giovedì 27 novembre 2014

#NOMOSCHEA | io (e la Lega) la pensiamo così...

Nelle ultime settimane in molti, tramite i social e in città, mi hanno chiesto perché ultimamente la Lega non faccia molto sentire la sua opinione sulla questione moschea...
Per ovviare riporto una breve dichiarazione, dal contenuto sempre attuale, che ho rilasciato tempo fa ad un giornalista locale.
Spero sia chiara...
“Innanzitutto mi è doveroso precisare come la posizione, che abbiamo preso e sostenuto negli ultimi due anni come Lega Nord, non nasce da un semplicistico pregiudizio mirante a porre dinieghi, sempre e comunque, laddove le comunità islamiche richiedono di poter costruire moschee, musalle e centri islamici, bensì pone il suo fondamento nella necessità che a monte di tutto vi sia un pieno riconoscimento ed una formalizzazione dei rapporti tra islam e stato, attraverso concordati e leggi, come avvenuto con tante altre religioni presenti in Italia.
Inoltre, stante i numerosi fatti di cronaca degli ultimi decenni, per non citare quelli emersi nelle ultime settimane, è parere della Lega negare, in assenza di una legge nazionale che ne regolamenti vari aspetti, la possibilità che si costruiscano moschee e quant'altro. Aspetti tutti peraltro contenuti in progetti di legge che il movimento ha depositato da tempo sia alla Camera che al Senato.
Chiedere che l’islam instauri rapporti ufficiali con l’Italia e che quest’ultima si doti di norme a tutela dei propri cittadini, ivi compresi coloro che professano il credo musulmano, è una richiesta di buon senso che dovrebbe partire proprio dalle varie comunità islamiche presenti sul territorio.

Avere leggi e norme che impediscano ad Imam improvvisati di predicare l’odio, come di recente emerso da indagini di polizia in Veneto, deve essere un interesse primario per tutti quei musulmani che rigettano logiche di scontro e prevaricazione.
Spesso capita di leggere, ed è avvenuto anche a Crema, che negare una moschea equivale a violare la costituzione negli articoli che sanciscono la libertà di culto. Rigetto totalmente tale impostazione che mira solo a far passare i contrari come siano noi leghisti, e non solo, come degli “usurpatori” dei diritti altrui. Nessuno vieta ad un cittadino che si professa musulmano di manifestare il proprio credo; quello che chiediamo sono regole e leggi certe che tutelino in primo luogo, come ho già detto, gli stessi musulmani dal proselitismo estremista che tenta, ed in molti casi vi è riuscito, di usare moschee e centri islamici come luoghi di indottrinamento all'odio.”

giovedì 20 novembre 2014

il Futuro è Indipendenza?


“Separatisti d’Italia”, questo il titolo di una ricerca dell’istituto DEMOS, diretto da Ilvo Diamanti, e pubblicata sul quotidiano “La Repubblica” del 10 novembre scorso, la quale, prendendo spunto dalle recenti consultazioni svoltesi in Scozia e Catalogna, esamina il tasso di indipendentismo nelle varie regioni italiane.

“Il vento indipendentista, dunque, soffia forte in Europa. Soprattutto dove esistono divisioni territoriali - economiche e culturali - profonde e radicate. Neppure in Italia la questione dell'indipendenza regionale è nuova”, si legge nell'articolo a commento della ricerca che prosegue, “il 30% del campione nazionale (rappresentativo della popolazione) intervistato da Demos, nelle scorse settimane si dice d'accordo con l'indipendenza della propria regione dall'Italia. Quasi uno su tre, dunque. Distribuito diversamente, anzitutto su base territoriale. Il sentimento indipendentista, com'era prevedibile, è concentrato, anzitutto, nel Nord. In particolare nel Nordest, dove è condiviso da oltre metà della popolazione. Soprattutto in Veneto, dove supera il 53%. Un dato praticamente identico a quello rilevato in un sondaggio dello scorso marzo. Il campione, nelle altre due regioni di quest'area, è, invece, troppo limitato per suggerire stime (ma in Friuli Venezia Giulia l'adesione al referendum andrebbe oltre il 60%). Ma l'indice di indipendentismo risulta superiore alla media anche in Piemonte e in Lombardia (dove scavalca il 35% della popolazione). La "questione settentrionale", dunque, non sembra essersi assorbita, nel corso degli anni. Semmai, si è "regionalizzata" maggiormente. Ma continua a generare distacco dall'identità nazionale.”

