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domenica 3 novembre 2013

COMMERCIO | intervista sull'esito del 5° bando sui "distretti"

la mappa dei "Distretti del Commercio" in Provincia di Cremona
Intervista rilasciata ad un organo d'informazione locale.


Quasi 300.000 euro in arrivo ai Distretti del Commercio attivi sul territorio provinciale dopo la pubblicazione, da parte di Regione Lombardia, della graduatoria relativa al 5° bando fresca di stampa.
Beneficiari i distretti “urbani” di Cremona e Crema e quelli “diffusi”, vale a dire comprendenti più comuni, dei quali sono capofila Pandino e Casalmaggiore.
Un segnale importante in un momento di persistente crisi nel settore del commercio. Ne parliamo con l’Assessore Provinciale allo Sviluppo Economico Matteo Soccini.

Assessore Soccini l’esito dell’ultimo bando sui distretti ha premiato ancora una volta il territorio provinciale, non è la prima volta che questo accade?
Verissimo, il bando di cui abbiamo avuto l’esito pochi giorni orsono è infatti il 5° a valere sui distretti del commercio, ed in tutti i precedenti il territorio provinciale si è dimostrato attivo e propositivo riuscendo a ottenere nel tempo cifre considerevoli, parliamo ormai di 2.000.000 di euro.

Ha parlato di territorio, questo significa che gli attori non sono stati solo i comuni, ma più realtà?
Esatto, i distretti nascono dall'intuizione di Regione Lombardia di mettere attorno ad un tavolo comuni, associazioni di categoria non solo del commercio, ma anche dell’artigianato, la provincia e la camera di commercio. Difatti l’amministrazione provinciale è partner di tutti i 13 distretti operanti nel territorio.

Una presenza, quella del suo assessorato, anche propositiva stando alla natura dei progetti presentati nell'ultimo bando, focalizzati sull'avvicinamento ad EXPO 2015?
Certamente l’essere seduti nelle “cabine di regia” dei vari distretti ci ha permesso di dare un apporto ai progetti presentati che avessero un’ottica “provinciale” facendo comunicare il territorio e offrendo le sue bellezze e ricchezze nello spirito del “fare sistema”, spesso solo invocato ma che grazie all'apporto di tutti siamo riusciti a realizzare , ed le risorse arrivate ne sono una valida testimonianza.

A proposito di EXPO 2015, di cui lei ha la delega dal presidente Salini, il buon esito del bando può essere visto come segnale di fiducia verso l’esposizione?
Ritengo di si. I risultati ottenuti dai progetti presentati devono incoraggiare il territorio la lavorare unito verso questo grande appuntamento. Ed in quest’ottica la Provincia di Cremona è stato il primo ente pubblico a sottoscrivere, su mai proposta, il protocollo d’intesa elaborato con la Camera di Commercio. Un documento che mette nero su bianco l’impegno del territorio di lavorare unito e verso il quale l’apporto della Provincia non mancherà. A tal fine le riunioni in Regione Lombardia per tutto quanto riguarda il turismo proseguono ed il lavoro silenzioso ma efficace che stiamo mettendo in campo è costante.

Quindi a breve potremo porle altre domande sul tema?

A vostra disposizione…

lunedì 21 ottobre 2013

CREMA | ampliamento e pompa di benzina all'Ipercoop. intervista all'assessore provinciale Matteo Soccini.

Intervista rilasciata al sito www.inviatoquotidiano.it
CREMA - Una richiesta che continua a sollevare critiche e proteste. Coop Lombardia vuole realizzare un ampliamento di circa 3mila metri quadri dello spazio commerciale al Gran Rondò. Ma soprattutto vuole costruire un distributore di benzina. Una pompa bianca nei pressi dell'Ipercoop.
La Giunta Bonaldi ha esaminato la richiesta e l'ha inviata dopo un parere favorevole alla Commissione di piano. Qui però è scoppiata la bagarre con il consigliere di maggioranza Matteo Gramignoli che ha minacciato le dimissioni. Subito dopo sono stati i colleghi di centrodestra a sottolineare l'anomalia della situazione, evidenziando la spaccatura che ha attraversato la coalizione di centrosinistra. Al tempo stesso le associazioni di categoria hanno cominciato a far sentire la loro voce. Asvicom e Confcommercio hanno detto chiaramente che non erano d'accordo. Ma sentiamo che cosa ne pensa Matteo Soccini, assessore provinciale al Commercio in forza alla Lega Nord.
"Faccio una premessa. Il settore della distribuzione del carburante in Italia è già stato oggetto di riforme. Ma i provvedimenti il più delle volte sono andati a incidere sulle tasche dei gestori. E' bene distinguere. Un conto è la compagnia petrolifera e un conto è il singolo gestore. Che ci ricava ben poco...".
Quale è la situazione in città e nel territorio circostante?
"Abbiamo visto più chiusure che aperture dei distributori. La crisi del settore è nota. Questo è il quadro generale…".
I benzinai hanno già chiesto al sindaco Bonaldi di non autorizzare la nuova pompa di benzina. Che cosa ne pensa?
"Vedere che l'amministrazione è disposta a concedere alla grande distribuzione la possibilità di aprire una nuova pompa in un'area dove ne sono già presenti, e nel giro di poche centinaia di metri, preoccupa. Non c'è programmazione, ma soprattutto non c'è stato il coinvolgimento delle associazioni di categoria. Vuol dire favorire una realtà grande e potente a discapito dei piccoli operatori".
Che ricadute possono esserci?
"Parliamo a tutti gli effetti di piccole aziende. Non c'è solo il gestore con la sua famiglia ma anche gli altri collaboratori. Si perderebbero posti di lavoro, come hanno fatto notare le stesse associazioni di categoria, avendo la certezza di non crearne altrettanti".
La sorprende questo comportamento da parte dell'amministrazione di Crema?
"Il Partito Democratico ha manifestato più di una volta la sua contrarietà ai centri commerciali e all'espansione della grande distribuzione. Ma solo a parole. Nei fatti stiamo assistendo all'autorizzazione in sordina di un ampliamento di 3mila metri e a una nuova iniziativa in un settore fortemente colpito dalla crisi...".
Qual è il suo parere?
"E' noto che Regione Lombardia ha sospeso fino alla fine dell'anno la costruzione di nuovi centri commerciali o le espansioni di quelli esistenti. In questi mesi è in corso la revisione del testo unico del commercio. Giustamente la Giunta Maroni ha ritenuto non corretto agevolare la nascita di ipermercati mentre stanno per essere riscritte le regole della grande e piccola distribuzione, comprese le Coop e i negozi di vicinato. Credo che questo sia il modo idoneo per affrontare il problema".
Qual è il suo giudizio e che cosa si sente di dire al sindaco Bonaldi?
"La Giunta Bonaldi non fa che parlare di dialogo e partecipazione. Bene, che organizzi un tavolo dove possono parlare tutti. A partire dalle associazioni che tutelano gli interessi degli operatori in modo legittimo. Mi sembra che la Giunta non abbia fatto questo passaggio e continui a rifiutare un confronto vero con l'esterno, ragionando solo al proprio interno".
Ci sono sedi istituzionali dove ciò accade?
"Pensiamo ai distretti del commercio dove sono all'ordine del giorno le problematiche emerse dall'insediamento dei grandi centri commerciali. Gli ipermercati, nelle città di piccola o media grandezza come Crema o Cremona, dove sono stati costruiti alle porte dell'aggergato urbano, hanno provocato problemi. In entrambi i casi la presenza della Coop ha impattato duramente sul tessuto commerciale del centro cittadino. Una situazione evidente a tutti".
Lei è un amministratore. Come si sentirebbe se al posto della Bonaldi ci fosse lei?
"Proverei un grande imbarazzo. Non deve essere un esercente a scoprire dai giornali che cosa sta accadendo, ma deve essere l'amministrazione a informare. E' sbagliato il metodo seguito dal sindaco Bonaldi e dalla sua Giunta".
Che cosa è successo secondo lei e che cosa consiglia per uscire dall'empasse?
"A voler essere benevoli, si è trattato di una dimenticanza. A voler essere maligni, non può che venire in mente che fra Ipercoop, Partito Democratico e Giunta di centrosinistra ci possa essere un rapporto particolare. Ma le malignità le lascio alle persone che non hanno nulla da fare. Comunque, nulla è perduto. La Bonaldi può sempre alzare il telefono e chiamare le associazioni e i benzinai che oggi lamentano di non essere stati interpellati su un aspetto cruciale. Se operatori, dipendenti, famiglie sono in allarme, e lo sono perché nessuno ha avuto l'accortezza di informarli, è giusto intervenire, far vedere le carte, aprire le porte dell'aministrazione, agevolare il dialogo e il confronto". 

sabato 31 agosto 2013

INTERVISTA | InPrimapagina su EXPO, economia e turismo.

In Giunta provinciale Lei ha responsabilità in materia di sviluppo economico, innovazione, Expo 2015 e turismo. Cominciamo dall'Expo. Prima delle ferie estive, due importanti fatti sono avvenuti sul territorio: il primo, la presentazione a Cremona delle opportunità offerte dalla manifestazione. Una presentazione appunto, senza dialogo tra gli attori coinvolti. Perché non ha ritenuto opportuno intervenire in CCIAA per portare il Suo punto di vista?

