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sabato 19 marzo 2011

Intervista a "Cronaca": «Outlet? Siamo fuori strada»

di seguito l'intervista, pubblicata oggi su Cronaca, a firma di Michela Bettinelli Rossi.
Buona lettura... 

L’assessore provinciale al commercio è soddisfatto e dice :«Dobbiamo valorizzare le nostre specialità»

La soddisfazione di Matteo Soccini, assessore alle attività produttive è palpabile: è stato pubblicato a fine febbraio il quarto bando per i distretti diffusi del commercio e per questa tornata a disposizione dei progetti per il nostro territorio ci sono poco meno di 900mila euro. “La speranza - commenta Soccini - è di bissare il successo dello scorso bando, che ha dato enormi frutti sul territorio provinciale.”
Grazie al terzo bando, infatti sono stati approvati e finanziati due Distretti Urbani del Commercio (Cremona e Crema) e sei Distretti Diffusi (di cui i Comuni capofila sono: Pizzighettone, Soresina, Casalbuttano, Casalmaggiore, Pandino e Sospiro).
“Si tratta di una iniziativa che mira a programmare e migliorare l’offerta commerciale e a promuovere iniziative di promozione del commercio. Tengo a sottolineare che questa disponibilità finanziaria sarà a disposizione per finanziare sia i progetti già esistenti che nuove realtà.”
Se la sente, di fare un bilancio del suo primo anno e mezzo di assessorato?
“Nel complesso è un bilancio positivo, perché anche la Provincia, come tutti gli enti locali ha a disposizione poche risorse sia a causa dei tagli imposti dalla finanziaria, sia per situazioni passive ereditate dalla precedente amministrazione e con quel poco che ci è rimasto abbiamo potuto comunque fare azioni concrete.”
L’amministrazione Salini, di cui lei fa parte, sembra guadagnare via via più consenso. Cosa ne pensa?
“Rispetto alla situazione che le ho appena delineato siamo riusciti a non effettuare tagli alla spesa sociale, abbiamo risolto in modo rapido la questione Paullese per ciò che ci compete, ci siamo mossi per approvare un piano cave che non prevedesse nuove cave di prestito, abbiamo sostenuto l’accesso al credito delle aziende attraverso i confidi. La situazione degli enti locali come la Provincia, non è facile, ripeto, ma stiamo cercando  di ottimizzare sempre di più le risorse per raggiungere gli obiettivi.”
E’ tornato di attualità il tema del marketing territoriale: a Crema si discute la proposta di un palazzetto dello sport con annesso outlet. Per molti l’outlet potrebbe fungere da volano per il commercio locale attirando possibili acquirenti, per altri rischia di uccidere le ultime botteghe del centro. Cosa ne pensa?
“Penso che non sia questo il sentiero da percorrere. L’attrattività di un territorio, passa da operazioni di marketing territoriale, che sappiano mettere in luce e promuovere le potenzialità del territorio stesso. Vanno valorizzate la nostra agricoltura di qualità, i distretti culturali e le nostre tradizioni la specificità delle aziende territoriali. Per esempio, i poli attrattivi sono sicuramente qualcosa su cui puntare: il Polo della Cosmesi, il Polo della Meccanica. Come amministrazione provinciale stiamo visitando vari paesi, varie cittadine della nostra provincia. Ogni volta scopriamo dei piccoli poli di eccellenza che mi lasciano meravigliato: aziende di packaging, ad esempio, che producono boccette del profumo per Calvin Klein, aziende agricole o agroalimentari all’avanguardia. Ecco, su queste eccellenze dobbiamo puntare.”
Quali strategie mettere in campo quindi?
“In questi giorni stiamo ridefinendo l’approccio su Reindustria. L'amministrazione provinciale ha avviato due strumenti di sviluppo territoriale: il Laboratorio Strategico e la Consulta economica. Reindustria avrà un ruolo operativo per realizzare alcune delle indicazioni maturate in questi ambiti e rispondere alle esigenze del territorio. Poi bisogna insistere su progetti come il Polo della meccanica. Un progetto sostenuto dalla Provincia di Cremona con 90mila euro, che vede coinvolte venti imprese con 250 addetti. Sono imprese che in tempo di crisi hanno unito le proprie forze per fare sistema a beneficio di tutta la filiera e di conseguenza del territorio.”

domenica 6 febbraio 2011

LA PROPOSTA (5 febbraio). Un asse Reindustria-Crema Ricerche

di seguito riporto una lettera pubblicata su "La Provincia" di sabato 5 febbraio 2011.
 
Caro direttore,
da alcuni giorni, per iniziativa dell’amministrazione provinciale e segnatamente dell’assessore cremasco Matteo Soccini, si torna a parlare di una possibile fusione fra due soggetti che, in definitiva, hanno finalità pressoché uguali e comunque facilmente integrabili, ma della cui operatività ben poco si è riversato sul territorio.
Si tratta di Reindustria (che ha valenza e competenza di dimensione provinciale) e del Consorzio Crema Ricerche, nato sull’onda delle esigenze accentuate nel momento successivo all’insediamento dell’Università a Crema. Per una strana (ma felice) combinazione i due soggetti sono presieduti dai presidenti delle due associazioni degli Artigiani (la Libera e l’Autonoma), rispettivamente Giuseppe Cappellini e Pier Paolo Soffientini, giacché destinatarie dei servizi previsti nei rispettivi statuti sono le piccole imprese artigiane.

