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lunedì 12 marzo 2012

@kremasch | il tweet del 12/03/2012

I voti alla arrivano dalle intuizioni di , dalle capacità dei e dei , e dal lavoro dei !
Non dagli editoriali della domenica!

mercoledì 7 marzo 2012

PIACENZA - PERGO? le porte restano chiuse...


Per la serie "non c'è 2 senza 3 !?!".

A fine ottobre l'incomprensibile divieto per i gemellati piacentini di assistere a Pergo - Piacenza, a gennaio il ridicolo impedimento (ai soli residenti a Crema) ad assistere al derby a Cremona, oggi questo ennesimo provvedimento assurdo con un poco simpatico rimpallo di colpe dal sapore molto "pilatesco".
Il rammarico è forte e la sensazione di non aver fatto abbastanza è ancora maggiore.
Rileggendo il comunicato stampa che avevo inviato a fine ottobre, commentando la presentazione della mozione in Consiglio Comunale a Crema, ho la sensazione che il passo che segue, riletto oggi, assuma un significato particolare...
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“La lotta alla violenza negli stadi è un obbiettivo che tutti gli sportivi e gli amministratori devono raggiungere, colpendo i fatti violenti quando si verificano e prevenendo le reali situazioni pericolose.
Applicare superficialmente le norme ponendo divieti laddove non ne sussistono le condizioni, come avvenuto domenica, ha il solo effetto di creare una ingiustificata tensione tra chi allo stadio vuole andare solo a vedere una partita e coloro che sono chiamati a tutelare la sicurezza”.

giovedì 16 febbraio 2012

Comunicato Stampa - “SOCCINI (Lega): l'accentramento a Roma delle tesorerie comunali una lesione dei principi del federalismo”.

CREMA, 16 febbraio 2012 – In seguito all’emanazione del decreto sulle “liberalizzazioni, voluto dal governo Monti, si è concretizzato nell’articolo 35, l'accentramento, presso lo stato centrale, delle Tesorerie Comunali che, entro aprile, faranno confluire a Roma una comma pari a circa 8,6 miliardi di euro l'anno e varrà fino al 2014.
Una norma fortemente contrastata dalla Lega Nord in parlamento, contro la quale è stata presentata, da parte del consigliere Matteo Soccini, una mozione da discutere nel consiglio comunale di Crema.
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Questa norma è una palese lesione dei principi del federalismo, ma è anche una lesione dei principi fondamentali della nostra Costituzione. È il principio di sussidiarietà ad essere calpestato, un principio che afferma come tutto ciò che può essere fatto a livello più basso dell'organizzazione dello Stato, cioè i Comuni, deve essere lasciato lì”.
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“Sono soldi dei Comuni e dei cittadini che le nostre amministrazioni hanno perché hanno risparmiato e non perché qualcuno glieli ha regalati. Sono soldi che i Comuni spendono per pagare i loro fornitori.
Piccole e medie aziende che danno servizi e forniture ai Comuni e che sono in credito per 60 miliardi di euro, e che oggi rischiano di chiudere. Quindi questa manovra rende ancora più difficile la vita dei Comuni e dei cittadini perché diminuiscono i servizi. C'era bisogno di tutto, tranne di questo».
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ecco il testo della mozione.
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Alla cortese attenzione di
Antonio AGAZZI - Presidente del Consiglio Comunale di Crema
Bruno Bruttomesso - Sindaco di Crema

Oggetto: RICHIESTA DI CANCELLAZIONE DELL’OBBLIGO DI TRASFERIMENTO DELLE DISPONIBILITÀ LIQUIDE DEL COMUNE DI CREMA ALLA TESORERIA STATALE.

IL CONSIGLIO COMUNALE DI CREMA

Premesso che

il regime di Tesoreria Comunale riconosce a tutti gli Enti Locali una adeguata autonomia nel gestire le proprie risorse finanziarie, autonomia dalla quale, se gestita in modo oculato, responsabile e professionale, può derivare anche un incremento delle entrate;

il Decreto Legge 24 gennaio 2012, n.1 “Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.19 del 24/01/2012, all’articolo 35, comma 8 e seguenti stabilisce il ripristino della Tesoreria Unica Statale;

la norma prevede che le tesorerie degli Enti Locali abbiano l’obbligo di versare le disponibilità liquide esigibili (depositate presso le tesorerie comunali alla data di entrata in vigore del decreto) presso la tesoreria statale. Il versamento dovrà avvenire per il 50% entro il 29 febbraio 2012 e per la restante quota entro il 16 aprile 2012;
Ritenuto che

