#maronipresidente
giovedì 20 dicembre 2012
martedì 11 dicembre 2012
@kremasch | il tweet del 11/12/2012
ascoltare #Mauro (europarlamentare #Pdl) al #GR1 è sempre
interessante per capire come può evolvere la situzione @MaxSalini
lunedì 3 dicembre 2012
venerdì 9 novembre 2012
giovedì 8 novembre 2012
venerdì 26 ottobre 2012
Comunicato Stampa | LEGA NORD: petizione sulla richiesta di apertura di un centro culturale arabo
CREMA, 26 ottobre 2012 - La segreteria cittadina della Lega Nord di Crema, a fronte delle numerose richieste pervenute dalla cittadinanza, ha deciso di mobilitarsi per dare il via ad una petizione popolare, rivolta al Sindaco di Crema Stefania Bonaldi, sul tema della richiesta di apertura di una “centro culturale arabo”.
Nel dispositivo finale della petizione i cittadini cremaschi che la sottoscriveranno chiedono al sindaco ed alla giunta di non adottare atti amministrativi tali da consentire l’insediamento di “Centri Culturali”, “Moschee” ed altri “Luoghi di Culto”, afferenti alla religione musulmana, nonché di valutare concretamente la possibilità di attuare quanto disposto dall’articolo 36 comma “f” dello Statuto Comunale, vale a dire la “realizzazione di ricerche e sondaggi presso i cittadini” sul tema oggetto della petizione.
In un panorama politico cittadino che vede la sinistra di Pd, Sel e Rifondazione schierata a favore della concessione di un’area pubblica per la costruzione del centro (con annesso luogo di culto) ed un Pdl favorevole, salvo la sottoscrizione di patti d’onore privi di un fondamento giuridico all’interno della normativa nazionale in materia, l’unica forza politica chiaramente contraria al proliferare di centri islamici e moschee si dimostra essere ancora una volta la Lega Nord.
I primi appuntamenti nei quali sarà possibile sottoscrivere la petizione saranno i gazebo organizzati questo fine settimana dal Movimento Giovani Padani “Bagai dal Cremasc” nelle giornate di sabato 27 e domenica 28, dalle 15 alle 19, lungo Via XX Settembre.
I cittadini che volessero contribuire alla raccolta firme possono altresì richiederei i moduli scrivendo una mail all’indirizzo leganordcrema@gmail.com
Ai gazebo sarà inoltre possibile sottoscrivere i tre progetti di legge di iniziativa popolare (su IMU, tasse ed Euro) che hanno riscosso un grande successo nello scorso fine settimana.
LEGA NORD | Sezione di Crema
Nel dispositivo finale della petizione i cittadini cremaschi che la sottoscriveranno chiedono al sindaco ed alla giunta di non adottare atti amministrativi tali da consentire l’insediamento di “Centri Culturali”, “Moschee” ed altri “Luoghi di Culto”, afferenti alla religione musulmana, nonché di valutare concretamente la possibilità di attuare quanto disposto dall’articolo 36 comma “f” dello Statuto Comunale, vale a dire la “realizzazione di ricerche e sondaggi presso i cittadini” sul tema oggetto della petizione.
In un panorama politico cittadino che vede la sinistra di Pd, Sel e Rifondazione schierata a favore della concessione di un’area pubblica per la costruzione del centro (con annesso luogo di culto) ed un Pdl favorevole, salvo la sottoscrizione di patti d’onore privi di un fondamento giuridico all’interno della normativa nazionale in materia, l’unica forza politica chiaramente contraria al proliferare di centri islamici e moschee si dimostra essere ancora una volta la Lega Nord.
I primi appuntamenti nei quali sarà possibile sottoscrivere la petizione saranno i gazebo organizzati questo fine settimana dal Movimento Giovani Padani “Bagai dal Cremasc” nelle giornate di sabato 27 e domenica 28, dalle 15 alle 19, lungo Via XX Settembre.
I cittadini che volessero contribuire alla raccolta firme possono altresì richiederei i moduli scrivendo una mail all’indirizzo leganordcrema@gmail.com
Ai gazebo sarà inoltre possibile sottoscrivere i tre progetti di legge di iniziativa popolare (su IMU, tasse ed Euro) che hanno riscosso un grande successo nello scorso fine settimana.
LEGA NORD | Sezione di Crema
giovedì 25 ottobre 2012
Comunicato Stampa | LEGA NORD: lo stop agli Stalloni un atto di trasparenza e responsabilità
CREMA, 25 ottobre 2012 - La segreteria cittadina della Lega Nord di Crema intende puntualizzare la propria posizione in merito allo stop del progetto di riqualificazione dell’area di via Verdi (cd. “Stalloni”), deciso dalla giunta regionale guidata da Roberto Formigoni.
L’ordine del giorno dell’esecutivo di Palazzo Lombardia, convocato questa mattina, prevedeva la discussione di 129 delibere.
Un numero di pratiche esorbitante per una giunta composta in larga parte da tecnici nominati solo pochi giorni fa.
Ritenendo che non fosse prudente ne corretto chiedere ai nuovi assessori di pronunciarsi in merito a pratiche che non avevano avuto modo di approfondire, il vice presidente di Regione Lombardia, Andrea Gibelli (unico rappresentante della Lega in giunta), ha imposto il rinvio di alcune delle pratiche più complesse.
A subire lo stop, 3 variazioni di bilancio e numerosi altri temi, tra i quali, il piano di alienazione di immobili di Regione Lombardia, nella quale rientra anche il progetto inerente l’area di via Verdi.
La decisione si è resa necessaria per permettere agli assessori di approfondire le pratiche con la dovuta precisione.
Appoggiando in pieno la richiesta e l’azione del vice presidente Gibelli, la segreteria della Lega Nord di Crema, rimarca come sia decisamente inadeguata la fretta imposta da Formigoni per l’approvazione di questioni di grande importanza.
Per quanto riguarda il progetto di riqualificazione dell’area degli Stalloni, riteniamo sia doveroso attendere le necessarie verifiche da parte della giunta regionale.
Non dimentichiamo che l’importo del progetto, destinato a cambiare il volto della nostra città, è di quasi 13 milioni di euro e tanti sono gli interessi in campo per una pratica cosi complicata.
Siamo certi che in vista della giunta regionale di domani mattina saranno fugati tutti gli eventuali dubbi sorti in queste ore e che la delibera riceverà il via libera da parte di tutti gli assessori.
La trasparenza e la possibilità di fare una analisi seria e oggettiva di dati e pratiche che avranno un forte impatto cruciale sulla vita dei cittadini sono il filo conduttore della attività amministrativa della Lega Nord.
LEGA NORD | Sezione di Crema
L’ordine del giorno dell’esecutivo di Palazzo Lombardia, convocato questa mattina, prevedeva la discussione di 129 delibere.
Un numero di pratiche esorbitante per una giunta composta in larga parte da tecnici nominati solo pochi giorni fa.
Ritenendo che non fosse prudente ne corretto chiedere ai nuovi assessori di pronunciarsi in merito a pratiche che non avevano avuto modo di approfondire, il vice presidente di Regione Lombardia, Andrea Gibelli (unico rappresentante della Lega in giunta), ha imposto il rinvio di alcune delle pratiche più complesse.
A subire lo stop, 3 variazioni di bilancio e numerosi altri temi, tra i quali, il piano di alienazione di immobili di Regione Lombardia, nella quale rientra anche il progetto inerente l’area di via Verdi.
La decisione si è resa necessaria per permettere agli assessori di approfondire le pratiche con la dovuta precisione.
Appoggiando in pieno la richiesta e l’azione del vice presidente Gibelli, la segreteria della Lega Nord di Crema, rimarca come sia decisamente inadeguata la fretta imposta da Formigoni per l’approvazione di questioni di grande importanza.
Per quanto riguarda il progetto di riqualificazione dell’area degli Stalloni, riteniamo sia doveroso attendere le necessarie verifiche da parte della giunta regionale.
Non dimentichiamo che l’importo del progetto, destinato a cambiare il volto della nostra città, è di quasi 13 milioni di euro e tanti sono gli interessi in campo per una pratica cosi complicata.
Siamo certi che in vista della giunta regionale di domani mattina saranno fugati tutti gli eventuali dubbi sorti in queste ore e che la delibera riceverà il via libera da parte di tutti gli assessori.
La trasparenza e la possibilità di fare una analisi seria e oggettiva di dati e pratiche che avranno un forte impatto cruciale sulla vita dei cittadini sono il filo conduttore della attività amministrativa della Lega Nord.
LEGA NORD | Sezione di Crema
mercoledì 24 ottobre 2012
lunedì 22 ottobre 2012
Comunicato Stampa | LEGA NORD: manifesti INside con affissioni OUT
CREMA, 22 ottobre 2012 – Come molti cremaschi hanno potuto notare, tra sabato e domenica, sono apparsi sui muri della città i manifesti (pagati con fondi pubblici) della campagna sulla cittadinanza facile “INSIDE-OUT”.
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Sulla decisione della giunta Bonaldi di stanziare 3.000 euro per l’iniziativa, nonché sul merito dell’iniziativa, la sezione cittadina della Lega Nord ha da tempo espresso la propria posizione (comunicato stampa del 24/09) ed a partire da mercoledì di questa settimana saranno affissi a tal proposito dei manifesti sul tema.