Se mutate situazioni di mercato o modificate esigenze o addirittura calo di attenzione non hanno consentito fino ad oggi di produrre quanto era legittimo aspettarsi, in particolare da Crema ricerche, tanto vale procedere ad una integrazione fra i due soggetti, così che unendo strutture e risorse umane si possa giungere a risultati significativi, primo fra tutti favorire la nascita e lo sviluppo di imprese innovative (Crema ricerche) che in Reindustria potrebbero trovare lo strumento per la valorizzazione e la promozione. Penso, dunque, sia ottima cosa procedere alla fusione delle due società, ad onta di qualche resistenza magari di carattere corporativo o, peggio ancora, politico, avendo come metodo di lavoro, successivamente, quello di uno stretto rapporto da una parte con il polo universitario e, dall’altra, con le realtà comunali. Due strategie che forse sono venute meno anche per effetto della stagnazione economica che non consentiva nè l’introduzione di nuove tecnologie né l’insediamento di nuove unità produttive.
Sergio Lini(Crema)

l'idea cui fa riferimento il sig. Lini è una delle ipotesi sul tavolo,
nelle prossime settimane inizierà il confronto con gli altri soci.

mercoledì 19 gennaio 2011

RELAZIONE sulle ATTIVITA’ dell’ASSESSORATO allo SVILUPPO ECONOMICO

a cure del Dott. Matteo Soccini 
Assessore allo Sviluppo Economico
Provincia di Cremona


INTRODUZIONE

Il primo anno e mezzo di mandato amministrativo è passato, un periodo molto intenso che si è caratterizzato soprattutto per fattori esterni alla normale vita di una amministrazione provinciale.
Il più significativo dei quali è stato sicuramente la forte crisi economico finanziaria che ha investito anche il nostro territorio generando situazioni di difficoltà alle imprese e criticità sotto il profilo occupazionale; a tal proposito il primo ricordo che affiora è quello della crisi “SA.CO.” di Castelleone che per fortuna, e grazie all’impegno di molti soggetti, ha trovato una soluzione positiva.
Se questo è stato un punto di partenza che ha affrontato il problema della salvaguardia dell’occupazione, fa piacere oggi ricordare come in quei giorni ebbi modo di lanciare comunque un segnale di attenzione anche al futuro e allo sviluppo del sistema manifatturiero locale. Un segnale raccolto degnamente dal progetto del polo della meccanica di Castelleone che sul finire del 2009 ha avuto il suo start-up. Altri interventi portati avanti dall’assessorato li trovate in questa relazione, ma ho voluto citare l’esempio di Castelleone in quanto è una prova valida e concreta di come ritengo si debbano affrontare le questioni che riguardano lo “Sviluppo Economico” del nostro territorio.
Concretezza, Condivisione, Partecipazione.


L’AQST

L’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST) è uno strumento di programmazione negoziata previsto dalla legge regionale n. 2 del 14 marzo 2003 – [Regolamento attuativo della stessa legge: n. 18 del 12 agosto 2003].
La programmazione negoziata è la modalità con cui la Regione si rapporta con i soggetti locali per la condivisione e l’attuazione delle politiche regionali sul territorio.
L’accordo quadro si qualifica come strumento prioritario per la programmazione, il finanziamento e l’attuazione degli interventi che contiene, per i quali possono essere previste forme di agevolazioni nell’accesso ai finanziamenti regionali.
L’AQST per la provincia di Cremona ha preso avvio con delibera di promozione dell’accordo da parte della Giunta Regionale n. 8/1639 del 29 dicembre 2005.
L’Assessorato è stato attivo nella fase di monitoraggio delle azioni inserite dai vari settori dell’amministrazione provinciale, nonché per il presidio al tavolo di coordinamento composto da:
  • Regione Lombardia
  • Provincia
  • Comuni di Cremona, Crema, Casalmaggiore
  • Camera di Commercio


IL COMMERCIO
BANDI REGIONALI DEI “DISTRETTI DEL COMMERCIO”

Nella Provincia di Cremona il settore del Commercio, Turismo e Servizi assorbe il 41% di tutte le aziende operanti.
La crisi che stiamo attraversando ci pone davanti una realtà complessa, con elementi purtroppo più negativi di quanto sarebbe logico tollerare; a maggior ragione dobbiamo avere la forza di presentare le nostre proposte in modo corretto, coeso e coerente, ma anche fortemente convinti della necessità di dare forte impulso al settore del commercio in tutti i suoi aspetti.
Una efficace politica per il commercio deve ripartire dalla creazione di una più leale concorrenzialità tra la grande e la piccola distribuzione, facendo in modo che i centri commerciali non vadano a creare una situazione di svantaggio nei confronti dei negozi di vicinato, il cui valore economico e sociale deve essere tutelato.
Troppo spesso si dimentica il valore sociale legato alla rete della piccola distribuzione e ciò vale sia per i livelli occupazionali, che per il loro valore aggiunto di socializzazione, soprattutto nelle nostre piccole comunità locali. A tal proposito in collaborazione con la Regione Lombardia è continuata l’attività di tutela e promozione dei negozi storici presenti nei Comuni del nostro territorio, nonché promossa quella politica di aiuti che ha trovato un grande successo con i “Distretti del Commercio”, i cui diversi bandi emessi hanno visto comuni, associazioni e singoli commercianti adoperarsi proficuamente per la presentazione di progetti credibili e sostenibili. La circostanza che i finanziamenti siano pervenuti è indice dell’elevata capacità del nostro sistema produttivo. Una corretta pianificazione e programmazione degli insediamenti commerciali relativi alle medie e grandi superfici di vendita dovrà maggiormente tenere conto di tutto questo. Occorre fare in modo che i commercianti abbiano a sentirsi parte più attiva, sia per quanto concerne le conferenze dei servizi che toccano i loro interessi, sia per il loro rapporto che avranno con la Provincia e gli Enti locali.