L’incontro, organizzato da Provincia e CCIAA, è stato pensato per dare voce ai due sottosegretari intervenuti (Martina per il governo e Sala per la regione) ed ascoltare da loro le prossime mosse e intenzioni degli organi di cui fanno parte. In quest’ottica gli interventi introduttivi dei Presidenti di Provincia e CCIAA, Salini e Auricchio sono stati più che sufficienti, un mio ulteriore interventi non avrebbe aggiunti nulla rispetto a quanto esposto dallo stesso Presidente e dal Direttore Generale dell’ente Marina Ristori che ben hanno rappresentato il lavoro svolto soprattutto da chi mi ha preceduto come delegato all'expo, vale a dire l’attuale consigliere regionale Federico Lena.


Tra discorsi, presentazioni, dichiarazioni, sembra che si stia perdendo di vista l’importanza reale dell’Expo per offrire una boccata d’ossigeno all'economia lombarda (e non solo). In che modo la Provincia di Cremona potrebbe diventare protagonista della manifestazione secondo Lei?

Non credo affatto che si stiano perdendo di vista le opportunità che potrebbero nascere da EXPO, il problema è che molti non avendo approfondito realmente il tema e le implicazioni pensavano all'evento come all'ennesima occasione di finanziamento di progetti buoni per tutte le stagioni.
Come territorio provinciale quello che si deve fare e mettere a sistema quanto già esiste sul territorio soprattutto dal punto di vista turistico e ricreativo (enogastronomia, musica, arte e cultura), seguendo le linee guida di recente presentate da Regione Lombardia.
Il tutto relazionandoci con il nuovo ente di promozione turistica che Regione, società EXPO e camera di commercio di Milano stanno costituendo in queste settimane.


L’altro importante evento è la sottoscrizione di un accordo sul lavoro, tra sindacati ed ente organizzatore dell’Expo. In che modo anche la provincia di Cremona beneficerà di questa opportunità?

Ritengo pochi in quanto dalle notizie in mio possesso l’accordo riguarda quanto avverrà nel sito di Milano che ospiterà l’evento. Una eventuale ricaduta sul nostro territorio potrebbe avvenire nel caso in cui aziende presenti in provincia fossero coinvolte nei lavori e/o nella gestione dell’evento.


Expo 2015 si collega indissolubilmente allo sviluppo economico, Sua materia di competenza. L’Amministrazione provinciale sta valutando iniziative concrete, progetti reali per sfruttare questo evento non solo a breve termine, ma anche una volta conclusa la manifestazione?

I continui e ormai insostenibili tagli ai trasferimenti rendono pressoché impossibile per un ente come la provincia, destinato alla sparizione, mettere in campo risorse tali da poter intraprendere progetti di particolare impatto. Quello che l’ente, a prescindere dall'appuntamento EXPO è quello di convogliare le risorse comunque presenti e i possibili finanziamenti esterni sulla realizzazione di opere di complemento per rendere fruibile il territorio da parte di potenziali inventori, quali ad esempio gli interventi per il completamento della Paullese, la grande viabilità sul casalasca e non ultimo il costante impegno sul lato della riduzione del digital device.


In che modo state progettando di inserire la 
Provincia di Cremona tra le mete turistiche di Expo 2015? Abbiamo già sentito più volte parlare della valorizzazione del violino, considerato Patrimonio dell’umanità, a Cremona e dell’organo a Crema, ma in concreto cosa sarà proposto ai milioni di visitatori che arriveranno in Lombardia?

Lavorando attraverso gli strumenti oggi a nostra disposizione quale il Sistema Turistico Po di Lombardia quale collettore di una offerta turistica integrata tra i territori della bassa Lombardia, valorizzando realtà come la Strada del Gusto e non ultimo il fondamentale ruolo del Distretto Culturale. Come Provincia già in occasione del recentissimo bando dei Distretti del Commercio scaduto i primi di luglio abbiamo supportato le singole amministrazioni comunale, Crema e Cremona in primis, fornendo materiale e itinerari turistici che vedessero il territorio operare in sinergia e non ciascuno per conto proprio.
Detto questo molto dovranno fare le singole amministrazioni comunali in quanto sono i primi attori che operano sul territorio.
Il ruolo dell’ente provinciale è di coordinare e indirizzare le loro politiche verso le linee guida di Regione Lombardia che ho citato in precedenza.


Passiamo alla situazione attuale: le indagini congiunturali a livello nazionale e regionale continuano a non presentare segnali positivi. Come vanno le aziende cremonesi? Quali sono i settori che riescono a resistere?

Come tutto il territorio nazionale anche la nostra provincia continua a risentire della persistente congiuntura economica negativa. A livello locale i settori che mantengono comunque buone performance sono quelli nei quali vi è una tradizionale forza, vale a dire l’agroalimentare, sia nella produzione di materia prima quale il latte, sia nella trasformazione, alcune nicchie della meccanica, specie laddove processi di aggregazione e rete hanno avuto una maggiore implementazione (il polo della meccanica di Castelleone è un valido esempio) e un settore ormai strategico come quello della cosmetica, particolarmente attivo nel cremasco.


L’innovazione è una delle chiavi di volta per riuscire ad uscire dalla crisi: lo dimostrano i casi di molte aziende che anche nell'attuale congiuntura, non solo non chiudono, ma addirittura assumono. Qual è il ruolo svolto dal Suo assessorato?

Il ruolo si inquadra nel lavoro svolto per l’eliminazione del digital device del nostro territorio rispetto ad altre aree del paese. Il lavoro sulla progettualità inerente la banda ultra larga è stato e sarà importante per sopperire a questa notevole mancanza che ancora pervade il nostro sistema produttivo.

Era stato costituito presso la Prefettura il tavolo del credito, una sorta di osservatorio per verificare se effettivamente le banche sostengono il territorio. Chi lo controlla? Perché tutti gli imprenditori si lamentano ancora che non hanno l’appoggio delle banche? Ma allora il tavolo funziona o no?

Ritengo che queste domande dovrebbero essere rivolte a chi il tavolo ha organizzato e gestito.

sabato 27 luglio 2013

PROVINCIA | riflessioni sull'ultimo consiglio (saltato)

Come molti avranno appreso dai media la seduta di ieri del Consiglio Provinciale non si è svolta causa il non raggiungimento del numero legale (il minimo di consiglieri presenti per avviare i lavori è di 16 su 31, ma Lega e Pdl non vi sono arrivati per le assenze di ben 6 consiglieri, alcune comunicate per tempo, altre solo la mattina stessa del consiglio e per motivi su cui preferisco soprassedere...).

Al di là del numero paritario di assenze tra i due partiti di maggioranza la maggiore responsabilità di quanto accaduto ieri è ben sintetizzata dalle parole di Franco Mazzocco e confermata da quelle di Gabriele Gallina di seguito riportate da un articolo del sito www.inviatoquotidiano.it e riprese anche dagli altri organi di informazione.

In attesa di capire se la seconda convocazione del consiglio provinciale sui temi all'ordine del giorno possa essere fissata per il prossimo martedì 30 maggio, il consigliere della Lega Nord Franco Mazzocco ha chiesto un urgente vertice di maggioranza: "Perché chi siede in questo consiglio ha un ruolo istituzionale, e deve rispondere ai cittadini - ha detto il capogruppo del Carroccio - Non è possibile che beghe interne agli amici del Pdl abbiano fatto venir meno il numero legale".
Amaro il commento conclusivo di Gabriele Gallina, alla sua prima uscita come capogruppo del Pdl in Provincia. 
"E' un peccato vedere che tensioni interne al partito si trasferiscano sulle istituzioni - ha affermato - per le quali ciascuno di noi ha preso l'impegno di lavorare. Chi fa politica deve saper scindere il suo ruolo istituzionale, in cui è chiamato a essere il rappresentante dei cittadini, e quello di uomo di partito, in cui portare le proprie sensibilità e idee. Non è il consiglio provinciale il luogo per le battaglie personali".

Volete un  mio commento? 
Eccolo: "Sottoscrivo pienamente le parole pronunciate da Franco nell'indicare le beghe del Pdl quale causa di quanto avvenuto ieri, circostanza confermata dal capogruppo di quel partito.

Che ogni movimento politico abbia al proprio interno discussioni e problemi da risolvere è noto a tutti (basta una breve rassegna stampa dell'ultimo mese per comprendere l'armonia interna al Pdl n.d.r.), ma queste devono rimanere estranee al corretto svolgimento dei lavori assembleari del consiglio provinciale, per rispetto dei cittadini che questa amministrazione amministra (perdonate il gioco di parole ;-)...).

Come Assessore non è affatto gratificante vedere certi "spettacoli" mettere a repentaglio il proprio lavoro e quello dei colleghi.

Specie in un periodo nel quale, mi riferisco all'ultimo anno di attività, il quadro normativo ha visto l'ente che oggi amministriamo prima soppresso, poi accorpato, con giunte prima decadute e poi non decadute, fino ai progetti di questi giorni annunciati dal governo.

E nonostante questa costante incertezze a volte scoraggianti ed il problema delle assenze in consiglio (fatto non nuovo...), mi sia permesso di segnalare come proprio in questo anno di lavoro quasi terminato il sottoscritto non ha saltato una sola seduta della giunta provinciale.
La voglia di lavorare non è mai mancata, e non mancherà in questo ultimo anno di mandato...
Spero che anche altri si facciano un esame interiore e onorino l'impegno assunto con gli elettori."

giovedì 11 luglio 2013

COMMERCIO | lanciato il portale dell'e-commerce "iCompro.it"

Nella tarda mattinata di ieri si è svolta la conferenza stampa per il lancio del portale sul commercio elettronico www.icompro.it, promosso dal mio assessorato.
di seguito un articolo tratto dal sito www.inviatoquotidiano.it che ne parla e l'immagine del pezzo apparso sul quotidiano "La Provincia".