Perché, vi chiederete, citare solo a distanza di una decina di giorni questa ricerca che non fa altro che confermare dei numeri che gli ambienti indipendentisti e federalisti conoscono da tempo? Semplice, abbiamo atteso questo tempo nella speranza di leggere e sentire dichiarazioni e commenti che, sotto la spinta di tali dati, rilanciassero la sfida.



Speranza purtroppo vana dato che poco o nulla ha suscitato, salvo in Veneto, lo studio di Diamanti. Particolarmente rumoroso il silenzio della Lega Nord che poco meno di un anno orsono eleggeva il nuovo segretario federale sotto lo slogan “Futuro è Indipendenza”. Silenzio dovuto alla tattica e alla contingenza politica che poco fanno conciliare le ragioni autonomiste del Nord con la nascita di un partito personale al Sud, oppure una strategia di lungo termine nella quale il superamento della Lega Nord, e delle sue istanze sulla questione settentrionale, diviene inevitabile? 

Su “il Giornale” del 19 novembre Paolo Bracalini scrive, in merito al nuovo soggetto politico che sarà lanciato da Salvini per il centro sud: “per sfondare anche nel resto d'Italia e imporsi come leader nazionale di centrodestra, Matteo Salvini supera la Lega Nord (che resta, e con lui segretario federale, mentre però via Bellerio viene smantellata, i dipendenti messi in cassa integrazione, e il giornale la Padania chiude) per un progetto diverso, che si richiama al Front National francese”. Solo gossip? Forse, anche se i problemi di cassa integrazione per i dipendenti di Via Bellerio e la chiusura de “la Padania” sono fatti reali. 

I numeri dicono che un soggetto che sappia coagulare e indirizzare la voglia di autonomia, specie al Nord, è quanto mai necessario stante il palese persistere della questione settentrionale. Sarà ancora la Lega Nord questo soggetto? Se lo chiedono in molti, soprattutto tra coloro che lo scorso anno scelsero il segretario per il quale il “Futuro è Indipendenza”. 

Per leggere il commento completo del Prof. Diamanti sui risultati della ricerca, oltre che i dati, rimandiamo al sito www.demos.it

articolo, a firma di Theo Underwood, pubblicato su www.lavocedelnord.it

martedì 18 novembre 2014

Consigli Linkistici | la Voce del Nord


Per la serie di post denominati "Consiglio Linkistici" vi propongo oggi questo sito, attivo dal mese di settembre, che si autodefinisce non come una testata giornalistica ma piuttosto "una comunità e un sito web di discussione".

Si tratta de "la Voce del Nord", www.lavocedelnord.it, e già dal titolo potete immaginare di cosa e a chi si rivolge, ma per essere più preciso riporta sotto di esso due semplici paroline: Federalismo & Indipendenza.

Critiche, analisi, domande scomode e informazioni non certo "allineate" e "conformi" ad un certo pensiero, ma sempre stimolanti e controcorrente.
Leggendo alcuni post ho storto il naso, altri li condivido e spesso sono stati fonte di riflessioni.

Appena nato ha raccolto l'attenzione di molti, specialmente da parte di qualcuno che, sebbene non se ne renda conto, ha lavorato molto bene per i periodici Mondadori negli ultimi mesi piuttosto che sostenere un giornale prossimo alla chiusura...

Buona navigazione e lettura...