con il ritorno al vecchio sistema di tesoreria unica, gli Enti Locali non avranno più disponibilità diretta delle proprie risorse depositate presso il sistema bancario; il tesoriere di ciascun Ente potrà e dovrà soltanto curare pagamenti e riscossioni, senza però potere gestire la liquidità dell’Ente, secondo le disposizioni e le decisioni di quest’ultimo; ciò è una grave limitazione dell’autonomia degli Enti Locali così privati di un importante strumento di gestione finanziaria che è risultata ampiamente vantaggiosa per le casse pubbliche negli ultimi anni;
in particolare, per i Comuni ciò comporterà elasticità di cassa drasticamente ridotte, e soprattutto vantaggi finanziari più bassi e non contrattabili: il servizio e i relativi interessi, infatti, non potranno più essere messi a gara tra gli istituti di credito; i Comuni dovranno prendere quanto stabilirà la Banca d'Italia;

inoltre, per i municipi che avessero investito le loro risorse, la legge stabilisce che «Gli eventuali investimenti finanziari sono smobilizzati»;

Considerato che
la norma in questione è quantomeno dubbia sotto il profilo della costituzionalità in quanto lesiva del principio di autonomia finanziaria riconosciuto agli Enti Locali dalla Costituzione e del principio di sussidiarietà;

l’Ifel, il centro studi dell'Anci, valuta in circa 8,6 miliardi di euro all'anno, fino a tutto il 2014, il drenaggio di risorse dagli enti locali a Roma;

anche il mondo delle Imprese esprime le proprie perplessità sulla Tesoreria Unica Statale dicendosi preoccupato per gli effetti peggiorativi che si otterranno unificando ed allontanando geograficamente la tesoreria, in termini di velocità nei pagamenti (fonte ANCE Veneto).
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ESPRIME LA PROPRIA FERMA CONTRARIETA’ AL TRASFERIMENTO DELLE DISPONIBILITA’ LIQUIDE DEL COMUNE DI CREMA ALLA TESORERIA UNICA STATALE e contestualmente IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

a trasmettere il presente documento ai Parlamentari del territorio e al Governo per richiedere l’eliminazione dell’obbligo di versamento alla Tesoreria Unica Statale delle disponibilità attualmente in capo agli Enti Locali, così come previsto all’articolo 35, comma 8 e seguenti del DL 24 gennaio 2012, n. 1.

martedì 4 gennaio 2011

Pagellina 2010

di Gilberto Bazoli pubblicata oggi sul quotidiano "La Provincia" a pagina 13

Matteo Soccini.
Ha rilanciato la consulta economica e ripensato la mission di Reindustria. Sollevando, ovviamente, polemiche. Ma perché dovrebbe esistere qualcosa di intoccabile? Pare a volte essere più attento alle vicende della sua Crema e più, per quanto riguarda corso Vittorio Emanuele, alle questioni politiche che a quelle amministrative. Con risultati positivi: si dice sia anche merito suo la compattezza della delegazione leghista in giunta.
Voto:6-

mercoledì 30 dicembre 2009

bilancio annuale... e pagellina

Come lo scorso anno sono quì a scrivere per fare un piccolo bilancio di un altro anno (l'ultimo) da Segretario Provinciale di Crema della Lega Nord.

Per prendere spunto su cosa scrivere mi sembra doveroso riportare integralmente la "pagellina" scritta da Antonio Grassi su "la Provincia" di oggi a pagina 22.

Matteo Soccini, Segretario Provinciale della Lega.

Un 2009 trionfale. Entra in consiglio comunale. In provincia è nominato assessore. Su cava di Caravaggio e discarica di amianto è ondivago. Collabora con la stampa. Non sempre alle dichiarazioni seguono i fatti. Ma in politica non è un peccato. Winston Churchill insegna: "Il rimangiarmi le mie parole non mi ha mai dato l'indigestione".

Voto 8 per il successo personale, 6- per quello politico, 5 per la coerenza.

