domenica 15 agosto 2010

La cultura come una risorsa...

articolo tratto da "La Provincia" di oggi...


di Antonio Grassi

Matteo Soccini, consigliere comunale, assessore provinciale, ex segretario della Lega interviene sui previsti tagli al bilancio del comune. Merita una sottolineatura il passaggio sulla cultura.
Dice:«Come Lega avanzeremo le nostre proposte sui tagli. Innanzitutto sarà nostro dovere analizzare con attenzione determinati capitoli. Non possono essere considerati semplici ‘spese’ perché si configurano anche come investimenti per l’immagine della città.
Mi riferisco alla cultura. E’ un settore che non può essere classificato, appunto, solo una spesa, ma deve essere visto come una risorsa da sfruttare al meglio. Nella bozza si parla di ridurre il contributo comunale alla Fondazione San Domenico relativamente alla gestione del Folcioni. Ora, se a questo si aggiunge la richiesta avanzata da alcuni esponenti della maggioranza, e mi riferisco al capogruppo Udc Martino Boschiroli, di intervenire con dei tagli anche sul contributo per il teatro, il quadro che ne esce è particolarmente critico e preoccupante.
Merita un approfondimento specifico. Non dimentichiamo che il teatro è un fiore all’occhiello per la città e lo testimoniano i numerosi sponsor che lo sostengono e l’ottima gestione del presidente Umberto Cabini. Penalizzare la fondazione San Domenico con dei tagli mi pare quanto meno azzardato».

Soccini, precisa che non vuole essere polemico ma, nella sostanza, non è in linea con quanto affermato dall’assessore al ramo, Paolo Mariani, più propenso a considerare la cultura non indispensabile.
La dichiarazione di Mariani pubblicata sul nostro giornale venerdì scorso non lascia dubbi in proposito. «L’attività culturale - aveva detto l’assessore alla cultura—è ormai ridotta al lumicino: quando c’è da tagliare si colpisce sempre lì. Ma non c’è alternativa: tra i tanti settori di cui si occupa il comune, la cultura non è certo il più essenziale».

La domanda viene spontanea: Soccini, il monumento di 6 metri all’arte organaria proposto e sostenuto da Mariani è essenziale? «Non conosco - precisa Soccini - i costi dell’opera. Di sicuro, non è una questione da discutere ed approvare ad agosto, anche se il bando è già passato dalla giunta. L’idea non è da scartare, ma deve essere valutata con attenzione. Mi chiedo: allora perché non un monumento al tortello e alla sua repubblica?».
Chiarita la questione cultura, Soccini esprime alla macchina comunale «un ringraziamento per il lavoro svolto nella predisposizione della bozza di manovra correttiva per gli esercizi 2011 e 2012».

Poi precisa: «La Lega non ritiene necessario un aumento delle tariffe dei parcheggi. Peraltro tutto il capitolo già oggi presenta una formulazione che non prevede un aumento dell’addizionale comunale sui redditi, mentre le altre voci di entrata non comportano una penalizzazione alle fasce più deboli della cittadinanza».

Soccini prosegue: «Il risparmio sulle spese della macchina comunale è significativo, la varietà di interventi è tale da meritare un’analisi più approfondita da parte dell’intera la maggioranza. Il fatto che la bozza originale, rivista con le prime osservazioni della giunta, sia da giorni a disposizione dei consiglieri di maggioranza permette di formulare proposte da condividere nelle riunioni che saranno convocate a partire da settembre».

Soccini non dimentica le minoranze. «Le scontate critiche dell’opposizione - spiega - non meritano commenti. Rientrano nella logica, purtroppo qui da noi sterile, della contrapposizione alla maggioranza senza aggiungere nulla costruttivo al dibattito».

Due parole anche per i giornali.
«Quanto apparso sulla stampa in questi giorni è positivo perché ha permesso ai cittadini di discutere, però prima di trarre giudizi definitivi, è necessario aspettare la stesura del documento ufficiale che dovrà passere dalla commissione bilancio. Non accetteremo osservazioni strumentali, mirate al solito tentativo di bloccare importanti investimenti di cui la città ha necessità».

