Caro Simone,
stamane ho letto con piacere su diversi organi di stampa (nella foto la prima pagina de La Provincia) la proposta, che lanci a nome di Forza Italia, di una petizione contro l'ipotesi di insediamento di una moschea/musalla nella nostra città.
Una raccolta firme per la quale chiedi il sostegno anche della Lega Nord e di cui ti ringrazio.
In questi ultimi due anni (le prime avvisaglie del possibile insediamento di una moschea/musalla/centro islamico risalgono all'ottobre 2012 quanto l'argomento venne discusso in una commissione territorio n.d.r.) la Lega Nord, guidata dal Segretario Cittadino Dino Losa, è subito intervenuta per esprimere la propria ferma e decisa contrarietà ad un'ipotesi del genere.
Nei mesi successivi diverse iniziative sono state messe in campo per contrastare le intenzioni più volte ribadite, in consiglio comunale e sugli organi di informazione, da parte dell'amministrazione comunale.
Con piacere ricordo i numerosi comunicati stampa, i manifesti affissi in città, il convegno con ospite l'On. Magdi Cristiano Allam, il presidio in Piazza Benvenuti a Ombriano e non ultima la "petizione popolare" per la quale abbiamo raccolto oltre 800 firme; una petizione cui il sindaco rispose "picche" manifestando l'intenzione di proseguire nei suoi intenti...
Tutto quanto ho sopra citato: comunicati stampa, manifesti, resoconto del convegno, petizione e risposta del sindaco si possono facilmente trovare cliccando sulla parola chiave "moschea" nell'elenco delle etichette a fianco di questo post.
Come avrai letto una petizione è già stata presentata, corredata da centinaia di firme, e la risposta ottenuta fortemente negativa.
Per questo motivo in occasione di una assemblea dei nostri militanti, svoltasi lo scorso luglio, abbiamo deciso di mettere sul tavolo, anche con tutte le altre forze politiche e sociali contrarie alla moschea, una nuova proposta per far sentire la voce dei cittadini in maniera ancora più forte rispetto ad una semplice petizione.
In breve un "referendum autogestito" con il quale chiedere a tutti i cittadini cremaschi di votare SI o NO all'insediamento del centro islamico; il tutto sul modello della campagna lanciata con grande successo in quel di Cantù dall'On. Nicola Molteni.
Parliamo di "referendum autogestito" in quanto come ben sai lo statuto comunale, la normativa nazionale e quella regionale non prevedono la possibilità di indire referendum in materia.
Lacune che un progetto di legge in parlamento, già depositato dai gruppi parlamentari della Lega, e delle modifiche alle leggi urbanistiche regionali annunciate dal Segretario Federale Salvini mirano a sanare.
Nel frattempo questa potrebbe essere una strada da percorrere insieme anche a voi come si evince dalle dichiarazioni rilasciate
dall'amico Dino Losa al "Piccolo del Cremasco" e pubblicate sul numero di inizio agosto.
Da parte mia, quale semplice cittadino cremasco che ha nel cuore il bene della città, non posso che manifestarti la mia piena disponibilità ad operare insieme a te, e ad altri, affinché non si realizzi quanto prospettato dalla maggioranza di sinistra che oggi governa Crema.
Le cronache quotidiane di queste ultime settimane, otre ad un normale buonsenso, consigliano a tutti noi la massima prudenza e fermezza di fronte a richieste come quelle manifestate dalla comunità islamica.
Nonostante questo la sinistra appare sorda a tali richiami e ancora una volta prevale in essa una spinta "ideologica" deleteria che in molte occasioni nel passato ha portato a prendere decisioni rivelatesi sbagliate col passare del tempo.
Come già scritto io ci sono, quanto alla Lega Nord la risposta è giusto che arrivi da coloro che oggi ricoprono cariche dirigenziali che mi auguro affrontino quanto prima la questione.
Con stima e cordialità,
Matteo Soccini
sabato 30 agosto 2014
lunedì 11 agosto 2014
#NOMOSCHEA | dai Cristiani di Mosul un monito per tutti noi.
