Nei giorni scorsi si è svolta
presso il Palazzo Comunale una conferenza stampa nella quale l’amministrazione
Bonaldi ha illustrato un bilancio della sua attività, giunta a metà del mandato
ricevuto nel maggio 2012.
Sui risultati raggiunti, veri e
presunti, nonché sul “resta da fare” che si sono prefissati dedicherò un post
non appena arriverà nella cassetta delle lettere il giornalino annunciato nell'incontro con la stampa.
Ho voluto iniziare questo post
con questa notizia perché in città gira con sempre maggiore insistenza delle domande molto semplici: “Ma
gli altri cosa fanno? Cosa vogliono fare in vista delle comunali del 2017?”.
Ovviamente per “gli altri” i
cittadini intendono i partiti di centrodestra, dalla Lega a Forza Italia,
passando per Fratelli d’Italia fino alle diverse liste civiche che siedono in
Sala degli Ostaggi.
Difficilmente citano l’NCD, ma
questo probabilmente è dovuto al ruolo di stampella della sinistra a Roma che Alfano porta avanti con “indubbio acume
politico”.
Quando mi pongono
queste domande rispondo che a Crema non dobbiamo inventarci nulla, ma piuttosto
seguire gli esempi che hanno dimostrato di essere vincenti. Ve ne sono molti,
diversi dei quali vedono la Lega come cardine fondamentale.
Quello che ha fatto
da apripista è indubbiamente il “modello Verona” che ha permesso a Flavio Tosi di essere eletto per due
mandati alla carica di sindaco della città scaligera.
Un modello le cui
basi sono diverse, dalla costatazione della non autosufficienza della Lega (da
soli si può vincere il piccolo paesino, non certo le città) al conseguente
riconoscimento della necessità di costruire coalizioni di centrodestra, dal
coinvolgimento della società attraverso la valorizzazione del “civismo” locale
all’apertura di un dibattito su tematiche certamente difficili, da non lasciare
però in mano ad una sinistra incapace di passare dalla fumosa teoria alla
concretezza delle norme, per finire con la centralità delle primarie per la
scelta dei candidati.
Una strada quella
tracciata da Tosi seguita poi da molti che ha ottenuto, e si appresta ad
ottenere, ottimi risultati. Dalla vittoria in Lombardia di Roberto Maroni (con il significativo risultato della lista Maroni
Presidente) alle buone prospettive per le regionali in Veneto della prossima
primavera, per le quali i sondaggi registrano in buon vantaggio di Luca Zaia sulla sfidante del PD, anche
grazie alla lista civica collegata al presidente uscente.
Per non dimenticare
poi quel nuovo soggetto politico che Matteo
Salvini di appresta a lanciare per allargare il consenso al centro sud, le
cui prime informazioni che girano lo vedono basarsi sul civismo ed il contatto
diretto con elettori, associazioni e società.
Ecco allora
stracciata la strada che le componenti del centrodestra, e la Lega in primis,
dovrebbero imboccare da subito per arrivare preparati alla primavera del 2017.
Ovviamente la mia è
solo una delle posizioni presenti nella Lega.
Vi è anche quella che vorrebbe
presentarsi ancora da sola cullando un isolazionismo inconcludente e stantio.
Idee diverse e
rispettabili con una differenza sostanziale da tenere ben presente.
La strada che
suggerisco si è dimostrata vincente in tante città e regioni (oltre ad aver già
portato alla conquista di Crema in passato), l’altra ha ottenuto il peggior
risultato elettorale nella storia del Carroccio in città.