Centinaia di migliaia di euro per il commercio.
E’ stato un anno di contrasto alla crisi e di rilancio del territorio quello affrontato dall’assessorato allo Sviluppo economico della Provincia. Dodici mesi caratterizzati da interventi concreti: dalla partecipazione ai Bandi dei Distretti diffusi del commercio (insieme all’Ascom e ai Comuni) al sostegno del credito per le piccole aziende. Grazie alla prima azione i commercianti hanno ottenuto più fondi in un anno che nei quindici precedenti. Sei i distretti diffusi finanziati dalla Regione Lombardia, che fanno capo ai Comuni delle zone di Pizzighettone (308mila euro di cofinanziamento regionale ottenuto), Soresina (488mila euro), Casalbuttano (438mila), Pandino (321mila), Sospiro (133mila) e Casalmaggiore (470mila).
Scopo degli interventi: eventi, ristrutturazioni di strade, aree urbane e negozi in una logica di collaborazione pubblico- privato.
In sinergia con la Regione Lombardia verrà continuata l’attività di tutela e promozione dei negozi storici presenti nei Comuni del nostro territorio. E’ stata incentivata la politica di aiuti che ha trovato un grande successo con i Distretti del Commercio, i cui diversi bandi emessi hanno visto comuni, associazioni e singoli commercianti adoperarsi con profitto per la presentazione di progetti veri.
Una corretta pianificazione e programmazione degli insediamenti commerciali relativi alle medie e grandi superfici di vendita ha tenuto conto di tutto questo in misura maggiore rispetto al passato.
I “Distretti del Commercio” sono definiti dalla Regione come gli ambiti di livello infracomunale, comunale o sovracomunale nei quale i cittadini, le imprese e le formazioni sociali liberamente aggregati sono in grado di fare del commercio il fattore d’integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui il territorio dispone, per accrescerne l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la competitività delle sue polarità commerciali.
I Distretti del Commercio si distinguono tra:
  • Distretti urbani del commercio (DUC): costituiti sul territorio di un unico Comune;
  • Distretti diffusi di rilevanza intercomunale (DiD): costituiti sul territorio di più Comuni.
L’obiettivo è la promozione di progetti capaci di incidere strutturalmente e in modo duraturo sulle caratteristiche competitive dell’offerta commerciale locale, nel contesto di una più ampia riqualificazione urbana, con il coinvolgimento degli operatori commerciali, delle loro associazioni, degli Enti Locali, delle Camere di Commercio e degli altri attori del territorio, in una visione comune di un unico progetto di sviluppo Tale obiettivo è ben presente negli atti di programmazione regionale.
La Regione Lombardia promuove i Distretti del Commercio con l’intento di valorizzare in modo particolare i luoghi tradizionali e antichi del commercio, con particolare attenzione agli spazi pubblici delle cittadine storiche della Provincia.
Nel corso del 2008 e del 2009 sono state approvate le delibere regionali che introducono il concetto di Distretto del Commercio.
Per la provincia di Cremona sono stati approvati e finanziati due Distretti Urbani del Commercio (Cremona e Crema) e sei Distretti Diffusi (di cui i Comuni capofila sono: Pizzighettone, Soresina, Casalbuttano, Casalmaggiore, Pandino e Sospiro).
La Provincia di Cremona ha aderito a tutti i programmi d’intervento dei Distretti.
Nel 2010, anche grazie alla collaborazione con le Sedi Territoriali di Regione Lombardia, si è studiato e monitorato l’andamento delle attività previste, al fine di realizzare un concreto coordinamento tra le stesse e la programmazione provinciale.


FONDO A SOSTEGNO DEGLI ORGANISMI DI GARANZIA FIDI

L’accesso al credito è sicuramente una delle questioni principali per tutte le aziende ma, in modo particolare, per le piccole e piccolissime aziende che caratterizzano il nostro territorio.
Il sostegno al credito è quindi un ambito d’intervento che la Provincia considera con particolare attenzione.
Un esempio di azione per dare fiato al tessuto economico locale (che per il 41% è fatto di commercio, turismo e servizi) è il sostegno agli organi di garanzia fidi (Confidi), per i quali la Provincia ha stanziato 100mila euro. Una somma capace di generare un flusso di credito di circa 2 milioni di euro. Nonostante la sfavorevole situazione economica, nella quale l’amministrazione si trova ad operare, questo intervento è stato fortemente voluto. Con questo provvedimento l’assessorato ha mantenuto la promessa di facilitazione del credito contenuta nel programma.
Con il bando a sostegno del sistema dei Confidi l’amministrazione provinciale vuole dare un sostegno concreto al mondo delle piccole imprese commerciali, artigiane e non solo, operanti nel nostro territorio sul versante dell’accesso al credito.
Si tratta di un intervento atteso e particolarmente importante soprattutto in un periodo nel quale le difficoltà di accedere a finanziamenti da parte delle banche risultano troppo spesso difficoltosi.
La somma stanziata di 100.000 euro, destinata ai Confidi operanti in provincia, sarà in grado di generare un flusso di credito stimato in circa 2.000.000 di euro, dovuto all’effetto moltiplicatore stimato dagli operatori nel valore di 20 (1 euro si moltiplica per 20).
Nonostante la sfavorevole situazione economica, nella quale l’amministrazione si trova ad operare, questo intervento è stato fortemente voluto e siamo certi che sarà accolto con favore dagli operatori economici.
Inoltre con questo provvedimento l’assessorato allo Sviluppo Economico mantiene un impegno che si era prefisso in sede di presentazione del programma 2010 a sostegno del credito.


REINDUSTRIA

Si tratta di una società consortile a responsabilità limitata, a maggioranza pubblica, per il 55% del capitale. Il restante 45% del capitale è suddiviso tra numerosi privati: associazioni di categorie, organizzazioni sindacali e banche.
La Provincia di Cremona è socia per l’11% del capitale della società.
Reindustria è nata nel 1994 per gestire i contributi statali e regionali ottenuti in conseguenza della crisi “Olivetti”.
Oggi il suo funzionamento è sostenuto dai fondi che i soci trasferiscono annualmente sulla base di un programma triennale approvato dall’Assemblea dei soci e sulla base di stralci annuali di programma.
E’ poi previsto che i soci possano finanziare solo i progetti che ritengano di loro interesse, e, inoltre, affidare a Reindustria la realizzazione di un progetto di proprio esclusivo interesse del quale sosterrebbero la relativa spesa.
I risultati conseguiti nel cremasco hanno spinto Reindustria a interessarsi dello sviluppo economico dell’intera provincia di Cremona, attraverso la valorizzazione, il consolidamento, il potenziamento e lo sviluppo delle risorse del territorio, con i mezzi propri del marketing e dell’economia territoriale.