Infine un omaggio all’ex assessore al bilancio Cesare Giovinetti: «L’intervento sul bilancio - conclude Soccini - messo in campo tre anni fa dall’assessore Giovinetti non è stato inutile come ritiene qualche esponente della sinistra. Grazie a quella manovra questa amministrazione ha potuto mantenere costante negli anni il livello di servizi alla persona».

venerdì 13 agosto 2010

giovedì 12 agosto 2010

Comunicato Stampa - “SOCCINI (Lega): Nella manovra d’autunno priorità al contenimento della spesa, attenzione agli investimenti e maggiori controlli”.

CREMA, 12 agosto 2010 – Sulla “manovra d’autunno” il consiglio comunale di Crema si troverà ad affrontare già da settembre interviene il consigliere comunale della Lega Nord Matteo Soccini.

“Innanzitutto voglio esprimere alla struttura comunale un ringraziamento per il lavoro svolto nella predisposizione della bozza di manovra correttiva per gli esercizi 2011 e 2012 messa sul tavolo di giunta e consiglieri di maggioranza - afferma il Consigliere Matteo Soccini che prosegue - un documento contenente un lungo elenco di misure eterogenee che intervengono su entrate e uscite per importi molto ingenti.”

Prosegue Soccini: “Nel merito delle proposte avanzate la giunta ha effettuato una prima scrematura del documento, recependo una prima obiezione della Lega che non ritiene necessario un aumento delle tariffe dei parcheggi (nemmeno una piccola revisione di pochi centesimi come apparso oggi su alcuni quotidiani). Peraltro tutto il capitolo già oggi presenta una formulazione che non prevede un aumento dell’addizionale comunale sui redditi, mentre le altre voci di entrata non comportano un mettere le mani in tasca alle fasce più deboli della cittadinanza.
Sul lato delle uscite lo sforzo teso a risparmiare sulle spese della macchina comunale è significativo, la varietà di interventi è tale da meritare un’attenzione di analisi maggiore da parte di tutta la maggioranza. Il fatto che la bozza originale, rivista con le prime osservazioni della giunta, sia da oltre una settimana in mano ai consiglieri di maggioranza da modo a tutti di poter approntare proposte da condividere nelle riunioni che saranno convocate a partire da settembre”.

“Come Lega Nord avanzeremo le nostre, innanzitutto sarà nostro dovere analizzare bene determinati capitoli che non possono considerarsi come semplici “spese” ma si configurano come un investimento nell’immagine della città, e mi riferisco in particolare alla cultura.
Già nella bozza si parla di ridurre il contributo alla Fondazione San Domenico per il Folcioni, se a questo si aggiunge la richiesta avanzata da alcuni esponenti della maggioranza di intervenire anche sul contributo per il teatro, il quadro che ne esce è particolarmente critico e merita un approfondimento dedicato”.

Conclude il consigliere leghista: “Quanto alle scontate e ripetitive critiche che già emergono dall’opposizione non mi soffermo molto se non per farle rientrare nella solita contrapposizione che nulla aggiunge di concreto al dibattito.
Dato che tutto quanto apparso in questi giorni sulla stampa è, e sarà, oggetto di discussione e modifica, solo di fronte ad un documento ufficiale che passerà dalla commissione bilancio si potranno formulare giudizi e presentare contro proposte concrete. Se queste dovessero consistere nel solito tentativo di bloccare importanti investimenti di cui la città ha necessità la risposta che daremo è facilmente prevedibile.
In ultimo mi preme rimarcare come il famoso intervento sul bilancio messo in campo tre anni orsono dall’assessore Giovinetti non è stato inutile come ritiene qualche esponente della sinistra. Tutt’altro! Grazie a quella manovra questa amministrazione ha potuto mantenere costante negli anni il livello di servizi alla persona”.

lunedì 9 agosto 2010

"I veri nemici del federalismo" di Luca Ricolfi


editoriale, MOLTO INTERESSANTE, di Luca Ricolfi pubblicato oggi sul quotidiano "La Stampa".

