sabato 7 febbraio 2015

#MOSCHEA | cosa fare dopo il #consiglioaperto? alcune idee (del tutto personali...)

E adesso??? Una domanda semplice che in molti si stanno ponendo, ed io per primo, dopo la seduta di venerdì scorso del consiglio comunale aperto incentrato sulla questione moschea (che qualcuno continua a preferire di chiamare musalla quando differenze tra le due sono solo per le dimensioni).

Un consiglio aperto il cui intento con il quale era stato proposto dal Comitato Cremasco No Moschea, vale a dire concedere la parola ai cremaschi per poter parlare senza filtri all'amministrazione di un progetto che crea, e sarebbe sciocco e superficiale negarlo, preoccupazioni e timori, alcuni ben fondati e altri magari sovrastimati, è scemato via senza che questo abbia potuto aver luogo.
Le numerose e concordi testimonianze e ricostruzioni mostrano, senza pochi dubbi, come la sinistra sia stata “bravissima” ad orientare l’andamento del consiglio per far apparire una realtà ben diversa da quella che si respira ogni giorno in città. Sinistra brava ed anche furba, una furbizia però resa possibile anche da una colpevole distrazione delle minoranze.

Non poteva, almeno un consigliere comunale di centrodestra presentarsi in comune, ben prima dell’apertura delle porte ai cittadini, e verificare che non vi fossero “portoghesi” entrati prima??? Si, no, forse. Ma tutto questo appartiene al passato, seppur molto recente, e perdersi dietro accuse e repliche non fa altro che distrarre dal vero problema, vale a dire la persistente pervicacia con la quale l’amministrazione vuole proseguire sulla strada intrapresa da oltre due anni.

L’esordio del discorso del Sindaco Bonaldi è stato da questo punto di vista esemplare nel negare ogni spazio di discussione e auspicabile ripensamento. Come ho twittato di recente “quando la politica indossa i paraocchi dell’ideologia finisce col fare scelte sbagliate, come il si alla moschea”, e quanto pronunciato in consiglio ne è la conferma.

Tutto questo però è IERI, ADESSO che fare?

Partirei da cosa ritengo sommessamente non si dovrebbe fare o proporre. Leggo che le minoranze vorrebbero un altro consiglio aperto, per fare cosa considerando l’esito e la gestione del precedente? Provare a fare quanto messo in pratica dalla sinistra inviando truppe “dromedarie” in luogo di quelle “cammellate” evocate da molti?

Da altre parti (Forza Italia qualche settimana fa) si evoca il discorso referendum. Argomento grazie al quale è facile ricevere l’applauso ma che tutti sanno (o fanno finta di non sapere) non essere possibile stante lo statuto comunale attuale in ottemperanza alle leggi dello stato.
Uno statuto che anche il sottoscritto ha contribuito ad aggiornare nella passata amministrazione per adeguarlo alle normative nazionali cambiate nei dieci anni succeduti alla prima formulazione.

Normative nazionali che non permettono di svolgere tali consultazioni. Qualcuno afferma che potevamo comunque modificare lo statuto per renderle possibili, vero! Peccato che una bocciatura da parte degli organi di controllo sarebbe intervenuta a fare “tabula rasa” prima ancora che lo stesso potesse entrare in vigore, e il sottoscritto di far perdere tempo, e soldi per avvocati, all'amministrazione non ne aveva l’intenzione.

Modificarlo adesso anche alla luce della nuova normativa regionale in tema di luoghi di culto come pare vogliano chiedere i consiglieri del M5S? È una opzione, che però vedo ben lontana dal poter essere messa in atto stante la palese ostilità ideologica che la sinistra ha già espresso nei confronti della legge lombarda.

Cosa fare allora? Premesso che sono solo semplici considerazioni maturate prendendo atto delle forze e convinzioni in campo, il lavoro maggiore ritengo debba essere svolto più all'interno del comune che fuori, senza nulla togliere a coloro che l’opposizione fuori dal palazzo l’hanno fatta e la stanno facendo con impegno e merito.

Come sapete il via libera alla moschea dovrà passare per la variante al PGT, necessaria per cambiare la destinazione dell’area, ed il successivo bando/ convenzione con gli assegnatari dello spazio, dato che si parla di un’area comunale.

Per questo l’attenzione dovrebbe incentrarsi sul verificare il contenuto di tutti i documenti che saranno redatti e la loro conformità alle procedure ed alle leggi, in particolare la nuova legge di Regione Lombardia che ho citato in precedenza. La sinistra farà finta di nulla avanzando una sorta di “obiezione di coscienza” dato che la ritiene incostituzionale? Tenersi pronti a presentare ricorsi al tribunale amministrativo non penso sia un’ipotesi da scartare a priori.

Inoltre, se dovesse passare la variante (dubbi in merito ne ho pochi..), l’attenzione dovrà essere incentrata sul bando e la convenzione, con un occhio di riguardo soprattutto alle clausole di recesso in capo all'amministrazione comunale per un domani provvedere a tornare in possesso dell’area, eliminando il diritto di superficie e, di fatto, provvedere alla chiusura della moschea.

Una convenzione in cui Crema si dovesse trovare con le “mani legate” sarebbe un danno enorme che la sinistra arrecherebbe alla città, oltre a quello di portare avanti la sua politica di integrazione raffazzonata come solo lei è in grado di fare…

Sono solo suggerimenti per i quali è necessario un lavoro primariamente in commissione territorio (che non tutti frequentano come dovrebbero) ed in consiglio alquanto oscuro e poco “mediatico”, ma di maggiore impatto verso l’amministrazione rispetto al titolino sul giornale...

Post Scriptum: che si faccia o meno la moschea/musalla/centro islamico il vero referendum si terrà tra due anni e qualche mese alle prossime elezioni comunali, ma questa è un’altra storia e merita qualche altro post ;-)