giovedì 19 marzo 2009
domenica 8 marzo 2009
comunicazione di servizio...
dal 10 al 19 di marzo mi recherò all'estero (sudamerica) per motivi strettamente personali. in questo periodo difficilmente aggiornarò il blog... avrò molto altro da fare :-)
sabato 7 marzo 2009
Comunicato Stampa - POLEMICA BOSCHIROLI-CATTANEO: Soccini (Lega), “la Lega solidale con i dirigenti comunali”.
CREMA, 7 Marzo 2009 – In riferimento alle polemiche innescate dalle dichiarazioni del capogruppo dell’UDC in consiglio comunale Martino Boschiroli, interviene il Segretario Provinciale di Crema, Matteo Soccini.
"In merito alle polemiche innescate dallo scambio di lettere tra il consigliere Boschiroli e gli uffici comunali mi sento di intervenire a nome della Lega Nord per esprimere la solidarietà ed il sostegno ai dirigenti comunali incolpevoli protagonisti di una vicenda tutta politica – afferma il Segretario Provinciale Matteo Soccini, che aggiunge – In questi anni ho avuto modo di leggere numerosi interventi dell’amico Martino su vari temi di natura amministrativa e non, molti dei quali interessanti e condivisibili. Non ultimo il suo contributo al dibattito che ho lanciato sul futuro delle municipalizzate. Proprio per il rispetto che nutro nei suoi confronti mi permetto di dire che in questo caso le sue dichiarazioni siano state eccessive".
Prosegue il Segretario dei leghisti cremaschi: "In questi mesi sono stati tante le questioni su cui la politica nostrana ha polemizzato, e altre ne verranno. E’ bene però che il tutto rimanga all’interno dell’agone politico e non coinvolga la struttura comunale, composta da seri e competenti professionisti che svolgono un lavoro prezioso al servizio di tutta la cittadinanza. Il tutto a prescindere dal colore politico delle maggioranze che si alternano al governa della nostra città".
Lega Nord – Lega Lombarda
Segreteria Provinciale di Crema
Via Tensini, 24
26013 CREMA
Tel. 0373.251140
Fax 0373.81845
E-mail: lega.crema@tiscali.it
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giovedì 5 marzo 2009
Comunicato Stampa - LEGA NORD: “Gazebo per il tesseramento e raccolta firme per la castrazione chimica degli stupratori”.
CREMA, 5 Marzo 2009 - Nella giornata di domenica 8 marzo torneranno nelle piazze cremasche i gazebo della Lega Nord.
I leghisti cremaschi saranno in piazza con un doppio intento; il primo per il lancio della campagna tesseramento 2009 del movimento, il secondo per raccogliere firme a sostegno del progetto di legge contro la violenza sulle donne, contenente la proposta della “castrazione chimica”.
Il progetto di legge prevede tra l’altro:
- L’arresto obbligatorio e la procedura con giudizio direttissimo per i responsabili di tali reati;
- Il trattamento farmacologico di blocco androgenico totale (castrazione chimica) associato a un programma di recupero psicoterapeutico previa valutazione da parte del giudice.
- La reclusione da sette a dodici anni per chiunque con violenza, minaccia o abuso di autorità costringe taluno a compiere o a subire atti sessuali.
Le postazioni del carroccio saranno a Pandino, Romanengo e Dovera alla mattina ed a Crema nel pomeriggio. Quest’ultima in Via XX Settembre all’ingresso verso Piazza Duomo.
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domenica 1 marzo 2009
Comunicato Stampa - CONGRESSO AN: Soccini (Lega), “da Corsaro affermazioni ridicole”.
CREMA, 1 Marzo 2009 – In riferimento a quanto dichiarato questa mattina da tale Massino Corsaro durante i lavori del congresso provinciale di Alleanza Nazionale, interviene il Segretario Provinciale di Crema della Lega Nord.
“Rientrando in casa ho letto sul sito www.cremona24ore.it alcune ridicole dichiarazioni rilasciate da tale Massimo Corsaro al termine del congresso provinciale di AN (affermazioni fatte dopo che ne n’ero andato) su presunte contraddizioni della Lega Nord nella lotta alla burocrazia e sulla questione dell’abolizione delle province – afferma il Segretario Provinciale Matteo Soccini, che aggiunge – Affermazioni che non meriterebbero nessun commento se non provenissero da un personaggio che ha il solo “merito” in quel di roma di aver sottoscritto l’emendamento col quale si esonera il comune governato da Alemanno dal sottostare al patto di stabilità che sta soffocando tutti i comuni della Lombardia, terra nella quale il Corsaro ha preso i voti ma che dovrebbe imparare a difendere”.