Reindustria cambia volto.
L’assessorato è stato impegnato affinché il mandato della società a capitale pubblico/privato (55% Provincia e Comuni) sia sempre più ancorato alle esigenze delle imprese del territorio. Obiettivo: i costi della struttura dovranno essere pagati dai progetti.
Un nuovo Consiglio di amministrazione alla guida di Reindustria. Con un mandato ben preciso: partorire idee vincenti per aiutare le aziende del territorio.
E fare in modo che Reindustria cammini con le proprie gambe. In questa nuova fase saranno i progetti a sostenere i costi del funzionamento della struttura. E non, come è stato finora, i contributi dei soci pubblici e privati. L'Amministrazione provinciale ha avviato due strumenti di sviluppo territoriale: il Laboratorio Strategico e la Consulta economica. Reindustria avrà un ruolo operativo per realizzare alcune delle indicazioni maturate in questi ambiti.
Reindustria è una società con il 55% in mano pubblica, mentre il resto è detenuto da privati come associazioni di categoria, sindacati, banche. Il nuovo corso di Reindustria prevede iniziative di marketing territoriale e soprattutto progetti in vista di Expo 2015. Reindustria ha tenuto a battesimo il Polo della Cosmesi, lo studio socio-economico sul cremasco e sul casalasco, l’assistenza ai Comuni per lo sviluppo di aree produttive, l’assistenza alle imprese sul Bando Innovazione e Aree Tematiche Prioritarie (ATP), l’internazionalizzazione delle imprese, il progetto MEC di aggregazione sulla filiera della Meccanica. Nel Cda rinnovato a maggio 2010 sono entrati Matteo Moretti, Giuseppe Capellini (eletto presidente nel corso del primo Cda), Roberto Nolli, Claudio Silla, Luca Ferla, Giulio Baroni, Giuseppe Zucchetti, Daniele Tarenzi, Berlino Tazza, Giuseppe Demaria.
Nella seconda metà dell’anno il cda è stato impegnato nella redazione del piano operativo triennale nel quale inserire tutti gli interventi che la società intende mettere in campo in futuro.
In quest’ottica, dopo la segnalazione del consigliere provinciale Francesco Chioda, è stato inserito nel piano il progetto denominato “Concorso Intraprendere” proposto dal dott. Andrea Bergami.


CREMA RICERCHE

Il Consorzio Crema Ricerche è stato costituito nel 1999 da Provincia di Cremona, Camera di Commercio di Cremona, Comune di Crema, Associazione Cremasca Studi Universitari e dall'Agenzia d'Area Reindustria S. cons.r.l., quali soci fondatori.
Esso ha sede nell'area “ex Olivetti” – oggi recuperata - e svolge la propria attività senza fini di lucro, ponendosi l'obiettivo di favorire la nascita e lo sviluppo delle imprese innovative, nonché il trasferimento tecnologico.
Si tratta di una realtà consortile che ha sviluppato molteplici attività a favore del sistema locale, a partire dal comprensorio cremasco, ma aprendosi ad un territorio più vasto e andando a promuovere iniziative a favore anche dei territori delle province di Bergamo e di Brescia.
In particolare, il Consorzio si propone l'obiettivo di prestare servizi reali soprattutto nei confronti delle piccole e medie imprese, nell'intento di promuovere la diffusione delle innovazioni e il trasferimento tecnologico.
Attualmente il Consorzio Crema Ricerche è composto da n. 61 soci, fra enti ed imprese interessati allo sviluppo delle problematiche legate all'innovazione e al trasferimento tecnologico.
Il Consorzio è dotato di un Consiglio di Amministrazione, di un Collegio dei revisori e di un Comitato Tecnico Scientifico.
Nel corso del 2010 l’assessorato ha valutato l’operato del consorzio anche in considerazione dell’evoluzione della propria modalità di partecipazione allo stesso, operando nell’ottica della piena e completa integrazione con Reindustria.


UN POLO PER LA MECCANICA: IL POL.ME.C

Un consorzio di imprese specializzate che uniscono le forze, presentano un progetto concreto e si pongono come interlocutori degli enti locali. E’ il Polo della meccanica castelleonese. Un progetto sostenuto dalla Provincia di Cremona con 90mila euro, iniziativa dal basso capace di fare breccia in tempi di crisi. Venti imprese con 250 addetti che, condividendo clienti e fornitori, hanno chiesto aiuto alla politica.
In particolare alla Provincia che, a partire dal presidente Salini e dall’assessore Soccini, hanno risposto prontamente, completando il percorso iniziato con gli interventi a favore dei lavoratori delle imprese in difficoltà nell’area castelleonese.
In data 13 febbraio 2010 l’amministrazione provinciale e il Polo della Meccanica del Castelleonese hanno sottoscritto un protocollo d’intesa nel quale si sanciscono la collaborazione e il sostegno della Provincia di Cremona a questo importante progetto di aggregazione industriale operante in un settore cardine dell’economia provinciale.
Il protocollo prevede l’impegno da parte di Pol.Me.C. ha presentare, con cadenza trimestrale, una relazione illustrativa delle attività svolte e un dettagliato rendiconto delle spese sostenute in considerazione del contributo versato dall’amministrazione per sostenere le spese di start-up.
Nel 2010 si è effettuato un costante monitoraggio per verificare l’effetto sull’economia locale e creare un database di professionalità ed esperienza che possa costituire un esempio per possibili progetti similari che emergeranno nel resto del territorio provinciale nei vari comparti di cui è composta l’economia del nostro territorio.


CONSULTA ECONOMICA PROVINCIALE
CONFRONTO CON LE CATEGORIE DEL TERRITORIO PER DECISIONI CONDIVISE

La Consulta Economica Provinciale è ora un organismo pensato come strumento di raccordo permanente fra le istituzioni e le associazioni rappresentative d’interessi, legati allo sviluppo socio-economico ed è prevista dallo Statuto dell’Ente (art. 24).
L’Amministrazione Provinciale attribuisce un preciso assetto alla Consulta Economica, organismo già attivo in passato, attribuendole funzioni maggiormente definite, grazie al percorso di approvazione al quale è stato sottoposto il regolamento di funzionamento della stessa: approvato dalla Giunta Provinciale in data 30 giugno 2010 (DGP n. 307), è passata all’esame del Consiglio Provinciale del 20 luglio 2010 (DCP n. 88).

