giovedì 7 ottobre 2010
mercoledì 6 ottobre 2010
la legalità? un dovere, un obbligo.
ieri l'ho inviata...
Crema, 5 ottobre 2010
Alla cortese attenzione di
Bruno Bruttomesso - Sindaco di Crema
Caro Bruno,
mi permetto di rubarti pochi minuti del tuo tempo per sottoporti il mio pensiero in merito ad una questione che ha ricevuto un’importante riscontro in ambienti amministrativi, sulla stampa locale e nelle conversazioni che ogni giorno ho occasione di intrattenere con i cittadini.
Il tema è quello riguardante le irregolarità amministrative ed urbanistiche rilevate nell’area in fregio a Via del Fante e poste in essere da SCS Servizi Locali.
Crema, 5 ottobre 2010
Alla cortese attenzione di
Bruno Bruttomesso - Sindaco di Crema
Caro Bruno,
mi permetto di rubarti pochi minuti del tuo tempo per sottoporti il mio pensiero in merito ad una questione che ha ricevuto un’importante riscontro in ambienti amministrativi, sulla stampa locale e nelle conversazioni che ogni giorno ho occasione di intrattenere con i cittadini.
Il tema è quello riguardante le irregolarità amministrative ed urbanistiche rilevate nell’area in fregio a Via del Fante e poste in essere da SCS Servizi Locali.
Non voglio entrare nell’ambito di una analisi da azzeccagarbugli sulla vicenda e neppure proporre soluzioni che spetta all’amministrazione sottoporre all’esame degli organi competenti.
Quello che mi preme è sottolineare come su tutta la vicenda debba a mio avviso campeggiare la necessità che si ponga il rispetto delle regole al primo posto, senza porsi il problema (se mai lo fosse) di “coprire” qualcuno solo per appartenenza politica.
Come riportato da più organi d’informazione, da sabato scorso, come Lega Nord, abbiamo lanciato una campagna a sostegno della tua ordinanza sulla sicurezza con due slogan: “Una Firma per la Legalità” e “La Legalità non si Sospende”.
Un metodo semplice per dare l’opportunità alla cittadinanza di far sentire la propria voce a sostegno di una iniziativa presa dalla tua amministrazione che vive nello spirito di contrastare fenomeni come i falsi accattoni ed il commercio abusivo che il vivere civile non ammette.
È certamente doveroso, per un’amministrazione, porsi il rispetto delle regole da parte dei cittadini come una principio base della propria missione di governo, diviene altresì un obbligo pretenderlo da se stessi, dai funzionari e dipendenti comunali ed ovviamente a tutti coloro che sono stati chiamati a gestire le tante società che operano nel nostro territorio.
Di questa vicenda se ne parlerà ancora molto e sono convinto che, mettendo in un cassetto pregiudizi e piccole polemiche, si possa addivenire ad una soluzione rispettosa dei principi di legalità e buona amministrazione che ho richiamato un questo scritto.
Con stima e cordialità,
Matteo Soccini
Matteo Soccini
lunedì 4 ottobre 2010
Comunicato Stampa - “SOCCINI (Lega): Nessun accordo col Pdl sulle raccolte firme, con una telefonata si potevano chiarire molti dubbi”.
CREMA, 4 ottobre 2010 – In riferimento a quanto affermato dal signor Angelo Barbati riguardo a presunti accordi presi col Pdl di Crema, sulle raccolte firme a sostegno dell’ordinanza contro l’accattonaggio molesto e il commercio abusivo, interviene il consigliere comunale della Lega Nord Matteo Soccini.
“Innanzitutto voglio esprimere il mio dispiacere per aver letto dai giornali questa mattina di presunti accordi, in realtà inesistenti, che il sottoscritto avrebbe preso con il Pdl di Crema per unire le raccolte firme poste in essere dal Pdl e dalla Lega a favore dell’ordinanza sulla sicurezza del sindaco Bruttomesso - afferma il Consigliere Matteo Soccini che prosegue - Il rammarico è accentuato dalla circostanza di come il tutto sia nato da una lettura approssimativa delle dichiarazioni del Coordinatore Cittadino del Pdl, Enzo Bettinelli, apparse sul quotidiano La Provincia di domenica, nelle quali si affermava solo che le due raccolte, del tutto autonome, sarebbero semplicemente proseguite.”