Non so se ci avete fatto caso, ma da un po’ di tempo nel mondo della politica ci sono due parole che attirano irresistibilmente chi vuole creare un nuovo marchio. Sono la parola «futuro» e la parola «nazione». Tra le fondazioni politico-culturali, ad esempio, da tempo si distinguono per il loro attivismo «Fare futuro», il pensatoio degli uomini legati a Gianfranco Fini, e «Italia Futura», il pensatoio di quelli legati a Montezemolo. Periodicamente, specie in vista di elezioni, si sente evocare il progetto di una «lista civica nazionale». Quanto alle formazioni politiche vere e proprie, il gruppo dei finiani ha appena scelto di denominarsi «Futuro e libertà», mentre l’Udc di Casini pare intenzionata a dar vita a un «Partito della Nazione». E anche chi, come Rutelli, ha appena fondato un movimento senza ricorrere alle due magiche parole, futuro e nazione, ha finito per scegliere dei sinonimi, che evocano la medesima preoccupazione per il futuro del Paese: il nuovo partito si chiama Api, che significa Alleanza per l’Italia.

Sarà perché l’economia e la società sono ferme - per non dire congelate - da almeno una decina d’anni, sarà perché la macchina del federalismo sta lentamente entrando in funzione, sarà perché l’anno prossimo si festeggia il centocinquantenario dell’Unità d’Italia, sta di fatto che sul destino dell’unità nazionale è iniziata una riflessione importante. La preoccupazione per la coesione del Paese sembra, in particolare, essere il vero collante ideologico che tiene insieme le quattro forze intorno alle quali si sta delineando il cosiddetto «terzo polo»: l’Udc di Casini, l’Api di Rutelli, Futuro e libertà di Fini, il Movimento per le Autonomie di Lombardo.

Ma in che cosa si sostanzia questa preoccupazione per il futuro del Paese? Qual è l’idea dell’interesse nazionale coltivata dai leader di questa area politica?A me pare che l’unico robusto collante politico che tiene insieme queste quattro forze sia l’ostilità per il progetto federalista della Lega. Un’ostilità che usa gli espedienti retorici più diversi, compreso quello di dichiararsi fautori di un federalismo «vero», contrapposto al federalismo farlocco della Lega, ma dietro la quale si riconosce facilmente un’unica vera preoccupazione di fondo: il timore che - giunti al dunque, ossia ai decreti delegati - il federalismo danneggi il Sud, e che per questa via spacchi il Paese. Il programma minimo del nascente Terzo polo è frenare il federalismo, il programma massimo è bloccarlo definitivamente.

Vorrei dire subito che questa preoccupazione «meridionalista», a mio parere, è del tutto rispettabile. Il pericolo che la lotta politica, che oggi si svolge fra il fantasma della destra e quello della sinistra, domani si riduca a un tiro alla fune fra gli interessi del Nord e quelli del Sud, è molto concreto, come giustamente rilevava Francesco Alberoni qualche giorno fa sul Corriere della Sera. Il punto, però, è che non è detto che annacquare ulteriormente il federalismo sia la strada migliore per evitare quel pericolo. In poche parole, è tutto da dimostrare che il futuro della nazione, la coesione del Paese, si tutelino meglio boicottando il federalismo piuttosto che impegnandosi per farlo funzionare nel modo più incisivo possibile. Eppure è questo che sembrano pensare i teorici del Terzo polo. L’Udc di Casini è l’unica forza politica che ha votato contro il federalismo. Fini, già prima della rottura, è arrivato addirittura a chiedersi se dobbiamo proprio farlo, questo benedetto federalismo. Rutelli non perde occasione per demonizzare la Lega, accusata di secessionismo. E attenzione, quel che colpisce in queste critiche è che non entrano mai nel merito dei dettagli, dei meccanismi, delle cifre. In breve, non cercano di contribuire a far funzionare il federalismo, ma soltanto a impedire qualcosa che considerano un male per il Paese, una sciagura per il futuro della nazione.