Come ampiamente risaputo una delle basi della comunicazione attraverso manifesti e cartelloni pubblicitari lungo le strade è di “cogliere” l’attenzione di coloro che le percorrono, senza con questo mettere a rischio la circolazione stessa, evitando il posizionamento degli stessi in tratti che meritano una particolare attenzione da parte dei conducenti.
Ciò premesso abbiamo trovato “curioso” vedere decine di manifesti affissi sulla parete del sottopasso di San Bernardino, come documentato dalla foto allegata, in una posizione tale da non poter non essere notati.
Un sottopasso alquanto tortuoso che è consigliabile percorrere senza distrazioni...
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Sulla decisione della giunta Bonaldi di stanziare 3.000 euro per l’iniziativa, nonché sul merito dell’iniziativa, la sezione cittadina della Lega Nord ha da tempo espresso la propria posizione (comunicato stampa del 24/09) ed a partire da mercoledì di questa settimana saranno affissi a tal proposito dei manifesti sul tema.
Come ampiamente risaputo una delle basi della comunicazione attraverso manifesti e cartelloni pubblicitari lungo le strade è di “cogliere” l’attenzione di coloro che le percorrono, senza con questo mettere a rischio la circolazione stessa, evitando il posizionamento degli stessi in tratti che meritano una particolare attenzione da parte dei conducenti.
Ciò premesso abbiamo trovato “curioso” vedere decine di manifesti affissi sulla parete del sottopasso di San Bernardino, come documentato dalla foto allegata, in una posizione tale da non poter non essere notati.
Un sottopasso alquanto tortuoso che è consigliabile percorrere senza distrazioni...
venerdì 19 ottobre 2012
Comunicato Stampa | LEGA NORD: centro islamico - domande al sindaco
CREMA, 19 ottobre 2012 - Leggiamo le dichiarazioni del Sindaco Stefania Bonaldi, riferite al centro culturale arabo, con interesse e la soddisfazione di coloro che per primi hanno evidenziato la necessità di intraprendere un percorso differente rispetto alla mera discussione in una Commissione Comunale della richiesta di identificazione di un area atta all'insediamento.
Abbiamo inoltre accolto con interesse le proposte e le argomentazioni del consigliere Ancorotti che non potremo valutare in sede istituzionale in assenza di una norma di legge che regolamenti la materia, anche se avremmo maggiormente apprezzato che fosse l'amministrazione comunale, prima di porre l'argomento all'ordine del giorno, a riflettere sulla necessaria tutela delle identità culturali esistenti.
La Lega Nord, rappresentando i cittadini cremaschi, non può accontentarsi di patti d'onore o promesse di moralità, ma ha l'obbligo di muoversi nell'ambito di un chiaro quadro normativo.
Fatte le doverose premesse, sottolineiamo che le dichiarazioni del Sindaco ci pongono alcuni interrogativi che riteniamo doveroso siano oggetto di chiara ed esaustiva risposta che liberi il campo da qualsiasi dubbio sulla condotta dell'amministrazione:
Abbiamo inoltre accolto con interesse le proposte e le argomentazioni del consigliere Ancorotti che non potremo valutare in sede istituzionale in assenza di una norma di legge che regolamenti la materia, anche se avremmo maggiormente apprezzato che fosse l'amministrazione comunale, prima di porre l'argomento all'ordine del giorno, a riflettere sulla necessaria tutela delle identità culturali esistenti.
La Lega Nord, rappresentando i cittadini cremaschi, non può accontentarsi di patti d'onore o promesse di moralità, ma ha l'obbligo di muoversi nell'ambito di un chiaro quadro normativo.
Fatte le doverose premesse, sottolineiamo che le dichiarazioni del Sindaco ci pongono alcuni interrogativi che riteniamo doveroso siano oggetto di chiara ed esaustiva risposta che liberi il campo da qualsiasi dubbio sulla condotta dell'amministrazione:
- La precisazione lessicale, a cui accenna il sindaco, si è resa doverosa a seguito della reazione dei cittadini e dei movimenti politici?
- Quali sono i motivi dello sfratto della comunità islamica dall'appartamento di via Mazzini? Sono morosi? Infastidiscono il vicinato?
- Quali gli impegni per una civile convivenza, per la partecipazione alla vita civica della comunità, per opportuni percorsi di integrazione che si intende richiedere, in quale schema legislativo, si vogliono incardinare?
- In considerazione del fatto che la candidata di religione islamica presente nella lista del PD ci risulta essere la moglie del presidente della comunità islamica, nonché già portavoce della stessa, la tempestività dell'ordine del giorno della Commissione Ambiente e Territorio onora una promessa celata in campagna elettorale?
martedì 16 ottobre 2012
@kremasch | il tweet del 16/10/2012
menù della #sinistra per la #Lombardia: sanità alla pugliese, rifiuti alla campana, clientele all'emiliana NO, GRAZIE! #primalalombardia!
mercoledì 10 ottobre 2012
Comunicato Stampa | LEGA NORD: no all’apertura di un centro islamico.
CREMA, 10 ottobre 2012 – Nella seduta di mercoledì 10 ottobre, in Commissione ambiente e territorio del comune di Crema, sarà posta all’attenzione dei consiglieri la richiesta di insediamento di un “Centro Culturale Arabo”.
La Lega Nord di Crema, che nella passata amministrazione si è fermamente opposta alla discussione di tali richieste, intende ribadire la propria posizione di ferma contrarietà all’insediamento, sul territorio cittadino, di qualsivoglia struttura del genere (moschea o centro islamico), la cui natura e finalità suscitano, per esperienze passate agli onori della cronaca, particolare preoccupazione per fatti violenti e criminosi, quali Milano – viale Jenner e via Quaranta o Cremona – via Massarotti.
La ferma opposizione del movimento all’apertura di tali centri ha diverse motivazioni:
Anche per la Lega Nord, l’integrazione tra culture e la libertà di religione sono uno dei pilastri fondamentali per lo sviluppo di una società moderna e solidale, ma non è sufficiente che ciò non sia “eterolesivo”, come dichiarato dal Sindaco.
Respingiamo decisamente ogni modalità che rappresenti una forzatura all’integrazione e non nasca da una preventiva, chiara e precisa condivisione ed accettazione di regole sociali e civili che mettano al centro della professione di “fede” il rispetto dei valori, delle identità culturali e delle tradizioni del paese ospitante.
LEGA NORD | Sezione di Crema
La Lega Nord di Crema, che nella passata amministrazione si è fermamente opposta alla discussione di tali richieste, intende ribadire la propria posizione di ferma contrarietà all’insediamento, sul territorio cittadino, di qualsivoglia struttura del genere (moschea o centro islamico), la cui natura e finalità suscitano, per esperienze passate agli onori della cronaca, particolare preoccupazione per fatti violenti e criminosi, quali Milano – viale Jenner e via Quaranta o Cremona – via Massarotti.
La ferma opposizione del movimento all’apertura di tali centri ha diverse motivazioni:
- non esistono accordi tra lo Stato Italiano e l’Islam (sunnita o sciita) che ne regolino i rapporti civili e sociali, come avviene per le altre confessioni religiose (portiamo ad esempio i rapporti con la Comunità Ebraica);
- l’assenza di una regolamentazione sui luoghi di culto della religione musulmana è la dimostrazione oggettiva di una difficoltà ad instaurare rapporti corretti dovuti alla assenza di un “interlocutore” certo sul versante della pratica della religione islamica;
- la presenza in diversi territori di luoghi di culto e centri culturali fuori da qualsiasi controllo e verifica.
Anche per la Lega Nord, l’integrazione tra culture e la libertà di religione sono uno dei pilastri fondamentali per lo sviluppo di una società moderna e solidale, ma non è sufficiente che ciò non sia “eterolesivo”, come dichiarato dal Sindaco.
Respingiamo decisamente ogni modalità che rappresenti una forzatura all’integrazione e non nasca da una preventiva, chiara e precisa condivisione ed accettazione di regole sociali e civili che mettano al centro della professione di “fede” il rispetto dei valori, delle identità culturali e delle tradizioni del paese ospitante.
LEGA NORD | Sezione di Crema
domenica 30 settembre 2012
La rivoluzione parte dal Nord
Ecco i 12 progetti, frutto del lavoro dei gruppi tematici degli Stati Generali del Nord, presentati dal Segretario Federale della Lega Nord, Roberto Maroni.
1. L’euroregione Nord: locomotiva per l’Europa delle regioni
Istituire l’Euroregione Nord, costituzionalmente autodeterminata, che definisce le proprie politiche e opera con regole certe per rilanciare efficienza e sviluppo.