In
questi giorni le notizie sull'avanzata degli estremisti islamici dell'ISIS nel
nord dell’Iraq, e la conseguente fuga delle comunità cristiane dalle loro case
e chiese per sfuggire alla morte, compaiono sempre più spesso nelle aperture
dei notiziari televisivi come sulle prime pagine dei giornali.
Ieri
anche il Corriere ha dedicato il titolo principale alla tragedia che si sta
consumando nelle antiche terre che furono di Babilonia, in particolare, oltre
ai consueti articoli cronaca e opinioni, è apparso il primo di una serie di
servizi a firma dell’inviato Lorenzo Cremonesi, dedicato alla fuga della
comunità cristiana di Mosul.
Di tutto
l’articolo alcune frasi pronunciate dall’arcivescovo caldeo di Mosul, Amel
Nona, mi hanno particolarmente colpito che ho deciso di riportarle:
«Le nostre sofferenze di oggi sono il preludio di quelle che subirete anche voi europei e cristiani occidentali nel prossimo futuro», dice il 47enne Amel Nona, l’arcivescovo caldeo di Mosul fuggito ad Erbil.
«Ho perso la mia diocesi. Il luogo fisico del mio apostolato è stato occupato dai radicali islamici che ci vogliono convertiti o morti. Ma la mia comunità è ancora viva». E’ ben contento di incontrare la stampa occidentale.
«Per favore, cercate di capirci - esclama -. I vostri principi liberali e democratici qui non valgono nulla. Occorre che ripensiate alla nostra realtà in Medio Oriente perché state accogliendo nei vostri Paesi un numero sempre crescente di musulmani. Anche voi siete a rischio. Dovete prendere decisioni forti e coraggiose, a costo di contraddire i vostri principi. Voi pensate che gli uomini sono tutti uguali - continua l’arcivescovo Amel Nona - Ma non è vero. L’Islam non dice che gli uomini sono tutti uguali. I vostri valori non sono i loro valori. Se non lo capite in tempo, diventerete vittime del nemico che avete accolto in casa vostra».
Parole semplici e sincere, ma nel contempo dure e sofferenti. Un
monito vivo da non lasciare cadere nel vuoto come troppo spesso è accaduto in
questi anni.
Un’ulteriore ragione, da aggiungere alle tante già messe sul
tavolo, per dire un forte NO all’ipotesi che anche a Crema si possa insediare
una moschea (o musalla come la chiama qualcuno).
I brani riportati sono dal reportage “I
cristiani stremati di Erbil” di Lorenzo
Cremonesi, pubblicato sul Corriere della Sera di domenica 10 agosto 2014.
sabato 9 agosto 2014
CREMA | tra due "consigli" uno è di troppo, e pure inutile...
Lo scorso 28 aprile, in apertura della seduta in cui ha annunciato il rimpasto nella sua giunta il Sindaco Stefania Bonaldi aveva tra l'altro affermato, per giustificare l'ingresso di un nuovo assessore (oltre al cambio tra Bergamaschi e Piloni) quanto segue:
Un invito da semplice cittadino, meno Roma (dove la presenza appare inutile) e più Crema (la città ed i suoi problemi ne hanno bisogno, magari per aiutare qualche neo assessore di ricordasi di scrivere un bando per l'utilizzo dell'AustroUngarico...)
Il sesto assessore, senza aggravi per la spesa comunale, si è reso necessario perché i compiti del sindaco sul territorio si sono moltiplicati nel volgere di pochi mesi. Un sindaco peraltro eletto nel consiglio nazionale del PD, dove insieme ad altri 19 sindaci di varie città italiane, dovrà occuparsi di studiare i gravi problemi degli enti locali proponendo soluzioni. Fatto che onora me e, spero, i cremaschi che attraverso la mia persona vogliono partecipare al rinnovamento della politica nazionale e locale, ma che comporta un costo in termini temporali.Ieri, sul proprio profilo Facebook, ha scritto questo post in merito agli ennesimi tagli nei trasferimenti agli enti locali:
Stamattina è stato pubblicato l’elenco dei tagli stabiliti dal DL 66.2014 (cd Decreto Renzi, quello degli 80 euro in busta paga in più per alcuni lavoratori dipendenti). La misura deve ancora mostrare i propri effetti, intanto noi prendiamo atto che il Comune di Crema subisce l'ennesimo taglio, non previsto, di € 289.643,70.Non mi pare un modo serio, né particolarmente fantasioso e innovativo, per recuperare risorse.A conti fatti, e non mi riferisco alle ulteriori tasse che graveranno sui cittadini quanto l'amministrazione dovrà far quadrare il bilancio del comune, direi che il sedere nel consiglio nazionale del PD non ha portato alcun beneficio (e tanto meno un "onore") ai Cremaschi, anzi...
