Un incontro con ospite d’onore e relatore Roberto Maroni, Presidente della Regione Lombardia, che ha trattato del tema “La Lombardia di domani, tra autonomia e sviluppo”, cui hanno presenziato anche Gianni Fava, Assessore Regionale all'Agricoltura nonché testimonial dell’associazione, e Giandomenico Auricchio, Presidente della Camera di Commercio di Cremona.
Ad introdurre la conviviale il Presidente dell’associazione Cedrik Pasetti che ha ripercorso il primo anno di attività di Terre di Lombardia ed annunciato alcuni degli appuntamenti in programma per i prossimi mesi, dalla borsa di studio per gli studenti delle facoltà di agraria della regione, al patrocinio di diverse iniziative sul mantovano, fino al convegno in occasione del quindicinale dalla scomparsa del professore Gianfranco Miglio.
“Terre di Lombardia – ha detto Pasetti nel suo intervento – è una realtà culturale in grande crescita, sempre più intenzionata a promuovere le eccellenze del territorio lombardo, sostenendo le tradizioni locali, ma con un approccio nuovo in termini di comunicazione: dall'enogastronomia alla storia, dalle bellezze del paesaggio e dell’architettura alle tradizioni popolari, la ricchezza della Lombardia è uno stimolo inesauribile a fare sempre meglio”.
Il microfono è poi passato nelle mani del Governatore Maroni che ha subito affrontato un tema di stretta attualità, vale a dire il processo di riforma delle autonomie locali iniziato con la riforma Delrio, non ancora conclusa, che vedrà la Regione impegnata a formulare una sua proposta di riorganizzazione dei territori nelle nuove aree vaste.
“La riforma del sistema delle autonomie – ha argomentato Maroni -, in questa fase segnata dal passaggio dalle vecchie province all'incognita dei nuovi contenitori definiti di “area vasta”, rappresenta un’occasione importante che Regione Lombardia vuole cogliere ascoltando le istanze dei territori per costruire un progetto credibile da presentare al governo entro la fine di giugno. Il tutto senza dimenticare il prossimo referendum sull'autonomia della nostra regione”.
Le linee guida annunciate dal presidente lombardo saranno indirizzate “ad una radicale semplificazione dei livelli amministrativi, il tutto nel segno della sburocratizzazione e della riduzione dei costi: partendo dai due pilastri dell’organizzazione quali sono i comune e la regione e lasciando come ente intermedio quello che io amo chiamare Cantone memore della mia vicinanza geografica alla Svizzera (Maroni è di Varese n.d.r.)”.
Aree vaste, o Cantoni che dir si voglia, i cui confini saranno definiti come annunciato al termine della fase di consultazione avviata con l’insediamento di una apposita commissione in Regione cui partecipano anche l’associazione dei comuni e le camere di commercio lombarde.
“Cremona potrebbe essere unita a Mantova o anche ad altre realtà – da detto Maroni, che rivolgendosi ai cremaschi in sala ha aggiunto – così come Crema dovrà sciogliere la riserva sulla sua collocazione. Cremona, Milano, Bergamo, Lodi? Tutto ipotesi da valutare senza pregiudizi. Il tutto tenendo conto anche della riforma delle camere di commercio”, volgendo lo sguardo verso Giandomenico Auricchio, Presidente della camera di Cremona, seduto al suo fianco cui ha ribadito che la proposta di riforma nascerà in particolare dalle richieste delle varie attività produttive, per creare una formazione omogenea che, come tale, fornisca richieste più coerenti e dunque ammissibili che soddisfino le esigenze del territorio e di chi vi lavora.
La conviviale è stata inoltre l’occasione per rivelare, da parte di Maroni, un’anteprima riguardante la promozione del turismo. “Dal 29 maggio, ricorrenza della battaglia di Legnano con la vittoria della Lega Lombarda sul Barbarossa – ha annunciato Maroni – partirà l’anno del turismo lombardo. Dobbiamo valorizzare le nostre bellezze”.“Pochi giorni fa ero a San Pellegrino Terme, davanti a me avevo due bottiglie di acqua: la prima, targata San Pellegrino, aveva la scritta della località di produzione (in Provincia di Bergamo, n.d.r.) in piccolo; la seconda, Acqua Panna che fa sempre parte del gruppo San Pellegrino, riportava la scritta “Toscana” molto visibile, in grande. Anche questi semplici aspetti riguardano il marketing e la valorizzazione del territorio: noi dobbiamo recuperare il tempo perduto”.
Per questo l’idea di dedicare un mese dell’anno a ciascuna delle dodici province della Lombardia, nel quale dare spazio alle iniziative e alla promozione enogastronomica, turistica e culturale di ogni territorio e non solo il capoluogo.
“Non siamo inferiori a regioni bellissime come Toscana e Umbria – ha sottolineato con orgoglio Maroni – ma dobbiamo imparare a farci conoscere meglio. Abbiamo 10 siti Unesco dei 50 sparsi in tutta Italia, ma spesso non li abbiamo nemmeno visitati. Questa iniziativa intende essere un ulteriore passo per recuperare terreno”.
In chiusura del suo intervento, riportando il discorso sulla riforma delle autonomie, il Presidente Maroni ha dato appuntamento ad una prossima serata conviviale con Terre di Lombardia, verso la fine del mese di maggio, durante la quale accogliere la sintesi delle istanze che il territorio elaborerà, il tutto per poi farne sintesi nel progetto generale che sarà presentato al Governo di Matteo Renzi.
Per questo l’idea di dedicare un mese dell’anno a ciascuna delle dodici province della Lombardia, nel quale dare spazio alle iniziative e alla promozione enogastronomica, turistica e culturale di ogni territorio e non solo il capoluogo.
“Non siamo inferiori a regioni bellissime come Toscana e Umbria – ha sottolineato con orgoglio Maroni – ma dobbiamo imparare a farci conoscere meglio. Abbiamo 10 siti Unesco dei 50 sparsi in tutta Italia, ma spesso non li abbiamo nemmeno visitati. Questa iniziativa intende essere un ulteriore passo per recuperare terreno”.
In chiusura del suo intervento, riportando il discorso sulla riforma delle autonomie, il Presidente Maroni ha dato appuntamento ad una prossima serata conviviale con Terre di Lombardia, verso la fine del mese di maggio, durante la quale accogliere la sintesi delle istanze che il territorio elaborerà, il tutto per poi farne sintesi nel progetto generale che sarà presentato al Governo di Matteo Renzi.