Che sia stato un 2009 positivo non lo nego, quanto al successo personale non lo scinderei dal ruolo politico che ho svolto. Infatti, se oggi reggo un assessorato in provincia lo si deve soprattutto all'ottimo risultato ottenuto dalla Lega alle elezioni dello scorso giugno. Come promemoria, limitatamente al territorio di mia competenza i risultati sono stati:
24,6 % LEGA NORD
29,7 % PDL
21,4 % PD
il tutto condito da 5 consiglieri provinciali cremaschi (sul totale di 8 assegnati alla Lega).
Come si vede quello che a livello di provincia istituzionale è un timore (nutrito da esponenti del PD di un sorpasso alle prossime regionali), nel cremasco si è già realizzato. In concomitanza con le provinciali si sono svolte anche le amministrative in numerosi comuni, in molti di essi la componente leghista è stata fondamentale per la vittoria del centro destra come a Vaiano, Vailate, Sergnano, Camisano, Agnadello, in altri comuni la Lega è entrata per la prima volta in consiglio come a Ripalta Cremasca a Romanengo. In ultimo come non ricordare la riconferma di un monocolore verde a Capergnanica.
Tutti risultati questi non dovuti al caso, ma in primo luogo ottenuti grazie al lavoro dei tanti militanti e delle nostre sezioni. I primi sono aumentati rispetto all'anno passato del 33%, mentre le sezioni sul territorio sono passate da 10 a 13 (due delle quali proprio a Ripalta e Romanengo). Non voglio certo attribuirmi tutti i meriti di questa crescita ma un certo contributo penso di averlo dato, se non altro perchè in questo anno (ed i giornalisti lo sanno), almeno sulle rive del Serio, le cronache dei quotidiani non hanno riportato di divisioni e scontri interni al mio partito come invece avvenuto con altri (che poi sono due... e si differenziano per una sola lettera dell'alfabeto). Per questo l'8 "personale" lo medierei con il 6- "politico"... un 7 forse ci stà bene, in fondo il compito di un Segretario di partito (almeno come lo intendiamo in Lega) è quello di far crescere il movimento e metterlo nelle condizioni ideali per portare avanti le proprie idee nelle istituzioni.
Per il 5 invece mi permetto di "contestare" (con la cordialità che mi è riconosciuta) il maestro...
Sulla cava di Caravaggio la posizione mia e del movimento non è mai cambiata ed è contraria. A tal proposito rimando al post pubblicato il 20 settembre, riportante un articolo sempre del quotidiano "la Provincia". Mi si potrà contestare l'azione messa in campo dalla giunta provinciale. Sul punto la considerazione è che di fronte ad un obiettivo comune e consiviso (l'avversità alla cava) la tattica di contrasto può variare. Il parere della giunta inoltre è ben evidente dalla relazione preparata per il ministero dell'ambiente e pubblicata nel post precedente.
Discarica di amianto. Anche in questo caso non posso che rimandare ad un altro post che ho pubblicato il 15 novembre. Sul tema avevo già scritto molto e ripetermi sarebbe troppo prolisso...
In ultimo una citazione che non ricordo chi abbia pronunciato (da buon leghista resto sempre un pò ignorante): "Solo gli stupidi non cambiano mai idea".
Detto questo su cave e discariche un pò stupido lo resto... Buon 2010 a tutti!

martedì 1 dicembre 2009

relazione al bilancio di previsione 2010...

...
di seguito la relazione che ho letto questo pomeriggio in Consiglio Provinciale:

BILANCIO di PREVISIONE 2010
Relazione dell’Assessore allo Sviluppo Economico, dott. Matteo Soccini
Il Bilancio di previsione per l’anno 2010 riunisce gli interventi previsti a sostegno delle attività produttive.
Si tratta di un programma articolato che contempla sia la realizzazione d’iniziative proprie della Provincia che l’esercizio di funzioni trasferite e/o delegate dallo Stato e dalla Regione Lombardia.
Anche per il 2010 la parte preponderante dell’attività è finanziata da fondi extra-provinciali: regionali, statali e comunitari.
Ciò determina l’organizzazione del lavoro dell’assessorato che, per necessità, deve rispondere ai vincoli posti dalle fonti di finanziamento.
Va, inoltre, ricordato come gli ambiti d’intervento siano costantemente interessati da rilevanti cambiamenti legislativi, amministrativi e organizzativi che richiedono una continua attività di adeguamento.

Accanto a questi fattori importanti per l’organizzazione e l’attività, ve ne è un altro che si è imposto già negli ultimi mesi del 2008, vale a dire la pesante crisi economico-produttiva che interessa anche la nostra provincia.
La crisi produttiva continua ad avere importanti ripercussioni e, si ritiene, che la situazione permarrà critica anche nel prossimo futuro. Tale difficile situazione investe in modo rilevante l’intera attività.
La Provincia ha deciso di affrontare la questione intervenendo – per quanto possibile - su entrambi i versanti interessati, vale a dire: le aziende e i lavoratori.
Si procederà, quindi, sia con misure di sostegno alle imprese - che ci si propone di realizzare in modo innovativo e più incisivo.

Sostegno alla costituzione di aggregazioni imprenditoriali nei settori in maggiore difficoltà, il sostegno – se possibile – all’accesso al credito delle aziende anche con modalità diverse da quelle passate, il sostegno alle esportazioni e all’innovazione. Si tratta d’interventi che la Provincia già realizzava e che devono essere ora definiti e organizzati con maggior rigore e con una maggior capacità di indirizzo, finalizzazione e integrazione con altri livelli istituzionali: Unione Europea, Governo nazionale e Regione Lombardia.