Prosegue il Segretario dei leghisti cremaschi: “Sulla questione UDC ribadisco, se mai ce ne fosse bisogno, che ormai le porte sono chiuse e non per colpa dei leghisti ma del perseverante arroccamento centralista del partito che fu di un tale Follini (saltato nel PD dopo aver passato 5 anni a distruggere quanto di buono stava facendo il governo Berlusconi nel periodo 2001-2006). Come ho ricordato nel mio intervento al congresso sulle candidature si è perso troppo tempo, e non certo per colpa della Lega. Mi auguro che entro una settimana si possa arrivare alla definizione dei nomi su comune e provincia di Cremona. Se ciò non fosse proporrò alla direzione del partito di trarne le dovute conseguenze.”
Lega Nord – Lega Lombarda
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sabato 28 febbraio 2009
è nato il Circondario Cremasco
Questa mattina nella Sala degli Ostaggi del Palazzo Comunale di Crema si svolta l'assemblea dei sindaci del nascente Circondario Cremasco.
I sindaci sono stati chiamati ad eleggere presidente ed ufficio di presidenza dell'organo (i nomi li lascio alla lettura dei giornali di domani). Voglio con piacere sottolineare il passaggio del discorso del sindaco di Crema Bruttomesso nel quale ha dato merito al vicepresidente provinciale Alloni ed all'assessore di Crema Giovinetti per l'impegno profuso nella realizzazione di questo progetto.
Un merito (pienamente condiviso dal sottoscritto) che dimostra tra l'altro come persone di diversa estrazione politica possano riunirsi oltre gli schieramenti per la realizzazione del bene comune.
Terminata la cronaca della giornata una piccola riflessione sul circondario.
Da sempre la Lega ha sostenuto l'importanza della sua creazione come embrione di quella tanto agognata autonomia da cremona (nel nostro piccolo ha portato alla creazione 12 anni fà di una Segreteria Provinciale a Crema, totalmente autonoma...).
Un'autonomia che dobbiamo aumentare allargando i poteri effettivi dando la possibilità in futuro di incidere sulla destinazione di una parte delle risorse economiche a disposizione della provincia.
Questo soprattutto nell'ottica del prossimo federalismo fiscale col quale aumenteranno le risorse a disposizione delle autonomie locali.
Quando ai numerosi "scettici" che circolano nelle nostre terre il modo migliore per dimostrargli la bontà del progetto non è altro che far funzionare il circondario stesso.
mercoledì 25 febbraio 2009
QUOTE LATTE: VIA LIBERA IN COMMISSIONE AGRICOLTURA AL DECRETO
di seguito una "nota" pubblicata oggi alle 19:52 su FACEBOOK dal ministro Luca ZAIA
SONO STATI APPROVATI IMPORTANTI EMENDAMENTI
Tra gli emendamenti, sono stati approvati all'unanimita' sia quello che prevede una dotazione di 230 mln di euro per il Fondo di Solidarieta' Nazionale, sia quello che proroga al 31 dicembre 2009 le agevolazioni previdenziali e assistenziali per le zone svantaggiate e montane."Siamo riusciti nel tentativo di migliorare un testo gia' buono'' Cosi' ha commentato il presidente della Commissione agricoltura Paolo Scarpa Bonazza.
