venerdì 20 febbraio 2009

il futuro di SCRP e non solo

In un post passato scrissi che avrei affrontato il tema delle società pubbliche e delle loro prospettive future.
Per vari motivi giungo solo ora a buttare giù queste righe dopo aver riflettuto e osservato gli avvenimenti delle passate settimane. Premetto che sono semplici pensieri senza particolari pretese se non quello di iniziare a parlare seriamente del futuro delle società ex-municipalizzate operanti nel cremasco.

Al centro dell’interesse di tutti ritengo debba porsi ovviamente la SCRP, in quanto società principale e fulcro attorno alla quale ruotano tutte le altre società ad essa collegate come la SCS Servizi Socali, la SCS Gestioni (quella andata in Linea Group), la SCCA (quella del teleriscaldamento), nonché la futura società unica provinciale dell’acqua (Cremona Acque? Ex Padania Acque).
Innanzitutto sarebbe opportuno definire in maniera semplice e chiara quale debba essere la “missione” della società. A mio avviso questa missione può essere contenuta in pochissime righe e non in chilometriche dichiarazioni di intenti contenenti di tutto.

Cosa scriverei?
Ecco qua: “La Società Cremasca Reti e Patrimonio si deve porre come il centro di raccolta ed implementazione di quella serie di attività miranti ad offrire, ai comuni associati, tutta una serie di servizi fondamentali per migliorare la gestione quotidiana dell’attività degli stessi, avendo come obbiettivo finale quello del servizio ai cittadini. Tale operatività dovrà essere attuata sul principio della comunanza di interessi del territorio e della mutualità tra gli enti partecipanti. Gli investimenti in attività diverse dal mero servizio ai comuni dovranno essere implementate, se economicamente redditizie, come fonte di finanziamento per poter continuare ad offrire ai comuni quelle precedentemente menzionate.”
Poche righe, magari insufficienti e criticabili, ma certamente qualcosa su cui si potrebbe iniziare a discutere…
In fondo di interventi “propositivi” sulla SCRP ne ho letti pochissimi.

Quanto alle altre ritengo che il quadro complessivo dovrebbe essere oggetto, ove possibile, di una semplificazione.
Tanto per fare un esempio parliamo della SCS Servizi Locali.
Oggi questa è partecipata dalla Cremasca Servizi (vale a dire Comune di Crema) per il 35% e per il restante 65% dalla SCRP che a sua volta ha tra gli azionisti lo stesso comune di Crema per circa il 25%… non sarebbe più semplice fare in modo che la SCS sia “tutta” di SCRP!
Perché non pensare alla cessione del 35% di SCS dalla Cremasca Servizi alla SCRP in cambio di un aumento della quota del comune di Crema in quest’ultima?
Lo stesso si potrebbe fare per le quote di Linea Group dove il cremasco conta per circa il 14% ripartito tra un 5% in Cremasca Servizi e il restante in SCRP.
Così facendo l’SCS servizi locali potrebbe divenire il vero “braccio operativo” della SCRP.

Questa strada di semplificazione potrebbe essere seguita anche per la partecipazione del pubblico nella SCCA (il teleriscaldamento).
Nel caso fosse intrapresa la strada che ho indicato, per questa società ci troverenno di fronte ad un bivio. Tutto il 52% in mano alla SCRP oppure una cessione di quote alla Cremasca Servizi.

Credendo nella bontà del progetto, ed in considerazione del fatto che già oggi il comune di Crema è proprietario (direttamente e/o indirettamente) di poco meno del 27% della SCCA, dovrebbe essere presa in esame l’ipotesi che Crema “acquisti” il restante 25% dagli altri comuni, divenendo l’unico azionista pubblico del progetto teleriscaldamento, facendo così cadere tutte le rimostranze emerse nei mesi passati dai ducatini e principati vari…
Ovviamente se questa strada dovesse trovare compimento nessuno venga a reclamare domani quando Crema incasserà gli utili del teleriscaldamento, nonché una forte plusvalenza in caso di cessione della sua partecipazione ad un altro soggetto.

In ultimo due righe sulla società unica dell’acqua (la futura Cremona Acque???) doveva nascere entro la fine del 2008, poi entro fine di febbraio 2009, adesso si parla di giugno…
Al di là della data di nascita, importante ma secondaria, la domanda che mi pongo è: tutti i soggetti interessati sono informati di quanto sta accadendo? In che fase si trova il processo di nascita della società? Purtroppo della questione si è scritto solo per il solito scontro sulle poltrone tutto interno al PD e dintorni. Garatti si! Garatti no! Torchio contro Alloni! Alloni contro Torchio! PD cremasco contro PD cremonese! PD cremonese contro PD cremasco!
In tutto questo i cittadini che fine anno fatto? A voi la risposta…