Conclude il consigliere leghista: “Spiace, che a poche ore dalla prima uscita di un’iniziativa che ha ricevuto molto interesse da parte della cittadinanza, sui giornali campeggino piccoli dubbi e sgradevoli sospetti che si potevano dileguare con una semplice telefonata”.
“Innanzitutto voglio esprimere il mio dispiacere per aver letto dai giornali questa mattina di presunti accordi, in realtà inesistenti, che il sottoscritto avrebbe preso con il Pdl di Crema per unire le raccolte firme poste in essere dal Pdl e dalla Lega a favore dell’ordinanza sulla sicurezza del sindaco Bruttomesso - afferma il Consigliere Matteo Soccini che prosegue - Il rammarico è accentuato dalla circostanza di come il tutto sia nato da una lettura approssimativa delle dichiarazioni del Coordinatore Cittadino del Pdl, Enzo Bettinelli, apparse sul quotidiano La Provincia di domenica, nelle quali si affermava solo che le due raccolte, del tutto autonome, sarebbero semplicemente proseguite.”
Conclude il consigliere leghista: “Spiace, che a poche ore dalla prima uscita di un’iniziativa che ha ricevuto molto interesse da parte della cittadinanza, sui giornali campeggino piccoli dubbi e sgradevoli sospetti che si potevano dileguare con una semplice telefonata”.
domenica 3 ottobre 2010
Comunicato Stampa - “LEGA NORD: Un successo la prima uscita pubblica a Crema in sostegno della campagna UNA FIRMA PER LA LEGALITA’”.
CREMA, 3 ottobre 2010 – Per manifestare il proprio sostegno all’ordinanza contro l’accattonaggio molesto ed il commercio abusivo emanata dal Sindaco di Crema, Bruno Bruttomesso, la Lega Nord ha lancia pubblicamente la campagna “UNA FIRMA PER LA LEGALITA’”.
Il primo appuntamento si è svolto nel pomeriggio di sabato 2 ottobre in Via XX Settembre a Crema.
Al banchetto organizzato dalla sezione cittadina del Carroccio, animata dal Segretario Cittadino Walter Longhino, dai consiglieri comunali Matteo Soccini e Felice Tosoni, nonché da tanti militanti e simpatizzanti si sono fermate a porre la loro firma alla petizione circa 200 cittadini, nell’arco di poco meno di tre ore.
Un dato significativo che dimostra come i cremaschi vivano l’importanza del tema oggetto dell’ordinanza, il cui spirito di contrasto all’illegalità rimane intatto a prescindere dalla sospensione del provvedimenti del sindaco, emanata dal TAR di Brescia.
A riprova di questo un altro slogan è apparso accanto al nome della campagna, vale a dire “LA LEGALITA’ NON SI SOSPENDE!”.
La raccolta firme proseguirà con altri momenti di incontro con la cittadinanza che saranno comunicati a breve, inoltre chiunque volesse aderire via internet può manifestare la propria adesione inviando una e-mail all’indirizzo leganordcrema@gmail.com.
lunedì 27 settembre 2010
Comunicato Stampa - “SOCCINI (Lega): Contro l’accattonaggio molesto ed il commercio abusivo, la Lega lancia la campagna UNA FIRMA PER LA LEGALITA’”.
CREMA, 27 settembre 2010 – Per manifestare il proprio sostegno all’ordinanza contro l’accattonaggio molesto ed il commercio abusivo emanata dal Sindaco di Crema, Bruno Bruttomesso, la Lega Nord lancia pubblicamente, per bocca del consigliere comunale Matteo Soccini, la campagna “UNA FIRMA PER LA LEGALITA’”.
Il primo appuntamento è previsto per sabato 2 ottobre, dalle 15 alle 19, in Via XX Settembre a Crema.
“Innanzitutto voglio esprimere il mio compiacimento per la decisione presa dal Pdl di promuovere anch’esso una raccolta firme a sostegno della politica di sicurezza portata avanti dalla giunta Bruttomesso - afferma il Consigliere Matteo Soccini che prosegue - Come Lega Nord da qualche giorno abbiamo iniziato una raccolta firme senza clamore andando in giro per la città, tra amici e simpatizzanti, il cui lancio ufficiale avverrà sabato prossimo a Crema”.