Un invito da semplice cittadino, meno Roma (dove la presenza appare inutile) e più Crema (la città ed i suoi problemi ne hanno bisogno, magari per aiutare qualche neo assessore di ricordasi di scrivere un bando per l'utilizzo dell'AustroUngarico...)
sabato 26 luglio 2014
FOOTBALL | nel calcio c'è odore di (ta)vecchio
Dopo la dichiarazione di Carlo Tavecchio, rilasciata durante il suo discorso col quale ha formalizzato la sua candidatura alla presidenza della Federcalcio, sui giocatori stranieri che giocano nei campionati italiani («L’Inghilterra- ha detto- rispetto a noi è un’altra cosa: individua dei soggetti che possono entrare in base alla loro professionalità. Da noi invece arriva «Opti Pobà», che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio».), e le polemiche che stanno montando in rete ed anche in parlamento, ripropongo di seguito un post che avevo pubblicato su Facebook lo scorso 15 luglio:
da www.sussurrandom.it apprendiamo che un certo "calciofilo di razza" sostiene nella corsa alla presidenza della Federcalcio il numero uno dei dilettanti Carlo Tavecchio.
Ma chi è questo Tavecchio ? ? ?
Grazie ad Aldo Grasso, che gli ha dedicato un articolo sul numero di Sette uscito venerdì 11 luglio, apprendiamo che:
"L'ottobre scorso, un'interrogazione parlamentare ha svelato il curriculum giudiziario
di Tavecchio: «Condanna a 4 mesi di reclusione nel '90 per falsità in titolo di credito continuato in concorso, 2 mesi e 28 giorni di reclusione nel '94 per evasione fiscale e dell'Iva, 3 mesi di esclusione nel '96 per omissione versamento di ritenute previdenziali e assicurative, 3 mesi di reclusione nel '98 per omissione o falsità in denunce obbligatorie, 3 mesi di reclusione nel 1998 per abuso d'ufficio per violazione delle norme anti-inquinamento, più multe complessive per oltre 7000 euro»."
a buon intenditore...
sabato 19 luglio 2014
La "NOSTRA" Lega
Caro Matteo,
stamane, nelle varie pagine social del movimento, ho trovato questa immagine tratta dalla prima pagina de "la Padania" in edicola oggi il cui titolo mi ha fatto storcere il naso...
per quale motivo ??? semplice, perché la Lega non è tua, come non lo era di Maroni fino al congresso dello scorso dicembre e neppure di Bossi prima ancora.
In tutta sincerità avrei preferito leggere questo virgolettato "la NOSTRA Lega", perché così deve essere il Movimento, NOSTRO! di NOI MILITANTI!
Con questo non voglio certo muovere critiche pretestuose ad una frase che non penso rifletta il tuo pensiero, ma anche semplici parole hanno a volte un peso importante.
Troppo spesso in passato, e purtroppo anche oggi da parte di qualcuno, ho sentito parlare della Lega come di un movimento mio, tuo, suo, di quelli, ecc.
Poche volte il termine NOSTRA, riferito alla Lega, è risuonato nei discorsi e nelle dichiarazioni, come nei fatti concreti.
Attenzione però, questo non significa che tutti i MILITANTI possano affermare che la Lega è anche loro...