Cresce il portale del #commercio virtuale del territorio provinciale.
Ottanta le imprese che hanno aderito a #icompro.it

CREMONA - L’Amministrazione Provinciale può e deve giocare il ruolo di facilitatore:  Provincia come “provocatore” della discussione, per far conoscere realtà diverse tra di loro, favorire l’approfondimento dei contenuti, aiutare nell’individuazione di obiettivi concreti, solidi, raggiungibili, ma anche per far emergere i vantaggi delle logiche aggregative sul territorio.
 
Un percorso iniziato a gennaio scorso e, con soddisfazione, portato a compimento con una grande adesione da parte di esercizi ed operatori commerciali del territorio: questo è il commento a caldo dell’Assessore al Settore Strategie per lo Sviluppo e Turismo della Provincia di Cremona, Matteo Soccini. Un’iniziativa, work in progress, che punta a coinvolgere non solo il settore commerciale ma anche quello turistico e ricettivo, offrendo un quadro integrato delle proposte del territorio a clienti e turisti.
Mettere in sinergia il territorio, le realtà produttive del settore del commercio e gli operatori, fortificando le reti locali è la mission principale che anima il progetto.

Nello specifico, l’iniziativa è rivolta alle iniziative di sostegno ai Distretti del Commercio del territorio cremonese che necessitano, in questa fase, di consolidare la “rete”, unendo sforzi, risorse e competenze, per accrescere la capacità complessiva di sviluppo commerciale, tecnico-produttivo e di innovazione, così da poter operare su mercati più ampi e remunerativi rispetto a quelli raggiungibili come singole imprese.
Sostenere i negozianti di vicinato vuol dire sostenere il tessuto urbano dei nostri piccoli comuni, favorendo un riposizionamento competitivo del commercio urbano.

In quest’ottica si inserisce il progetto del Settore Strategie per lo Sviluppo del Territorio della Provincia di Cremona, guidato dalla Dirigente Mara Pesaro, con la messa on line del portale www.icompro.it. (con l’affidamento della realizzazione tecnica alla ACS srl e della cura grafica - progetto di web marketing alla Format Cremona). Il progetto ha ottenuto un contributo dai fondi europei FESR.

Il sito si presenterà come una vetrina comune virtuale, in cui compare una selezione dei prodotti offerti. Ogni negozio aderente al portale avrà una sua pagina dove è presentato il negozio e sono raccolti i suoi prodotti, organizzati in categorie.  Ogni negoziante avrà un personale login e password con i quali inserire nuovi prodotti, modificare quelli presenti e variarne la disponibilità. Dal punto di vista del cliente, pur trovando tante diverse vetrine, l’acquisto sarà concluso tramite un unico intermediario. Il navigatore potrà consultare gli articoli sfogliando le categorie e le vetrine dei negozi tramite una semplice funzione di ricerca.

Sarà ovviamente presente un carrello per l’acquisto. Il portale commerciale, darà spazio anche a tutte le eccellenze del territorio attraverso la possibilità di linkare i siti dei Distretti del Commercio, i portali turistici dei Comuni e della Provincia e attraverso la diffusione in rete di comunicati e “post” che si andranno ad editare di volta in volta in occasione di particolari eventi.

L’utilizzo della “rete” è fondamentale per raggiungere in tempo reale i consumatori e tramite la gestione dei più noti social network sarà possibile raggiungere il target adeguato ed essere attrattivi anche dal punto di vista del commercio di prossimità, tipico e di eccellenza. Il Portale avrà un proprio profilo sui più conosciuti Social Network: Facebook, Twitter, Pinterest e FourSquare. 

Sono già circa 80 le imprese che hanno aderito al progetto e che stanno inserendo i prodotti nelle rispettive vetrine virtuali per poter permettere, nei prossimi giorni, la messa on line del Portale.
L’adesione è ancora aperta ed è rivolta a tutti i commercianti e artigiani del territorio e che possono cogliere l’opportunità di partecipare al mercato virtuale promosso dalla  Provincia in forma gratuita per tutto il 2013.

sabato 6 luglio 2013

TURISMO | incontro sul problema degli operatori abusivi

La scorsa settimana si è svolto un incontro per affrontare il problema dei soggetti che, a vario titolo, organizzano viaggi e soggiorni al di fuori della normativa vigente.
di seguito riporto un articolo tratto dal sito www.inviatoquotidiano.it che ne parla e l'immagine del pezzo apparso sul quotidiano "La Provincia".

OPERATORI ABUSIVI DEL ‪#‎TURISMO‬
‪#‎Cremona‬, vertice in Provincia, promosso dall'Ass.re ‪#‎Soccini‬ con i titolari delle agenzie di viaggio. La preoccupazione delle associazioni di categoria: "Fenomeno dilagante. Situazione esplosiva". Le contromisure della Provincia


Cremona - Vertice in Provincia sulla piaga degli operatori turistici 'abusivi'. L'incontro sé è tenuto lo scorso 27 giugno presso la sede dell’Amministrazione provinciale di Cremona. Hanno partecipato i titolari e rappresentanti delle agenzie di viaggio del territorio per discutere il problema dei soggetti non accreditati che interferiscono con l’attività delle agenzie di viaggio e di turismo.

L’incontro, convocato e presieduto dall’assessore provinciale al Turismo Matteo Soccini ha registrato la presenza di numerosi titolari e rappresentanti di agenzie viaggio operanti su tutto il territorio provinciale, del presidente regionale Fiavet (Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo) Luigi Maderna, del rappresentante di Confcommercio Alberto Bardelli e del presidente di Asvicom Berlino Tazza.

Dopo l’apertura dei lavori da parte dell’assessore Soccini si sono succeduti parecchi interventi dei rappresentanti di categoria e delle agenzie, che hanno evidenziato in primis l’odierna portata del fenomeno, cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni ed ormai dilagante, in grado quindi di danneggiare in modo significativo, soprattutto in una congiuntura quale quella attuale, l’operato delle agenzie viaggio “autorizzate”.
Ormai i soggetti che organizzano viaggi appartengono alle categorie più svariate, un panorama sempre più composito ed eterogeneo.

Gli eventi organizzati sono di ogni tipo e durata, e spesso si traducono anche in un potenziale rischio per gli aderenti al viaggio in quanto gli organizzatori non possiedono né la professionalità né tantomeno i requisiti prescritti dalla legge, anche di carattere oneroso, di cui le agenzie devono essere dotate per poter esercitare la propria attività.
Tutti i presenti hanno concordato sul fatto che la situazione ormai è divenuta esplosiva ed inaccettabile e che è necessario un intervento congiunto, non più singolo ed estemporaneo come è avvenuto fino ad oggi.

“E’ infatti solo con la collaborazione congiunta tra agenzie, associazioni di categoria e amministrazione provinciale, che sarà possibile organizzare un intervento significativo, atto ad arginare le dilaganti irregolarità – ha sintetizzato l’assessore Soccini – il tutto al fine di tutelare non solo le agenzie che rispettano le norme, ma anche i singoli consumatori che troppo spesso rischiano di trovarsi in situazioni spiacevoli e dannose”.

Al termine degli interventi, l’assessore Soccini ha sintetizzano una prima linea di azione comune:
1) creazione di un indirizzo di posta elettronica dedicato per le segnalazioni di abusi da parte delle agenzie;
2) emanazione di circolari a vari soggetti che organizzano eventi, differenziate a seconda della categoria di soggetto, condivise con FIAVET ed associazioni;
3) Incontri specifici, per sensibilizzare in particolare i soggetti istituzionali, e del cui esito le agenzie saranno informate;
4) Aggiornamento della situazione ad un successivo incontro in autunno, quando verranno valutate anche eventuali azioni successive.

mercoledì 29 maggio 2013

Sussurrandom incontra Matteo Soccini

In via "quasi" eccezionale riapertura temporanea del Blog per pubblicare il video dell'intervista a Sussurrandom

Nonostante l'intervistato,
Buona Visione!


giovedì 5 luglio 2012

Comunicato Stampa | Sviluppo Economico: Provincia in campo per la diffusione della banda larga

L'assessore Matteo Soccini: “Così rispondiamo alle richieste degli imprenditori”.
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Cremona, 5 luglio 2012 – Due anelli di fibra ottica, uno ad ovest e uno a sud-est di Crema, per una lunghezza totale di oltre 100 chilometri. Così da fornire la tecnologia della banda larga alle imprese del Polo della Cosmesi (area a ovest di Crema) e dei Poli della Meccatronica e dell'Agroalimentare (area sud-est di Crema). E' questo il  grande progetto per lo sviluppo economico del territorio che la Provincia di Cremona, con l'assessore Matteo Soccini, sta portando avanti e con cui si candida ad ottenere 3 milioni e 800mila euro di finanziamento da parte di Finlombarda, e 500mila euro da Regione Lombardia, tramite il bando ASTER (Accordi di Sviluppo Territoriale), come cofinanziamento di un progetto del valore di 1 milione.