Conclude il consigliere leghista: “La motivazione che ci ha spinto ad intraprendere questa iniziativa nasce dall’esigenza di dare la possibilità a coloro che ritengono positiva l’emanazione dell’ordinanza di farlo nella maniera più semplice possibile.
Il tutto nella convinzione di come queste persone rappresentino, al di là di sondaggi interessanti ma dai risultati ben poco scientifici, la maggioranza dei cittadini di Crema, e non solo, visto come il fenomeno che l’amministrazione vuole contrastare colpisce chiunque per lavoro, studio e piacere vive la città ogni giorno.
Quella che lanciamo non è una sfida a chi raccoglierà più firme a favore o contro, ma il tentativo concreto di dimostrare come la reale volontà dei cittadini sia quella di vivere in una città ordinata e sicura, dove il rispetto delle regole è al primo posto”.
Diseguito il testo della petizione popolare:
UNA FIRMA PER LA LEGALITA’.
CONTRO L’ACCATTONAGGIO MOLESTO ED IL COMMERCIO ABUSIVO.
Noi Cittadini, esprimiamo con le nostre firme il pieno sostegno al Sindaco di Crema, Bruno Bruttomesso, per la decisione di emettere un’ordinanza contro il fenomeno dell’accattonaggio che rechi disturbo e provochi molestie nei confronti della popolazione, nonché del commercio abusivo di merce di dubbia provenienza.
Entrambe queste attività, come spesso riportato dalle cronache e accertato da inchieste giudiziarie, gestite da associazioni malavitose che sfruttano persone di origine non comunitaria, profittando delle loro condizioni di disagio e clandestinità.
Il primo appuntamento è previsto per sabato 2 ottobre, dalle 15 alle 19, in Via XX Settembre a Crema.
“Innanzitutto voglio esprimere il mio compiacimento per la decisione presa dal Pdl di promuovere anch’esso una raccolta firme a sostegno della politica di sicurezza portata avanti dalla giunta Bruttomesso - afferma il Consigliere Matteo Soccini che prosegue - Come Lega Nord da qualche giorno abbiamo iniziato una raccolta firme senza clamore andando in giro per la città, tra amici e simpatizzanti, il cui lancio ufficiale avverrà sabato prossimo a Crema”.
Conclude il consigliere leghista: “La motivazione che ci ha spinto ad intraprendere questa iniziativa nasce dall’esigenza di dare la possibilità a coloro che ritengono positiva l’emanazione dell’ordinanza di farlo nella maniera più semplice possibile.
Il tutto nella convinzione di come queste persone rappresentino, al di là di sondaggi interessanti ma dai risultati ben poco scientifici, la maggioranza dei cittadini di Crema, e non solo, visto come il fenomeno che l’amministrazione vuole contrastare colpisce chiunque per lavoro, studio e piacere vive la città ogni giorno.
Quella che lanciamo non è una sfida a chi raccoglierà più firme a favore o contro, ma il tentativo concreto di dimostrare come la reale volontà dei cittadini sia quella di vivere in una città ordinata e sicura, dove il rispetto delle regole è al primo posto”.
Diseguito il testo della petizione popolare:
UNA FIRMA PER LA LEGALITA’.
CONTRO L’ACCATTONAGGIO MOLESTO ED IL COMMERCIO ABUSIVO.
Noi Cittadini, esprimiamo con le nostre firme il pieno sostegno al Sindaco di Crema, Bruno Bruttomesso, per la decisione di emettere un’ordinanza contro il fenomeno dell’accattonaggio che rechi disturbo e provochi molestie nei confronti della popolazione, nonché del commercio abusivo di merce di dubbia provenienza.