Torna la Consulta economica provinciale. 
Un luogo di confronto reale con gli attori del territorio, punto di sintesi per esprimere pareri e valutazioni sull’attività della Provincia. In questa ottica è stata ripensata la Consulta, riunita per la prima volta venerdì 7 maggio.
Si tratta di un momento di lavoro e collaborazione tra l’Amministrazione provinciale, la Camera di commercio, le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria e, in generale, il territorio.
Nell’incontro di maggio si è scelto un ordine del giorno particolarmente qualificante, legato ai principali investimenti autostradali sul territorio.
Ma non solo. Sul tavolo anche le questioni calde del sistema societario locale e dello sviluppo dei servizi Cremona-Tencara. Senza tralasciare il piano degli investimenti dell’Ato, sistema idrico e ricadute sul territorio. Al tavolo dei relatori, oltre al presidente Salini e all’assessore Soccini, il presidente della Camera di Commercio Giandomenico Auricchio, e il Rappresentante della Provincia nelle società Centropadane e Brebemi Alberto Sciumé. 
E’ stata un’occasione di vera compartecipazione alle scelte legate agli investimenti. Gli amministratori pubblici possono svolgere in modo pieno il proprio mandato solo se si pongono come terminale di enti locali, imprese e lavoratori.
Numerosi gli interventi dei rappresentanti delle categorie economiche, che hanno alimentato un ampio dibattito sulle soluzioni migliori ai diversi problemi al centro della Consulta. E’ questo il luogo in cui discutere i temi proposti da Provincia e mondo economico-sociale. Definite le strategie da intraprendere, si tratta di valutare idee, mezzi e modalità per la loro realizzazione. Verso la fine dell’anno è stato costituito il Comitato Direttivo della consulta per adempiere a quanto previsto nel regolamento della Consulta stessa.


CONSULTA INTERPROVINCIALE DELL’AREA VIADANESE - CASALASCA.

Si tratta di un’associazione senza scopi di lucro, che promuove lo sviluppo economico, sociale e la valorizzazione dell'area tramite il coordinamento delle attività tra soggetti pubblici e privati, sia sul versante della programmazione socio-economica che su quello della pianificazione territoriale. Promuove inoltre attività formative e progetti di sviluppo economico.
Con delibera del Consiglio Provinciale n. 115 del 25 novembre 1997, la Provincia di Cremona approva lo Statuto e aderisce alla “Consulta Interprovinciale dell’area Viadanese – Casalasca”, conferendo una quota costitutiva di capitale, con l’impegno di corrispondere una quota associativa annuale.
Come per altre realtà similari l’Amministrazione ha partecipato attivamente, tramite il proprio rappresentante, all’attività della Consulta onde analizzarne le risultanze e trasferirle in progettualità effettive.


L’INNOVAZIONE PRODUTTIVA, ORGANIZZATIVA E COMMERCIALE DELLE AZIENDE E SOSTEGNO ALL’ATTIVITÀ DI RICERCA

Si tratta di ambiti d’intervento presenti anche negli scorsi anni e che trovano una ragion d’essere ancora maggiore nell’attuale periodo di ciclo negativo.
L’innovazione e la ricerca sono, infatti, obiettivi strategici riconosciuti tali da tutte le analisi disponibili.
Dalla loro nascita, nel 2006, i “Bandi Innovazione” in provincia di Cremona sono stati sostenuti - a livello locale - dalla Camera di Commercio e dalla Provincia, con un impegno finanziario di uguale importo, a cui la Regione Lombardia aggiungeva la sua quota, pari a quanto messo a disposizione localmente. 

Per il bando 2008/2009 – orientato sulle tematiche dell’ambiente, dell’energia e della sicurezza nei luoghi di lavoro - Provincia e Camera hanno messo a disposizione complessivamente Euro 150.000,00.= (Euro 75.000,00.= a testa) e la Regione altrettanti per un totale complessivo pari a Euro 300.000,00.=.
Le domande pervenute sul bando 2008/2009 e ritenute valide dalla apposita Commissione costituita presso Unioncamere a Milano, richiedevano Euro 672.000,00.= (come da graduatorie del 4 agosto 2009); pertanto sarebbero stati necessari ulteriori Euro 372.000,00.= per poter accogliere tutte le richieste ritenute ammissibili. 
Di questi Euro 372.000,00.= mancanti, la Regione Lombardia si è resa disponibile a finanziare ulteriori Euro 252.000,00.=,oltre agli Euro 150.000,00.= già resi disponibili.
I restanti Euro 120.000,00.= dovevano essere recuperati a livello locale: Euro 60.000,00.= dalla Camera ed Euro 60.000,00.= dalla Provincia.
Si è pertanto stabilita la seguente ripartizione finale: Regione Lombardia Euro 402.000,00.=, Camera di Commercio Euro 135.000,00.= e Provincia Euro 135.000,00.=. 
La Provincia ha impegnato e liquidato a favore della Camera di Commercio i primi 75.000,00.= euro dei 135.000,00.= attualmente necessari.
I mancanti euro 60.000,00 sono stati individuati presso la Camera di Commercio, quali residui di precedenti attività congiunte, svolte sempre nell’ambito dello sviluppo delle imprese cremonesi
Si è deciso aderire, nei modi summenzionati, alla proposta avanzata dall’ente camerale di integrazione, paritaria, dello stanziamento iniziale del bando innovazione 2008/2009.
Le comunicazioni alle aziende destinatarie del contributo sono state tutte firmate congiuntamente e pariteticamente, sia dalla Provincia che dalla Camera di Commercio.


IL FONDO DI SOLIDARIETÀ 
Aiuti economici ai lavoratori colpiti dalla crisi. Stimolo alle imprese affinché facciano occupazione. Sostegno alle cooperative sociali per salvaguardare i dipendenti disabili. Sono le azioni concrete previste dal Fondo di solidarietà creato da Provincia di Cremona, Camera di Commercio, Cgil, Cisl e Uil e incrementato grazie alle iniziative della Giunta Salini.
Per definire le modalità pratiche di due dei tre interventi a favore delle fasce più deboli della società, lunedì 8 marzo è stato organizzato in Provincia un affollato incontro con i rappresentanti delle categorie economiche e del credito, che hanno firmato l’Accordo generale sul Fondo e i protocolli per le singole azioni e l’anticipo della Cassa integrazione. Insomma: un intervento che corona gli sforzi avviati nel luglio 2009, quando la mobilitazione di Provincia, Regione Lombardia, sindacati e categorie fece ottenere la cassa integrazione ai lavoratori della Saco, aprendo un percorso di sostegno al comparto della meccanica culminato nella nascita del Polo del Castelleonese e in ripetuti interventi a favore di lavoratori e imprese.