venerdì 20 febbraio 2009
QUOTE LATTE: NON E' UN DECRETO PER FURBI
di seguito una "nota" pubblicata oggi alle 16:30 su FACEBOOK dal ministro Luca ZAIA
"Invito, ancora una volta, tutti gli allevatori a farsi spiegare bene cosa sta accadendo in Senato in merito al decreto sulle quote latte, come funzionerà il Fondo per la ristrutturazione dei debiti e, infine, a leggere attentamente il provvedimento. Vorrei che si capisse una volta per tutte che il vero nemico è il mercato. E per combatterlo non ci si può presentare in ordine sparso; bisogna fare fronte comune. Non si può chiedere di non aumentare la produzione per evitare il crollo dei prezzi, e contemporaneamente reclamare nuove quote, che equivalgono a nuova mungitura: c’è una evidente contraddizione.Ho il massimo rispetto per chi protesta e ribadisco la mia disponibilità ad ascoltare le istanze di tutti. Ma non posso accettare una contestazione che nasce da una diceria messa in giro da qualcuno: che, cioè, questo decreto vada a vantaggio solo di pochi privilegiati. Lo ripeto: non è un decreto per furbi. Dire che riguarda solo 1000 aziende è una bugia, come pure affermare che si tratta di una sanatoria: per la prima volta nella storia dell’agricoltura, il pagamento delle multe avverrà con un interesse tra il 6 e il 6,5 per cento. Una bella differenza rispetto al 2003, quando fu prevista una rateizzazione ad interessi zero.Riguardo al Fondo di ristrutturazione dei debiti, tra le priorità che mi sono prefisso per questo decreto c’era quella di aiutare i produttori che sono in difficoltà e che hanno sempre operato nella legalità. Il fondo l’ho voluto inserire io nel provvedimento, quindi mi stupisce che oggi divenga il vessillo dei contestatari ad oltranza.Il decreto è un po’ come la Pietà di Michelangelo: il capolavoro nasce dalla limatura della pietra in eccesso. Sempre restando nella metafora, abbiamo dato corpo a una statua i cui contorni sono ben delineati, ma non escludiamo che si possa perfezionare. Certo è che non metteremo i piedi al posto della testa."
la dedico a tutti i "politicanti leccalatte" che popolano la fauna politica regional/provinciale...
il futuro di SCRP e non solo
In un post passato scrissi che avrei affrontato il tema delle società pubbliche e delle loro prospettive future.
Per vari motivi giungo solo ora a buttare giù queste righe dopo aver riflettuto e osservato gli avvenimenti delle passate settimane. Premetto che sono semplici pensieri senza particolari pretese se non quello di iniziare a parlare seriamente del futuro delle società ex-municipalizzate operanti nel cremasco.
Al centro dell’interesse di tutti ritengo debba porsi ovviamente la SCRP, in quanto società principale e fulcro attorno alla quale ruotano tutte le altre società ad essa collegate come la SCS Servizi Socali, la SCS Gestioni (quella andata in Linea Group), la SCCA (quella del teleriscaldamento), nonché la futura società unica provinciale dell’acqua (Cremona Acque? Ex Padania Acque).
Innanzitutto sarebbe opportuno definire in maniera semplice e chiara quale debba essere la “missione” della società. A mio avviso questa missione può essere contenuta in pochissime righe e non in chilometriche dichiarazioni di intenti contenenti di tutto.
Cosa scriverei?
Ecco qua: “La Società Cremasca Reti e Patrimonio si deve porre come il centro di raccolta ed implementazione di quella serie di attività miranti ad offrire, ai comuni associati, tutta una serie di servizi fondamentali per migliorare la gestione quotidiana dell’attività degli stessi, avendo come obbiettivo finale quello del servizio ai cittadini. Tale operatività dovrà essere attuata sul principio della comunanza di interessi del territorio e della mutualità tra gli enti partecipanti. Gli investimenti in attività diverse dal mero servizio ai comuni dovranno essere implementate, se economicamente redditizie, come fonte di finanziamento per poter continuare ad offrire ai comuni quelle precedentemente menzionate.”
Poche righe, magari insufficienti e criticabili, ma certamente qualcosa su cui si potrebbe iniziare a discutere…
In fondo di interventi “propositivi” sulla SCRP ne ho letti pochissimi.
Quanto alle altre ritengo che il quadro complessivo dovrebbe essere oggetto, ove possibile, di una semplificazione.
Tanto per fare un esempio parliamo della SCS Servizi Locali.
Oggi questa è partecipata dalla Cremasca Servizi (vale a dire Comune di Crema) per il 35% e per il restante 65% dalla SCRP che a sua volta ha tra gli azionisti lo stesso comune di Crema per circa il 25%… non sarebbe più semplice fare in modo che la SCS sia “tutta” di SCRP!
Perché non pensare alla cessione del 35% di SCS dalla Cremasca Servizi alla SCRP in cambio di un aumento della quota del comune di Crema in quest’ultima?