Entrambe queste attività, come spesso riportato dalle cronache e accertato da inchieste giudiziarie, gestite da associazioni malavitose che sfruttano persone di origine non comunitaria, profittando delle loro condizioni di disagio e clandestinità.
domenica 26 settembre 2010
referendum e "abboccamenti"
di seguito un editoriale, alquanto interessante (non capita spesso...) apparso sull'ultimo numero di un settimanale distribuito gratuitamente ogni venerdì nel cremasco.
le note in verde sono mie aggiunte.
buona lettura.
le note in verde sono mie aggiunte.
buona lettura.
chi ha tappezzato la citta di volantini contro l'ordinanza del sindaco, Bruno Bruttomesso, che vieta l'accattonaggio molesto in città, sta giocando col fuoco. Non per la libertà di espressione che è sacrosanta. Ma perché c'è la granitica convinzione in costoro che la maggioranza dei cremaschi è contro quell'ordinanza (supportato dal risultato di un "sondaggio on line" sul quale invito a leggere il mio post di domenica 5 settembre). Il centrodestra, che ha annusato l'aria che tira a Crema, è convinto del contrario e, infatti, per bocca dell'assessore Luciano Capetti, vorrebbe indire un referendum sulla questione (parlare di "centrodestra", includendo anche la Lega, non è corretto; la proposta inutile l'ha fatta Capetti e basta. Di solito sono le opposizioni che chiedono i referendum per contrastare iniziativa di chi governa... che lo faccia chi siede in giunta è alquanto "curioso"). Finora, nel centrosinistra non c'è alcuno che ha ancora abboccato. Ma ci stiamo arrivando.
venerdì 24 settembre 2010
a volte ritornano...
mercoledì 22 settembre 2010
Comunicato Stampa - “SOCCINI (Lega): Soddisfazione per l’approvazione, da parte del Consiglio Comunale di Crema, della mozione sull’acqua pubblica”.
CREMA, 22 settembre 2010 – Sull’approvazione della “mozione sull’acqua pubblica” da parte del Consiglio Comunale di Crema, avvenuta nella seduta del 21 settembre con il voto favorevole di Lega, Pdl, Udc e Lista Civica e quello contrario del PD e delle altre formazioni di centrosinistra, interviene il proponente del documento, il consigliere comunale della Lega Nord Matteo Soccini.
“Innanzitutto voglio esprimere il mio compiacimento per la decisione del Consiglio Comunale di Crema di approvare la mozione sull’acqua pubblica da me presentata nel giugno scorso - afferma il Consigliere Matteo Soccini che prosegue - grazie a questo pronunciamento anche Crema dichiara la propria soddisfazione per la decisione del Parlamento di ribadire la proprietà pubblica delle reti, invita il governo a dare attuazione al decreto in ordine alle forme di affidamento dei servizi di pubblica utilità (tra i quali è previsto in casi particolari l’affidamento in house), ed auspica inoltre che l’esecutivo centrale si attenga a posizioni di tutela del ruolo positivo svolto dai Comuni e delle amministrazioni locali lombarde nella realizzazione, manutenzione e gestione delle reti di pubblica utilità, con specifico riferimento alle reti idriche.”
Prosegue Soccini: “L’Europa ha chiesto la messa in gara dei servizi pubblici locali perché con la concorrenza i servizi ai cittadini dovrebbero migliorare di qualità e diminuire nei costi. Grazie alla Lega le reti restano dei cittadini e i comuni, se vorranno, potranno continuare a gestire i servizi.
Il Governo ha chiesto al Parlamento un ulteriore intervento chiarificatore per meglio tutelare quegli enti che vogliono continuare a gestire l’acqua in proprio ovvero con le proprie società municipalizzate (in house vale a dire affidamento diretto a società a capitale pubblico controllata dal pubblico). In base alle indicazioni europee, il ricorso all’affidamento in house può essere ammesso solo “qualora ricorrano obiettive ragioni tecniche od economiche”.
"Il Governo e la sua maggioranza con l’articolo 15 del DL 135/2009 hanno dimostrato la volontà di procedere verso una liberalizzazione buona e rispettosa dei cittadini, in un quadro regolatore certo e chiaro, che promuova l'iniziativa privata, che riduca i costi per le pubbliche amministrazioni e che garantisca la migliore qualità dei servizi qualora l’amministrazione pubblica opti per la gestione diretta (in house).
Il Governo ha voluto mettere dei paletti ben precisi alla privatizzazione dei servizi pubblici locali proprio per salvaguardare la proprietà pubblica delle reti ed evitare di consegnare la gestione dei pubblici servizi nelle mani di oligopoli o multinazionali straniere.