Attività produttive
Il sostegno alle attività produttive deve essere definito in stretto raccordo con il territorio con una visione complessiva, sistematica e razionale della attuale situazione di crisi, del suo impatto sulla realtà produttiva cremonese, sulle effettive possibilità di ripresa e sulle risorse effettivamente disponibili. I temi sono da qualche tempo evidenziati in diverse analisi e riguardano:
- L’innovazione produttiva, organizzativa e commerciale delle aziende cremonesi,
- Il sostegno all’attività di ricerca e alla diffusione dei suoi risultati,
- Il miglioramento della propensione all’esportazione e alla internazionalizzazione delle aziende cremonesi,
- L’accesso al credito,
- Il sostegno alle strutture di servizio del mondo imprenditoriale.
Propedeutica all’elaborazione di interventi efficaci negli ambiti suddetti è la conoscenza condivisa della effettiva situazione economica-sociale e degli obbiettivi da perseguire.
A tal fine, si ritiene utile procedere, in collaborazione con altri soggetti (pubblici e privati) secondo una modalità operativa “a rete” che comporta il coinvolgimento dei soggetti interessati e la concentrazione delle risorse sui progetti ritenuti prioritari.
La capacità di acquisire finanziamenti esterni aggiuntivi appare di fondamentale importanza non essendo gli attuali bilanci degli enti locali in grado di sostenere interventi di rilevante significato per la struttura produttiva.
L’acquisizione di tali finanziamenti richiede, però, organizzazioni in grado di provvedere secondo tempi e modalità prefissate, e questo è un elemento che localmente, presenta ancora una qualche carenza.
Al riguardo un fattore determinante sarà la collaborazione con la Regione Lombardia sia nella fase di decisione delle priorità che in quella di recupero delle risorse.

La conoscenza della struttura produttiva e del mercato del lavoro
La conoscenza della struttura produttiva provinciale è di evidenza immediata per chi intenda definire obiettivi e progetti d’intervento.
Al riguardo il Servizio Informativo Economico Sociale (SIES) verrà chiamato ad uno sforzo ulteriore per fornire informazioni e indicazioni sempre più precise sulla nostra situazione economica e sociale.
In questo periodo è in corso di ri-definizione la convenzione e lo statuto che disciplinano il Sies e la sua attività.

Il sostegno alla propensione delle aziende cremonesi verso l’esportazione e la internazionalizzazione
Per il futuro, si ritiene di intraprendere la strada dei progetti condivisi da più soggetti, sapendo di dover predisporre interventi calibrati sulle risorse disponibili, sulle esigenze e possibilità del territorio e, nello stesso tempo, fare in modo che tali esigenze siano sempre più qualificate.
L’intervento in parola è mantenuto anche nell’attuale periodo di crisi proprio per sostenere quelle imprese che mostreranno comunque un atteggiamento di apertura verso l’esterno.

L’innovazione produttiva, organizzativa e commerciale delle aziende e sostegno all’attività di ricerca
Si tratta di ambiti d’intervento presenti anche negli scorsi anni e che trovano una ragion d’essere ancora maggiore nell’attuale periodo di ciclo negativo.
L’innovazione e la ricerca sono, infatti, obiettivi strategici riconosciuti tali da tutte le analisi disponibili.
Questi enti – oltre che svolgere attività didattica - rappresentano una parte importante della nostra ricerca che potrebbe ancor di più espandersi e meglio servire il mondo produttivo.
A questo intervento deve aggiungersi il sostegno alla società “Crema Ricerche” il cui obiettivo è quello di diffondere l’innovazione nelle aziende del territorio.
Nel corso del 2010 l’Amministrazione valuterà e definirà le proprie modalità di partecipazione a “Reindustria” e a “Crema Ricerche”.
L’intervento avrà come obiettivi la razionalizzazione delle due strutture, il miglioramento complessivo dell’attività alla luce anche della mutata situazione economica.

L’accesso al credito
Il sistema provinciale degli organismi di garanzia fidi ha conosciuto una fase di rilevante trasformazione con l’adesione a organismi di livello regionale. Ciò ha comportato la necessità di una revisione dell’intervento provinciale concordata con tutte le parti interessate.
L’accesso al credito è sicuramente una delle questioni principali per tutte le aziende ma, in modo particolare, per le piccole e piccolissime aziende che caratterizzano il nostro territorio.
Potrà, quindi, essere utile valutare se mantenere il classico sostegno agli organismi di garanzia fidi oppure se inserire tale intervento in un contesto più ampio dovuto anche alla importante operazione di aggregazione che la maggior parte degli organismi di garanzia fidi cremonesi ha intrapreso nei mesi scorsi. Le iniziative saranno valutate in accordo con le parti interessate.

sabato 21 novembre 2009

lettera a Savoldi (presidente Reindustria)

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Cremona, lì 19 novembre 2009

Egregio Signor Presidente
Agostino Savoldi
Reindustria

Egregio Signor Presidente,
Apprendo dalla stampa di sue dichiarazioni, relative al comunicato inviato nella giornata di ieri dall’Ufficio Comunicazione dell’ente provinciale, in merito alle quali non posso non esprimerle tutto il mio stupore per il tono usato.