Ora il Fondo di solidarietà guarda alle esigenze reali del tessuto socio-economico locale segnato dalla crisi e la sua efficacia è stata aumentata dal cofinanziamento di Fondazione Cariplo ottenuto dalla Provincia. D’intesa con Camera di commercio e sindacati, la Provincia ha partecipato col progetto “Solidali attraverso il lavoro” al bando delle Emblematiche minori 2009 di Fondazione comunitaria, ottenendo da quest’ultima 200mila euro, a fronte di altrettanti già stanziati. Grazie a questo intervento il Fondo è salito a 600mila euro Così si risponde alle vere istanze del territorio, non solo a esigenze congiunturali. E’ la cifra di un approccio che mette il lavoro al centro, di una politica garante del benessere del territorio amministrato.


TAVOLO CRISI TAMOIL

In seguito alla decisione dell’azienda Tamoil di riconvertire la raffineria di Cremona, il cui impatto occupazionale diretto ed indiretto (indotto) si stima possa arrivare a toccare il migliaio di lavoratori, l’assessorato è impegnato come parte attiva del tavolo di crisi prontamente messo in campo dall’amministrazione provinciale che ne cura il coordinamento ed al quale prendono parte Provincia, Regione, Comune, Sindacati, Associazione Industriali, Camera di Commercio, Parlamentari e altri soggetti di volta in volta interessati.
L’ultima riunione si è svolta il 28 dicembre scorso per fare il punto sulla evoluzione della vicenda legata al futuro della raffineria cremonese e individuare un approccio comune in vista dell’incontro già fissato a Roma il prossimo 17 gennaio presso il Ministero dello Sviluppo economico.


VISITE AI COMUNI DELLA PROVINCIA

Nell’estate 2010 l’amministrazione ha iniziato un programma di visite nei 115 comuni che formano la Provincia di Cremona al fine di confrontarsi con le amministrazioni locali sulle esigenze e le problematiche del territorio nonché conoscere in particolare le realtà economico/produttive con visite dirette nelle aziende.
Nel 2010 i comuni visitati sono stati:
  • Casalmorano (no)
  • Gussola (no)
  • Castelverde
  • Piadena
  • Spino d’Adda
  • Rivarolo del Re
  • Vailate
  • Pizzighettone
  • Castel Gabbiano
  • Castelleone
  • Drizzona (no)
  • Soresina
  • Malagnino (no)
  • Cella Dati
Quelli con il “no” tra parentesi sono le visite cui non ho partecipato per altri impegni in agenda.


INCONTRI CON LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA

La particolarità storica della conformazione territoriale della provincia che risulta formata da entità con peculiarità differenti come il cremasco ed il cremonese si ripercuote anche, e non solo, nel campo dell’associazionismo economico.
Alla tradizionale presenza di diverse associazioni nella medesima categoria (commercio, agricoltura, ecc) che rispecchiano il quadro nazionale si aggiungono nel nostro caso un fattore “territoriale” di particolare rilevanza che richiede uno sforzo maggiore sotto il punto di vista delle relazioni tra l’assessorato ed il mondo associativo.
Difatti una particolare attenzione è stata prestata all’incontro/ascolto/confronto con tutte le associazioni operanti attraversi confronti bilaterali, partecipazione a tavole rotonde e convegni, nonché in incontri informali con i vari presidenti delle associazioni.


COORDINAMENTO CON ALTRI ASSESSORATI

La missione e gli obiettivi dell’assessorato rendono necessario, se non obbligatorio, un serrato confronto con altri assessorati per la redazione e promozione di iniziative per loro natura “interdisciplinari”.
Verso la fine del 2010 sono stati aperti due tavoli di confronto con gli assessori:
  • Leoni (governo del territorio e opere pubbliche) e Pinotti (agricoltura e ambiente) per progettazione su aree tencara e porto di Cremona.
  • Schiavi (politiche sociali e associative) e Orini (istruzione, formazione e lavoro) per dgr 9/381 su conciliazione famiglia/lavoro.

ASSOCIAZIONE CREMASCA STUDI UNIVERSITARI

L’associazione ha lo scopo di promuovere e sostenere le attività didattiche e la gestione operativa del polo universitario di Crema.
Ne fanno parte, oltre all’amministrazione provinciale, il comune di Crema, la Camera di Commercio, l’Università Statale di Milano, e diverse associazioni di categoria.
Quale rappresentante della Provincia in seno all’associazione l’attività si è suddivisa in due parti:
  • Monitoraggio e controllo della corretta gestione delle risorse finanziarie messe a disposizione dai vari soci (il contributo provinciale ammonta a oltre 50.000 euro).
  • Partecipazione a tutti i tavoli riguardanti la formulazione di progettualità sulla didattica e l’offerta formativa del polo universitario, con particolare attenzione ai risvolti connessi al rapporto tra il mondo della formazione universitaria e il mondo economico.

martedì 4 gennaio 2011

Pagellina 2010

di Gilberto Bazoli pubblicata oggi sul quotidiano "La Provincia" a pagina 13

Matteo Soccini.
Ha rilanciato la consulta economica e ripensato la mission di Reindustria. Sollevando, ovviamente, polemiche. Ma perché dovrebbe esistere qualcosa di intoccabile? Pare a volte essere più attento alle vicende della sua Crema e più, per quanto riguarda corso Vittorio Emanuele, alle questioni politiche che a quelle amministrative. Con risultati positivi: si dice sia anche merito suo la compattezza della delegazione leghista in giunta.
Voto:6-

mercoledì 13 ottobre 2010

EXPO, meglio tardi che mai...

di seguito un articolo tratto dalla pagina 24 de "La Provincia" di oggi.

Marketing territoriale
Reindustria Mandato del Comune per Expo 2015

Reindustria ha ricevuto dal Comune di Crema mandato per un progetto del Cremasco su Expo 2015, che si concretizzerà a breve in un documento programmatico di marketing territoriale che conterrà le linee guida per il percorso di avvicinamento del territorio all’importante rassegna mondiale, attraverso una serie di indirizzi condivisi, azioni, iniziative ed eventi.
 
adesso rileggete il mio post del 28 novembre 2009 ! ! ! (inviato ai giornali come comunicato stampa).
 
per i meno pratici con il pc, eccolo:
 
COMUNICATO STAMPA
 
EXPO 2015: Soccini (Lega), “La proposta di Borghetti merita attenzione”.
 