E allora vediamolo, questo futuro della nazione senza il federalismo. I dati di partenza del federalismo sono tre: 130 miliardi di evasione fiscale e contributiva, 80 miliardi di sprechi della Pubblica amministrazione, una pressione fiscale sull’economia regolare fra le più alte del mondo. Per il Nord significano un assegno di 50 miliardi all’anno staccato al resto del Paese, e un blocco della crescita che dura ormai da un decennio. Il Nord, anche se lo volesse, non è più in grado di sostenere i consumi e gli sprechi delle aree deboli, perché già fatica a stare a galla per conto suo. E il bello è che di questo, sia pure lentamente e dolorosamente, si stanno rendendo conto anche molti amministratori del Mezzogiorno, spesso più avanti di tanti leader nazionali nella comprensione del dramma che attraversa il nostro Paese. Certo gli uomini e le donne del Sud vogliono che lo Stato centrale faccia la sua parte, innanzitutto nel campo delle infrastrutture. Ma sempre più si rendono conto che nulla potranno chiedere se prima non dimostreranno di sapersi amministrare meglio. Ci sono tanti politici e amministratori del Mezzogiorno che la sfida del federalismo l’hanno già accettata, e che non vogliono una guerra civile strisciante fra Nord e Sud, bensì una competizione virtuosa fra territori, fra regioni, fra amministrazioni locali, ben sapendo che le principali vittime del malgoverno sono proprio i ceti deboli che tutti dicono di voler difendere.

Di fronte a queste realtà, che già ci sono e già stanno operando, a me pare molto miope, e per niente in sintonia con l’interesse nazionale, prendersela con il federalismo e con la Lega. Anziché accusare la Lega di separatismo, dovremmo semmai chiederci se un suo ritorno a tentazioni separatiste non sia precisamente quello che, affossando il federalismo, i suoi nemici rischiano di provocare. È paradossale, ma visto da questo angolo visuale l’interesse nazionale è tutelato assai meglio dal Pd e dal Pdl, che non dal Terzo polo. Pd e Pdl, infatti, hanno dato un contributo essenziale a trasformare le istanze autonomiste della Lega in qualcosa di compatibile con l’unità nazionale. Ora la furia antileghista del «terzo polo», più che salvare il Sud dalla sciagura del federalismo, rischia semplicemente di provocare la ribellione del Nord. E questo non perché il Nord stia tutto con la Lega, ma perché, al Nord, le differenze fra gli elettori della Lega e quelli del Pd sono meno grandi di quanto credano i leader del Terzo polo. Si può ritenere che il federalismo sia una cattiva idea, ma è bene sapere che farlo saltare significa perdere il Nord. Vale per i partiti del Terzo polo, ma vale anche per quelli del secondo, innanzitutto per il Partito democratico. E non è detto che, per l’unità del Paese, o per il futuro della nazione, questa sia la strada migliore.

domenica 8 agosto 2010

SCRP, un editoriale interessante.

di seguito un estratto dell'editoriale di oggi de "La Provincia" che condivido totalmente, (non capita spesso...), sul resto del pezzo che trovate sul giornale non esprimo alcun commento.

…Il Pdl è riuscito a far eleggere cinque suoi uomini (errato Direttore… Uno dei cinque è un tecnico indicato dalla Lega la cui rielezione è stata caldeggiata da moltissimi sindaci, soprattutto alla luce del lavoro svolto nel primo mandato) al vertice della società cremasca di servizi su altrettanti posti disponibili dopo il fallimento della trattativa con il Pd per l’inserimento di un consigliere di minoranza.
Sindaci e responsabili locali del partito di Bersani hanno gridato allo scandalo e si sono affidati alla retorica dell’indignazione, lamentando un presunto attacco alla democrazia. Con poca fantasia hanno agitato i frusti argomenti del repertorio anti berlusconiano, senza spiegare perché i loro avversari hanno fatto cappotto. Maggioranza e opposizione non hanno trovato l’accordo perché quest’ultima aveva presentato una lista blindata con cinque nomi, sgradita al Pdl (ma non alla Lega...), che ha impedito l’intesa sul consigliere riservato alla minoranza. Al coro delle prediche della sinistra si sono uniti esponenti ciellini vicini al presidente della Provincia che hanno bollato la vicenda come una delle pagine più vergognose della politica cremasca.
In realtà si tratta di una tempesta in un bicchiere d’acqua perché Corrado Bonoldi, rieletto presidente di Scrp, ha annunciato che uno dei primi impegni del uovo esecutivo sarà riformare lo statuto per garantire la presenza in consiglio di un rappresentante della minoranza. E così l’onta sarà lavata e la democrazia ripristinata.
Resta la figuraccia rimediata da un centrosinistra che si dimostra incapace di trattare e di accettare la sconfitta con dignità…

giovedì 5 agosto 2010

Comunicato Stampa - "SOCCINI (Lega Nord): Positivo ed esaustivo l’incontro con l’Assessore Piazzi in merito al PGT e la questione centro islamico"

