«Cremona non balla da sola»
All'Expo 2015 insieme con le province del Sistema Turistico "Po di Lombardia".
di Alessandro Rossi - pubblicata su Mondo Padano del 14/02/2014.
Agroalimentare e liuteria, dove Cremona presenta delle eccellenze
uniche in Italia, sono - secondo Matteo Soccini, assessore provinciale allo sviluppo
economico, turismo, innovazione ed Expo, gli assi nella manica su cui puntare, sia
alla Bit che si è aperta ieri a Milano, sia all'Esposizione universale. Un appuntamento, questo, troppo grande e troppo importante perché Cremona possa
fare tutto da sola. Ecco perché il nostro territorio collaborerà di certo con
le province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova, peraltro già alleate nel Sistema
Po di Lombardia.
Assessore, partiamo dalla nostra presenza alla Borsa
Internazionale del Turismo. Cremona ha deciso di esserci da protagonista.
E’ così. Il lavoro che si sta producendo per attrezzare il
territorio in vista dell’Expo non poteva non vedere Cremona con un proprio
stand alla Bit che quest’anno avrà un taglio dedicato soprattutto agli
operatori professionali. E’ a loro che ci dobbiamo rivolgere per fare conoscere
il nostro territorio. Da qui la decisione di esserci con un nostro stand, anche
se parteciperemo anche agli eventi organizzati nello stand di Regione Lombardia.
Dunque, dal turismo avete iniziato a costruire la presenza di
Cremona all’Expo.
La presenza nella nostra città del direttore generale di
Explora,
la settimana scorsa, ne è una chiara testimonianza. E’ da lì
che gli organizzatori di Expo sono partiti, dal coinvolgimento dei tour
operators ai quali bisogna presentare la nostra offerta turistica. Ejarque è
stato chiarissimo quando, rivolgendosi ai nostri operatori, alberghi,
agriturismi, ristoranti, ma anche gestori di musei, ha detto che l’Expo è un
investimento sul futuro, un occasione per ammodernare e migliorare ciò che
abbiamo.
E a questo riguardo la Regione stanzierà diversi milioni di
euro proprio per consentire agli albergatori di attrezzarsi per intercettare i
visitatori, soprattutto gli stranieri. A che punto siamo con questa parte del
lavoro?
Direi a buon punto: la mappatura del territorio e la
trasmissione dei dati ad Explora è in via di completamento. Il passo successivo
sarà posizionarsi.
Cosa intende, esattamente?
Faccio un esempio. Gli albergatori devono capire quale tipo
di cliente possono intercettare. Ed attrezzarsi di conseguenza. Il nostro ruolo
di amministratori non è quello di dirgli che cosa devono fare, ma di
comprendere bene che cosa il territorio può offrire e di trasmetterlo ai tour
operators.
Quante frecce abbiamo al nostro arco?
Più di quante non si pensi. La provincia di Cremona vanta delle specificità uniche: la
liuteria, con le sue 150 botteghe, Stradivari e il Museo del Violino. E
certamente l’agroalimentare, dove abbiamo una fortissima vocazione nel lattiero‐caseario,
ma ad esempio anche nel pomodoro. Sono due capitoli dove non abbiamo rivali,
non solo in Italia, ma anche a livello internazionale.
E sono realtà che dobbiamo far emergere. Poi, certo, come in
moltissimi altri territori abbiamo una qualità diffusa molto elevata nella
gastronomia e delle pregevoli bellezze artistiche ed architettoniche. Ma su
questo fronte è l’Italia intera ad avere uno straordinario patrimonio e quindi
è meno facile differenziarsi e distinguersi dagli altri. Il Museo del Violino è
certamente qualcosa che ci rende unici nel mondo. Dovrà essere per noi uno
straordinario biglietto da visita ed è per questa ragione che anche nel nostro stand
alla Bit il Museo ed i suoi tesori sono ben evidenziati.
Non solo, nella giornata inaugurale della Bit è prevista una
presentazione dei principali prodotti enogastronomici della regione al termine
della quale è stato suonato un Amati prestato proprio dal Museo del Violino.
In queste settimane si è parlato molto di Expo e di quanto stanno
facendo le province limitrofe.
Per Cremona la strada di una corsa in solitaria sembra ormai
esclusa, anche per una questione di risorse esigue.
Io ritengo che con Piacenza e Brescia ci potranno essere dei
punti di contatto. Ma di sicuro posso dire fin d’ora che ci saranno rapporti
con le province alle quali già siamo legati all’interno del sistema Po di
Lombardia, perché è del tutto evidente che quando si parla di pianura e di
fiume Po i confini geografici delle province non hanno alcun senso. Siamo
accomunati dalle medesime caratteristiche e dalle stesse problematiche.
Per questo dico senza esitazioni che, sul fronte turistico, Cremona
cavalcherà l’offerta insieme a questi territori. Il Po è il patrimonio di un
territorio molto più vasto della sola provincia di Cremona. D’altra parte...
Dica, assessore...
Volevo dire che tutte le forme di collaborazione sono
possibili, ma per concretizzare qualcosa bisogna mettersi attorno ad un tavolo.
E poi decidere. Solo per fare un altro esempio, una stretta collaborazione potrebbe
essere sviluppata fra Cremona e il Parco tecnologico di Lodi. I cui
responsabili si sono detti interessati a realtà come il Consorzio Casalasco e
la Latteria Soresinese, assolute realtà d’eccellenza nell’ambito del pomodoro e
del lattiero‐caseario. E’ evidente che quando si parla di questi ambiti
vi debba essere una collaborazione fra territori e che ci debba essere una rete
fra le punte d’eccellenza che ogni territorio può offrire. Questi rapporti
possono e debbono esserci.