Possono dire LA NOSTRA LEGA...
quelli che nel gennaio del 2012 erano in un teatro di Varese a manifestare apertamente il proprio sostegno a Roberto Maroni contro il bavaglio che qualche bustocco voleva imporgli, non certo quelli che il bavaglio lo giustificavano anche dalle nostre parti, perfino sulla stampa locale.
quelli che, esclusi dalla lista per le amministrative del proprio comune (nonostante consiglieri uscenti), hanno lavorato in silenzio per permettere che la lista fosse presentata, non quelli che escludono perché non la si pensa come loro.
quelli che parlano e rispettano i giornalisti conoscendo bene il loro ruolo, non quelli che si fanno dettare la linea politica dagli stessi con il solo risultato di spaccare il movimento e portare al successo elettorale la sinistra.
quelli che, prendendo in corsa il compito di presentare la lista "Maroni Presidente" si sbattono a raccogliere in tutta fretta le firme necessarie, non certi segretari di sezione che di firme ne raccolgono ZERO (nemmeno la loro di firma hanno messo in calce alla lista).
quelli che organizzano un evento di beneficenza e far vivere la memoria di un grande Militante scomparso, non quelli che spacciano per feste della Lega cene in ristoranti i cui proprietari è risaputo essere legati a Forza Italia.
quelli che vedendo sedi sporche e in disordine se ne vergognano e prendono stracci e scopa per pulire e ordinare, non quelli che se ne fregano...
quelli che (cremaschi) non hanno problemi a sedersi allo stesso tavolo con cremonesi e casalaschi per parlare dei problemi della provincia, non quelli che alzano steccati per difendere il proprio orticello di potere (peraltro insignificante).
quelli che passano le serate a ragionare di eventi e campagne politiche per l'autunno, non quelli che al massimo fanno l'elenco delle feste cui andare.
quelli che le campagne elettorali le fanno sempre e comunque, non quelli che organizzano gazebo fantasma.
quelli che rispettano l'autonomia ed il lavoro delle sezioni, non quelli che si intromettono in cose che non li riguardano chiedendo di votare per comunisti.
quelli che... ecc, ecc, ecc... l'elenco sarebbe lunghissimo, ma penso che quanto scritto possa bastare.
qualcuno potrebbe contestare che la Lega "è anche" degli "altri" militanti il cui pessimo esempio ho citato e forse è vero.
peccato che con questi ultimi una Lega forte e proiettata al futuro faccio fatica a vederla...
domenica 13 luglio 2014
IDEE & RIFLESSIONI | #sinistra e #immigrazione
"La sinistra, e Renzi non fa eccezione, non ha mai voluto distinguere in modo netto - e mandando al mondo messaggi inequivocabili su questo punto - fra l’aiuto ai profughi che scappano dalle guerre e l’accoglienza agli immigrati che scappano dalla povertà. Non c’è mai stata, in fondo, troppa differenza fra il messaggio della laicissima sinistra e quello di molti esponenti della Chiesa cattolica. Si pensi a come si è affrettata la sinistra renziana a cancellare il reato di clandestinità.
È anche per questo che non è oggi possibile una politica europea dell’immigrazione. Le altre forze politiche europee, sinistre incluse, devono sempre, in questa materia, tenere d’occhio l’interesse nazionale (si ricordi con quanta durezza i socialisti spagnoli, quando erano al potere, respingevano i clandestini). La sinistra italiana, invece, è a-nazionale, portatrice di confuse aspirazioni cosmopolite, a loro volta eredità o cascami di antichi e più strutturati internazionalismi ideologici. È una sinistra che oggi potremmo definire francescana, costitutivamente incapace di tracciare una linea di confine fra «noi» e «loro» (e di ragionare quindi in termini di interesse nazionale), incapace di stabilire quanti e quali: quanti immigrati accettare, con quali caratteristiche professionali. L’idea implicita è che sono tutti figli di Dio e che fra i figli di Dio non si discrimina.
Senza contare, dell’immigrazione, un risvolto o un sottoprodotto assai inquietante e rispetto al quale la politica non potrà continuare a lungo a nascondere la testa sotto la sabbia: i califfati attuali e prossimi venturi avvicinano, anno dopo anno, il momento in cui la jihad , la guerra santa islamica, incendierà anche i territori europei, Italia inclusa."
passaggio tratto dall'editoriale "due argomenti ancora tabù" di Angelo Panebianco e pubblicato sul Corriere della Sera di oggi.