“Decidendo di puntare sulla banda larga tramine fibra ottica – spiega l'assessore provinciale allo Sviluppo Economico Matteo Soccini – creando un progetto che nasce dal territorio e che è per il territorio. Stiamo lavorando da tempo sulla banda larga, soprattutto con il vicepresidente Federico Lena cha ha la delega all'Innovazione tecnologica. E abbiamo sperimentato settimanalmente, visitando i paesi ed entrando nelle aziende insieme al presidente Massimiliano Salini, che la richiesta di adeguate infrastrutture tecnologiche è la più sentita dai nostri imprenditori. In questo modo cerchiamo di rispondere a queste richieste”.
Per quanto riguarda il bando ASTER, la Provincia di Cremona come ente capofila ha presentato tre progetti, relativi a:
  • Banda larga (“L'interconnessione: un'efficiente modalità per una moderna cultura di rete”), redatto direttamente dalla Provincia di Cremona.
  • “Polo delle tecnologie”, in collaborazione con il Comune di Cremona.
  • Valorizzazione dell'area di Tencara, in collaborazione con l'Associazione Industriali.
Il bando ASTER prevede un fondo di 5,5 milioni di euro (come cofinanziamento al 50% dei progetti) su tutta la regione. Le manifestazioni di interesse dovevano essere presentate entro il 15 giungo: in tutta Lombardia sono stati presentati 21 progetti, di cui 3 appunto dalla nostra provincia.
Con il progetto sulla banda larga la Provincia mira ad avere due finanziamenti, da Finlombarda e dal bando ASTER.
Il finanziamento da 3,8 milioni di euro da Finlombarda è per la realizzazione della rete infrastrutturale, vale a dire due anelli di fibra ottica rispettivamente di 51 e 52 chilometri ad ovest di Crema (Crema, Cremosano, Trescore Cremasco, Palazzo Pignano, Pandino, Dovera, Monte Cremasco, Vaiano Cremasco, Bagnolo Cremasco, Crespiatica (LODI), Chieve, Capergnanica e Ripalta Cremasca) e a sud-est di Crema (Offanengo, Castelleone, Soresina, Cappella Cantone e San Bassano, Madignano, Izano, Fiesco e Trigolo).
Sono necessarie almeno 400 manifestazioni di interesse al progetto da parte di imprenditori locali per accedere a questo finanziamento; in pochi giorni la Provincia ha già raccolto circa 250 adesioni e quindi potrà in breve tempo superare ampiamente la soglia di manifestazioni di interesse richieste.Per quanto riguarda il finanziamento del bando ASTER da 500mila euro, la Provincia mira con queste risorse a creare tutti quei collegamenti tra le singole aziende e l'infrastruttura tecnologica, per ricoprire il cosiddetto “ultimo miglio” ed avere così una piena fruizione dell'infrastruttura stessa, il tutto senza chiedere alle imprese alcun contributo.

venerdì 27 aprile 2012

RISPARMI | la giunta provinciale si taglia lo stipendio del 10%


La Provincia di Cremona si conferma ente virtuoso, e decide, anticipando le decisioni del governo, un taglio del dieci per cento dello stipendio di presidente e assessori. Non solo: la giunta provinciale, a inizio aprile, ha deciso anche di proseguire nella politica di contenimento dei costi applicando ulteriori tagli alle spese di staff e di comunicazione, già notevolmente ridotte rispetto al passato.
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Come si legge nella delibera che ha approvato il nuovo piano di tagli, “questa Amministrazione, sin dal suo insediamento, ha dimostrato particolare attenzione e sensibilità al contenimento dei costi della struttura amministrativa, procedendo ad una riduzione di quelli sostenuti dalla precedente Amministrazione, con specifico riferimento alla comunicazione (-91%), allo staff della presidenza (-30%) e alle consulenze affidate (-57%)”.
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Azione che è poi proseguita anche nel 2012: “l’azione di contrazione delle spese di funzionamento è proseguita senza soluzione di continuità, e si è accentuata ulteriormente nella predisposizione del bilancio 2012, con una nuova riduzione dei costi relativi allo staff del Presidente ed alla comunicazione, attraverso l’applicazione di tagli lineari che hanno portato a diminuire le disponibilità di un ulteriore 20%, ma che permettono di finalizzare i risparmi conseguiti in attività e servizi a favore della cittadinanza.”
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Un segnale forte
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Oltre a tutto questo, la Giunta Salini ha ritenuto opportuno “dare un segnale aggiuntivo che, pur avendo un contenuto non risolutivo, renda ancor più evidente la volontà degli amministratori dell’Ente di contribuire ad un riassetto della spesa pubblica, nell’ottica di una complessiva riduzione e contenimento dei costi legati alla gestione della macchina amministrativa”. Segnale che si è appunto concretizzando nella delibera di Giunta che ha stabilito “di proseguire nell’attività di riduzione e contenimento dei costi relativi di struttura, con particolare riguardo a quelli riferiti alla comunicazione e allo staff della presidenza, apportando un’ulteriore contrazione della somma a disposizione e finalizzando i relativi risparmi di spesa ad attività e servizi rivolti alla cittadinanza”, e “di disporre la riduzione del 10% dell’indennità di funzione, attualmente riconosciuta al Presidente ed agli Assessori provinciali”.
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giovedì 7 luglio 2011

Capergnanica: grande industria e civiltà contadina (e commercio...)

Pagina tratta da "L'Informatore della Provincia"

Distretti del commercio: il valore sociale dei piccoli negozi

editoriale, a firma del sottoscritto, tratto dall'edizione di questa settimana de "l'informatore della provincia di cremona" e scaricabile in formato PDF al seguente link: http://www.provincia.cremona.it/informatore/


Il settore del commercio, così come altri, attraversa ancora oggi un periodo di difficoltà dovuto a diversi fattori. Troppo spesso si dimentica il valore sociale legato alla rete della piccola distribuzione e ciò vale sia per i livelli occupazionali, che per il loro valore aggiunto di socializzazione, soprattutto nelle nostre piccole comunità locali.
Per cercare di sostenere questo vitale comparto della nostra economia la Provincia di Cremona, interpretando al meglio il suo ruolo di intermediario e partner delle amministrazioni locali, ha dato il proprio supporto ai Comuni sottoscrivendo tutti gli accordi costitutivi dei “distretti del commercio”, uno strumento ideato da Regione Lombardia che ha permesso di distribuire ingenti risorse direttamente a commercianti e Comuni per interventi di vario genere. Lo scorso 30 giugno è scaduto il termine per partecipare al quarto bando “distretti del commercio”, emanato dalla Regione, avente una dotazione di 880mila euro, destinati sia ai distretti di nuova costituzione che a quelli esistenti.

Grazie all’impegno dei sindaci, agli otto distretti già operanti se ne sono aggiunti altri quattro aventi come capofila i comuni di Capergnanica, Offanengo, Cingia de’ Botti e Piadena, per un totale di ben 26 municipalità distribuite su tutto il territorio della provincia.
Oltre a questi nuovi “attori” il bando ha dato la possibilità anche a soggetti già costituiti di avanzare richieste di finanziamento; a tal proposito ha avuto un ruolo importante nella predisposizione delle progettualità e nel supporto agli enti l’agenzia di sviluppo della nostra provincia, vale a dire Reindustria, la quale ha affiancato i comuni di Crema, Cremona e Casalmaggiore in tutte le fasi richieste dal bando. Questo ruolo prettamente “operativo” dimostra la bontà dell’intendimento col quale l’Amministrazione provinciale ha mantenuto la propria presenza nella compagine azionaria dell’agenzia ed espresso molto chiaramente nel corso della seduta della Consulta economica del maggio 2010, allorché espressi chiaramente come tale soggetto dovesse divenire un valido supporto nel rendere concrete le scelte strategiche effettuate dai soci.

Naturalmente l’impegno non è concluso con la scadenza del termine di fine giugno: i distretti devono ora iniziare una riflessione sulla loro natura che li dovrà portare a “vivere ed operare” anche al di fuori dei confini stabiliti dai bandi. La Provincia di Cremona, unico soggetto sottoscrittore di tutti gli accordi di distretto, farà la propria parte.

venerdì 8 aprile 2011

Comunicato Stampa - "SOCCINI (Lega): Condivisione e sostegno al documento delle associazioni di categoria sulle BCC"

CREMA, 8 aprile 2011 – In merito al documento unitario, redatto dalle associazioni di categoria cremasche e provinciale, relativo all’evolversi della vicenda della BCC di Offanengo per la quale si prospetta una fusione con Treviglio, prende posizione Matteo Soccini nella sua veste di Assessore allo Sviluppo Economico della Provincia di Cremona.

“Con vivo interesse ed attenzione ho letto il documento sottoscritto dalle associazioni di categoria sulla prospettive future della BCC di Offanengo – afferma l’Assessore Soccini che prosegue – Il giudizio che ne segue è di totale e convinta condivisione e sostegno alla precisa richiesta che sia mantenuto e sviluppato il principio della territorialità dell’istituto; questo soprattutto in una fase congiunturale come quella che stiamo vivendo da alcuni anni, per il superamento della quale l’impegno e la presenza delle banche locali diviene fondamentale.”

