttamente e/o indirettamente) di poco meno del 27% della SCCA, dovrebbe essere presa in esame l’ipotesi che Crema “acquisti” il restante 25% dagli altri comuni, divenendo l’unico azionista pubblico del progetto teleriscaldamento, facendo così cadere tutte le rimostranze emerse nei mesi passati dai ducatini e principati vari…
Ovviamente se questa strada dovesse trovare compimento nessuno venga a reclamare domani quando Crema incasserà gli utili del teleriscaldamento, nonché una forte plusvalenza in caso di cessione della sua partecipazione ad un altro soggetto.

In ultimo due righe sulla società unica dell’acqua (la futura Cremona Acque???) doveva nascere entro la fine del 2008, poi entro fine di febbraio 2009, adesso si parla di giugno…
Al di là della data di nascita, importante ma secondaria, la domanda che mi pongo è: tutti i soggetti interessati sono informati di quanto sta accadendo? In che fase si trova il processo di nascita della società? Purtroppo della questione si è scritto solo per il solito scontro sulle poltrone tutto interno al PD e dintorni. Garatti si! Garatti no! Torchio contro Alloni! Alloni contro Torchio! PD cremasco contro PD cremonese! PD cremonese contro PD cremasco!
In tutto questo i cittadini che fine anno fatto? A voi la risposta…

sabato 7 febbraio 2009

SCRP. il caso "Tola"

questa mattina su La Provincia è comparsa questa mia dichiarazione:


"Le dimissioni di un membro del collegio sindacale di una società non sono da trascurare, soprattutto quando sono motivate con argomenti significativi. La Lega ha un suo rappresentante nel Cda di SCRP. Con lui avremo modo di capire le cause alla base della decisione di Tola, soprattutto esamineremo i dubbi che il dimissionario ha posto".


A questa dichiarazione devo aggiungere che il nostro membro del Cda è l'amico Giuseppe Tomaselli; persona seria, educata e preparata che sta lavorando con impegno al progetto del teleriscaldamento.


Tra i motivi che hanno portato Tola alle dimissioni pare vi sia anche un "diverbio" con un rappresentate di una consociata. A tal proposito sarebbe opportuno che la persona implicata si faccia avanti (per come lo conosco escludo si tratti di Giuseppe).


Questa persona DEVE assumersi le sue responsabilità. E chi ha provveduto alla sua nomina dovrà trarne le dovute conseguenze una volta accertato il reale e completo svolgimento dei fatti.


Dimissioni? non spetta al sottoscritto chiederle, per nessuno.


Gli unici a portele chiedere sono coloro che hanno provveduto alle nomine.