Il mio stupore nasce dal fatto che, da una lettura non emotiva dell’intero comunicato, si evince chiaramente come l’affermazione sul “mantenere in vita società pubbliche se effettivamente utili per il bene collettivo e non certo come luoghi dove piazzare amici” era, e lo è ancora, riferita chiaramente all’ormai defunta società Cre.So., costituita in seno al Comune di Crema all’epoca dell’amministrazione di centrosinistra.

Una società che nei pochi anni di vita ha “prodotto” solo buste paga per un consiglio di gestione, un consiglio di sorveglianza ed un collegio sindacale, oltre che stuzzicare l’interesse della Corte dei Conti regionale.

Quanto alla Sua persona, nonché alla dott.sa Ginelli, mi preme rimarcare come nello stesso comunicato il sottoscritto abbia espresso un ringraziamento ad entrambi per la disponibilità dimostrata nel presentare all’amministrazione provinciale lo stato dell’arte della società.
In ultimo mi preme ricordare come ogni qual volta sia pervenuta una richiesta di incontro da parte Sua , la stessa sia stata esaudita nel più breve tempo possibile. Non ultima la mia celere risposta alla Sua e-mail pervenuta nel pomeriggio di mercoledì 18 novembre.

Sarà mia cura provvedere, una volta verificata la disponibilità della altre persone interessate, ad esaudire la sua richiesta di incontro.
In quella sede si potrà dipanare la spiacevole “incomprensione” di questi giorni.

Distinti saluti.

L’Assessore allo Sviluppo Economico
(dr. Matteo Soccini)

venerdì 31 luglio 2009

Comunicato Stampa - QUESTIONE STADIO: Soccini (Lega), “Contrario all’idea d’inversione delle curve".

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CREMA, 31 luglio 2009 – In merito alla questione della messa a norma del “Voltini”, e alla paventata ipotesi d’inversione delle curve, interviene il Segretario Provinciale di Crema, Matteo Soccini.

“Negli ultimi giorni ho avuto modo di leggere sui giornali di affermazioni e proposte non condivisibili, prima fra tutte l’idea di invertire le curve dello stadio con lo spostamento dei tifosi di casa nella curva che dà le spalle a Viale De Gasperi
– afferma il Segretario Provinciale Matteo Soccini, che aggiunge – Mi preme rilevare, per completezza d’informazione, che nella giunta in cui se ne sarebbe parlato non era presente l’unico rappresentante della Lega nella squadra del sindaco (l’assessore Giovinetti N.d.R.), così come a nessun esponente del mio movimento è stato chiesto un parere in merito.”

Prosegue il neo-assessore provinciale: “Allo stato attuale l’unica ipotesi percorribile è la richiesta di una deroga alla federazione come faranno moltissime altre realtà calcistiche di tutto il paese. Peraltro è ingiustificato, come fanno molti, prendersela con il Ministro Maroni e la sua politica di sicurezza all’interno del modo sportivo. È risaputo che nel momento in cui si pone mano a una qualsiasi normativa in questo campo le sue applicazioni pratiche si scontrano con fattori locali particolari e difficilmente codificabili a priori. Da questa considerazione nasce l’alta probabilità di ottenere una deroga per il Voltini”.

Termina Soccini: “Le polemiche scaturite da improvvide dichiarazioni alla stampa devono essere di monito a una gestione più accorta e meditata di tutte quelle questioni che toccano la sensibilità della cittadinanza cremasca, di cui i sostenitori del Pergocrema sono parte integrante”.

venerdì 24 luglio 2009

replicare o non replicare...

breve sunto della giornata...

ore 6.30 sveglia (come tutte le mattine), colazione veloce e via al lavoro.

ore 8.00 arrivo in ufficio a Milano (presso la società privata dove lavoro), riunione tutta la mattina, pomeriggio lavoro al pc.

ore 17.00 in auto verso Crema...

dalle ore 18.00 fino a questo momento (con solo una breve pausa per un boccone a cena) al lavoro per l'assessorato...

CONTROLLA I CONTI LASCIATI IN EREDITA'

I BUCHI DI BILANCIO

L'APIC ! ! !

LA CRISI ECONOMICA E GLI INTERVENTI DA FARE

E TANTO ALTRO...

e alla fine chiama un giornalista e chiede: "cosa replica ad Alloni che l'ha tirata in ballo sulla questione nucleare?"

Cosa volete che replichi...
tutto il giorno a lavorare e pensate quanta voglia ho di mettermi a polemizzare con chi ha preso una batosta elettorale e non si ferma due minuti a capirne le ragioni...

al di là della battuta il tema è serissimo e come ho detto alla stampa sarà affrontato in giunta, e non solo, nei modi, tempi e termini più opportuni.

e adesso me ne vado a dormire...

domani è un altro giorno... citazione :-)

mercoledì 20 maggio 2009

riprendo a scrivere

...
dopo una pausa interiore riprendo, forse più cinico e cattivo, a scrivere quello che penso...

una cosa è certa non sono più quello di prima

venerdì 1 maggio 2009

io difendo la mia terra.