Conclude l’esponente leghista: “Nel corso del mandato come assessore provinciale ho potuto constatare direttamente l’apporto che gli istituti del nostro territorio forniscono in molti ambiti, non ultime le loro presenze in Reindustria, CremaRicerche e ACSU Crema.
Nel pieno rispetto dell’autonomia e indipendenza degli organi decisionali che dovranno esprimersi sulla vicenda, esprimo l’auspicio che nel formulare importanti decisioni i principi contenuto nel documento delle associazioni economiche trovino accoglimento”.

sabato 19 marzo 2011

Intervista a "Cronaca": «Outlet? Siamo fuori strada»

di seguito l'intervista, pubblicata oggi su Cronaca, a firma di Michela Bettinelli Rossi.
Buona lettura... 

L’assessore provinciale al commercio è soddisfatto e dice :«Dobbiamo valorizzare le nostre specialità»

La soddisfazione di Matteo Soccini, assessore alle attività produttive è palpabile: è stato pubblicato a fine febbraio il quarto bando per i distretti diffusi del commercio e per questa tornata a disposizione dei progetti per il nostro territorio ci sono poco meno di 900mila euro. “La speranza - commenta Soccini - è di bissare il successo dello scorso bando, che ha dato enormi frutti sul territorio provinciale.”
Grazie al terzo bando, infatti sono stati approvati e finanziati due Distretti Urbani del Commercio (Cremona e Crema) e sei Distretti Diffusi (di cui i Comuni capofila sono: Pizzighettone, Soresina, Casalbuttano, Casalmaggiore, Pandino e Sospiro).
“Si tratta di una iniziativa che mira a programmare e migliorare l’offerta commerciale e a promuovere iniziative di promozione del commercio. Tengo a sottolineare che questa disponibilità finanziaria sarà a disposizione per finanziare sia i progetti già esistenti che nuove realtà.”
Se la sente, di fare un bilancio del suo primo anno e mezzo di assessorato?
“Nel complesso è un bilancio positivo, perché anche la Provincia, come tutti gli enti locali ha a disposizione poche risorse sia a causa dei tagli imposti dalla finanziaria, sia per situazioni passive ereditate dalla precedente amministrazione e con quel poco che ci è rimasto abbiamo potuto comunque fare azioni concrete.”
L’amministrazione Salini, di cui lei fa parte, sembra guadagnare via via più consenso. Cosa ne pensa?
“Rispetto alla situazione che le ho appena delineato siamo riusciti a non effettuare tagli alla spesa sociale, abbiamo risolto in modo rapido la questione Paullese per ciò che ci compete, ci siamo mossi per approvare un piano cave che non prevedesse nuove cave di prestito, abbiamo sostenuto l’accesso al credito delle aziende attraverso i confidi. La situazione degli enti locali come la Provincia, non è facile, ripeto, ma stiamo cercando  di ottimizzare sempre di più le risorse per raggiungere gli obiettivi.”
E’ tornato di attualità il tema del marketing territoriale: a Crema si discute la proposta di un palazzetto dello sport con annesso outlet. Per molti l’outlet potrebbe fungere da volano per il commercio locale attirando possibili acquirenti, per altri rischia di uccidere le ultime botteghe del centro. Cosa ne pensa?
“Penso che non sia questo il sentiero da percorrere. L’attrattività di un territorio, passa da operazioni di marketing territoriale, che sappiano mettere in luce e promuovere le potenzialità del territorio stesso. Vanno valorizzate la nostra agricoltura di qualità, i distretti culturali e le nostre tradizioni la specificità delle aziende territoriali. Per esempio, i poli attrattivi sono sicuramente qualcosa su cui puntare: il Polo della Cosmesi, il Polo della Meccanica. Come amministrazione provinciale stiamo visitando vari paesi, varie cittadine della nostra provincia. Ogni volta scopriamo dei piccoli poli di eccellenza che mi lasciano meravigliato: aziende di packaging, ad esempio, che producono boccette del profumo per Calvin Klein, aziende agricole o agroalimentari all’avanguardia. Ecco, su queste eccellenze dobbiamo puntare.”
Quali strategie mettere in campo quindi?
“In questi giorni stiamo ridefinendo l’approccio su Reindustria. L'amministrazione provinciale ha avviato due strumenti di sviluppo territoriale: il Laboratorio Strategico e la Consulta economica. Reindustria avrà un ruolo operativo per realizzare alcune delle indicazioni maturate in questi ambiti e rispondere alle esigenze del territorio. Poi bisogna insistere su progetti come il Polo della meccanica. Un progetto sostenuto dalla Provincia di Cremona con 90mila euro, che vede coinvolte venti imprese con 250 addetti. Sono imprese che in tempo di crisi hanno unito le proprie forze per fare sistema a beneficio di tutta la filiera e di conseguenza del territorio.”

mercoledì 9 febbraio 2011

Comunicato Stampa - “SOCCINI (Lega Nord): Bandi 2011 della Fondazione Cariplo, un’occasione per tutto il cremasco”.

CREMA, 9 febbraio 2011 – Nel pomeriggio di ieri il consigliere comunale della Lega Nord Matteo Soccini ha presenziato, anche nella sua veste di assessore provinciale, alla presentazione svoltasi presso la Camera di Commercio di Cremona dei Bandi 2011 della Fondazione Cariplo. 

“Con molto piacere e interesse ho partecipato ieri pomeriggio ad uno dei tre focus di presentazione dei bandi della Fondazione Cariplo, sia nella mia veste di assessore provinciale che in quella di consigliere comunale – afferma Matteo Soccini che prosegue – In particolare ho presenziato a quello dedicato all’ambiente (gli altri erano a “arte e cultura” e “servizi alla persona”). Un momento di conoscenza e approfondimento su di una tematica di particolare importanza per creare progettualità in grado di portare finanziamenti che il difficile periodo che vive la finanza pubblica non rende possibile ai bilanci degli enti locali.” 

Conclude il consigliere leghista: “Nel corso di un mio intervento in consiglio comunale avevo ricordato l’importanza di riuscire ad intercettare queste ulteriori fonti di finanziamento. Da una prima lettura dei bandi previsti posso già affermare come ve ne siano alcuni che il nostro territorio, e non solo la città di Crema, possono sfruttare per mettere in campo quella progettualità troppo spesso frustrata dalle ristrettezze economiche”.

domenica 6 febbraio 2011

LA PROPOSTA (5 febbraio). Un asse Reindustria-Crema Ricerche

di seguito riporto una lettera pubblicata su "La Provincia" di sabato 5 febbraio 2011.
 
Caro direttore,
da alcuni giorni, per iniziativa dell’amministrazione provinciale e segnatamente dell’assessore cremasco Matteo Soccini, si torna a parlare di una possibile fusione fra due soggetti che, in definitiva, hanno finalità pressoché uguali e comunque facilmente integrabili, ma della cui operatività ben poco si è riversato sul territorio.
Si tratta di Reindustria (che ha valenza e competenza di dimensione provinciale) e del Consorzio Crema Ricerche, nato sull’onda delle esigenze accentuate nel momento successivo all’insediamento dell’Università a Crema. Per una strana (ma felice) combinazione i due soggetti sono presieduti dai presidenti delle due associazioni degli Artigiani (la Libera e l’Autonoma), rispettivamente Giuseppe Cappellini e Pier Paolo Soffientini, giacché destinatarie dei servizi previsti nei rispettivi statuti sono le piccole imprese artigiane.

Se mutate situazioni di mercato o modificate esigenze o addirittura calo di attenzione non hanno consentito fino ad oggi di produrre quanto era legittimo aspettarsi, in particolare da Crema ricerche, tanto vale procedere ad una integrazione fra i due soggetti, così che unendo strutture e risorse umane si possa giungere a risultati significativi, primo fra tutti favorire la nascita e lo sviluppo di imprese innovative (Crema ricerche) che in Reindustria potrebbero trovare lo strumento per la valorizzazione e la promozione. Penso, dunque, sia ottima cosa procedere alla fusione delle due società, ad onta di qualche resistenza magari di carattere corporativo o, peggio ancora, politico, avendo come metodo di lavoro, successivamente, quello di uno stretto rapporto da una parte con il polo universitario e, dall’altra, con le realtà comunali. Due strategie che forse sono venute meno anche per effetto della stagnazione economica che non consentiva nè l’introduzione di nuove tecnologie né l’insediamento di nuove unità produttive.
Sergio Lini(Crema)

l'idea cui fa riferimento il sig. Lini è una delle ipotesi sul tavolo,
nelle prossime settimane inizierà il confronto con gli altri soci.

mercoledì 19 gennaio 2011

RELAZIONE sulle ATTIVITA’ dell’ASSESSORATO allo SVILUPPO ECONOMICO

a cure del Dott. Matteo Soccini 
Assessore allo Sviluppo Economico
Provincia di Cremona


INTRODUZIONE

Il primo anno e mezzo di mandato amministrativo è passato, un periodo molto intenso che si è caratterizzato soprattutto per fattori esterni alla normale vita di una amministrazione provinciale.
Il più significativo dei quali è stato sicuramente la forte crisi economico finanziaria che ha investito anche il nostro territorio generando situazioni di difficoltà alle imprese e criticità sotto il profilo occupazionale; a tal proposito il primo ricordo che affiora è quello della crisi “SA.CO.” di Castelleone che per fortuna, e grazie all’impegno di molti soggetti, ha trovato una soluzione positiva.
Se questo è stato un punto di partenza che ha affrontato il problema della salvaguardia dell’occupazione, fa piacere oggi ricordare come in quei giorni ebbi modo di lanciare comunque un segnale di attenzione anche al futuro e allo sviluppo del sistema manifatturiero locale. Un segnale raccolto degnamente dal progetto del polo della meccanica di Castelleone che sul finire del 2009 ha avuto il suo start-up. Altri interventi portati avanti dall’assessorato li trovate in questa relazione, ma ho voluto citare l’esempio di Castelleone in quanto è una prova valida e concreta di come ritengo si debbano affrontare le questioni che riguardano lo “Sviluppo Economico” del nostro territorio.
Concretezza, Condivisione, Partecipazione.


