di seguito un estratto dell'editoriale di oggi de "La Provincia" che condivido totalmente, (non capita spesso...), sul resto del pezzo che trovate sul giornale non esprimo alcun commento.
…Il Pdl è riuscito a far eleggere cinque suoi uomini (errato Direttore… Uno dei cinque è un tecnico indicato dalla Lega la cui rielezione è stata caldeggiata da moltissimi sindaci, soprattutto alla luce del lavoro svolto nel primo mandato) al vertice della società cremasca di servizi su altrettanti posti disponibili dopo il fallimento della trattativa con il Pd per l’inserimento di un consigliere di minoranza.
Sindaci e responsabili locali del partito di Bersani hanno gridato allo scandalo e si sono affidati alla retorica dell’indignazione, lamentando un presunto attacco alla democrazia. Con poca fantasia hanno agitato i frusti argomenti del repertorio anti berlusconiano, senza spiegare perché i loro avversari hanno fatto cappotto. Maggioranza e opposizione non hanno trovato l’accordo perché quest’ultima aveva presentato una lista blindata con cinque nomi, sgradita al Pdl (ma non alla Lega...), che ha impedito l’intesa sul consigliere riservato alla minoranza. Al coro delle prediche della sinistra si sono uniti esponenti ciellini vicini al presidente della Provincia che hanno bollato la vicenda come una delle pagine più vergognose della politica cremasca.
In realtà si tratta di una tempesta in un bicchiere d’acqua perché Corrado Bonoldi, rieletto presidente di Scrp, ha annunciato che uno dei primi impegni del uovo esecutivo sarà riformare lo statuto per garantire la presenza in consiglio di un rappresentante della minoranza. E così l’onta sarà lavata e la democrazia ripristinata.
Resta la figuraccia rimediata da un centrosinistra che si dimostra incapace di trattare e di accettare la sconfitta con dignità…
…Il Pdl è riuscito a far eleggere cinque suoi uomini (errato Direttore… Uno dei cinque è un tecnico indicato dalla Lega la cui rielezione è stata caldeggiata da moltissimi sindaci, soprattutto alla luce del lavoro svolto nel primo mandato) al vertice della società cremasca di servizi su altrettanti posti disponibili dopo il fallimento della trattativa con il Pd per l’inserimento di un consigliere di minoranza.
Sindaci e responsabili locali del partito di Bersani hanno gridato allo scandalo e si sono affidati alla retorica dell’indignazione, lamentando un presunto attacco alla democrazia. Con poca fantasia hanno agitato i frusti argomenti del repertorio anti berlusconiano, senza spiegare perché i loro avversari hanno fatto cappotto. Maggioranza e opposizione non hanno trovato l’accordo perché quest’ultima aveva presentato una lista blindata con cinque nomi, sgradita al Pdl (ma non alla Lega...), che ha impedito l’intesa sul consigliere riservato alla minoranza. Al coro delle prediche della sinistra si sono uniti esponenti ciellini vicini al presidente della Provincia che hanno bollato la vicenda come una delle pagine più vergognose della politica cremasca.
In realtà si tratta di una tempesta in un bicchiere d’acqua perché Corrado Bonoldi, rieletto presidente di Scrp, ha annunciato che uno dei primi impegni del uovo esecutivo sarà riformare lo statuto per garantire la presenza in consiglio di un rappresentante della minoranza. E così l’onta sarà lavata e la democrazia ripristinata.
Resta la figuraccia rimediata da un centrosinistra che si dimostra incapace di trattare e di accettare la sconfitta con dignità…