2. La ricchezza del Nord deve far crescere il Nord
Trattenere a livello regionale il 75% delle tasse pagate dai cittadini e dalle imprese dell’Euroregione per investire nello sviluppo
3. No all’accanimento terapeutico sulle imprese decotte
Eliminare i sussidi alle imprese senza futuro per incentivare l’innovazione, le esportazioni e la ricerca
4. Imprese più forti nel Nord
Introdurre subito una fiscalità di vantaggio per i territori del Nord, per contrastare la delocalizzazione delle imprese
5. Per il Nord solo banche vere
Commissariare le banche che non sostengono le imprese produttive del Nord nell’accesso al credito
6. Meno stato, meno sprechi, più federalismo
Tagliare un milione di dipendenti pubblici delle regioni non virtuose, in base al rapporto con il Pil regionale e con il numero di abitanti
7. Burocrazia zero
Azzerare la burocrazia significa prima di tutto rispetto rigoroso dei termini di pagamento da parte del pubblico
8. Nuove infrastrutture globali
Realizzare infrastrutture integrate attraverso regole semplici, tempi certi e appalti a KM Zero, assicurando il libero accesso alle reti infrastrutturali a tutti gli operatori: dai treni alla banda larga
9. Più futuro per i giovani
Dare futuro ai giovani: zero IRPEF per l’assunzione di giovani sotto i 35 anni per i primi tre anni di lavoro
10. Lavoro e previdenza: modello Nord
Passare da contratti collettivi nazionali a contratti territoriali e riformare il sistema pensionistico su base regionale
11. Alta velocità dalla scuola al lavoro
Introdurre un nuovo sistema scolastico su base regionale, collegato al mondo delle imprese, che premi economicamente il merito e si basi sulla valutazione degli insegnanti anche da parte dei cittadini
12. Politica a costo zero
Drastico taglio ai costi della politica: dimezzare i parlamentari, ridurre i consiglieri regionali con le macroregioni, realizzare il Senato federale a costo zero, abolire ogni forma di finanziamento pubblico ai partiti.
1. L’euroregione Nord: locomotiva per l’Europa delle regioni
Istituire l’Euroregione Nord, costituzionalmente autodeterminata, che definisce le proprie politiche e opera con regole certe per rilanciare efficienza e sviluppo.
2. La ricchezza del Nord deve far crescere il Nord
Trattenere a livello regionale il 75% delle tasse pagate dai cittadini e dalle imprese dell’Euroregione per investire nello sviluppo
3. No all’accanimento terapeutico sulle imprese decotte
Eliminare i sussidi alle imprese senza futuro per incentivare l’innovazione, le esportazioni e la ricerca
4. Imprese più forti nel Nord
Introdurre subito una fiscalità di vantaggio per i territori del Nord, per contrastare la delocalizzazione delle imprese
5. Per il Nord solo banche vere
Commissariare le banche che non sostengono le imprese produttive del Nord nell’accesso al credito
6. Meno stato, meno sprechi, più federalismo
Tagliare un milione di dipendenti pubblici delle regioni non virtuose, in base al rapporto con il Pil regionale e con il numero di abitanti
7. Burocrazia zero
Azzerare la burocrazia significa prima di tutto rispetto rigoroso dei termini di pagamento da parte del pubblico
8. Nuove infrastrutture globali
Realizzare infrastrutture integrate attraverso regole semplici, tempi certi e appalti a KM Zero, assicurando il libero accesso alle reti infrastrutturali a tutti gli operatori: dai treni alla banda larga
9. Più futuro per i giovani
Dare futuro ai giovani: zero IRPEF per l’assunzione di giovani sotto i 35 anni per i primi tre anni di lavoro
10. Lavoro e previdenza: modello Nord
Passare da contratti collettivi nazionali a contratti territoriali e riformare il sistema pensionistico su base regionale
11. Alta velocità dalla scuola al lavoro
Introdurre un nuovo sistema scolastico su base regionale, collegato al mondo delle imprese, che premi economicamente il merito e si basi sulla valutazione degli insegnanti anche da parte dei cittadini
12. Politica a costo zero
Drastico taglio ai costi della politica: dimezzare i parlamentari, ridurre i consiglieri regionali con le macroregioni, realizzare il Senato federale a costo zero, abolire ogni forma di finanziamento pubblico ai partiti.
sabato 29 settembre 2012
Comunicato Stampa | LEGA NORD: la posizione politica della sezione cittadina in merito al riordino delle province.
CREMA, 29 settembre 2012 – In merito al dibattito sul riordino delle province, scaturito in seguito alle disposizioni normative del governo Monti, il direttivo della sezione cittadina di Crema, nella seduta di giovedì scorso, ha approvato all’unanimità un documento politico nel quale, oltre a ribadire la posizione ufficiale del movimento a livello nazionale, esprime il proprio parere in ordine alla situazione locale.
Quanto al dibattito svoltosi stamane in consiglio comunale, la Lega Nord esprime il proprio compiacimento per ritrovare, in numerosi interventi ed anche nell’ordine del giorno approvato dall’assemblea, diversi temi e problematiche già presenti nel proprio documento di seguito riportato.
RIORDINO DELLE PROVINCE
La posizione politica della Sezione di Crema della Lega Nord.
La Lega Nord si fa interprete delle istanze e dei bisogni dei cittadini del Nord, dando risposte concrete alla questione settentrionale. È da qui che prende corpo la nostra ferma posizione sull’anteporre sempre e comunque il Nord.
Sul tema Province, la questione settentrionale si evidenzia nel dualismo Nord – Sud.
Analizzando i dati socio-economici e demografici, il raffronto tra popolazione e dipendenti pubblici, i servizi resi e il loro costo pro capite, è evidente la sostanziale differenza tra le diverse Province.
Soprattutto, risulta assodato come le Province del Nord siano efficienti, bene organizzate, rendano servizi ai propri cittadini, mentre quelle del Sud spesso utilizzino in modo meno efficiente le risorse pubbliche, producano sprechi ed esercitino minori funzioni.
Le Province devono essere oggetto di riordino considerando la conformazione territoriale delle Regioni del Nord e l’esigenza di svolgere un’azione di coordinamento dei Comuni, soprattutto quelli con pochi abitanti, risulta necessario un ente intermedio di area vasta.
Alle Regioni dovrebbe essere attribuita la competenza sull’ordinamento degli Enti Locali attualmente attribuita allo Stato. Riteniamo che gli organi della Provincia (presidente e consiglio) devono essere eletti a suffragio diretto. Ciò consente ai cittadini di poter scegliere i propri rappresentanti e costituisce un principio fondamentale di democrazia.
Un reale processo di riordino non può prescindere dell’eliminazione di tutti gli enti intermedi come agenzie, consorzi, ATO, comunità montane, ecc., attribuendo le relative funzioni a Comuni, Province e Regioni, in modo da evitare una inutile duplicazione di costi (pagati dai cittadini).
In ordine alle possibili prospettive di riordino della provincia di Cremona, e di quelle con essa confinanti non rispettanti i parametri stabiliti dal governo Monti (Lodi e Mantova), si esprime la preferenza per un’unione dell’attuale territorio provinciale con la vicina Lodi.
Questo per ragioni non solo ascrivibili agli storici rapporti tra i due territori, in particolare il cremasco con il lodigiano, ma anche per le attuali interconnessioni a livello economico e sociale tra le varie realtà interessate, ampiamente e accuratamente descritte nella “relazione sulla proposta di riordino” predisposta dall’amministrazione provinciale di Cremona.
Sull’ipotesi di aggregazione dell’unione Cremona/Lodi con la provincia di Mantova si esprime la preoccupazione per le possibili difficoltà di gestione e conduzione politico/amministrativa di una realtà comprendente territori con tessuti economico/sociali profondamente diversi tra loro.
Onde ovviare a tali possibili problematiche è fondamentale per i territori incrementare la funzionalità delle consulte dei sindaci (presenti in provincia di Cremona e possibilmente estensibili agli altri territori), per renderle effettivamente i luoghi di discussione e progettazione delle politiche di comune interesse per le varie realtà.
È altresì fondamentale, a prescindere dall’esito del processo di riordino, iniziare a prefigurare un processo di decentramento amministrativo per la creazione di una nuova provincia “policentrica”, in cui siano le istituzioni ad avvicinarsi ai cittadini e non il contrario.
Per quanto riguarda l’ipotesi di un riordino che preveda una destrutturazione degli attuali confini provinciali con l’aggregazione dei comuni del lodigiano, del cremasco, della bassa bergamasca e parte del milanese, mirante a creare una nuova provincia rispettosa dei parametri governativi, si ritiene la stessa impraticabile sotto il profilo legislativo ed irrealizzabile sotto quello politico/amministravo.
LEGA NORD | Sezione di Crema
Quanto al dibattito svoltosi stamane in consiglio comunale, la Lega Nord esprime il proprio compiacimento per ritrovare, in numerosi interventi ed anche nell’ordine del giorno approvato dall’assemblea, diversi temi e problematiche già presenti nel proprio documento di seguito riportato.
RIORDINO DELLE PROVINCE
La posizione politica della Sezione di Crema della Lega Nord.
La Lega Nord si fa interprete delle istanze e dei bisogni dei cittadini del Nord, dando risposte concrete alla questione settentrionale. È da qui che prende corpo la nostra ferma posizione sull’anteporre sempre e comunque il Nord.
Sul tema Province, la questione settentrionale si evidenzia nel dualismo Nord – Sud.
Analizzando i dati socio-economici e demografici, il raffronto tra popolazione e dipendenti pubblici, i servizi resi e il loro costo pro capite, è evidente la sostanziale differenza tra le diverse Province.