Lo stesso si potrebbe fare per le quote di Linea Group dove il cremasco conta per circa il 14% ripartito tra un 5% in Cremasca Servizi e il restante in SCRP.
Così facendo l’SCS servizi locali potrebbe divenire il vero “braccio operativo” della SCRP.
Questa strada di semplificazione potrebbe essere seguita anche per la partecipazione del pubblico nella SCCA (il teleriscaldamento).
Nel caso fosse intrapresa la strada che ho indicato, per questa società ci troverenno di fronte ad un bivio. Tutto il 52% in mano alla SCRP oppure una cessione di quote alla Cremasca Servizi.
Credendo nella bontà del progetto, ed in considerazione del fatto che già oggi il comune di Crema è proprietario (direttamente e/o indirettamente) di poco meno del 27% della SCCA, dovrebbe essere presa in esame l’ipotesi che Crema “acquisti” il restante 25% dagli altri comuni, divenendo l’unico azionista pubblico del progetto teleriscaldamento, facendo così cadere tutte le rimostranze emerse nei mesi passati dai ducatini e principati vari…
Ovviamente se questa strada dovesse trovare compimento nessuno venga a reclamare domani quando Crema incasserà gli utili del teleriscaldamento, nonché una forte plusvalenza in caso di cessione della sua partecipazione ad un altro soggetto.
In ultimo due righe sulla società unica dell’acqua (la futura Cremona Acque???) doveva nascere entro la fine del 2008, poi entro fine di febbraio 2009, adesso si parla di giugno…
Al di là della data di nascita, importante ma secondaria, la domanda che mi pongo è: tutti i soggetti interessati sono informati di quanto sta accadendo? In che fase si trova il processo di nascita della società? Purtroppo della questione si è scritto solo per il solito scontro sulle poltrone tutto interno al PD e dintorni. Garatti si! Garatti no! Torchio contro Alloni! Alloni contro Torchio! PD cremasco contro PD cremonese! PD cremonese contro PD cremasco!
In tutto questo i cittadini che fine anno fatto? A voi la risposta…
Per vari motivi giungo solo ora a buttare giù queste righe dopo aver riflettuto e osservato gli avvenimenti delle passate settimane. Premetto che sono semplici pensieri senza particolari pretese se non quello di iniziare a parlare seriamente del futuro delle società ex-municipalizzate operanti nel cremasco.
Al centro dell’interesse di tutti ritengo debba porsi ovviamente la SCRP, in quanto società principale e fulcro attorno alla quale ruotano tutte le altre società ad essa collegate come la SCS Servizi Socali, la SCS Gestioni (quella andata in Linea Group), la SCCA (quella del teleriscaldamento), nonché la futura società unica provinciale dell’acqua (Cremona Acque? Ex Padania Acque).
Innanzitutto sarebbe opportuno definire in maniera semplice e chiara quale debba essere la “missione” della società. A mio avviso questa missione può essere contenuta in pochissime righe e non in chilometriche dichiarazioni di intenti contenenti di tutto.
Cosa scriverei?
Ecco qua: “La Società Cremasca Reti e Patrimonio si deve porre come il centro di raccolta ed implementazione di quella serie di attività miranti ad offrire, ai comuni associati, tutta una serie di servizi fondamentali per migliorare la gestione quotidiana dell’attività degli stessi, avendo come obbiettivo finale quello del servizio ai cittadini. Tale operatività dovrà essere attuata sul principio della comunanza di interessi del territorio e della mutualità tra gli enti partecipanti. Gli investimenti in attività diverse dal mero servizio ai comuni dovranno essere implementate, se economicamente redditizie, come fonte di finanziamento per poter continuare ad offrire ai comuni quelle precedentemente menzionate.”
Poche righe, magari insufficienti e criticabili, ma certamente qualcosa su cui si potrebbe iniziare a discutere…
In fondo di interventi “propositivi” sulla SCRP ne ho letti pochissimi.
Quanto alle altre ritengo che il quadro complessivo dovrebbe essere oggetto, ove possibile, di una semplificazione.
Tanto per fare un esempio parliamo della SCS Servizi Locali.