Di seguito il link cui trovare l'articolo: http://www.corriere.it/editoriali/14_luglio_13/due-argomenti-ancora-tabu-b71c241e-0a59-11e4-b9f9-15449e4acf0d.shtml
È anche per questo che non è oggi possibile una politica europea dell’immigrazione. Le altre forze politiche europee, sinistre incluse, devono sempre, in questa materia, tenere d’occhio l’interesse nazionale (si ricordi con quanta durezza i socialisti spagnoli, quando erano al potere, respingevano i clandestini). La sinistra italiana, invece, è a-nazionale, portatrice di confuse aspirazioni cosmopolite, a loro volta eredità o cascami di antichi e più strutturati internazionalismi ideologici. È una sinistra che oggi potremmo definire francescana, costitutivamente incapace di tracciare una linea di confine fra «noi» e «loro» (e di ragionare quindi in termini di interesse nazionale), incapace di stabilire quanti e quali: quanti immigrati accettare, con quali caratteristiche professionali. L’idea implicita è che sono tutti figli di Dio e che fra i figli di Dio non si discrimina.
Senza contare, dell’immigrazione, un risvolto o un sottoprodotto assai inquietante e rispetto al quale la politica non potrà continuare a lungo a nascondere la testa sotto la sabbia: i califfati attuali e prossimi venturi avvicinano, anno dopo anno, il momento in cui la jihad , la guerra santa islamica, incendierà anche i territori europei, Italia inclusa."
passaggio tratto dall'editoriale "due argomenti ancora tabù" di Angelo Panebianco e pubblicato sul Corriere della Sera di oggi.
Di seguito il link cui trovare l'articolo: http://www.corriere.it/editoriali/14_luglio_13/due-argomenti-ancora-tabu-b71c241e-0a59-11e4-b9f9-15449e4acf0d.shtml
venerdì 4 luglio 2014
IDEE & RIFLESSIONI | l'Europa che noi vogliamo
Una di queste persone è sicuramente Bruno Salvadori, sincero amante dell'autonomismo prematuramente scomparso, di cui propongo di seguito uno scritto sull'Europa che definire "attuale" è alquanto riduttivo.
L’EUROPA CHE NOI VOGLIAMO
L'Europa unita, un sogno che ha infiammato intere
generazioni di poeti, di filosofi, di storici, di uomini politici; un mito che
avanza lentamente verso la sua realizzazione, sia in forma diretta e positiva,
sia attraverso percorsi difficili e contraddittori.
Noi non vogliamo un’Europa sottomessa
economicamente, politicamente e militarmente ad una potenza mondiale, sia essa
uno stato come lo abbiamo sempre conosciuto oppure l’establishment finanziario
composto da banche e istituti finanziari mondiali, quindi, per questo esposta
alle fantasie di qualche "'capo" che ne ignora addirittura la storia
e la personalità.
Noi non vogliamo un’Europa degli Stati e delle
banche come sono oggi costituiti, perché questo significherebbe perpetuare le
divisioni attuali e distruggere il patrimonio culturale e storico di ogni
comunità di base che forma la NOSTRA EUROPA.
La NOSTRA
EUROPA
Allora, non può essere altro che un’Europa dei
Popoli che tenga conto non di aride linee di demarcazione, non degli assurdi
confini che separano popoli con la stessa cultura, la stessa lingua, la stessa
storia, ma che consideri le diverse caratteristiche etniche dei suoi abitanti
come base fondamentale della sua stessa esistenza. Ciò vuol dire che non
vogliamo un massiccio inquadramento in schemi uguali per tutti, ma al
contrario, una "UNITA’ NELLA DIVERSITÀ’" che permetta a tutti di lavorare
e vivere nell'ambiente che egli ha contribuito a creare e che è stato il
modello di vita e di sviluppo per una lunga serie di generazioni. Le
drammatiche esperienze del triste periodo fascista, nazista e comunista, devono
insegnarci che è impossibile sopprimere un popolo con la violenza e l'inganno o
con le potentissime armi della burocrazia e della politica.
La lotta che moltissimi popoli devono affrontare
ancora oggi per difendere la loro esistenza, deve sostenerci moralmente. Non
siamo soli a resistere al continuo, sistematico tentativo di distruggere, poco
a poco, il nostro patrimonio storico, al quale dobbiamo questa autonomia
mutilata della quale fruiamo, in qualche
modo.