L’AQST

L’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST) è uno strumento di programmazione negoziata previsto dalla legge regionale n. 2 del 14 marzo 2003 – [Regolamento attuativo della stessa legge: n. 18 del 12 agosto 2003].
La programmazione negoziata è la modalità con cui la Regione si rapporta con i soggetti locali per la condivisione e l’attuazione delle politiche regionali sul territorio.
L’accordo quadro si qualifica come strumento prioritario per la programmazione, il finanziamento e l’attuazione degli interventi che contiene, per i quali possono essere previste forme di agevolazioni nell’accesso ai finanziamenti regionali.
L’AQST per la provincia di Cremona ha preso avvio con delibera di promozione dell’accordo da parte della Giunta Regionale n. 8/1639 del 29 dicembre 2005.
L’Assessorato è stato attivo nella fase di monitoraggio delle azioni inserite dai vari settori dell’amministrazione provinciale, nonché per il presidio al tavolo di coordinamento composto da:
  • Regione Lombardia
  • Provincia
  • Comuni di Cremona, Crema, Casalmaggiore
  • Camera di Commercio


IL COMMERCIO
BANDI REGIONALI DEI “DISTRETTI DEL COMMERCIO”

Nella Provincia di Cremona il settore del Commercio, Turismo e Servizi assorbe il 41% di tutte le aziende operanti.
La crisi che stiamo attraversando ci pone davanti una realtà complessa, con elementi purtroppo più negativi di quanto sarebbe logico tollerare; a maggior ragione dobbiamo avere la forza di presentare le nostre proposte in modo corretto, coeso e coerente, ma anche fortemente convinti della necessità di dare forte impulso al settore del commercio in tutti i suoi aspetti.
Una efficace politica per il commercio deve ripartire dalla creazione di una più leale concorrenzialità tra la grande e la piccola distribuzione, facendo in modo che i centri commerciali non vadano a creare una situazione di svantaggio nei confronti dei negozi di vicinato, il cui valore economico e sociale deve essere tutelato.
Troppo spesso si dimentica il valore sociale legato alla rete della piccola distribuzione e ciò vale sia per i livelli occupazionali, che per il loro valore aggiunto di socializzazione, soprattutto nelle nostre piccole comunità locali. A tal proposito in collaborazione con la Regione Lombardia è continuata l’attività di tutela e promozione dei negozi storici presenti nei Comuni del nostro territorio, nonché promossa quella politica di aiuti che ha trovato un grande successo con i “Distretti del Commercio”, i cui diversi bandi emessi hanno visto comuni, associazioni e singoli commercianti adoperarsi proficuamente per la presentazione di progetti credibili e sostenibili. La circostanza che i finanziamenti siano pervenuti è indice dell’elevata capacità del nostro sistema produttivo. Una corretta pianificazione e programmazione degli insediamenti commerciali relativi alle medie e grandi superfici di vendita dovrà maggiormente tenere conto di tutto questo. Occorre fare in modo che i commercianti abbiano a sentirsi parte più attiva, sia per quanto concerne le conferenze dei servizi che toccano i loro interessi, sia per il loro rapporto che avranno con la Provincia e gli Enti locali.

Centinaia di migliaia di euro per il commercio.
E’ stato un anno di contrasto alla crisi e di rilancio del territorio quello affrontato dall’assessorato allo Sviluppo economico della Provincia. Dodici mesi caratterizzati da interventi concreti: dalla partecipazione ai Bandi dei Distretti diffusi del commercio (insieme all’Ascom e ai Comuni) al sostegno del credito per le piccole aziende. Grazie alla prima azione i commercianti hanno ottenuto più fondi in un anno che nei quindici precedenti. Sei i distretti diffusi finanziati dalla Regione Lombardia, che fanno capo ai Comuni delle zone di Pizzighettone (308mila euro di cofinanziamento regionale ottenuto), Soresina (488mila euro), Casalbuttano (438mila), Pandino (321mila), Sospiro (133mila) e Casalmaggiore (470mila).
Scopo degli interventi: eventi, ristrutturazioni di strade, aree urbane e negozi in una logica di collaborazione pubblico- privato.
In sinergia con la Regione Lombardia verrà continuata l’attività di tutela e promozione dei negozi storici presenti nei Comuni del nostro territorio. E’ stata incentivata la politica di aiuti che ha trovato un grande successo con i Distretti del Commercio, i cui diversi bandi emessi hanno visto comuni, associazioni e singoli commercianti adoperarsi con profitto per la presentazione di progetti veri.
Una corretta pianificazione e programmazione degli insediamenti commerciali relativi alle medie e grandi superfici di vendita ha tenuto conto di tutto questo in misura maggiore rispetto al passato.
I “Distretti del Commercio” sono definiti dalla Regione come gli ambiti di livello infracomunale, comunale o sovracomunale nei quale i cittadini, le imprese e le formazioni sociali liberamente aggregati sono in grado di fare del commercio il fattore d’integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui il territorio dispone, per accrescerne l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la competitività delle sue polarità commerciali.
I Distretti del Commercio si distinguono tra:
  • Distretti urbani del commercio (DUC): costituiti sul territorio di un unico Comune;
  • Distretti diffusi di rilevanza intercomunale (DiD): costituiti sul territorio di più Comuni.
L’obiettivo è la promozione di progetti capaci di incidere strutturalmente e in modo duraturo sulle caratteristiche competitive dell’offerta commerciale locale, nel contesto di una più ampia riqualificazione urbana, con il coinvolgimento degli operatori commerciali, delle loro associazioni, degli Enti Locali, delle Camere di Commercio e degli altri attori del territorio, in una visione comune di un unico progetto di sviluppo Tale obiettivo è ben presente negli atti di programmazione regionale.
La Regione Lombardia promuove i Distretti del Commercio con l’intento di valorizzare in modo particolare i luoghi tradizionali e antichi del commercio, con particolare attenzione agli spazi pubblici delle cittadine storiche della Provincia.
Nel corso del 2008 e del 2009 sono state approvate le delibere regionali che introducono il concetto di Distretto del Commercio.
Per la provincia di Cremona sono stati approvati e finanziati due Distretti Urbani del Commercio (Cremona e Crema) e sei Distretti Diffusi (di cui i Comuni capofila sono: Pizzighettone, Soresina, Casalbuttano, Casalmaggiore, Pandino e Sospiro).
La Provincia di Cremona ha aderito a tutti i programmi d’intervento dei Distretti.
Nel 2010, anche grazie alla collaborazione con le Sedi Territoriali di Regione Lombardia, si è studiato e monitorato l’andamento delle attività previste, al fine di realizzare un concreto coordinamento tra le stesse e la programmazione provinciale.


FONDO A SOSTEGNO DEGLI ORGANISMI DI GARANZIA FIDI

L’accesso al credito è sicuramente una delle questioni principali per tutte le aziende ma, in modo particolare, per le piccole e piccolissime aziende che caratterizzano il nostro territorio.
Il sostegno al credito è quindi un ambito d’intervento che la Provincia considera con particolare attenzione.
Un esempio di azione per dare fiato al tessuto economico locale (che per il 41% è fatto di commercio, turismo e servizi) è il sostegno agli organi di garanzia fidi (Confidi), per i quali la Provincia ha stanziato 100mila euro. Una somma capace di generare un flusso di credito di circa 2 milioni di euro. Nonostante la sfavorevole situazione economica, nella quale l’amministrazione si trova ad operare, questo intervento è stato fortemente voluto. Con questo provvedimento l’assessorato ha mantenuto la promessa di facilitazione del credito contenuta nel programma.
Con il bando a sostegno del sistema dei Confidi l’amministrazione provinciale vuole dare un sostegno concreto al mondo delle piccole imprese commerciali, artigiane e non solo, operanti nel nostro territorio sul versante dell’accesso al credito.
Si tratta di un intervento atteso e particolarmente importante soprattutto in un periodo nel quale le difficoltà di accedere a finanziamenti da parte delle banche risultano troppo spesso difficoltosi.
La somma stanziata di 100.000 euro, destinata ai Confidi operanti in provincia, sarà in grado di generare un flusso di credito stimato in circa 2.000.000 di euro, dovuto all’effetto moltiplicatore stimato dagli operatori nel valore di 20 (1 euro si moltiplica per 20).
Nonostante la sfavorevole situazione economica, nella quale l’amministrazione si trova ad operare, questo intervento è stato fortemente voluto e siamo certi che sarà accolto con favore dagli operatori economici.
Inoltre con questo provvedimento l’assessorato allo Sviluppo Economico mantiene un impegno che si era prefisso in sede di presentazione del programma 2010 a sostegno del credito.