Oggi questa è partecipata dalla Cremasca Servizi (vale a dire Comune di Crema) per il 35% e per il restante 65% dalla SCRP che a sua volta ha tra gli azionisti lo stesso comune di Crema per circa il 25%… non sarebbe più semplice fare in modo che la SCS sia “tutta” di SCRP!
Perché non pensare alla cessione del 35% di SCS dalla Cremasca Servizi alla SCRP in cambio di un aumento della quota del comune di Crema in quest’ultima?
Lo stesso si potrebbe fare per le quote di Linea Group dove il cremasco conta per circa il 14% ripartito tra un 5% in Cremasca Servizi e il restante in SCRP.
Così facendo l’SCS servizi locali potrebbe divenire il vero “braccio operativo” della SCRP.
Questa strada di semplificazione potrebbe essere seguita anche per la partecipazione del pubblico nella SCCA (il teleriscaldamento).
Nel caso fosse intrapresa la strada che ho indicato, per questa società ci troverenno di fronte ad un bivio. Tutto il 52% in mano alla SCRP oppure una cessione di quote alla Cremasca Servizi.
Credendo nella bontà del progetto, ed in considerazione del fatto che già oggi il comune di Crema è proprietario (direttamente e/o indirettamente) di poco meno del 27% della SCCA, dovrebbe essere presa in esame l’ipotesi che Crema “acquisti” il restante 25% dagli altri comuni, divenendo l’unico azionista pubblico del progetto teleriscaldamento, facendo così cadere tutte le rimostranze emerse nei mesi passati dai ducatini e principati vari…
Ovviamente se questa strada dovesse trovare compimento nessuno venga a reclamare domani quando Crema incasserà gli utili del teleriscaldamento, nonché una forte plusvalenza in caso di cessione della sua partecipazione ad un altro soggetto.
In ultimo due righe sulla società unica dell’acqua (la futura Cremona Acque???) doveva nascere entro la fine del 2008, poi entro fine di febbraio 2009, adesso si parla di giugno…
Al di là della data di nascita, importante ma secondaria, la domanda che mi pongo è: tutti i soggetti interessati sono informati di quanto sta accadendo? In che fase si trova il processo di nascita della società? Purtroppo della questione si è scritto solo per il solito scontro sulle poltrone tutto interno al PD e dintorni. Garatti si! Garatti no! Torchio contro Alloni! Alloni contro Torchio! PD cremasco contro PD cremonese! PD cremonese contro PD cremasco!
In tutto questo i cittadini che fine anno fatto? A voi la risposta…
giovedì 19 febbraio 2009
prefetti & province
Leggo su la Cronaca di oggi che l'amico Martino Boschiroli si pone alcune domande su cosa ne pensi la Lega Nord dell'eventuale abolizione di prefetture e province. Sulle prime la posizione del mio movimento è chiara e semplice da moltissimi anni ed è per la totale abolizione di questo strumento di controllo statale di origine napoleonica, le cui funzioni potrebbero essere tranquillamente essere trasferite a sindaci, presidenti di provincia, governatori e questori.
Con una battuta chiedersi se la Lega è per l'abolizione delle prefetture è come porsi il dubbio se un esponente dell'Udc crede in Dio.
Quanto alla questione delle province invece la Lega è nettamente contraria alla loro abolizione in quanto ritiene che esse abbiano oggi, e potranno avere in futuro, un ruolo importante di coordinamento e unione delle realtà amminilstrative più piccole come i comuni.
Il problema di questi enti, così come delle regioni e dei comuni, è la palese disparità nella gestione delle risorse economiche tra gli enti del nord e quelli del sud. E' fatto risaputo come esistono province con un numero di abitanti pari alla nostra abbiano finanche il triplo dei dipendenti e nonostante questo forniscono servizi scadenti. Il vero spreco di denaro pubblico è in queste disparità frutto di decenni di clientele che il progetto di federalismo fiscale all'esame del parlamento mira a cancellare.
Inoltre coloro che propugnano l'abolizione delle province dovrebbero dire chiaramente cosa intendono fare dei dipendenti di queste. Li vogliono licenziare? oppure saranno semplicemente trasferiti a comuni e regioni, trasferendo anche i costi? E le buche nelle strade oggi provinciali? Non saranno più tappate oppure i costi per farlo si trasferiranno da un centro di spesa ad un altro? Ai cittadini darsi da soli la risposta che appare scontata...
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