venerdì 22 giugno 2018

SCORTE | ecco chi le assegna e le revoca.


Nel mezzo di inutili e superficiali sproloqui su un tema delicato prendersi due minuti per leggere e approfondire il tema sarebbe stato utile e molti, vediamo di rimediare.
L’assegnazione e la revoca delle scorte è materia regolata per legge (approvata all'epoca anche col voto della Lega n.d.r.), che ne attribuisce la gestione a professionisti ed esperti quali non siete certo tutti voi carissimi ANALFABETI da TASTIERA...

“Dopo l’uccisione da parte delle Nuove Brigate Rosse del giuslavorista Marco Biagi nel marzo del 2002, per il quale era stata decisa la rimozione della scorta alla fine del 2001, il governo Berlusconi II stabilì con un decreto legge l’istituzione dell’Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza Personale (UCIS). Il nuovo organismo, formalizzato poi nella successiva legge n. 133 del luglio 2002, ha il compito di gestire e coordinare l’assegnazione della scorta da parte del ministro dell’Interno “per la protezione delle personalità istituzionali nazionali ed estere, nonché delle persone soggette, per funzioni o per altri comprovati motivi, agli specifici pericoli o minacce individuati dalla norma”; successivi decreti hanno chiarito meglio compiti e organizzazione dell’UCIS.

L’UCIS è suddiviso in quattro uffici diretti da dirigenti della Polizia di Stato o generali dei Carabinieri, che fanno capo a un dirigente generale.

• Ufficio analisi: raccoglie e valuta le informazioni sulle situazioni personali a rischio, che a loro volta sono state messe insieme dalle varie forze di polizia e di intelligence. Sulla base delle informazioni raccolte a livello locale, i Prefetti inviano all’UCIS le loro proposte per assegnare la scorta a qualcuno, oppure per revocarla o modificarla.

• Ufficio servizi di protezione e vigilanza: si occupa di pianificare la protezione della persona interessata e delle risorse che devono essere assegnate per farlo.

• Ufficio formazione e aggiornamento del personale: forma e aggiorna il personale delle forze di polizia che si occupa di protezione e di vigilanza, con iniziative che sono spesso coordinate con quelle di altri paesi dal punto di vista dell’addestramento.

• Ufficio per l’efficienza dei mezzi e degli strumenti speciali: è dedicato alla verifica dei mezzi usati dalle forze di polizia per la loro attività di scorta; ha anche il compito di fare ricerca su nuovi sistemi e tecnologie per i programmi di tutela delle persone a rischio.

Semplificando, sulla base delle normali attività di indagine e su particolari segnalazioni da parte delle forze di polizia, un prefetto può segnalare all’UCIS che Tizio ha bisogno della scorta. Nella segnalazione spiega in base a quali analisi e indagini si è arrivati alla conclusione che quella persona possa essere a rischio. L’UCIS esamina la richiesta e sulla base di altri accertamenti dispone che sia assegnata una scorta, stabilendo inoltre con quale modalità (numero di agenti, mezzi a disposizione e via discorrendo). Quindi non è la persona ritenuta a rischio a dotarsi di una scorta, l’assegnazione compete all’UCIS.”

venerdì 15 giugno 2018

MOSCHEA | storia di una presa in giro... (per i cremaschi)


Sulla vicenda della moschea / musalla / centro islamico di Via Rossignoli a Ombriano (il tutto abusivo) ecco una sintesi perfetta, che condivido e sottoscrivo, del "Comitato No alla Moschea a Crema".

"Dopo aver modificato il PGT per inserire un’area per la moschea, aver lanciato un bando pubblico fallito per inaffidabilità della comunità islamica (quella sempre ben accolta in comune) e aver dormito per mesi nonostante numerose segnalazioni finalmente a Palazzo Comunale si sono destati dal torpore...

Meglio tardi che mai!

Ricordiamo, e rimarchiamo, che se la chiusura della moschea abusiva avverrà sarà in ottemperanza alle disposizioni approvate dalla Regione Lombardia durante l’amministrazione di Roberto Maroni (sostenute e difese in primis dalla Lega Nord - Lega Lombarda n.d.r.)
Norme perennemente avversate da diversi esponenti dell'attuale e passata amministrazione comunale targata Partito Democratico."

domenica 20 maggio 2018

CONTRATTO di GOVERNO | quella parola mancante...