Inoltre, sono stati introdotti e ribaditi alcuni principi fondamentali sulla proprietà pubblica delle risorse idriche facendo salvo il principio della autonomia gestionale del soggetto gestore del servizio idrico integrato. Il governo dell’acqua spetta esclusivamente alle istituzioni pubbliche, in particolare in ordine alla qualità ed al prezzo, e deve essere esercitato garantendo il diritto alla universalità ed accessibilità.”
“Le modalità di gestione dei servizi non sono altre che quelle imposte dalle norme
comunitarie. In particolare è stata riconosciuta quale modalità ordinaria di affidamento della gestione dei servizi pubblici locali l’affidamento diretto a società “miste” (Pubblico Privato) a condizione che il socio privato venga selezionato attraverso procedure pubbliche e che con la stessa gara si attribuiscano anche i compiti operativi connessi alla gestione del servizio.”
“La Lega Nord vuole sì la gestione pubblica preferendo la gestione in house (società a capitale pubblico controllata dal pubblico) al monopolio dei privati o delle multinazionali europee, vuole altresì garantire ai cittadini una gestione efficiente dei servizi, economica e di qualità, consentendo la crescita delle nostre imprese al fine di renderle competitive sul mercato europeo e internazionale.
Quindi abbiamo imposto la nostra visione per cui quando la gestione pubblica è economica ed efficiente non è distorsiva della concorrenza e quindi vantaggiosa per gli utenti.
Infatti, per il cittadino, quello che conta è il costo e la qualità del servizio idrico o degli altri sevizi pubblici locali, molto meno quale sia il soggetto che lo eroga. Anche perché non è detto che la gestione pubblica sia sempre in grado di garantire tariffe e la qualità più competitive.”
“L’affidamento in house è sicuramente residuale rispetto alle procedure competitive ad evidenza pubblica (gara o PPPI) ma riveste un particolare interesse per i piccoli comuni o quelli in montagna.
La nuova disciplina, soprattutto grazie all’intervento della Lega Nord, introduce importanti quanto necessarie precisazioni a favore e sostegno gli affidamenti cosiddetti in house, con particolare riferimento ai servizi idrici.”
di seguito la mozione approvata dal Consiglio Comumale di Crema nella seduta del 21 settembre 2010.
Oggetto: MOZIONE ACQUA PUBBLICA
L’acqua è un bene pubblico e come tale è gestito dai lombardi da secoli in perfetta autonomia e sostanziale efficienza;
Le norme comunitarie impongono la tutela e la garanzia della libera concorrenza nella gestione dei servizi pubblici locali;
Nel rispondere ad osservazioni e procedure attivate dalla Commissione Europea, il Governo ha voluto disciplinare alcuni passaggi relativi alla privatizzazione dei servizi pubblici locali;
Tra gli obiettivi raggiunti vi è la salvaguardia della proprietà pubblica delle reti e l’eliminazione del pericolo consistente nella consegna della gestione dei pubblici servizi nelle mani di oligopoli o multinazionali straniere, escludendo al riguardo settori già disciplinati come la distribuzione di energia elettrica, il trasporto ferroviario regionale e la gestione delle farmacie comunali, e ultimi in ordine cronologico, i servizi di distribuzione del gas;
Il Governo, incaricato dal Parlamento di redigere il Regolamento sulla disciplina dei servizi pubblici locali (previsto dall’art. 23-bis del Decreto-legge 112/2008) ha chiesto al Parlamento un ulteriore intervento chiarificatore per meglio tutelare quegli Enti locali che vogliono continuare a gestire l’acqua in proprio, ovvero con le proprie società municipalizzate (in house vale a dire affidamento diretto a società a capitale pubblico controllata dal pubblico);
Il gruppo della Lega Nord Padania ha presentato e fatto approvare un Ordine del Giorno (Atto Camera 9/2897/7 a firma Cota, Montagnoli, Dal Lago, Alessandri, Guido Dussin, Lanzarin, Togni, Callegari, Reguzzoni) che .impegna il Governo, nell'ambito dell'emanazione dei regolamenti e la definizione delle soglie di cui al comma 4-bis, del citato articolo 23-bis del decreto-legge n. 112 del 2008, oltre le quali gli affidamenti di servizi pubblici locali assumono rilevanza ai fini dell'espressione del parere dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, di tener conto di specifiche condizioni di efficienza che, soprattutto con riferimento al settore idrico, rendono la gestione in house non distorsiva della concorrenza e dunque comparativamente non svantaggiosa per i cittadini rispetto ad un'altra forma di gestione dei servizi pubblici locali.