CREMA, 5 agosto 2010 – Nella mattinata di oggi, presso l’ufficio urbanistica in Piazza Duomo a Crema, il consigliere comunale della Lega Nord Matteo Soccini ha incontrato l’assessore all’urbanistica Massimo Piazzi.
Tema della visita la Bozza del Piano di Governo del Territorio, riguardo a quale Soccini ha formulato alcune richieste di chiarimenti ed avanzato proposte su vari temi come il tracciato della gronda nord, la questione dell’ambito di trasformazione dell’area “Stalloni”, le aree sportive, la cittadella dell’anziano e le regole per il piano dei servizi inerenti i luoghi di culto e affini.
L’incontro si è aperto affrontando la questione della richiesta avanzata da una non meglio precisata associazione culturale islamica di “riconvertire” una struttura situata in Via Rossignoli a Crema.

Ringraziamenti per il lavoro svolto
“Innanzitutto ho voluto esprimere all’assessore, alla struttura comunale ed ai professionisti coinvolti, un ringraziamento per il lavoro svolto in questi mesi - afferma il Consigliere Matteo Soccini che prosegue - per quanto riguarda il PGT il giudizio è largamente positivo e non poteva essere altrimenti in quanto il lavoro di raccordo e confronto con la maggioranza consiliare è stato, e lo sarà, costante.”

Centro Culturale Islamico
“Da subito abbiamo affrontato il tema della richiesta, avanzata da un privato, di modificare la destinazione d’uso di un capannone nel quartiere di Ombriano per adibirlo ad ospitare le attività di una non meglio precisata associazione culturale islamica. Entrambi abbiamo constatato come la richiesta non si possa al momento esaminare per via della mancanza degli elementi fondamentali quali ad esempio la precisa indicazione dello stabile.
A prescindere dalle questioni formali l’opinione dell’assessore, che condivido, è che la localizzazione in tale area di una struttura asservita a servizi religiosi non sia possibile e che se mai la richiesta di cambio di destinazione dovesse pervenire correttamente vi è la convinzione che non potrà essere accolta”.

Le regole del PGT sui luoghi di culto
“A rafforzare questa posizione vi è poi la considerazione che, essendo in fase di emanazione il piano dei servizi (parte integrante del PGT) contenente regole stringenti per la destinazione di aree a servizi religiosi, non è pensabile autorizzare strutture che già oggi si pensa dovranno sottostare a regole chiare. A tal proposito ho apprezzato molto come nella bozza di piano sia stato inserito uno specifico articolo dedicato ai luoghi di culto, e strutture connesse, che recepisce in toto il contenuto della legge 12 di Regione Lombardia fortemente voluta dall’attuale presidente del consiglio regionale Boni (Lega Nord), all’epoca assessore al territorio.
Non mi dilungo nell’esposizione dell’articolo, ma posso con certezza affermare di come la sua formulazione dimostri una forte attenzione dell’assessore Piazzi nei confronti di un tema che vede il mio partito molto attento. Un’attenzione condivisa anche dal Sindaco Bruttomesso e da tutta la maggioranza.
La previsione che l’ultima parola su strutture del genere si prevede di competenza del Consiglio Comunale, sotto determinate regole, è un chiaro esempio di attenzione ad una problematica molto sentita dalla popolazione che merita di essere affrontata con scrupolo e attenzione evitando di lasciarsi andare a facili eccessi polemici.”


Gronda Nord
“Su alcuni punti mi sono soffermato per chiedere un chiarimento. Innanzitutto il piano prevede come soluzione per la gronda nord il tracciato “basso” consistente nel prolungamento dell’attuale tracciato dal rondò, passando dietro la piscina, connettendosi all’altezza di Via Bramante. Una soluzione che la Lega ha sempre visto come complementare al sottopasso di Via Indipendenza. La definizione di un ulteriore percorso (gronda alta) sarà affrontato più avanti nell’ambito di un confronto con l’amministrazione provinciale e gli altri comuni potenzialmente interessati.”