...
Nell'ultima settimana ho avuto il piacere di ricevere l'attenzione di diversi letteranti che hanno commentato il volantino uscito in queste settimane dove si poteva leggere il seguente impegno elettorale per le prossime elezioni provinciali:

"Difendere la Nostra Terra! Valorizzare il nostro patrimonio ambientale, culturale e storico! Contro chi vuole imporci “cave” e “discariche”."

Dopo la lettera di risposta che ho pubblicato in un precedente post ho preferito non replicare per il semplice fatto che all'ordine del giorno del consiglio comunale di martedì sera c'era la discussione della mozione sulle discariche di amianto da me presentata a febbraio.
Una mozione discussa, emendata ed approvata quasi all'unanimità dal consiglio provinciale di Cremona.
Dopo aver esposto il documento e dichiarato l'apertura ad accogliere proposte di emendanenti sono intervenuto per dire quello che non ho scritto...

In sintesi ho ricordato come nei miei quasi cinque anni da segretario provinciale di Crema della Lega Nord il movimento si sia nel tempo opposto a numerose iniziative che andavano, e vanno, a nocumento del nostro territorio.
Tanto fare una breve cronostoria:
  • il compostore a Palazzo Pignano.
  • l’impianto per il trattamento di rifiuti speciali e pericolosi prima in località San Michele e poi in Via Colombo a Crema.
  • il piano cave di Bergamo (cava Caravaggio).
  • la centrale elettrica a biogas da 10 megawatt a Romanengo.
  • la proposta avanzata da Forza Italia per un termovalorizzatore a Capralba.
  • e per finire la paventata discarica di amianto a Cappella Cantone.
Nel terrotorio di cui sono responsabile (che arriva per vostra informazione fino a Romanengo...) la Lega ha sempre operato nell'interesse della nostra comunità locale in maniera chiara e netta. Delle prese di posizione sulle problematiche di cui ho scritto mi assumo completamente la responsabilità politica. Così come mi sento responsabile di tutto quanto fanno i leghisti di cui sono segretario. Se altri hanno altre idee e opinioni differenti se ne devono assumere totalmente la responsabilità e spetta a loro andare in giro a difenderle.
Su CremaOnLine è stata riportato questo mio impegno che quì confermo: “l'unico padrone che ho è la mia coscienza. La mia coscienza mi dice che devo fare una battaglia per la difesa del mio territorio. Io mi auguro che mi sosteniate tutti. Non credo che sia una battaglia ancora persa. Possiamo ancora farcela”.
Dato che oltre ad essere un semplice consigliere comunale sono anche un dirigente politico, durante quella serata ho preso un impegno anche in vista delle prossime elezioni provinciali. Partendo dall'assunto che la Lega di Crema resta contraria alla costruzione della discarica a Cappella Cantone, in caso di sconfitta elettorale i consiglieri provinciali che eleggeremo ripresenteranno la mozione approvata a febbraio in provincia. Nel caso invece l'alleanza con il Pdl si rilevasse vincente il primo atto che la Lega proporrà alla nuova giunta sarà di chiedere alla Regione Lombardia di sospendere l'iter per le discariche in attesa che si faccia finelmente chiarezza con una nuova legge (tutte cose chieste con la famosa mozione approvata).
Leggendo questi passi qualcuno potra dire che si tratta solo di propaganda e che alla fine nulla sarà fatto. Può essere... alla prova dei fatti nessuna mozione potrebbe essere presentata dai futuri consiglieri leghisti e magari in giunta i nostri assessori se ne staranno zitti e non chiederanno nulla... in fondo di promesse elettorali ne sentiremo molte nel prossimo mese...
Una cosa sola è certa.
Se quello che ho scritto non dovesse avere luogo, un minuto dopo, non sarò più il segretario provinciale della Lega...

sabato 25 aprile 2009

La Lega a difesa della "nostra" terra!

...
Ieri mattina sul giornale ho letto una lettera di uno sconosciuto consigliere provinciale piddino che attaccava la Lega sulla questione discariche.
Di seguito la mia risposta pubblicata oggi da "La Provincia" e "La Cronaca".