Soprattutto, risulta assodato come le Province del Nord siano efficienti, bene organizzate, rendano servizi ai propri cittadini, mentre quelle del Sud spesso utilizzino in modo meno efficiente le risorse pubbliche, producano sprechi ed esercitino minori funzioni.
Le Province devono essere oggetto di riordino considerando la conformazione territoriale delle Regioni del Nord e l’esigenza di svolgere un’azione di coordinamento dei Comuni, soprattutto quelli con pochi abitanti, risulta necessario un ente intermedio di area vasta.
Alle Regioni dovrebbe essere attribuita la competenza sull’ordinamento degli Enti Locali attualmente attribuita allo Stato. Riteniamo che gli organi della Provincia (presidente e consiglio) devono essere eletti a suffragio diretto. Ciò consente ai cittadini di poter scegliere i propri rappresentanti e costituisce un principio fondamentale di democrazia.
Un reale processo di riordino non può prescindere dell’eliminazione di tutti gli enti intermedi come agenzie, consorzi, ATO, comunità montane, ecc., attribuendo le relative funzioni a Comuni, Province e Regioni, in modo da evitare una inutile duplicazione di costi (pagati dai cittadini).
In ordine alle possibili prospettive di riordino della provincia di Cremona, e di quelle con essa confinanti non rispettanti i parametri stabiliti dal governo Monti (Lodi e Mantova), si esprime la preferenza per un’unione dell’attuale territorio provinciale con la vicina Lodi.
Questo per ragioni non solo ascrivibili agli storici rapporti tra i due territori, in particolare il cremasco con il lodigiano, ma anche per le attuali interconnessioni a livello economico e sociale tra le varie realtà interessate, ampiamente e accuratamente descritte nella “relazione sulla proposta di riordino” predisposta dall’amministrazione provinciale di Cremona.
Sull’ipotesi di aggregazione dell’unione Cremona/Lodi con la provincia di Mantova si esprime la preoccupazione per le possibili difficoltà di gestione e conduzione politico/amministrativa di una realtà comprendente territori con tessuti economico/sociali profondamente diversi tra loro.
Onde ovviare a tali possibili problematiche è fondamentale per i territori incrementare la funzionalità delle consulte dei sindaci (presenti in provincia di Cremona e possibilmente estensibili agli altri territori), per renderle effettivamente i luoghi di discussione e progettazione delle politiche di comune interesse per le varie realtà.
È altresì fondamentale, a prescindere dall’esito del processo di riordino, iniziare a prefigurare un processo di decentramento amministrativo per la creazione di una nuova provincia “policentrica”, in cui siano le istituzioni ad avvicinarsi ai cittadini e non il contrario.
Per quanto riguarda l’ipotesi di un riordino che preveda una destrutturazione degli attuali confini provinciali con l’aggregazione dei comuni del lodigiano, del cremasco, della bassa bergamasca e parte del milanese, mirante a creare una nuova provincia rispettosa dei parametri governativi, si ritiene la stessa impraticabile sotto il profilo legislativo ed irrealizzabile sotto quello politico/amministravo.
LEGA NORD | Sezione di Crema
lunedì 24 settembre 2012
Comunicato Stampa | LEGA NORD: dalla Giunta Bonaldi uno spreco facile per le cittadinanze veloci.
CREMA, 24 settembre 2012 – In merito alla decisione della Giunta Bonaldi di destinare la somma di 3.000 euro a finanziare il progetto “l’Italia sono anch’io”, volta a promuovere la cittadinanza facile per i figli di immigrati, la Lega Nord di Crema contesta come ancora una volta un’amministrazione di sinistra preferisca impiegare soldi pubblici a favore di una campagna “politica”, portata avanti da anni in parlamento e fuori, piuttosto che impiegarli per i bisogni della città.
In un periodo di forti tagli ai trasferimenti di denaro verso gli enti locali portata avanti dal Governo Monti e di difficoltà degli stessi a sostenere le spese per il mantenimento dei servizi primari ai cittadini, situazione per altro più volte denunciata dalla stessa giunta, appare incomprensibile come si possa destinare una tale somma all’organizzazione di un evento che non porterà alcun concreto beneficio ai cittadini cremaschi.
Entrando nel merito della campagna in oggetto, cui la giunta ha dato la propria adesione, la Lega Nord ritiene che la cittadinanza non deve essere lo strumento per agevolare l’integrazione ma, al contrario, il provvedimento finale di un reale processo di inserimento del soggetto nella realtà sociale in cui vive.
Da tempo, e ciclicamente, nella politica italiana si apre il dibattito sulle modalità di concessione della cittadinanza ai cittadini stranieri presenti sul nostro territorio, in particolare vengono avanzate proposte o di abbreviazione dei termini a favore dei residenti extra-comunitari o di adozione del principio dello “ius soli” per i bambini stranieri nati in Italia a fronte del principio dello “ius sanguinis”.
Nella scelta tra i due criteri non si può prescindere da valutazioni sia di carattere puramente giuridico che storico-sociale. La Costituzione italiana pone nell’istituto della cittadinanza uno dei suoi cardini fondamentali, investendolo di un forte valore simbolico e rappresentandolo in stretto legame con il diritto di voto, il più importante diritto politico del nostro ordinamento, la Costituzione all’art. 48 conferisce espressamente ed unicamente ai soli cittadini il diritto di voto, senza distinguere tra voto politico e voto amministrativo.
Pretestuose, e per nulla pertinenti con il problema del diritto di voto, sono i rilievi per cui debba esservi connessione tra il lavorare, pagare le tasse e il votare per le elezioni locali. Le tasse vengono infatti utilizzate per finanziare tutti quei servizi (sanità, scuola, ecc) di cui gli extracomunitari usufruiscono. Dunque tali adempimenti servono solo a coprire gli inevitabili costi dati dal fenomeno immigratorio che, allo stato attuale, sono per ora soprattutto a carico delle Comunità e dei cittadini.
L’integrazione, mezzo per il raggiungimento della cittadinanza e non il suo contrario, presuppone necessariamente da parte dell’immigrato la ferma volontà non solo di rispettare le leggi vigenti, le regole nonché le tradizioni del paese ospitante ma anche di farle proprie.
A tutela di quello che è il nostro patrimonio non solo giuridico ma anche sociale, la Lega Nord ha sempre espresso contrarietà a qualunque modifica normativa che possa condurre alla c.d. “cittadinanza facile”.
LEGA NORD | Sezione di Crema
In un periodo di forti tagli ai trasferimenti di denaro verso gli enti locali portata avanti dal Governo Monti e di difficoltà degli stessi a sostenere le spese per il mantenimento dei servizi primari ai cittadini, situazione per altro più volte denunciata dalla stessa giunta, appare incomprensibile come si possa destinare una tale somma all’organizzazione di un evento che non porterà alcun concreto beneficio ai cittadini cremaschi.
Entrando nel merito della campagna in oggetto, cui la giunta ha dato la propria adesione, la Lega Nord ritiene che la cittadinanza non deve essere lo strumento per agevolare l’integrazione ma, al contrario, il provvedimento finale di un reale processo di inserimento del soggetto nella realtà sociale in cui vive.
Da tempo, e ciclicamente, nella politica italiana si apre il dibattito sulle modalità di concessione della cittadinanza ai cittadini stranieri presenti sul nostro territorio, in particolare vengono avanzate proposte o di abbreviazione dei termini a favore dei residenti extra-comunitari o di adozione del principio dello “ius soli” per i bambini stranieri nati in Italia a fronte del principio dello “ius sanguinis”.
Nella scelta tra i due criteri non si può prescindere da valutazioni sia di carattere puramente giuridico che storico-sociale. La Costituzione italiana pone nell’istituto della cittadinanza uno dei suoi cardini fondamentali, investendolo di un forte valore simbolico e rappresentandolo in stretto legame con il diritto di voto, il più importante diritto politico del nostro ordinamento, la Costituzione all’art. 48 conferisce espressamente ed unicamente ai soli cittadini il diritto di voto, senza distinguere tra voto politico e voto amministrativo.
Pretestuose, e per nulla pertinenti con il problema del diritto di voto, sono i rilievi per cui debba esservi connessione tra il lavorare, pagare le tasse e il votare per le elezioni locali. Le tasse vengono infatti utilizzate per finanziare tutti quei servizi (sanità, scuola, ecc) di cui gli extracomunitari usufruiscono. Dunque tali adempimenti servono solo a coprire gli inevitabili costi dati dal fenomeno immigratorio che, allo stato attuale, sono per ora soprattutto a carico delle Comunità e dei cittadini.
L’integrazione, mezzo per il raggiungimento della cittadinanza e non il suo contrario, presuppone necessariamente da parte dell’immigrato la ferma volontà non solo di rispettare le leggi vigenti, le regole nonché le tradizioni del paese ospitante ma anche di farle proprie.
A tutela di quello che è il nostro patrimonio non solo giuridico ma anche sociale, la Lega Nord ha sempre espresso contrarietà a qualunque modifica normativa che possa condurre alla c.d. “cittadinanza facile”.
LEGA NORD | Sezione di Crema
sabato 22 settembre 2012
Comunicato Stampa | LEGA NORD: Dino Losa eletto segretario della sezione di Crema
Crema, 22 settembre 2012 - Nella serata di venerdì 21 settembre si è svolta, presso la sede di Via Tensini a Crema, l’assemblea dei militanti della sezione cittadina.