CREMA, 28 novembre 2009 – In merito alla proposta riguardante l’Expo 2015 lanciata dall’assessore Maurizio Borghetti, interviene l’assessore provinciale allo sviluppo economico, Matteo Soccini.

“La proposta lanciata quest’oggi sulla stampa dall’assessore Borghetti di costituire una società che si occupi del tema Expo non può non trovare attenzione da parte dell’amministrazione provinciale – afferma l’Assessore allo Sviluppo Economico Matteo Soccini, che aggiunge – L’idea di mettere attorno ad un tavolo amministrazioni pubbliche, associazioni di categoria e altri soggetti privati merita un sicuro approfondimento per capirne la portata e gli obbiettivi che si propone di perseguire”.

Prosegue l’esponente leghista: “Quanto alla prospettiva di costituire una nuova società ad hoc ritengo opportuno privilegiare i soggetti che già operano sul territorio. Difatti una società che riunisce come azionisti Provincia di Cremona, comuni di Crema, Cremona e Casalmaggiore, associazioni di categoria, sindacati e camera di commercio è tuttora esistente e si chiama Reindustria.
In una fase come questa, in cui è in discussione il futuro di questa agenzia di sviluppo territoriale, è quanto mai corretto e doveroso porsi la domanda se non sia il luogo adatto al perseguimento degli obiettivi posti da Borghetti.
L’idea è stata lanciata, compito di tutti gli attori coinvolti discuterne seriamente.”

quando si dice: MEGLIO TARDI CHE MAI ! ! !

venerdì 7 maggio 2010

ReIndustria, quale futuro?


di seguito un sunto dei contenuti della mia presentazione alla Consulta Economica Provinciale svoltasi questa mattina a Cremona.
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Cos’è ReIndustria?
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Dal punto di vista della forma giuridica, Reindustria si presenta come una società consortile a responsabilità limitata.
La sua compagine è molto articolata: è a maggioranza pubblica per il 55% del capitale e il rimanente 45% è suddiviso tra numerosi privati: associazioni di categorie, organizzazioni sindacali e banche.
La parte pubblica (55%) vede il Comune di Crema con il 17 %, la Provincia di Cremona, il Comune di Cremona, la Camera di commercio con l’11% ciascuno e il Comune di Casalmaggiore con il 5%.
Da ciò consegue che Reindustria non può dirsi l’ente strumentale di alcun socio in particolare in quanto nessuno di questi dispone, da solo, della maggioranza necessaria per determinare l’attività della società.

La storia

La missione originale
Reindustria è nata per gestire i contributi statali e regionali ottenuti in conseguenza della crisi “Olivetti” e quindi la presenza delle diverse parti fu vista, almeno in origine, come condizione di garanzia per un controllo e una trasparenza maggiori circa l’uso delle risorse.
Questa fase è stata caratterizzata da una chiara mission e da un attenta partecipazione del territorio, partecipazione facilitata dalla fase nascente dell’esperienza e dalla elevata disponibilità finanziaria.

La transizione

E’ seguita una seconda fase in cui la mission di Reindustria non risultava più così chiara e i soci si sono trovati spesso a criticare l’operato della società senza, peraltro, essere in grado di definire e indicare un ambito operativo più adeguato.
L’ultimo periodo

Negli ultimi anni i soggetti componenti di Reindustria sembrano essere riusciti ad individuare un assetto operativo più soddisfacente anche grazie ad alcune iniziative che hanno trovato un generale apprezzamento, vale a dire “il polo della cosmesi”, il lavoro per la costituzione di un “polo della meccanica”, i lavori eseguiti per conto terzi (Comuni) nella richiesta di fondi regionali e non.

Il futuro: la premessa
Il ruolo di ReIndustria non può essere definito correttamente se prima non si è definita un’ipotesi di sviluppo economico provinciale oltre che il metodo per definire tale sviluppo e per realizzarlo.

Il futuro: alcune domande
Prima di affrontare il tema specifico sul futuro della società è corretto partire dalle risposte a due domande fondamentali.
Dove e come stabilire le strategie di sviluppo territoriale?
Quali “strumenti” utilizzare per implementare le strategie?

Il futuro: le risposte
La risposta al primo quesito rientra in due strumenti che l’amministrazione provinciale ha deciso di mettere in campo.

Il Laboratorio Strategico, organo di analisi della realtà ed elaborazione e promozione di progettualità interne all’amministrazione aperto comunque al contributo di soggetti esterni.
La Consulta Economica Provinciale, luogo di raccordo tra l’amministrazione ed i vari soggetti economici e rappresentativi della società, nel quale presentare e discutere delle progettualità avanzate dall’amministrazione, nonché dei temi che potranno (anzi dovranno) essere posti all’ordine del giorno dal mondo economico e sociale della provincia.

Definiti con chiarezza gli ambiti di intervento dei due strumenti citati appare chiaro quale debba essere il ruolo di ReIndustria.
Nella società consortile non si stabilirà quale dovrà essere lo sviluppo economico della provincia.
Viceversa la discussione dovrà vertere sulla corretta progettualità da mettere in campo per addivenire allo sviluppo definito attraverso gli strumenti prima descritti.
ReIndustria: un soggetto prettamente “operativo”, ma non l’unico.

Il futuro: la “mission”
La nuova “mission”, il marketing territoriale: divenire luogo di elaborazione operativa e coordinamento delle varie iniziative volte a promuovere un percorso di costruzione di un mktg del territorio in stretta connessione con le linee di intervento sullo sviluppo definite in sede di laboratorio strategico e consulta.

domenica 24 gennaio 2010

Soccini: “Polo della meccanica, unire le forze”

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articolo, a firma Gionata Agisti, tratto da "La Cronaca" di oggi

Negli ultimi giorni, il finanziamento di 90mila euro al Polo della meccanica di Castelleone, deciso dalla Provincia, aveva suscitato qualche perplessità tra i consiglieri provinciali del Pd e all'interno di Reindustria, che sta portando avanti un progetto analogo ma esteso all'intero territorio.