Egregio Direttore,

Leggendo la rubrica delle lettere ho avuto piacere di costatare come un volantino elettorale predisposto dalla segreteria provinciale di Crema abbia attirato l’attenzione di un consigliere provinciale del PD.
Nella sua missiva esprimeva tutta la sua meraviglia in merito alla nostra contrarietà a cave e discariche, inutili e dannose per il territorio, additandola come un “fatto nuovo” quando invece la nostra posizione è risaputa e più volte ribadita. A prova di ciò ricordo un comunicato stampa ufficiale del 20 novembre 2008, nel quale la Lega esprimeva la sua contrarietà al progetto per Cappella Cantone.
Che il consigliere piddino non fosse a conoscenza del comunicato, non è una sua colpa.
Dovrebbe però essere a conoscenza della mozione sulle discariche presentata dai consiglieri della Lega in consiglio provinciale e in seguito approvata a larghissima maggioranza (compreso il gruppo del PD).
Quello che abbiamo scritto sul volantino, che riporto di seguito, è e sarà un impegno che i consiglieri provinciali della Lega metteranno in pratica ogni giorno come hanno fatto negli ultimi cinque anni.
Difendere la Nostra Terra! Valorizzare il nostro patrimonio ambientale, culturale e storico! Contro chi vuole imporci “cave” e “discariche”.

Ringraziandola per lo spazio che vorrà concedere a questa lettera, approfitto per porgere a lei e alla sua redazione i miei più cordiali saluti.

Matteo Soccini
Segretario Provinciale di Crema
Lega Nord – Lega Lombarda

domenica 15 febbraio 2009

1159, NOI NON DIMENTICHIAMO!

Ecco perché chiunque si dica vero cremasco
non può amare che la sua città!

NOVEMBRE 1158: Dopo un periodo di disordini che lo tennero impegnato a lungo in Italia, Federico detto “il barbarossa” convocò a Roncaglia una dieta alla quale parteciparono principi, vescovi, consoli e insigni giuristi provenienti da Bologna. L’imperatore puntava al riconoscimento, anche sul piano giuridico, dei diritti accampati dall’impero sui territori del nord Italia, e ci riuscì. Divenne così il sovrano di contee, marchesati e ducati nonché supremo magistrato e quindi amministratore della giustizia. Lui solo poteva innalzare mura, battere moneta e imporre tasse.

Seppur votate all’unanimità le decisioni prese a Roncaglia furono di difficile applicazione e anzi suscitarono violente opposizioni. Piacenza, che vi si oppose, ebbe accorciate le mura e riempiti i fossati. Crema aveva invece cacciato i legati imperiali…

7 LUGLIO 1159: undicimila marchi. Questo fu il prezzo che i cremonesi, i più fedeli servitori dell’impero tra tutte le città italiane, offrirono a Federico affinché assalisse e distruggesse Crema.Le milizie cremonesi furono presto raggiunte sotto le mura cremasche dalle truppe imperiali cui si aggiunsero poi l’esercito di Enrico “il leone”. Crema poteva contare sull’aiuto di 400 fanti Milanesi comandati dal console Manfredi Dugnano. Iniziava un assedio che si sarebbe protratto per ben otto mesi e che avrebbe mostrato tutto il valore della città.

L’assedio di Crema è sicuramente da annoverare tra quelli più famosi che ricordi la storia sia per l’eroismo dei difensori che per la crudeltà dimostrata dall’imperatore.

Giorno dopo giorno la città era bersagliata da una pioggia di massi scagliati da macchine appositamente costruite e doveva resistere a vari tentativi d’assalto delle truppe imperiali. I cremaschi non cedevano e anzi sotto la guida dell’architetto Marchisio controbattevano colpo su colpo usando altri macchinari da lui diretti. Di tanto in tanto poi alcune audaci sortite facevano registrare perdite tra le fila degli invasori. Mese dopo mese l’irritazione del Barbarossa si faceva evidente, fino a sfociare in un atto di spregevole bassezza che non potrà mai togliere la parola disonore dalla sua figura. Fece costruire dai suoi alleati cremonesi, una gigantesca torre di legno cui legò sul davanti numerosi ostaggi Cremaschi e Milanesi. Egli era convinto che i difensori non avrebbero mai osato colpire i propri concittadini facendo così arrivare l’enorme macchina a contatto con le mura dando il via alla presa della città.
Si sbagliava…

Non appena fu chiara ai cremaschi la situazione, un senso di angoscia li prese e cadde il silenzio. Ad un tratto una voce si levò: era quella di un cremasco che aveva riconosciuto fra gli ostaggi i suoi figli:

“Fortunati coloro che muoiono per la patria e per la libertà. Non temete la morte, che può renderci liberi. Se voi foste giunti alla nostra età non l’avreste voi disprezzata come facciamo noi”.

Uccidere padri, figli e fratelli divenne il tragico passaparola sulle mura. Partirono nugoli di frecce e pietre tra le maledizioni lanciate nei confronti dell’imperatore il cui piano fallì. La torre infatti fu sul punto di sfasciarsi e venne ritirata. La vendetta cremasca non si fece attendere: i prigionieri tedeschi, cremonesi e pavesi furono trascinati sulle mura e impiccati. La risposta del Barbarossa fu la forca per altri nove cremaschi.Nel frattempo i milanesi cercavano di alleggerire l’assedio di Crema impegnando gli imperiali sul lago di Como e stringendo alleanza con i piacentini, anch’essi messi al bando.