REINDUSTRIA

Si tratta di una società consortile a responsabilità limitata, a maggioranza pubblica, per il 55% del capitale. Il restante 45% del capitale è suddiviso tra numerosi privati: associazioni di categorie, organizzazioni sindacali e banche.
La Provincia di Cremona è socia per l’11% del capitale della società.
Reindustria è nata nel 1994 per gestire i contributi statali e regionali ottenuti in conseguenza della crisi “Olivetti”.
Oggi il suo funzionamento è sostenuto dai fondi che i soci trasferiscono annualmente sulla base di un programma triennale approvato dall’Assemblea dei soci e sulla base di stralci annuali di programma.
E’ poi previsto che i soci possano finanziare solo i progetti che ritengano di loro interesse, e, inoltre, affidare a Reindustria la realizzazione di un progetto di proprio esclusivo interesse del quale sosterrebbero la relativa spesa.
I risultati conseguiti nel cremasco hanno spinto Reindustria a interessarsi dello sviluppo economico dell’intera provincia di Cremona, attraverso la valorizzazione, il consolidamento, il potenziamento e lo sviluppo delle risorse del territorio, con i mezzi propri del marketing e dell’economia territoriale.

Reindustria cambia volto.
L’assessorato è stato impegnato affinché il mandato della società a capitale pubblico/privato (55% Provincia e Comuni) sia sempre più ancorato alle esigenze delle imprese del territorio. Obiettivo: i costi della struttura dovranno essere pagati dai progetti.
Un nuovo Consiglio di amministrazione alla guida di Reindustria. Con un mandato ben preciso: partorire idee vincenti per aiutare le aziende del territorio.
E fare in modo che Reindustria cammini con le proprie gambe. In questa nuova fase saranno i progetti a sostenere i costi del funzionamento della struttura. E non, come è stato finora, i contributi dei soci pubblici e privati. L'Amministrazione provinciale ha avviato due strumenti di sviluppo territoriale: il Laboratorio Strategico e la Consulta economica. Reindustria avrà un ruolo operativo per realizzare alcune delle indicazioni maturate in questi ambiti.
Reindustria è una società con il 55% in mano pubblica, mentre il resto è detenuto da privati come associazioni di categoria, sindacati, banche. Il nuovo corso di Reindustria prevede iniziative di marketing territoriale e soprattutto progetti in vista di Expo 2015. Reindustria ha tenuto a battesimo il Polo della Cosmesi, lo studio socio-economico sul cremasco e sul casalasco, l’assistenza ai Comuni per lo sviluppo di aree produttive, l’assistenza alle imprese sul Bando Innovazione e Aree Tematiche Prioritarie (ATP), l’internazionalizzazione delle imprese, il progetto MEC di aggregazione sulla filiera della Meccanica. Nel Cda rinnovato a maggio 2010 sono entrati Matteo Moretti, Giuseppe Capellini (eletto presidente nel corso del primo Cda), Roberto Nolli, Claudio Silla, Luca Ferla, Giulio Baroni, Giuseppe Zucchetti, Daniele Tarenzi, Berlino Tazza, Giuseppe Demaria.
Nella seconda metà dell’anno il cda è stato impegnato nella redazione del piano operativo triennale nel quale inserire tutti gli interventi che la società intende mettere in campo in futuro.
In quest’ottica, dopo la segnalazione del consigliere provinciale Francesco Chioda, è stato inserito nel piano il progetto denominato “Concorso Intraprendere” proposto dal dott. Andrea Bergami.


CREMA RICERCHE

Il Consorzio Crema Ricerche è stato costituito nel 1999 da Provincia di Cremona, Camera di Commercio di Cremona, Comune di Crema, Associazione Cremasca Studi Universitari e dall'Agenzia d'Area Reindustria S. cons.r.l., quali soci fondatori.
Esso ha sede nell'area “ex Olivetti” – oggi recuperata - e svolge la propria attività senza fini di lucro, ponendosi l'obiettivo di favorire la nascita e lo sviluppo delle imprese innovative, nonché il trasferimento tecnologico.
Si tratta di una realtà consortile che ha sviluppato molteplici attività a favore del sistema locale, a partire dal comprensorio cremasco, ma aprendosi ad un territorio più vasto e andando a promuovere iniziative a favore anche dei territori delle province di Bergamo e di Brescia.
In particolare, il Consorzio si propone l'obiettivo di prestare servizi reali soprattutto nei confronti delle piccole e medie imprese, nell'intento di promuovere la diffusione delle innovazioni e il trasferimento tecnologico.
Attualmente il Consorzio Crema Ricerche è composto da n. 61 soci, fra enti ed imprese interessati allo sviluppo delle problematiche legate all'innovazione e al trasferimento tecnologico.
Il Consorzio è dotato di un Consiglio di Amministrazione, di un Collegio dei revisori e di un Comitato Tecnico Scientifico.
Nel corso del 2010 l’assessorato ha valutato l’operato del consorzio anche in considerazione dell’evoluzione della propria modalità di partecipazione allo stesso, operando nell’ottica della piena e completa integrazione con Reindustria.


UN POLO PER LA MECCANICA: IL POL.ME.C

Un consorzio di imprese specializzate che uniscono le forze, presentano un progetto concreto e si pongono come interlocutori degli enti locali. E’ il Polo della meccanica castelleonese. Un progetto sostenuto dalla Provincia di Cremona con 90mila euro, iniziativa dal basso capace di fare breccia in tempi di crisi. Venti imprese con 250 addetti che, condividendo clienti e fornitori, hanno chiesto aiuto alla politica.
In particolare alla Provincia che, a partire dal presidente Salini e dall’assessore Soccini, hanno risposto prontamente, completando il percorso iniziato con gli interventi a favore dei lavoratori delle imprese in difficoltà nell’area castelleonese.
In data 13 febbraio 2010 l’amministrazione provinciale e il Polo della Meccanica del Castelleonese hanno sottoscritto un protocollo d’intesa nel quale si sanciscono la collaborazione e il sostegno della Provincia di Cremona a questo importante progetto di aggregazione industriale operante in un settore cardine dell’economia provinciale.
Il protocollo prevede l’impegno da parte di Pol.Me.C. ha presentare, con cadenza trimestrale, una relazione illustrativa delle attività svolte e un dettagliato rendiconto delle spese sostenute in considerazione del contributo versato dall’amministrazione per sostenere le spese di start-up.
Nel 2010 si è effettuato un costante monitoraggio per verificare l’effetto sull’economia locale e creare un database di professionalità ed esperienza che possa costituire un esempio per possibili progetti similari che emergeranno nel resto del territorio provinciale nei vari comparti di cui è composta l’economia del nostro territorio.


CONSULTA ECONOMICA PROVINCIALE
CONFRONTO CON LE CATEGORIE DEL TERRITORIO PER DECISIONI CONDIVISE

La Consulta Economica Provinciale è ora un organismo pensato come strumento di raccordo permanente fra le istituzioni e le associazioni rappresentative d’interessi, legati allo sviluppo socio-economico ed è prevista dallo Statuto dell’Ente (art. 24).
L’Amministrazione Provinciale attribuisce un preciso assetto alla Consulta Economica, organismo già attivo in passato, attribuendole funzioni maggiormente definite, grazie al percorso di approvazione al quale è stato sottoposto il regolamento di funzionamento della stessa: approvato dalla Giunta Provinciale in data 30 giugno 2010 (DGP n. 307), è passata all’esame del Consiglio Provinciale del 20 luglio 2010 (DCP n. 88).

Torna la Consulta economica provinciale. 
Un luogo di confronto reale con gli attori del territorio, punto di sintesi per esprimere pareri e valutazioni sull’attività della Provincia. In questa ottica è stata ripensata la Consulta, riunita per la prima volta venerdì 7 maggio.
Si tratta di un momento di lavoro e collaborazione tra l’Amministrazione provinciale, la Camera di commercio, le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria e, in generale, il territorio.
Nell’incontro di maggio si è scelto un ordine del giorno particolarmente qualificante, legato ai principali investimenti autostradali sul territorio.
Ma non solo. Sul tavolo anche le questioni calde del sistema societario locale e dello sviluppo dei servizi Cremona-Tencara. Senza tralasciare il piano degli investimenti dell’Ato, sistema idrico e ricadute sul territorio. Al tavolo dei relatori, oltre al presidente Salini e all’assessore Soccini, il presidente della Camera di Commercio Giandomenico Auricchio, e il Rappresentante della Provincia nelle società Centropadane e Brebemi Alberto Sciumé. 
E’ stata un’occasione di vera compartecipazione alle scelte legate agli investimenti. Gli amministratori pubblici possono svolgere in modo pieno il proprio mandato solo se si pongono come terminale di enti locali, imprese e lavoratori.
Numerosi gli interventi dei rappresentanti delle categorie economiche, che hanno alimentato un ampio dibattito sulle soluzioni migliori ai diversi problemi al centro della Consulta. E’ questo il luogo in cui discutere i temi proposti da Provincia e mondo economico-sociale. Definite le strategie da intraprendere, si tratta di valutare idee, mezzi e modalità per la loro realizzazione. Verso la fine dell’anno è stato costituito il Comitato Direttivo della consulta per adempiere a quanto previsto nel regolamento della Consulta stessa.


CONSULTA INTERPROVINCIALE DELL’AREA VIADANESE - CASALASCA.