Sotto la presidenza di Cristian Chizzoli, i militanti convenuti hanno eletto alla carica di segretario per il prossimo biennio Dino Losa; il neoeletto sarà coadiuvato da un direttivo composto da Matteo Soccini, Andrea Bignami, Angelo Luppo e Giovanni Vigani.
Nei prossimi giorni avrà luogo la prima riunione dei nuovo direttivo, nel corso del quale il neosegretario provvederà a comunicare le nomine dei vari responsabili di settore che lo supporteranno nella conduzione del movimento cremasco.
Alla serata ha preso parte anche il Sen. Roberto Mura, commissario provinciale del movimento, che ha espresso alla nuova squadra della sezione cittadina il proprio augurio di un proficuo lavoro teso a far crescere la Lega Nord nella principale realtà del cremasco.
LEGA NORD | Sezione di Crema
Sotto la presidenza di Cristian Chizzoli, i militanti convenuti hanno eletto alla carica di segretario per il prossimo biennio Dino Losa; il neoeletto sarà coadiuvato da un direttivo composto da Matteo Soccini, Andrea Bignami, Angelo Luppo e Giovanni Vigani.
Nei prossimi giorni avrà luogo la prima riunione dei nuovo direttivo, nel corso del quale il neosegretario provvederà a comunicare le nomine dei vari responsabili di settore che lo supporteranno nella conduzione del movimento cremasco.
Alla serata ha preso parte anche il Sen. Roberto Mura, commissario provinciale del movimento, che ha espresso alla nuova squadra della sezione cittadina il proprio augurio di un proficuo lavoro teso a far crescere la Lega Nord nella principale realtà del cremasco.
LEGA NORD | Sezione di Crema
lunedì 17 settembre 2012
Popolo Cannibale | comunicato del 17/09/2012
Crema, 17 settembre 2012 - Facendo seguito al nostro precedente comunicato del 1 settembre 2012, con il presente il Comitato Popolo Cannibale intende aggiornare la tifoseria del fu U.S. Pergocrema 1932 e l’intera Città di Crema sulla vicenda “marchi”.
In quella occasione avevamo informato la tifoseria e la Città del fatto che i marchi U.S Pergocrema, U.S. Pergolettese, U.S. Pergolettese 1932 erano stati registrati nel gennaio 2011 da parte del Rag. Mario Macalli.Avevamo altresì evidenziato che la richiesta di registrazione del marchio U.S. Pergocrema 1932, depositata sempre dal Rag. Mario Macalli in data 31 gennaio 2011, risultava sospesa.
Abbiamo appreso in questi giorni che, in data 06 settembre 2012, la domanda è stata accolta e che pertanto, da tale data, il Rag. Mario Macalli è proprietario anche di questo marchio (vedasi in allegato apposito certificato).
Alla luce di quest’ultima evoluzione, contrariamente a quanto riportato sugli organi di stampa a seguito del nostro precedente comunicato, appare a nostro avviso evidente l’impossibilità da parte del Curatore Fallimentare di mettere all’asta un marchio commerciale, la cui titolarità risulta già assegnata a persona diversa rispetto alla Società di cui è in corso la liquidazione.
Il nostro Comitato è nato per diffondere l’azionariato popolare all’interno della Società U.S. Pergocrema 1932 in quanto, per la tifoseria cannibale, il Pergocrema è un patrimonio della Città. Nei mesi scorsi, durante gli ultimi drammatici momenti di vita della Società, le stesse istituzioni cremasche si erano spese in questi termini, ribandendo la necessità di salvare 80 anni di storia sportiva cittadina.
Proprio perché il Pergo è un patrimonio sportivo e culturale della Città, riteniamo auspicabile che la storia e la tradizione cannibale siano di proprietà della collettività e non di un singolo individuo e pertanto invitiamo pubblicamente il Rag. Mario Macalli, in virtù della sua comprovata passione cannibale, a donare i marchi commerciali, da lui registrati, nelle mani del Sindaco della Città di Crema, Dott.ssa Stefania Bonaldi.
In questo modo il Comune di Crema potrà essere il perenne custode del marchio a tutela della tifoseria, assegnandone la concessione d’uso a quei soggetti ritenuti meritevoli di proseguire una storia nata nel 1932.
Siamo certi che il Sindaco, nonché assessore alla sport, Dott.ssa Stefania Bonaldi potrà accogliere con favore la nostra proposta ed adoperarsi per valutarne la fattibilità e per perseguirne la realizzazione.
Comitato Popolo Cannibale
Link con versione Pdf del comunicato con certificato marchio registrato allegato:
http://www.popolocannibale.it/?attachment_id=365
lunedì 10 settembre 2012
sabato 8 settembre 2012
sabato 1 settembre 2012
Popolo Cannibale | comunicato del 01/09/2012
Crema, 1 settembre 2012 - Con il presente comunicato il “Comitato Popolo Cannibale” intende informare la tifoseria del fu U.S. Pergocrema 1932 e l’intera Città di Crema che, contrariamente a quanto precedentemente annunciato, intende rivalutare l’interessamento all’acquisto del marchio U.S. Pergocrema 1932 presso il Tribunale Fallimentare di Crema.
Questa scelta non nasce da un nostro ripensamento o dalla mancanza di volontà in tal senso, ma dal fatto che non c’è alcun marchio da rilevare!Essendo stati “scottati” dalla scarsa informazione ricevuta in occasione della vendita all’incanto dei beni materiali del fallimento Pergocrema, nelle scorse settimane ci siamo attivati per ottenere ogni informazione utile al conseguimento del nostro obiettivo, ovvero la partecipazione alla procedura ad evidenza pubblica per la vendita del marchio della Società U.S. Pergocrema 1932.
La nostra raccolta di informazioni è passata anche per il Ministero dello Sviluppo Economico, dal cui sito internet abbiamo appreso quanto segue:
- In data 31 gennaio 2011 il Sig. Mario Macalli ha presentato domanda di registrazione del marchio U.S. Pergocrema 1932. La domanda risulta in questo momento sospesa.
- In data 31 gennaio 2011 il Sig. Mario Macalli ha presentato domanda di registrazione del marchio U.S. Pergocrema. La richiesta è stata accolta in data 13 aprile 2011 ed è stato attribuito il numero di registrazione 0001443876.
- In data 15 febbraio 2011 il Sig. Mario Macalli ha presentato domanda di registrazione del marchio U.S. Pergolettese 1932. La richiesta è stata accolta in data 29 aprile 2011 ed è stato attribuito il numero di registrazione 0001446884.
- In data 15 febbraio 2011 il Sig. Mario Macalli ha presentato domanda di registrazione del marchio U.S. Pergolettese. La richiesta è stata accolta in data 29 aprile 2011 ed è stato attribuito il numero di registrazione 0001446883.
Da tale documentazione risulta pertanto che, dall’inizio del 2011, il Sig. Mario Macalli è il solo proprietario dei marchi:
- U.S. Pergocrema
- U.S. Pergolettese
- U.S. Pergolettese 1932
A fronte di tutto questo dubitiamo sia possibile la partecipazione ad un’eventuale messa all’asta del marchio U.S. Pergocrema 1932.
Ipotizzando infatti che il marchio venga messo all’asta (cosa non certa vista la richiesta pendente) e che, con un grande sforzo economico, si riesca a rilevarlo, noi saremmo i proprietari del marchio U.S. Pergocrema 1932, mentre il Sig. Macalli lo sarebbe del marchio U.S. Pergocrema.
A questo punto ci troveremmo nell’imbarazzante situazione di poter avere 2 squadre iscritte ai campionati FIGC aventi una denominazione pressoché identica.
Tutto questo, senza considerare che il Sig. Macalli è proprietario altresì dei marchi U.S. Pergolettese e U.S. Pergolettese 1932, quest’ultimo recentemente concesso all’A.S. Pizzighettone che pertanto affronterà la stagione sportiva 2012/2013 con tale denominazione.
I dubbi in merito al perseguimento dell’obiettivo che ci eravamo prefissati portano all’inevitabile conseguenza di dover rivalutare i prossimi passi del Comitato nato per diffondere l’azionariato popolare all’interno dell’U.S. Pergocrema 1932.
Ma prima di decidere le nostre sorti, gradiremmo avere qualche risposta:
- Per quale motivo nel gennaio 2011 il Sig. Mario Macalli ha sentito l’esigenza di registrare ben 4 marchi riconducibili all’Unione Sportiva Pergocrema ? Ricordiamo che durante quel periodo la proprietà della Società era in mano al Sig. Manolo Bucci e nulla lasciava prevedere una fine drammatica, tant’è che il Club ha proseguito la sua attività per un altro anno e mezzo fino al 30 giugno 2012.
- Perché poi registrare tutti e 4 i marchi riconducibili al Pergocrema, in modo da garantirsi un ruolo da monopolista che precludesse ogni forma di rifondazione da parte di terzi ? Nei mesi passati diversi soggetti avevano manifestato il proprio interesse ad una rifondazione gialloblù, poi hanno tutti fatto un passo indietro in pochi giorni, fino alla comparsa del progetto Pizzighettone a Crema.