In questo fine settimana è stato sottoposto a due diverse "votazioni" il cosiddetto "Contratto per il Governo del Cambiamento" per il via libera alla sua sottoscrizione da parte del Movimento 5 Stelle e la Lega Nord per l'Indipendenza della Padania (così si chiama ufficialmente il movimento di cui Matteo Salvini è Segretario Federale n.d.r.).

In molti, siano essi amici o semplici conoscenti, sapendo bene la mia militanza politica, mi hanno interpellato per un giudizio su testo.

Francamente ho risposto loro che di tutto il documento, che ho letto con attenzione e nel quale ho riscontrato molte parti facilmente sottoscrivibili, l'unica parte che ha raccolto la mia attenzione, ed in base alla quale esprimo un giudizio, è quella che ricade sotto il titolo "Riforme istituzionali, autonomia e democrazia diretta", in particolare nel paragrafo che riporto di seguito:
Sotto il profilo del regionalismo, l’impegno sarà quello di porre come questione prioritaria nell'agenda di Governo l’attribuzione, per tutte le Regioni che motivatamente lo richiedano, di maggiore autonomia in attuazione dell’art. 116, terzo comma, della Costituzione, portando anche a rapida conclusione le trattative tra Governo e Regioni attualmente aperte. Il riconoscimento delle ulteriori competenze dovrà essere accompagnato dal trasferimento delle risorse necessarie per un autonomo esercizio delle stesse. Alla maggiore autonomia dovrà infatti accompagnarsi una maggiore responsabilità sul territorio, in termini di equo soddisfacimento dei servizi a garanzia dei propri cittadini e in termini di efficienza ed efficacia dell’azione svolta. Questo percorso di rinnovamento dell’assetto istituzionale dovrà dare sempre più forza al regionalismo applicando, regione per regione, la logica della geometria variabile che tenga conto sia delle peculiarità e delle specificità delle diverse realtà territoriali sia della solidarietà nazionale, dando spazio alle energie positive ed alle spinte propulsive espresse dalle collettività locali.
Occorre garantire i trasferimenti necessari agli enti territoriali e una contestuale cessazione delle “politiche di tagli” compiute dagli ultimi Governi.
In altre parole il nascente governo si propone di rispondere positivamente alla richiesta di maggiore autonomia alla base dei referendum di Lombardia e Veneto, svoltisi il 22 ottobre scorso.
Secondo taluni si tratta di un grandissimo risultato, ma considerando che i partiti sottoscrittori del contratto sono gli stessi che i referendum li hanno promossi, e per i quali hanno invitato a votare a favore, l'introduzione nel documento di governo della loro attuazione non è altro che il "minimo sindacale" che ci si poteva aspettare.

Quello che invece manca totalmente è una visione che vada ad incrementare ancor più le autonomie e le libertà dei territori oltre al citato articolo 116.
Una parola in particolare non è mai citata nel documento, una parola che, dalla sua nascita nei primi anni ottanta del secolo scorso, è sempre stata il programma della Lega (Lombarda, Veneta, Nord, ecc...), una parola semplice che ogni leghista vero ha nel cuore: FEDERALISMO.
Una mancanza che pesa come un macigno sul giudizio finale verso il documento che ho manifestato con una croce sulla scheda che ho preso al gazebo sabato mattina. 
Croce che potete facilmente immaginare su quale parola, tra il Sì ed il No, ho apposto.

lunedì 16 aprile 2018

CATALUNYA | A Barcellona in 350mila alla manifestazione per “liberare i prigionieri politici”


Al grido di "libertà per i prigionieri politici", almeno 350mila persone hanno manifestato domenica a Barcellona protestando contro la detenzione di 17 figure dell’indipendentismo catalano, accusati di "ribellione". Tra le richieste di chi protestava, c’è quella di aprire un dialogo politico. La polizia municipale ha fatto sapere che la folla si è dispersa nel pomeriggio senza particolari incidenti.

La protesta è stata convocata da organizzazioni indipendentiste non partitiche, l’Assemblea nazionale catalana (Anc) e Omnium Cultural, e dai sindacati Cc.Oo e Ugt Catalunya. Il presidente del Parlament catalano, Roger Torrent, citato dai media spagnoli, ha definito la manifestazione "dimostrazione di unità in difesa dei nostri diritti, di fronte alla minaccia alle libertà".