Stalloni
“Sull’ambito di trasformazione dell’area Stalloni ho convenuto sul fatto che la previsione di un intervento sull’area non sia affatto in contrasto con la mozione approvata il 22 aprile dal consiglio comunale, firmata anche dal sottoscritto.

Volenti o nolenti qualsiasi intervento che renda fruibile l’area alla città dovrà prevedere il concorso di volontà di comune e regione, anche attraverso la stesura di un accordo di programma. La levata di scudi emersa recentemente sui giornali si deve in larga parte al fatto che molti prima di parlare non hanno chiesto i dovuti chiarimenti.
Proprio per evitare inutili polemiche ho proposto all’assessore di formulare meglio il testo facendo chiaramente emergere come ci si riferisca ad un nuovo accordo di programma, e non a quello che per intenderci prevedeva anche il coinvolgimento di Via Verdi. Un nuovo accordo che dovrà essere rispettoso delle indicazioni contenute nel documento del 22 aprile”.

Aree sportive e Cittadella dell’Anziano
“Sulla localizzazione dei nuovi impianti sportivi, ad esempio il palazzetto dello sport, è positivo come lo strumento urbanistico preveda diverse ipotesi in aree differenti della città. Un ventaglio di opzioni che permetterà di trovare la localizzazione più adeguata alle esigenze progettuali che saranno avanzate nel tempo.
Sulla cittadella dell’anziano è evidente come al momento non sia corretto inserire nel PGT una diversa destinazione delle aree per il nuovo centro e la trasformazione di quelle di Via Kennedy e Via Zurla; soprattutto nel frangente in cui il dibattito sul progetto è ancora in atto. Per la cronaca l’idea della cittadella lo reputo molto interessante e da perseguire in tempi rapidi.
La flessibilità di intervento sul nuovo strumento urbanistico è tale che sarà possibile senza particolari problematiche inserire, a tempo debito, tutte le varianti necessarie alla realizzazione dell’opera”.

martedì 3 agosto 2010

zerbini...

a volte in politica ne trovi molti...

...ultimamente ne ho incontrati troppi.

P.S. non mi riferisco alla questione SCRP.

sabato 31 luglio 2010

lettera al sindaco...

è passato poco più di un anno dall'invio di questa lettera, ma è sempre attuale...

Crema, 22 luglio 2009

Alla cortese attenzione di
Bruno Bruttomesso - Sindaco di Crema
 Caro Bruno,
mi permetto di rubarti pochi minuti del tuo tempo per chiederti di leggere queste poche righe che mi sarebbe piaciuto non dover scrivere, ma gli eventi degli ultimi giorni ed il ruolo politico che ricopro mi costringono a farlo.
Innanzitutto voglio esprimerti, come ho già fatto sabato scorso, tutta la mia immutata stima e rispetto verso la tua persona e l’importante incarico che i cremaschi ti hanno voluto dare due anni orsono.
Quanto dichiarato in questi giorni ai giornali da un importante (per la carica che ricopre) esponente della Lega, non collima con quanto pensi il sottoscritto su tutta la vicenda della nomina del nuovo assessore alla cultura.
Di tutto quanto riportato da “la Provincia”, come puoi facilmente immaginare, non ne ero stato preventivamente informato ed ho avuto il dispiacere di doverlo leggere la mattina prima di partire per il lavoro.
Come ti ho già espresso la decisione finale sulla scelta spetta solo, ed esclusivamente, a te e non certo a vicepresidenti regionali o deputati della repubblica.
Quello che mi senti di prometterti per il futuro è il mio massimo impegno affinché il documento di programma che ti ho presentato non resti lettera morta.
Sarà mia premura battermi perché quanto di buono questa maggioranza può ancora fare per la NOSTRA città sia fatto.
Un impegno che sono certo ti vedrà in prima linea nei prossimi tre anni.
Forse ho scritto troppo ma sentivo la necessità di farlo per il rispetto della tua persona che viene prima di qualunque partito o assessorato.
Con stima e cordialità,
Matteo Soccini