“Innanzitutto voglio esprimere il mio compiacimento per la decisione del Consiglio Comunale di Crema di approvare la mozione sull’acqua pubblica da me presentata nel giugno scorso - afferma il Consigliere Matteo Soccini che prosegue - grazie a questo pronunciamento anche Crema dichiara la propria soddisfazione per la decisione del Parlamento di ribadire la proprietà pubblica delle reti, invita il governo a dare attuazione al decreto in ordine alle forme di affidamento dei servizi di pubblica utilità (tra i quali è previsto in casi particolari l’affidamento in house), ed auspica inoltre che l’esecutivo centrale si attenga a posizioni di tutela del ruolo positivo svolto dai Comuni e delle amministrazioni locali lombarde nella realizzazione, manutenzione e gestione delle reti di pubblica utilità, con specifico riferimento alle reti idriche.”
Prosegue Soccini: “L’Europa ha chiesto la messa in gara dei servizi pubblici locali perché con la concorrenza i servizi ai cittadini dovrebbero migliorare di qualità e diminuire nei costi. Grazie alla Lega le reti restano dei cittadini e i comuni, se vorranno, potranno continuare a gestire i servizi.
Il Governo ha chiesto al Parlamento un ulteriore intervento chiarificatore per meglio tutelare quegli enti che vogliono continuare a gestire l’acqua in proprio ovvero con le proprie società municipalizzate (in house vale a dire affidamento diretto a società a capitale pubblico controllata dal pubblico). In base alle indicazioni europee, il ricorso all’affidamento in house può essere ammesso solo “qualora ricorrano obiettive ragioni tecniche od economiche”.
"Il Governo e la sua maggioranza con l’articolo 15 del DL 135/2009 hanno dimostrato la volontà di procedere verso una liberalizzazione buona e rispettosa dei cittadini, in un quadro regolatore certo e chiaro, che promuova l'iniziativa privata, che riduca i costi per le pubbliche amministrazioni e che garantisca la migliore qualità dei servizi qualora l’amministrazione pubblica opti per la gestione diretta (in house).
Il Governo ha voluto mettere dei paletti ben precisi alla privatizzazione dei servizi pubblici locali proprio per salvaguardare la proprietà pubblica delle reti ed evitare di consegnare la gestione dei pubblici servizi nelle mani di oligopoli o multinazionali straniere.
Inoltre, sono stati introdotti e ribaditi alcuni principi fondamentali sulla proprietà pubblica delle risorse idriche facendo salvo il principio della autonomia gestionale del soggetto gestore del servizio idrico integrato. Il governo dell’acqua spetta esclusivamente alle istituzioni pubbliche, in particolare in ordine alla qualità ed al prezzo, e deve essere esercitato garantendo il diritto alla universalità ed accessibilità.”
“Le modalità di gestione dei servizi non sono altre che quelle imposte dalle norme
comunitarie. In particolare è stata riconosciuta quale modalità ordinaria di affidamento della gestione dei servizi pubblici locali l’affidamento diretto a società “miste” (Pubblico Privato) a condizione che il socio privato venga selezionato attraverso procedure pubbliche e che con la stessa gara si attribuiscano anche i compiti operativi connessi alla gestione del servizio.”
“La Lega Nord vuole sì la gestione pubblica preferendo la gestione in house (società a capitale pubblico controllata dal pubblico) al monopolio dei privati o delle multinazionali europee, vuole altresì garantire ai cittadini una gestione efficiente dei servizi, economica e di qualità, consentendo la crescita delle nostre imprese al fine di renderle competitive sul mercato europeo e internazionale.
Quindi abbiamo imposto la nostra visione per cui quando la gestione pubblica è economica ed efficiente non è distorsiva della concorrenza e quindi vantaggiosa per gli utenti.
Infatti, per il cittadino, quello che conta è il costo e la qualità del servizio idrico o degli altri sevizi pubblici locali, molto meno quale sia il soggetto che lo eroga. Anche perché non è detto che la gestione pubblica sia sempre in grado di garantire tariffe e la qualità più competitive.”