IL TRADIMENTO: a far pendere la bilancia della vittoria dalla parte dell’imperatore e dei suoi servi fu il cruciale tradimento di Marchisio che, allettato dall’oro offerto da Federico, privò i cremaschi di una personalità importante e anzi permise agli imperiali di scardinare i sistemi difensivi che egli ben conosceva.Vennero costruite alcune torri molto alte sulla cui cima stavano appostati i balestrieri con il compito di coprire soldati scelti ed ausiliari intenti nel distendere lunghi pali attraverso i quali sarebbero potuti arrivati alle mura. La difesa degli assediati fu veramente drammatica. Dopo una giornata di scontri violentissimi i cremaschi si ritirarono nella cinta interna della città per difendersi ulteriormente.La situazione era gravissima e la resa sembrava l’unica strada da intraprendere. Venne richiesto l’intervento del Patriarca Pellegrino di Aquileia affinché col suo potere ottenesse una resa accettabile.

25 GENNAIO 1160: ventimila cremaschi abbandonarono la città successivamente invasa dall’esercito imperiale il quale la saccheggiò e la incendiò.

I cremonesi si accanirono sulle briciole gioendo per la rovina della nemica Crema dimostrando quale fosse l’odio che teneva divise le due comunità.

Otto mesi erano passati dall’inizio dell’assedio. Otto mesi in cui una comunità dimostrò tutto il suo valore, la sua tenacia, il suo essere esclusivamente e inequivocabilmente “unica”, non assimilabile a qualsivoglia vicino (per primo i cremonesi). Così come venne abbattuta, col tempo Crema rinacque e la sua gente non smise mai di riconoscersi in lei. Così era allora, così è adesso e così sarà per sempre!

Urgugliùs da ès Kremàsch!

mercoledì 11 febbraio 2009

Krèma, 7 luglio 1159

Nella seduta di ieri il Consiglio Comunale di Crema ha approvato all'unanimità la mozione (di seguito riportata) ideata dall'amico Gigi Bellani sulla ricorrenza degli 850 anni dall'inizio dell'assedio alla nostra città, attuato dal Barbarossa.
Peccato solo che non sia passato l'emendamento proposto dal consigliere Ardigò concernente la richiesta dei "danni di guerra" da presentare a cremona...
Alla cortese attenzione de
Presidente del Consiglio Comunale di Krema Antonio AGAZZI
Sindaco di Krema dott. Bruno Bruttomesso


Premesso che:

Il 7 luglio del 1159 i cremonesi al fianco dell’Imperatore Federico detto “Il Barbarossa”, diedero inizio al famoso assedio della Città di Krema. L’assedio, durato fino al gennaio dell’anno successivo, fu uno dei più cruenti ed eroici che la storia possa ricordare sia per gli innumerevoli atti di eroismo dei Cremaschi (il più famoso dei quali è quello celebrato nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale, denominata “Sala degli Ostaggi”) sia per l’incredibile ferocia dimostrata dal Barbarossa e dai suoi alleati.
Krema, probabilmente, avrebbe resistito molto di più e la storia avrebbe avuto un corso diverso se Marchisio, l’architetto che aveva costruito le mirabili difese della città, non si fosse venduto all’Imperatore.
Il 25 di gennaio del 1160 ventimila Cremaschi furono costretti a lasciare la propria città con solo quel poco che le loro braccia potevano portare e cercare un rifugio nel contado fuori le mura.
Il Barbarossa, dopo aver saccheggiato Krema, diede fuoco a tutta la città che si trasformò in un grande rogo che la distrusse quasi completamente. A raderne al suolo i palazzi e le mura ci pensarono i cremonesi che si accanirono fino a quando non videro crollare anche i pochi edifici risparmiati dalle fiamme e costrinsero Federico a vietare ai Cremaschi di ricostruire la città fino alla pace di costanza del 1183.

Considerato che:

I fatti storici menzionati sono parte integrante e della storia cittadina e non solo.

Ritenuto che:

La memoria di quanto avvenuto nel passato debba essere coltivata e mantenuta viva nelle menti e nei cuori delle prossime generazioni.

Questo Consiglio Comunale

Impegna il Sindaco e tutta la Giunta ad attivarsi affinché la ricorrenza degli 850 anni dall’inizio dell’assedio (il 7 luglio 2009) sia debitamente ricordata nelle forme e ne i modi che si riterrà più opportuni.
Si impegnano altresì gli Assessori aventi competenza su Istruzione e Cultura, ad attivarsi per dare il giusto risalto agli atti di eroismo che hanno reso immortali nella memoria i nostri concittadini protagonisti di quegli avvenimenti.