I manifestanti hanno esposto le foto degli altri leader in carcere, tra cui Oriol Junqueras, ex vicepresidente catalano, Joaquim Forn, ex ministro degli Interni, e Carme Forcadell, ex presidente del Parlamento catalano, e di quelli in esilio, tra cui Puigdemont. Tra le richieste dei manifestanti, come da mesi a questa parte, c’era anche la liberazione dei “due Jordi”, cioè Jordi Sánchez e Jordi Cuixart, i due popolari leader indipendentisti arrestati lo scorso ottobre.

Secondo Elsa Artadi, una portavoce della coalizione di partiti guidata da Puigdemont, Junts pel Catalunya, il corteo che c’è stato a Barcellona dimostra che non è vero che il movimento indipendentista catalano ha perso forza. L’ex presidente catalano Carles Puigdemont, uno dei leader in esilio, ha scritto su Twitter commentando la manifestazione: "Siamo solo cittadini europei che vogliono vivere in pace, liberi e senza paura".

venerdì 9 marzo 2018

Politica (con la P maiuscola) e politica (politicante)...


La Politica (con la P maiuscola) è fatta di battaglie sui valori e gli ideali per i quali si ricerca il consenso degli elettori.

Consensi che talvolta non bastano per raggiungere il traguardo, ma che non vengono "usati" per arrivarci tramite vie traverse.

Vie traverse usate invece da quella politica (con la p minuscola) che cerca in ogni modo di arrivare ad un risultato anche operando "sottotraccia".
Modi di fare che al cittadino-elettore fanno ribrezzo, cui non credo proprio i candidati citati nel titolo vorranno fare ricorso.


Se proprio si vuole parlare di "premiare" con una promozione alla carica di assessore chi si è cimentato nelle elezioni di domenica scorsa perché non farlo con chi è stato confermato a Palazzo Pirelli?

In un quadro dove la maggior parte dei consiglieri eletti sono alla prima esperienza, e molti degli assessori della giunta uscente sono stati eletti parlamento, la vera scelta importante e forte per il "territorio" è una sola, la "promozione" del rieletto consigliere regionale Federico Lena a sedere nella nuova giunta del Presidente Fontana.

tutto il resto è "politica politicante"...

giovedì 8 marzo 2018

EVVIVA L'ITAGLIA UNA E INDIVISIBBILE ! ! !️


Potrebbe sembrare una notizia marginale, con protagonisti alcuni di quegli “analfabeti funzionali” che imperterriti vagano nel web, ma non credo proprio.
I protagonisti non sono altro che la punta di un iceberg chiamato “parassitismo” che da tempo immemore imperversa nelle terre a mezzogiorno, salvo rare eccezioni.
Una questione che il NORD conosce molto bene da troppo tempo, più o meno dalla cazzata commessa da Garibaldi...

Reddito di cittadinanza, richieste ai Caf.
Accade in alcuni Comuni della Puglia e pure al centro per il lavoro di Bari.

(ANSA) - BARI, 8 MAR - "Ha vinto il M5S, ora dateci i moduli per Reddito di Cittadinanza": accade in alcuni Comuni della Puglia, anche a Bari, dove numerose persone fra ieri e oggi si sono presentate ai Caf locali e, nel capoluogo, anche a 'Porta Futuro', il centro servizi per l'occupazione. Gli episodi, già resi noti dal sindaco di Giovinazzo (Bari), Tommaso Depalma, che ha parlato di file davanti ai Caf della città, si stanno verificando anche in queste ore.

A 'Porta futuro' a Bari, racconta il responsabile, Franco Lacarra, "sono una cinquantina le persone che tra ieri e oggi hanno chiesto i moduli per ottenere il reddito di cittadinanza, si tratta soprattutto di giovani"."A noi sindaci - afferma Depalma - piacerebbe poter comunicare ai cittadini che il problema della disoccupazione è risolto e che per tutti quelli che non hanno lavoro c'è un Reddito di Cittadinanza, ma credo che i cittadini siano stati ammaliati da spot elettorali".

sabato 24 febbraio 2018

CORREVA L'ANNO... | in difesa dell'ospedale di Crema


Il 2015, i primi del mese di luglio in particolare, e si era nel bel mezzo della discussione in Regione Lombardia sulla Riforma Sanitaria che poneva a rischio l'autonomia dell'Ospedale Maggiore di Crema.