- Come si può conciliare il ruolo di Presidente della Lega Pro con quello di proprietario dei marchi riconducibili ad un Club iscritto a tale Lega ? Riteniamo quanto meno inopportuno che il Presidente di Lega abbia un interesse economico nei confronti di uno dei Club iscritti al proprio campionato.
Rivolgiamo pertanto queste domande in forma pubblica al diretto interessato, certi che ci possa aiutare a fare chiarezza sugli ultimi 2 anni di vita della Società U.S. Pergocrema 1932, nonché sulla cessione del marchio U.S. Pergolettese 1932 alla Società Pizzighettone Calcio.
I documenti sono consultabili al sito dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero dello Sviluppo Economico (http://www.uibm.gov.it/). Oppure consultabili al seguente link: http://www.popolocannibale.it/?attachment_id=341
venerdì 31 agosto 2012
martedì 14 agosto 2012
lunedì 23 luglio 2012
Il Vostro.it | Madrid affossa la Catalogna e il sistema delle autonomie
articolo tratto dal sito www.ilvostro.it
| Marco Gargini
BARCELLONA (Catalogna) – 41,8 miliardi di euro. È l’ammontare del deficit della comunità autonoma della Catalogna che adesso rischia di dover chiedere aiuto all’“odiata” Madrid. La capitale spagnola potrebbe addirittura arrivare ad una sorta di commissariamento di Barcellona ed è proprio per questo che laGeneralitat sta cercando una via alternativa al Fondo autonomo di liquidità che potrebbe consentire a Madrid di andare troppo a fondo nella gestione dei conti catalani.
AUTONOMIA FALLIMENTARE? – Sappiamo benissimo che la Spagna sta attraversando un periodo folle di crisi e siamo consapevoli che Madrid non gode assolutamente della fiducia sui mercati. Ma la disfatta di Madrid sta affossando uno dei sistemi di autonomie che vige in Spagna. Nel Paese iberico ci sono due tipi di autonomie: quindici regioni abbracciano il regime “comune” (tra cui la Catalogna) e due quello “forale” (Paesi Baschi e Navarra). Il regime forale permette alla comunità autonoma di riscuotere (quasi) tutte le imposte, concedendo alle due comunità basche una determinata indipendenza fiscale. Non a caso, Euskadi (Paesi Baschi) è tra le comunità più virtuose e il suo debito è classificato A da Standard & Poor’s. Quello comune, invece, fa riscuotere alla comunità autonoma solo una parte delle imposte. La Catalogna, per esempio, dipende dai pagamenti mensili che giungono a fine mese da Madrid. Non a caso, le comunità che adesso soffrono maggiormente la crisi sono quelle che non sono pienamente autonome fiscalmente parlando.
LES VAQUES CATALANES – La Catalogna potrebbe essere paragonata a una vacca. Madrid ha attinto talmente tanto latte dal Principat che adesso, dalle sue mammelle, non fa altro che uscire sangue. Come può una regione con un pil di 200,3 miliardi di euro all’anno (pari a più di un sesto dell’intero pil spagnolo) accumulare un debito di 41,8 miliardi, pari al 20,7%? La risposta sta proprio nel sistema di autonomia catalana, assoggettata agli emolumenti provenienti da Madrid. Non è dato sapere quanto la Catalogna abbia dato a Madrid e quanto dalla capitale dello Stato spagnolo abbia ricevuto, ma le parole di Andreu Mas-Colell, ministro dell’Economia della Generalitat, che ha rilasciato un’intervista a La Repubblica, sono lo specchio dello squilibrio accumulato soprattutto nell’ultimo quarto di secolo. In termini di imposte, la Catalogna «dà più di quanto riceve: ha un bilancio fiscale negativo che si mantiene stabile da 24 anni. Squilibri accumulati nel tempo fra le entrate, insufficienti, e le uscite, strutturalmente rigide». La crisi della Catalogna sta tutta in questa frase. È la rigidità di Madrid che sta ingolfando il motore Catalogna che, insieme a Rodano-Alpi, Lombardia e Baden-Wüttemberg, è uno dei quattro motori dell’Unione Europea. Non si può spremere una vacca per sempre e la vacca catalana si trova a dover fronteggiare due debiti: il proprio, che non è dovuto espressamente a proprie negligenze come, invece, nel caso della Sicilia, e quello spagnolo, visto che i catalani pagano le tasse a Madrid e solo in piccola parte le rivedono a Barcellona. Il freno alla Catalogna lo danno i mercati sui quali si affaccia la Spagna tanto che la pressione sulla tesoreria del Principat è molto forte.
VIE DI USCITA – Poco meno di un anno fa, Barcellona, in previsione delle difficoltà crescenti per le comunità autonome, aveva chiesto a Madrid di prevedere la creazione di hispanobonos, dei titoli specifici per finanziarsi sul mercato. Le comunità autonome si sarebbero, però, accontentate di un qualsiasi meccanismo per condividere il debito. Ma Madrid ha risposto picche, amplificando il deficit di alcune comunità. Mentre València ha già chiesto di accedere al Fondo autonomo di liquidità, Barcellona sta temporeggiando per capire quali siano le condizioni dettate da Madrid. «Non rinunceremo all’autogoverno» è il motto che da più parti viene rilanciato a Barcellona e zone limitrofe. La Catalogna proverà a uscire dalla crisi con le proprie forze, come ha sempre fatto, e, infatti, Artur Mas, il presidente della Generalitat, sta meditando di chiedere l’intervento di Bruxelles per ottenere da Madrid il sistema forale.
INDIPENDENZA – Se il sistema forale, quello che più rappresenta l’essere artefice del proprio destino, rappresenta la manna per il sistema delle autonomie in Spagna, è chiaro e lampante che l’indipendenza lo sia ancora di più. La domanda da porsi è la seguente: può una regione indebitata come la Catalogna reggere l’impatto dell’indipendenza? Secondo lo scrivente sì perché smetterebbe di andare a tappare i buchi delle altre comunità autonome per concentrarsi sulla propria falla, che è la conseguenza della poca attenzione e dei pregiudizi fiscali che Madrid ha riservato nei confronti di Barcellona. E con un pil pro capite superiore anche a quello italiano non dovrebbe correre troppi pericoli. Non è un caso che da tutta la Catalogna molte persone si stiano organizzando per raggiungere a piedi Bruxelles per chiedere, il prossimo 11 settembre, l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna.
mercoledì 11 luglio 2012
Popolo Cannibale | comunicato ufficiale
Comitato Popolo Cannibale per l’U.S. Pergocrema 1932
Siamo nati per sostenere questa squadra di battaglia, prima ancora che di rango.
… ed ora vogliamo custodirne la memoria.
Per questo abbiamo deciso di concentrare i nostri sforzi per rilevarne il marchio e la storia, così come a Piacenza l’azionariato popolare SalvaPiace è riuscito brillantemente a fare con il marchio della squadra del cuore. Forse i numeri non saranno quelli del capoluogo emiliano, forse molti si dimenticano che il nostro Pergocrema è ancora nelle mani del curatore fallimentare. Noi non lo possiamo fare. Rimaniamo coerenti al nostro statuto. Il progetto Pergolettese, anche se portato avanti da persone serie e capaci, non ci rappresenta e, conseguentemente non ci impegneremo per far parte della nuova realtà, ovvero un Pizzighettone con nuovi colori e nuovo logo.
Sia chiaro, come riporta la stampa locale, “…con il Pizzighettone non è una fusione, il Pergocrema è stato dichiarato fallito dal tribunale, ma si tratta di un’acquisizione del titolo sportivo attraverso un cambio di denominazione societaria e di spostamento della sede. In sostanza la società rivierasca, che dovrebbe proseguire con l’attività giovanile, si sposta a Crema.”
Da mesi ci diciamo che non avremmo appoggiato una nuova società che per esistere ne avrebbe fatta scomparire un’altra. Per anni abbiamo avuto i bianco blu cremonesi come rivali ed ora ci vogliono far credere che questa squadra travestita sia il nostro Pergo. Fossimo il comitato del carnevale potremmo anche condividerlo.
Ma noi crediamo ai valori alla base del nostro statuto, crediamo al settore giovanile ed ai ragazzi che abbiamo premiato per la loro fede e il loro amore per il Pergo e che ora non fanno più parte dei progetti dei manager della squadra che giocherà sul prato dello stadio Voltini.
Ognuno può scegliere la propria strada.
Noi lo abbiamo fatto.
Comitato Popolo Cannibale
______________________
Siamo nati per sostenere questa squadra di battaglia, prima ancora che di rango.
… ed ora vogliamo custodirne la memoria.
Per questo abbiamo deciso di concentrare i nostri sforzi per rilevarne il marchio e la storia, così come a Piacenza l’azionariato popolare SalvaPiace è riuscito brillantemente a fare con il marchio della squadra del cuore. Forse i numeri non saranno quelli del capoluogo emiliano, forse molti si dimenticano che il nostro Pergocrema è ancora nelle mani del curatore fallimentare. Noi non lo possiamo fare. Rimaniamo coerenti al nostro statuto. Il progetto Pergolettese, anche se portato avanti da persone serie e capaci, non ci rappresenta e, conseguentemente non ci impegneremo per far parte della nuova realtà, ovvero un Pizzighettone con nuovi colori e nuovo logo.