“L’affidamento in house è sicuramente residuale rispetto alle procedure competitive ad evidenza pubblica (gara o PPPI) ma riveste un particolare interesse per i piccoli comuni o quelli in montagna.
La nuova disciplina, soprattutto grazie all’intervento della Lega Nord, introduce importanti quanto necessarie precisazioni a favore e sostegno gli affidamenti cosiddetti in house, con particolare riferimento ai servizi idrici.”
Conclude il consigliere leghista: “E’ innegabile che senza la Lega Nord i servizi pubblici locali sarebbero gestiti dalle multinazionali francesi da oltre dieci anni. Ora siamo finalmente pronti ed attrezzati per garantire e fare crescere il nostro immenso patrimonio.”
_____________
Oggetto: MOZIONE ACQUA PUBBLICA
Premesso che:
L’acqua è un bene pubblico e come tale è gestito dai lombardi da secoli in perfetta autonomia e sostanziale efficienza;
Le norme comunitarie impongono la tutela e la garanzia della libera concorrenza nella gestione dei servizi pubblici locali;
Nel rispondere ad osservazioni e procedure attivate dalla Commissione Europea, il Governo ha voluto disciplinare alcuni passaggi relativi alla privatizzazione dei servizi pubblici locali;
Tra gli obiettivi raggiunti vi è la salvaguardia della proprietà pubblica delle reti e l’eliminazione del pericolo consistente nella consegna della gestione dei pubblici servizi nelle mani di oligopoli o multinazionali straniere, escludendo al riguardo settori già disciplinati come la distribuzione di energia elettrica, il trasporto ferroviario regionale e la gestione delle farmacie comunali, e ultimi in ordine cronologico, i servizi di distribuzione del gas;
Il Governo, incaricato dal Parlamento di redigere il Regolamento sulla disciplina dei servizi pubblici locali (previsto dall’art. 23-bis del Decreto-legge 112/2008) ha chiesto al Parlamento un ulteriore intervento chiarificatore per meglio tutelare quegli Enti locali che vogliono continuare a gestire l’acqua in proprio, ovvero con le proprie società municipalizzate (in house vale a dire affidamento diretto a società a capitale pubblico controllata dal pubblico);
Il gruppo della Lega Nord Padania ha presentato e fatto approvare un Ordine del Giorno (Atto Camera 9/2897/7 a firma Cota, Montagnoli, Dal Lago, Alessandri, Guido Dussin, Lanzarin, Togni, Callegari, Reguzzoni) che .impegna il Governo, nell'ambito dell'emanazione dei regolamenti e la definizione delle soglie di cui al comma 4-bis, del citato articolo 23-bis del decreto-legge n. 112 del 2008, oltre le quali gli affidamenti di servizi pubblici locali assumono rilevanza ai fini dell'espressione del parere dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, di tener conto di specifiche condizioni di efficienza che, soprattutto con riferimento al settore idrico, rendono la gestione in house non distorsiva della concorrenza e dunque comparativamente non svantaggiosa per i cittadini rispetto ad un'altra forma di gestione dei servizi pubblici locali.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI CREMA
Esprime
Soddisfazione per la decisione del Parlamento di ribadire la proprietà pubblica delle reti;
Invita
Il Governo a dare attuazione al decreto del Ministro Ronchi in ordine alle forme di affidamento dei servizi di pubblica utilità;
Auspica
Che il Governo si attenga a posizioni di tutela del ruolo positivo svolto dai Comuni e delle amministrazioni locali lombarde nella realizzazione, manutenzione e gestione delle reti di pubblica utilità, con specifico riferimento alle reti idriche.
lunedì 20 settembre 2010
sabato 11 settembre 2010
SCRP, la "speranza" è "sparita"... forse
A quanto pare le buone intenzioni si sono scontrare con un muro di gomma costruito da chi non vuol capire e ragionare seriamente numeri alla mano... peccato.
L'ultimo augurio è che si tratti di una ulteriore incomprensione.
Tra pochi giorni ne sapremo di più... SPEREM!?!
L'ultimo augurio è che si tratti di una ulteriore incomprensione.
Tra pochi giorni ne sapremo di più... SPEREM!?!
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