Un rischio concreto contro il quale si schierò unitariamente tutto il territorio (cittadini, personale sanitario, amministratori locali, consiglieri regionali di ogni colore politico).
Riforma che successivamente, grazie anche alla disponibilità del Presidente Roberto Maroni, recepirà le richieste del cremasco in merito al riconoscimento dell'autonomia della nostra azienda sanitaria.

Ho fatto questa "premessa storica" per un motivo semplice. Anche oggi, in piena campagna elettorale per le regionali in Lombardia, il tema della difesa dell'ospedale è tornato a far capolino nell'agenda politica di ogni candidato.

Ma non tutti possono affermare, senza pericolo di smentita, di aver lavorato seriamente in quei giorni per scongiurare un pericolo concreto per il nostro territorio.
Tra coloro che possono rivendicare di aver preso da subito a cuore la vicenda c’è sicuramente l’amico Federico Lena, consigliere regionale uscente e ricandidato per la Lega Nord, che non ebbe alcun timore nello schierarsi apertamente a difesa dell’ospedale, anche andando contro il proprio gruppo politico.

Una dimostrazione di attaccamento al territorio che non tutti gli altri candidati, e candidate, hanno mostrato all'epoca preferendo, in quei giorni cruciali, restare “coperti e allineati” non si sa bene verso cosa…


Per questo il mio invito è...

 4 MARZO  #LOMBARDIA2018
 VOTA  Fontana Presidente
 VOTA  Lega Nord - Lega Lombarda
 SCRIVI  Federico Lena

giovedì 22 febbraio 2018

Llibertat Presos Polítics


Jordi Cuixart, Jordi Sànchez, Quim Forn e l'Oriol Junqueras

Sono gli INDIPENDENTISTI CATALANI ancora oggi, ad oltre quattro mesi dal referendum del primo ottobre, detenuti per motivi politici nelle carceri spagnole.

IN PRIGIONE PER LE LORO IDEE!

Mentre in quella pantomima di paese chiamato itaglia si passano le giornate a dibattere di fascisti e antifascisti, comunisti e anticomunisti i veri atti antidemocratici commessi dallo stato spagnolo passano inosservati agli occhi di tante e troppe vestali...

mercoledì 14 febbraio 2018

ELEZIONI LOMBARDIA | Fontana in vantaggio su Gori, grazie a Roberto MARONI (e non solo...)


E' di recente pubblicazione sul Corriere della Sera il resoconto di un sondaggio (uno degli ultimi che potranno essere resi noti sui media prima del blocco previsto dalla legge) curato da Nando Pagnoncelli dedicato alle regionali in Lombardia.
Stando ai dati presentati:
Fontana si colloca al primo posto nelle scelte degli elettori lombardi, accreditato del 41%, mentre Gori si attesta al 35%. Colpisce la vicinanza coi risultati delle elezioni del 2013, quando Maroni raccolse il 43% delle preferenze e Ambrosoli il 38%. Violi è accreditato del 15% (cinque anni fa il candidato del Movimento raggiunse il 14%), Rosati è stimato al 4%, gli altri candidati (tra cui quelli di Potere al Popolo e Casapound) complessivamente al 5%.
E ancora venendo al dato delle singole liste:
il centrodestra nel suo complesso raggiunge il 41,7%, nettamente sopra il risultato delle ultime consultazioni politiche. Ciò significa che se il candidato per ora ha margini di difficoltà, così non è per la sua coalizione. Il centrosinistra a livello regionale è accreditato del 32,5% e segnala lo stesso andamento della coalizione avversaria. Distante il risultato del candidato 5 Stelle (18,9%), sebbene in miglioramento rispetto alle precedenti regionali. In sostanza, alle elezioni regionali il voto tende a polarizzarsi sui due candidati principali, premiando la coalizione che si ritiene abbia dato prova di saper amministrare bene la regione.
Tra tutti i numeri quello però più significativo è un altro, che bene mostra il quadro nel quale si è andata ad inserire la sfida Fontana vs Gori, ed è il passo che segue:
i dati generali danno conto di una Regione che sembra aver superato la crisi proiettandosi verso la crescita e che valuta positivamente le condizioni complessive, le infrastrutture e i servizi, e che giudica in maniera lusinghiera l’amministrazione regionale, con un apprezzamento del 66% degli elettori, quindi anche da parte di chi non condivide le posizioni politiche del governo regionale.
In altre parole la buona amministrazione messa in campo dal Governatore Roberto Maroni, nonché da collaboratori quali l'Assessore all'Agricoltura Gianni Fava (chiedere a tutte le categorie economiche di Mantova tanto per dire...), ha messo Attilio Fontana in una posizione di indubbio vantaggio che solo errori e scivoloni potranno mettere a repentaglio.