Sia chiaro, come riporta la stampa locale, “…con il Pizzighettone non è una fusione, il Pergocrema è stato dichiarato fallito dal tribunale, ma si tratta di un’acquisizione del titolo sportivo attraverso un cambio di denominazione societaria e di spostamento della sede. In sostanza la società rivierasca, che dovrebbe proseguire con l’attività giovanile, si sposta a Crema.”
Da mesi ci diciamo che non avremmo appoggiato una nuova società che per esistere ne avrebbe fatta scomparire un’altra. Per anni abbiamo avuto i bianco blu cremonesi come rivali ed ora ci vogliono far credere che questa squadra travestita sia il nostro Pergo. Fossimo il comitato del carnevale potremmo anche condividerlo.
Ma noi crediamo ai valori alla base del nostro statuto, crediamo al settore giovanile ed ai ragazzi che abbiamo premiato per la loro fede e il loro amore per il Pergo e che ora non fanno più parte dei progetti dei manager della squadra che giocherà sul prato dello stadio Voltini.
Ognuno può scegliere la propria strada.
Noi lo abbiamo fatto.
Comitato Popolo Cannibale
______________________
Condivido e sottoscrivo al 100%, Matteo.
giovedì 5 luglio 2012
Comunicato Stampa | Sviluppo Economico: Provincia in campo per la diffusione della banda larga
L'assessore Matteo Soccini: “Così rispondiamo
alle richieste degli imprenditori”.
-
Cremona, 5 luglio 2012 – Due anelli di fibra ottica, uno ad ovest e uno a sud-est di Crema, per una lunghezza totale di oltre100 chilometri .
Così da fornire la tecnologia della banda larga alle imprese del Polo della
Cosmesi (area a ovest di Crema) e dei Poli della Meccatronica e
dell'Agroalimentare (area sud-est di Crema). E' questo il grande progetto per lo sviluppo economico del
territorio che la Provincia di Cremona, con l'assessore Matteo Soccini, sta
portando avanti e con cui si candida ad ottenere 3 milioni e 800mila euro di
finanziamento da parte di Finlombarda, e 500mila euro da Regione Lombardia,
tramite il bando ASTER (Accordi di Sviluppo Territoriale), come cofinanziamento
di un progetto del valore di 1 milione.
“Decidendo di puntare sulla banda larga tramine fibra ottica – spiega l'assessore provinciale allo Sviluppo Economico Matteo Soccini – creando un progetto che nasce dal territorio e che è per il territorio. Stiamo lavorando da tempo sulla banda larga, soprattutto con il vicepresidente Federico Lena cha ha la delega all'Innovazione tecnologica. E abbiamo sperimentato settimanalmente, visitando i paesi ed entrando nelle aziende insieme al presidente Massimiliano Salini, che la richiesta di adeguate infrastrutture tecnologiche è la più sentita dai nostri imprenditori. In questo modo cerchiamo di rispondere a queste richieste”.
-
Cremona, 5 luglio 2012 – Due anelli di fibra ottica, uno ad ovest e uno a sud-est di Crema, per una lunghezza totale di oltre
“Decidendo di puntare sulla banda larga tramine fibra ottica – spiega l'assessore provinciale allo Sviluppo Economico Matteo Soccini – creando un progetto che nasce dal territorio e che è per il territorio. Stiamo lavorando da tempo sulla banda larga, soprattutto con il vicepresidente Federico Lena cha ha la delega all'Innovazione tecnologica. E abbiamo sperimentato settimanalmente, visitando i paesi ed entrando nelle aziende insieme al presidente Massimiliano Salini, che la richiesta di adeguate infrastrutture tecnologiche è la più sentita dai nostri imprenditori. In questo modo cerchiamo di rispondere a queste richieste”.
Per quanto riguarda il bando
ASTER, la Provincia di Cremona come ente capofila ha presentato tre progetti,
relativi a:
- Banda larga (“L'interconnessione: un'efficiente modalità per una moderna cultura di rete”), redatto direttamente dalla Provincia di Cremona.
- “Polo delle tecnologie”, in collaborazione con il Comune di Cremona.
- Valorizzazione dell'area di Tencara, in collaborazione con l'Associazione Industriali.
Con il progetto sulla banda larga
la Provincia mira ad avere due finanziamenti, da Finlombarda e dal bando ASTER.
Il finanziamento da 3,8 milioni
di euro da Finlombarda è per la realizzazione della rete infrastrutturale, vale
a dire due anelli di fibra ottica rispettivamente di 51 e 52 chilometri ad ovest di Crema
(Crema, Cremosano, Trescore Cremasco,
Palazzo Pignano, Pandino, Dovera, Monte Cremasco, Vaiano Cremasco, Bagnolo
Cremasco, Crespiatica (LODI), Chieve, Capergnanica e Ripalta Cremasca) e a
sud-est di Crema (Offanengo, Castelleone, Soresina, Cappella Cantone e San
Bassano, Madignano, Izano, Fiesco e Trigolo).
Sono necessarie almeno 400
manifestazioni di interesse al progetto da parte di imprenditori locali per
accedere a questo finanziamento; in pochi giorni la Provincia ha già raccolto
circa 250 adesioni e quindi potrà in breve tempo superare ampiamente la soglia
di manifestazioni di interesse richieste.Per quanto riguarda il finanziamento del bando ASTER da 500mila euro, la
Provincia mira con queste risorse a creare tutti quei collegamenti tra le
singole aziende e l'infrastruttura tecnologica, per ricoprire il cosiddetto
“ultimo miglio” ed avere così una piena fruizione dell'infrastruttura stessa, il
tutto senza chiedere alle imprese alcun contributo.
domenica 1 luglio 2012
sabato 30 giugno 2012
lunedì 18 giugno 2012
SPL 2012/2013 | Calendario
E’ stato pubblicato questa mattina il calendario ufficiale della nuova stagione di SPL 2012/2013. Il Celtic campione in carica ospiterà l’Aberdeen alla prima giornata (sabato 4 agosto). Alla terza la prima sfida fuori casa con il neopromosso Ross County (sabato 18 agosto). Non si è dato sapere ancora se ci sarà un derby con i Rangers. Nel calendario la SPL inserisce una dicitura “Club12″. Come ormai noto il club del West End di Glasgow è fallito e i restanti 11 club di SPL non hanno ancora espresso il loro voto finale sul fatto che una NEWCO (NewCompany) possa costituire una nuova società e permettere di conseguenza ai Rangers di partecipare al campionato. Se l’ipotesi di una NEWCO dovesse essere respinta, un’altra squadra prenderebbe il loro posto e le candidate sarebbero il Dundee piazzatosi al secondo posto in First Division, oppure il Dunfermline appena retrocesso dalla SPL. Senza Old Firm di inizio anno il Celtic giocherebbe la prima partita del 2013 contro il Motherwell (mercoledi 2 gennaio). Dopo questa data ci sarà una piccola sosta invernale fino al 19 gennaio. Lo split avrà inizio il 20 aprile e il campionato terminerà il 18 e 19 maggio.