Si tratta di un’associazione senza scopi di lucro, che promuove lo sviluppo economico, sociale e la valorizzazione dell'area tramite il coordinamento delle attività tra soggetti pubblici e privati, sia sul versante della programmazione socio-economica che su quello della pianificazione territoriale. Promuove inoltre attività formative e progetti di sviluppo economico.
Con delibera del Consiglio Provinciale n. 115 del 25 novembre 1997, la Provincia di Cremona approva lo Statuto e aderisce alla “Consulta Interprovinciale dell’area Viadanese – Casalasca”, conferendo una quota costitutiva di capitale, con l’impegno di corrispondere una quota associativa annuale.
Come per altre realtà similari l’Amministrazione ha partecipato attivamente, tramite il proprio rappresentante, all’attività della Consulta onde analizzarne le risultanze e trasferirle in progettualità effettive.


L’INNOVAZIONE PRODUTTIVA, ORGANIZZATIVA E COMMERCIALE DELLE AZIENDE E SOSTEGNO ALL’ATTIVITÀ DI RICERCA

Si tratta di ambiti d’intervento presenti anche negli scorsi anni e che trovano una ragion d’essere ancora maggiore nell’attuale periodo di ciclo negativo.
L’innovazione e la ricerca sono, infatti, obiettivi strategici riconosciuti tali da tutte le analisi disponibili.
Dalla loro nascita, nel 2006, i “Bandi Innovazione” in provincia di Cremona sono stati sostenuti - a livello locale - dalla Camera di Commercio e dalla Provincia, con un impegno finanziario di uguale importo, a cui la Regione Lombardia aggiungeva la sua quota, pari a quanto messo a disposizione localmente. 

Per il bando 2008/2009 – orientato sulle tematiche dell’ambiente, dell’energia e della sicurezza nei luoghi di lavoro - Provincia e Camera hanno messo a disposizione complessivamente Euro 150.000,00.= (Euro 75.000,00.= a testa) e la Regione altrettanti per un totale complessivo pari a Euro 300.000,00.=.
Le domande pervenute sul bando 2008/2009 e ritenute valide dalla apposita Commissione costituita presso Unioncamere a Milano, richiedevano Euro 672.000,00.= (come da graduatorie del 4 agosto 2009); pertanto sarebbero stati necessari ulteriori Euro 372.000,00.= per poter accogliere tutte le richieste ritenute ammissibili. 
Di questi Euro 372.000,00.= mancanti, la Regione Lombardia si è resa disponibile a finanziare ulteriori Euro 252.000,00.=,oltre agli Euro 150.000,00.= già resi disponibili.
I restanti Euro 120.000,00.= dovevano essere recuperati a livello locale: Euro 60.000,00.= dalla Camera ed Euro 60.000,00.= dalla Provincia.
Si è pertanto stabilita la seguente ripartizione finale: Regione Lombardia Euro 402.000,00.=, Camera di Commercio Euro 135.000,00.= e Provincia Euro 135.000,00.=. 
La Provincia ha impegnato e liquidato a favore della Camera di Commercio i primi 75.000,00.= euro dei 135.000,00.= attualmente necessari.
I mancanti euro 60.000,00 sono stati individuati presso la Camera di Commercio, quali residui di precedenti attività congiunte, svolte sempre nell’ambito dello sviluppo delle imprese cremonesi
Si è deciso aderire, nei modi summenzionati, alla proposta avanzata dall’ente camerale di integrazione, paritaria, dello stanziamento iniziale del bando innovazione 2008/2009.
Le comunicazioni alle aziende destinatarie del contributo sono state tutte firmate congiuntamente e pariteticamente, sia dalla Provincia che dalla Camera di Commercio.


IL FONDO DI SOLIDARIETÀ 
Aiuti economici ai lavoratori colpiti dalla crisi. Stimolo alle imprese affinché facciano occupazione. Sostegno alle cooperative sociali per salvaguardare i dipendenti disabili. Sono le azioni concrete previste dal Fondo di solidarietà creato da Provincia di Cremona, Camera di Commercio, Cgil, Cisl e Uil e incrementato grazie alle iniziative della Giunta Salini.
Per definire le modalità pratiche di due dei tre interventi a favore delle fasce più deboli della società, lunedì 8 marzo è stato organizzato in Provincia un affollato incontro con i rappresentanti delle categorie economiche e del credito, che hanno firmato l’Accordo generale sul Fondo e i protocolli per le singole azioni e l’anticipo della Cassa integrazione. Insomma: un intervento che corona gli sforzi avviati nel luglio 2009, quando la mobilitazione di Provincia, Regione Lombardia, sindacati e categorie fece ottenere la cassa integrazione ai lavoratori della Saco, aprendo un percorso di sostegno al comparto della meccanica culminato nella nascita del Polo del Castelleonese e in ripetuti interventi a favore di lavoratori e imprese.

Ora il Fondo di solidarietà guarda alle esigenze reali del tessuto socio-economico locale segnato dalla crisi e la sua efficacia è stata aumentata dal cofinanziamento di Fondazione Cariplo ottenuto dalla Provincia. D’intesa con Camera di commercio e sindacati, la Provincia ha partecipato col progetto “Solidali attraverso il lavoro” al bando delle Emblematiche minori 2009 di Fondazione comunitaria, ottenendo da quest’ultima 200mila euro, a fronte di altrettanti già stanziati. Grazie a questo intervento il Fondo è salito a 600mila euro Così si risponde alle vere istanze del territorio, non solo a esigenze congiunturali. E’ la cifra di un approccio che mette il lavoro al centro, di una politica garante del benessere del territorio amministrato.


TAVOLO CRISI TAMOIL

In seguito alla decisione dell’azienda Tamoil di riconvertire la raffineria di Cremona, il cui impatto occupazionale diretto ed indiretto (indotto) si stima possa arrivare a toccare il migliaio di lavoratori, l’assessorato è impegnato come parte attiva del tavolo di crisi prontamente messo in campo dall’amministrazione provinciale che ne cura il coordinamento ed al quale prendono parte Provincia, Regione, Comune, Sindacati, Associazione Industriali, Camera di Commercio, Parlamentari e altri soggetti di volta in volta interessati.
L’ultima riunione si è svolta il 28 dicembre scorso per fare il punto sulla evoluzione della vicenda legata al futuro della raffineria cremonese e individuare un approccio comune in vista dell’incontro già fissato a Roma il prossimo 17 gennaio presso il Ministero dello Sviluppo economico.


VISITE AI COMUNI DELLA PROVINCIA

Nell’estate 2010 l’amministrazione ha iniziato un programma di visite nei 115 comuni che formano la Provincia di Cremona al fine di confrontarsi con le amministrazioni locali sulle esigenze e le problematiche del territorio nonché conoscere in particolare le realtà economico/produttive con visite dirette nelle aziende.
Nel 2010 i comuni visitati sono stati:
  • Casalmorano (no)
  • Gussola (no)
  • Castelverde
  • Piadena
  • Spino d’Adda
  • Rivarolo del Re
  • Vailate
  • Pizzighettone
  • Castel Gabbiano
  • Castelleone
  • Drizzona (no)
  • Soresina
  • Malagnino (no)
  • Cella Dati
Quelli con il “no” tra parentesi sono le visite cui non ho partecipato per altri impegni in agenda.


INCONTRI CON LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA

La particolarità storica della conformazione territoriale della provincia che risulta formata da entità con peculiarità differenti come il cremasco ed il cremonese si ripercuote anche, e non solo, nel campo dell’associazionismo economico.
Alla tradizionale presenza di diverse associazioni nella medesima categoria (commercio, agricoltura, ecc) che rispecchiano il quadro nazionale si aggiungono nel nostro caso un fattore “territoriale” di particolare rilevanza che richiede uno sforzo maggiore sotto il punto di vista delle relazioni tra l’assessorato ed il mondo associativo.
Difatti una particolare attenzione è stata prestata all’incontro/ascolto/confronto con tutte le associazioni operanti attraversi confronti bilaterali, partecipazione a tavole rotonde e convegni, nonché in incontri informali con i vari presidenti delle associazioni.


COORDINAMENTO CON ALTRI ASSESSORATI

La missione e gli obiettivi dell’assessorato rendono necessario, se non obbligatorio, un serrato confronto con altri assessorati per la redazione e promozione di iniziative per loro natura “interdisciplinari”.
Verso la fine del 2010 sono stati aperti due tavoli di confronto con gli assessori:
  • Leoni (governo del territorio e opere pubbliche) e Pinotti (agricoltura e ambiente) per progettazione su aree tencara e porto di Cremona.
  • Schiavi (politiche sociali e associative) e Orini (istruzione, formazione e lavoro) per dgr 9/381 su conciliazione famiglia/lavoro.

ASSOCIAZIONE CREMASCA STUDI UNIVERSITARI

L’associazione ha lo scopo di promuovere e sostenere le attività didattiche e la gestione operativa del polo universitario di Crema.
Ne fanno parte, oltre all’amministrazione provinciale, il comune di Crema, la Camera di Commercio, l’Università Statale di Milano, e diverse associazioni di categoria.
Quale rappresentante della Provincia in seno all’associazione l’attività si è suddivisa in due parti:
  • Monitoraggio e controllo della corretta gestione delle risorse finanziarie messe a disposizione dai vari soci (il contributo provinciale ammonta a oltre 50.000 euro).
  • Partecipazione a tutti i tavoli riguardanti la formulazione di progettualità sulla didattica e l’offerta formativa del polo universitario, con particolare attenzione ai risvolti connessi al rapporto tra il mondo della formazione universitaria e il mondo economico.