In ultimo un dato emerge volgendo uno sguardo sulle singole liste: nel 2013 Lega Nord e Lista Maroni raccolsero sommate il 23,2% (rispettivamente il 13,0% ed il 10,2%), oggi sempre le due compagini, con la lista civica rinominata Lista Fontana arrivano al 23,8%, con un "travaso" pressoché totale dalla vecchia civica, data allo 0,5%, verso la Lega Nord stimata al 23,3%.
Come tutto questo possa conciliarsi con fantasmagorici analisi demoscopiche proiettate a livello nazionale è tutto da dimostrare, ed il fatto che a darne notizia siano certi siti che fanno concorrenza a Lercio la dice tutta...

martedì 6 febbraio 2018

AUTONOMIA | Roberto Maroni: vedrò il presidente del Veneto Luca Zaia per posizione comune.


(LNews - Milano) "Venerdì sera ci è stata trasmessa una bozza di testo d'intesa fra Governo e Regione Lombardia per l'attuazione del sistema di autonomia in base all'articolo 116 della Costituzione. La stiamo valutando. Ci sono i punti che avevamo chiesto, ma servono alcune modifiche a partire da certe precisazioni sulla questione delle risorse". Ne ha dato notizia il presidente della Regione Lombardia durante la conferenza stampa dopo giunta.

ALCUNI CONTENUTI - Il governatore, ha anticipato alcuni aspetti dei contenuti del documento. "C'è - ha detto - la costituzione di una commissione paritetica Stato-Regione Lombardia che possa superare il sistema delle autorizzazioni previsto dai vari ministeri, Cipe, Mit, ecc. E' una novità assoluta, che avrà da una parte Palazzo Chigi nel suo insieme e dall'altro la nostra Regione. Si parla - ha proseguito - di un sistema di compartecipazione al gettito dei tributi erariali in Regione Lombardia, superando così quello dei trasferimenti; della spesa sostenuta dallo Stato nella Regione riguardo le funzioni trasferite o assegnate; dei fabbisogni o costi standard, che sono una nostra battaglia storia, un criterio che avevamo posto come condizione essenziale a tutta la trattativa. Ci sono infine alcune delle materie uscite dai tavoli tecnici, ma noi chiediamo tutte quelle di cui abbiamo discusso ai vertici di Bologna, Milano e Roma. Cioè, in totale, 14 materie".

INCONTRO CON GOVERNATORE VENETO - "Ho sentito, ha proseguito il presidente lombardo, il mio collega presidente della Regione Veneto, che incontrerò nei prossimi giorni, perché anche lui ha ricevuto la proposta e voglio stabilire una posizione comune fra Lombardia e Veneto, insieme naturalmente anche all'Emilia-Romagna".

GRANDE SODDISFAZIONE - "Sono molto soddisfatto - ha concluso il governatore - penso riusciremo a sottoscrivere questo accordo con l'attuale presidente del Consiglio dei ministri entro la fine del mese di febbraio, lasciando così al prossimo Governo nazionale e alla nuova Giunta regionale lombarda il compito di proseguire e concludere questo percorso. Ma qui intanto mettiamo un punto fermo, come dice l'articolo 1 del testo: 'principi generali, metodologia e materie per l'attribuzione alla Regione Lombardia di autonomia differenziata'. Questo vuol dire regionalismo differenziato, si apre davvero una pagina nuova, molto importante e utile, che favorisce il buon governo delle Regioni e delle autonomie locali".