Calendario completo:
Saturday 4 August
Celtic v Aberdeen
Saturday August 11, 2012
Celtic P-P Dundee United
Saturday August 18, 2012
Ross County v Celtic
Saturday August 25, 2012
Inverness CT v Celtic
Saturday September 1, 2012
Celtic v Hibernian
Saturday September 15, 2012
St Johnstone v Celtic
Saturday September 22, 2012
Celtic v Club 12
Saturday September 29, 2012
Motherwell v Celtic
Saturday October 6, 2012
Celtic v Hearts
Saturday October 20, 2012
St Mirren v Celtic
Saturday October 27, 2012
Celtic v Kilmarnock
Saturday November 3, 2012
Dundee United v Celtic
Saturday November 10, 2012
Celtic v St Johnstone
Saturday November 17, 2012
Aberdeen v Celtic
Saturday November 24, 2012
Celtic v Inverness CT
Wednesday November 28, 2012
Hearts v Celtic
Saturday December 8, 2012
Kilmarnock v Celtic
Saturday December 15, 2012
Celtic v St Mirren
Saturday December 22, 2012
Celtic v Ross County
Wednesday December 26, 2012
Club 12 v Celtic
Saturday December 29, 2012
Hibernian v Celtic
Wednesday January 2, 2013
Celtic v Motherwell
Saturday January 19, 2013
Celtic v Hearts
Saturday January 26, 2013
St Johnstone v Celtic
Wednesday January 30, 2013
Celtic v Kilmarnock
Saturday February 9, 2013
Inverness CT v Celtic
Saturday February 16, 2013
Celtic v Dundee United
Saturday February 23, 2013
Celtic v Club 12
Wednesday February 27, 2013
Motherwell v Celtic
Saturday March 9, 2013
Ross County v Celtic
Saturday March 16, 2013
Celtic v Aberdeen
Saturday March 30, 2013
St Mirren v Celtic
Saturday April 6, 2013
Celtic v Hibernian
Celtic v Aberdeen
Saturday August 11, 2012
Celtic P-P Dundee United
Saturday August 18, 2012
Ross County v Celtic
Saturday August 25, 2012
Inverness CT v Celtic
Saturday September 1, 2012
Celtic v Hibernian
Saturday September 15, 2012
St Johnstone v Celtic
Saturday September 22, 2012
Celtic v Club 12
Saturday September 29, 2012
Motherwell v Celtic
Saturday October 6, 2012
Celtic v Hearts
Saturday October 20, 2012
St Mirren v Celtic
Saturday October 27, 2012
Celtic v Kilmarnock
Saturday November 3, 2012
Dundee United v Celtic
Saturday November 10, 2012
Celtic v St Johnstone
Saturday November 17, 2012
Aberdeen v Celtic
Saturday November 24, 2012
Celtic v Inverness CT
Wednesday November 28, 2012
Hearts v Celtic
Saturday December 8, 2012
Kilmarnock v Celtic
Saturday December 15, 2012
Celtic v St Mirren
Saturday December 22, 2012
Celtic v Ross County
Wednesday December 26, 2012
Club 12 v Celtic
Saturday December 29, 2012
Hibernian v Celtic
Wednesday January 2, 2013
Celtic v Motherwell
Saturday January 19, 2013
Celtic v Hearts
Saturday January 26, 2013
St Johnstone v Celtic
Wednesday January 30, 2013
Celtic v Kilmarnock
Saturday February 9, 2013
Inverness CT v Celtic
Saturday February 16, 2013
Celtic v Dundee United
Saturday February 23, 2013
Celtic v Club 12
Wednesday February 27, 2013
Motherwell v Celtic
Saturday March 9, 2013
Ross County v Celtic
Saturday March 16, 2013
Celtic v Aberdeen
Saturday March 30, 2013
St Mirren v Celtic
Saturday April 6, 2013
Celtic v Hibernian
Post-split dates
Round 34 – Saturday April 20, 2013
Round 35 – Saturday April 27, 2013
Round 36 – Saturday May 4, 2013
Round 37 – Saturday May 11, 2013
Round 38 – Saturday/Sunday May 18/19, 2013
Round 34 – Saturday April 20, 2013
Round 35 – Saturday April 27, 2013
Round 36 – Saturday May 4, 2013
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domenica 10 giugno 2012
@kremasch | tweet dedicati alla #sinistracremasca
3 giugno | la #sinistracremasca vuole la poltrona di presidente della #FBC. In attesa che si liberi un posto letto? #crema2012 #chibencomincia
6 giugno | ieri in comune a#Crema, dopo il volo del #corvo, si aggiravano #sciacalli alla ricerca della poltrona perduta... #sinistracremasca
8 giugno | dopo la nomina il nuovo assessore alla cultura la#sinistracremasca e' soddisfatta? anche se sarebbe più interessante l'opinione del #corvo!
6 giugno | ieri in comune a
8 giugno | dopo la nomina il nuovo assessore alla cultura la
martedì 29 maggio 2012
le OPINIONI de L'INVIATO | alla ricerca di una politica in grado di affrontare la questione settentrionale
articolo tratto da www.inviatoquotidiano.it
Chi si occuperà della questione settentrionale? Questa domanda sembra destinata a rimanere senza risposta. La grave crisi della Lega e la fragilità del PDL a trazione berlusconiana sembrano riservare al Nord un futuro con scarsa rappresentanza politica. Eppure il fortissimo tessuto imprenditoriale lombardo veneto non desiste, a maggior ragione nel momento dell’inasprimento fiscale ad opera del governo Monti. L’aria che si respira nell’area più efficiente e produttiva del paese è pesante, ma gli imprenditori disperati sono molti meno di quelli arrabbiati e pronti a rivendicare più forte di prima il valore del loro lavoro, dei loro prodotti. Colpisce del resto la pregnanza addirittura educativa della protesta, sempre meno silenziosa: come aiutare i propri figli a restare attaccati al lavoro, all’azienda di famiglia, in un contesto che premia i pigri e punisce sistematicamente i virtuosi?
E allora capita di sentir dire che il Nord sarebbe in grado di accollarselo tutto il debito del paese, e ripagarlo in venti trent’anni. Ma a condizione che le tasse rimangano qui, vicine a chi le paga, con chiara e controllabile destinazione. Diciamo la verità: non fa una grinza. E la sola idea che la politica pensi di poter uscire dalla palude in cui si trova evacuando questa domanda, derubricandola a degenerazione egoistica, fa un po’ rabbia. L’esperienza lombarda dimostra che, laddove siano garantiti spazi reali di autonomia politica ed amministrativa, si può modificare radicalmente il modello di governo del territorio, recuperando alla società civile ed alla sua creatività spazi di libertà ed azione enormi. E ne guadagnano tutti in termini di benessere, pace sociale, speranza. Ma senza quegli spazi di autonomia politica ed amministrativa, nemmeno le più brillanti proposte di modernizzazione di governo della cosa pubblica (liberalizzazioni, privatizzazioni e storie di sussidiarietà varia) potranno realizzarsi.
Molta attesa desta il dialogo degli ultimi mesi tra Berlusconi e Montezomolo. Ma la domanda lacerante è: di che parlano? Si tenta di cambiare il volto politico dei moderati? Il volto di Berlusconi non funziona più, ma funzionano i suoi voti. Il volto di Casini risulta meno provocatorio, ma l'ultimo delfino di Arnaldo Forlani vanta una dote piuttosto scarsa di voti ed un'immagine decisamente poco innovativa. Montezemolo: e i contenuti quali sono? Gli stessi del '94, con la cravattina nuova a quanto pare. Ma questo basterà a realizzare quanto in quasi vent'anni non si è riusciti a fare?
Il Nord operoso, rimesso a dura prova dalle tasse del governo tecnico, sembra chiedere un nuovo metodo di governo, non più soltanto un ottimo programma. Il messaggio politico plausibile sembra essere solo questo: una società forte e volenterosa ha bisogno di uno Stato leggero ed efficace. La precondizione perché questo accada è che non si tenti di consolare il Nord, ma lo si ponga al centro dell’agenda politica.
Chi si occuperà della questione settentrionale? Questa domanda sembra destinata a rimanere senza risposta. La grave crisi della Lega e la fragilità del PDL a trazione berlusconiana sembrano riservare al Nord un futuro con scarsa rappresentanza politica. Eppure il fortissimo tessuto imprenditoriale lombardo veneto non desiste, a maggior ragione nel momento dell’inasprimento fiscale ad opera del governo Monti. L’aria che si respira nell’area più efficiente e produttiva del paese è pesante, ma gli imprenditori disperati sono molti meno di quelli arrabbiati e pronti a rivendicare più forte di prima il valore del loro lavoro, dei loro prodotti. Colpisce del resto la pregnanza addirittura educativa della protesta, sempre meno silenziosa: come aiutare i propri figli a restare attaccati al lavoro, all’azienda di famiglia, in un contesto che premia i pigri e punisce sistematicamente i virtuosi?
E allora capita di sentir dire che il Nord sarebbe in grado di accollarselo tutto il debito del paese, e ripagarlo in venti trent’anni. Ma a condizione che le tasse rimangano qui, vicine a chi le paga, con chiara e controllabile destinazione. Diciamo la verità: non fa una grinza. E la sola idea che la politica pensi di poter uscire dalla palude in cui si trova evacuando questa domanda, derubricandola a degenerazione egoistica, fa un po’ rabbia. L’esperienza lombarda dimostra che, laddove siano garantiti spazi reali di autonomia politica ed amministrativa, si può modificare radicalmente il modello di governo del territorio, recuperando alla società civile ed alla sua creatività spazi di libertà ed azione enormi. E ne guadagnano tutti in termini di benessere, pace sociale, speranza. Ma senza quegli spazi di autonomia politica ed amministrativa, nemmeno le più brillanti proposte di modernizzazione di governo della cosa pubblica (liberalizzazioni, privatizzazioni e storie di sussidiarietà varia) potranno realizzarsi.
Molta attesa desta il dialogo degli ultimi mesi tra Berlusconi e Montezomolo. Ma la domanda lacerante è: di che parlano? Si tenta di cambiare il volto politico dei moderati? Il volto di Berlusconi non funziona più, ma funzionano i suoi voti. Il volto di Casini risulta meno provocatorio, ma l'ultimo delfino di Arnaldo Forlani vanta una dote piuttosto scarsa di voti ed un'immagine decisamente poco innovativa. Montezemolo: e i contenuti quali sono? Gli stessi del '94, con la cravattina nuova a quanto pare. Ma questo basterà a realizzare quanto in quasi vent'anni non si è riusciti a fare?
Il Nord operoso, rimesso a dura prova dalle tasse del governo tecnico, sembra chiedere un nuovo metodo di governo, non più soltanto un ottimo programma. Il messaggio politico plausibile sembra essere solo questo: una società forte e volenterosa ha bisogno di uno Stato leggero ed efficace. La precondizione perché questo accada è che non si tenti di consolare il Nord, ma lo si ponga al centro dell’agenda politica.
sabato 26 maggio 2012
@kremasch | il tweet del 26/05/2012
«Il dialogo si fa sui problemi, non sulle poltrone» disse il PD dopo essercisi seduto sopra!?! #crema2012 #chibencomincia
mercoledì 16 maggio 2012
MARONI | #lega #futuro
mercoledì 9 maggio 2012
@kremasch | il tweet del 09/05/2012
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