Sulla questione interviene ora l'assessore provinciale allo Sviluppo economico, Matteo Soccini: “Diciamo prima di tutto che le due cose non sono slegate tra loro, tant'è vero che Castelleone ha ribadito più volte di non voler mettersi in contrasto con Reindustria e anche la Provincia pensa ovviamente che sia molto meglio che su questo fronte si debba raccogliere il meglio da entrambe le esperienze, per cui solleciteremo un confronto tra le due parti. Detto questo, dobbiamo ricordare che l'intervento a favore del Polo castelleonese non è che la diretta conseguenza del protocollo da noi firmato a luglio con il Comune di Castelleone, in seguito alla trattativa per tutelare i lavoratori della Saco; in quell'occasione, la Provincia sottoscrisse l'impegno a sostenere iniziative locali per garantire il rilancio di un settore fortemente colpito.”

Ecco perché l'assessore non teme che la decisione possa costituire un precedente: si trattava di una situazione eccezionale; qualsiasi altra richiesta in questo senso dovrebbe disporre degli stessi requisiti.
Tornando al progetto di Reindustria, Soccini è interessato a prenderlo in considerazione, in quanto potrebbe essere complementare a quello castelleonese, che gli pare al momento più concreto e operativo. “Bisogna capire bene i costi e le fasi del progetto di Reindustria, prima di poter ipotizzare un contributo”, continua l'assessore. “Non bisogna dimenticare che Reindustria gode già di finanziamenti da parte della Provincia, che è una sua azionista, e infatti nel bilancio provinciale per il 2010 è previsto il solito stanziamento; quindi nessun timore in questo senso.”

Un'ultima cosa vuole sottolineare Soccini: “Non capisco come i consiglieri del Pd abbiano potuto sostenere che non si capisce se questo finanziamento al Polo di Castelleone sia di un anno o più, quando sulla relativa delibera è scritto chiaramente che si tratta di un provvedimento una tantum. Per di più, i 90mila euro sono stati prelevati da vari capitoli di spesa del bilancio dell'anno scorso. Ma capisco che ci avviciniamo alla campagna elettorale per le Regionali e quindi, da qui a marzo, ho il sospetto che di queste incomprensioni ne vedremo parecchie.”

sabato 21 novembre 2009

lettera a Savoldi (presidente Reindustria)

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Cremona, lì 19 novembre 2009

Egregio Signor Presidente
Agostino Savoldi
Reindustria

Egregio Signor Presidente,
Apprendo dalla stampa di sue dichiarazioni, relative al comunicato inviato nella giornata di ieri dall’Ufficio Comunicazione dell’ente provinciale, in merito alle quali non posso non esprimerle tutto il mio stupore per il tono usato.

Il mio stupore nasce dal fatto che, da una lettura non emotiva dell’intero comunicato, si evince chiaramente come l’affermazione sul “mantenere in vita società pubbliche se effettivamente utili per il bene collettivo e non certo come luoghi dove piazzare amici” era, e lo è ancora, riferita chiaramente all’ormai defunta società Cre.So., costituita in seno al Comune di Crema all’epoca dell’amministrazione di centrosinistra.

Una società che nei pochi anni di vita ha “prodotto” solo buste paga per un consiglio di gestione, un consiglio di sorveglianza ed un collegio sindacale, oltre che stuzzicare l’interesse della Corte dei Conti regionale.

Quanto alla Sua persona, nonché alla dott.sa Ginelli, mi preme rimarcare come nello stesso comunicato il sottoscritto abbia espresso un ringraziamento ad entrambi per la disponibilità dimostrata nel presentare all’amministrazione provinciale lo stato dell’arte della società.
In ultimo mi preme ricordare come ogni qual volta sia pervenuta una richiesta di incontro da parte Sua , la stessa sia stata esaudita nel più breve tempo possibile. Non ultima la mia celere risposta alla Sua e-mail pervenuta nel pomeriggio di mercoledì 18 novembre.

Sarà mia cura provvedere, una volta verificata la disponibilità della altre persone interessate, ad esaudire la sua richiesta di incontro.
In quella sede si potrà dipanare la spiacevole “incomprensione” di questi giorni.

Distinti saluti.

L’Assessore allo Sviluppo Economico
(dr. Matteo Soccini)

giovedì 19 novembre 2009

Comunicato Stampa - Soccini risponde ad Alloni.

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Cremona, mercoledì 18 novembre 2009
«Scorrendo questa mattina i quotidiani locali ho avuto modo di apprendere dell’ennesima polemica, portata avanti dal consigliere Alloni, riguardo a una dichiarazione erroneamente attribuita al sottoscritto su Reindustria apparsa su un settimanale locale». Così l’assessore provinciale allo Sviluppo economico Matteo Soccini risponde alle critiche mosse dal consigliere di minoranza Agostino Alloni sul tema Reindustria.

«La considerazione sulla società partecipata dall’ente provinciale era stata pronunciata, con tutta la sua nota schiettezza, al termine di una conferenza stampa svoltasi nel pomeriggio del 4 novembre a Crema da Cesare Giovinetti (circostanza facilmente riscontrabile). In quell’occasione, incalzato dalle domande dei giornalisti, mi sono limitato a rispondere con una semplice battuta affermando un principio che tutti i buoni amministratori dovrebbero seguire, vale a dire il mantenere in vita società pubbliche se effettivamente utili per il bene collettivo e non certo come luoghi dove piazzare amici…Cre.So docet!.

Per quanto riguarda nello specifico Reindustria (ma il discorso si può allargare anche a Crema Ricerche) l’intenzione dell’attuale amministrazione è di verificare con scrupolo, confrontandosi con gli altri soggetti istituzionali e associativi coinvolti, quale nuova “mission” dare alla società. Nei colloqui sino a oggi avuti, da più parti, è emersa chiaramente l’esigenza di mettere mano al tema affrontando i problemi esistenti e risolvendoli per fare in modo che la società possa effettivamente divenire un punto di riferimento per lo sviluppo economico del nostro territorio. L’inerzia porterebbe solo al risultato di creare un’altra APIC.

Grazie alla disponibilità dell’attuale presidente Savoldi e del direttore Ginelli ho avuto modo di costatare quale sia lo stato dell’arte per le attività in essere e dei progetti in cantiere. Sarà mia cura, nel più breve tempo possibile, portare a debita conoscenza del consiglio provinciale tramite la commissione competente, l’esito della verifica in atto con gli altri partecipanti alla società, e per presentare le nostre linee d’intervento».