Queste considerazioni devono convincerci della
necessità di esprimere e di proporre anche noi un concetto di Europa alla quale
possiamo attribuire una qualunque denominazione (Europa dei Popoli, delle
etnie, delle comunità, ecc ...) ma che deve essere una cosa concreta, sentita.
Che possa trasmettersi dai popoli ai dirigenti e che non corrisponda soltanto a
una convergenza d’interessi economici e politici gestiti da un vertice.
Per fare tutto ciò bisogna lasciar liberi o liberare
i veri popoli. Cioè quei popoli che non possono essere divisi né dalle montagne
né da altre linee di frontiera. Quelli che hanno la stessa origine. La stessa
storia, la stessa lingua, le stesse tradizioni, quelli che oggi sono divisi a
causa delle assurde guerre del passato e dei compromessi politici che ne furono
la conseguenza.
Questa è la nostra idea di EUROPA... e questa sarà
l'EUROPA di DOMANI se sapremo lottare esprimendo chiaramente la nostra idea
unendoci, fin da ora, in un’azione comune a tutti quelli (e sono tantissimi!)
che la pensano realmente come noi.
giovedì 26 giugno 2014
Comunicato Stampa | LEGA NORD - BILANCIO: la stangata della Giunta Bonaldi è arrivata.
Una manovra di sole tasse che rinvia i problemi
CREMA, 26 giugno
2014 – Nella seduta dello scorso 11 giugno
l’amministrazione del Sindaco Bonaldi ha
presentato davanti al consiglio il bilancio di previsione per l’anno in
corso.
Un documento che contiene quella che già in gennaio
avevamo definito una “stangata” fatta di tasse sulla casa e sui servizi,
generata dai provvedimenti messi in atti dagli ultimi tre governo targati Partito
Democratico.
Davanti ad un buco
di oltre 3,5 milioni di euro le
soluzioni prospettate dalla Giunta, vale a dire 3 milioni di tasse (tra nuova TASI e recupero di tasse arretrate da
cui temiamo nulla potrà entrare nelle casse comunali) e 500 mila di tagli alle spese correnti, non ci convincono per il loro carattere tutt’altro che strutturale e
per nulla coraggioso.
Sulla TASI appare evidente
come l’amministrazione si metta al
servizio dello stato centrale nel ruolo di “gabelliere” a danno dei cittadini,
stangando ancora una volta il bene primario per tutte le famiglie, vale a dire
la casa.
Per il capitolo tagli alle spese la manovra appare poco
incisiva e ben altro si poteva fare andando a rivedere le convenzioni, ad
esempio quella che “regala” 120.000 euro ad una società sportiva non della
città, e le quote di partecipazione ad enti e società collegate.
Altro capitolo dolente il mancato apporto di un
asset fondamentale che ha sempre garantito un buon introito nelle casse
comunali. Ci riferiamo alle farmacie
comunali il cui utile dell’ultimo esercizio (poche migliaia di euro) appare come il segno lampante di un’azienda
mal gestita e priva di una visione strategica sul suo futuro, perché
prendere in gestione farmacie in tutta la provincia? quale utilizzo si intende
fare dello stabile di Via Samarani?
Il sindaco ne prenda atto e rimuova quanto prima
presidente e consiglio di amministrazione. E’ finito
il tempo di usare tali aziende come riserva per piazzare compagni di partito, si apra una seria discussione sul futuro
dell’azienda valutando seriamente l’ipotesi di un bando affidare la gestione delle
farmacie a privati, dietro il versamento al comune di un canone annuo e una
percentuale sul fatturato generato.
Quanto al mancato intervento sulle tariffe per
i servizi a domanda individuale, sbandierato dalla maggioranza come una tutela
dei cittadini in un periodo di crisi, non
è altro che rinviare un problema che dovrà essere affrontato più avanti negli
anni con il rischio di incrementi indiscriminati.
A nostro avviso una politica seria sul tema dovrebbe essere
quella di esaminare nel dettaglio i vari servizi e le loro tariffe applicando
lievi incrementi per le fasce alte di reddito ed i non residenti in città,
tutelando con sgravi le famiglie a basso reddito e con molti figli a carico.
In ultimo appare desolante il quadro degli investimenti in
opere pubbliche per il prossimo triennio dove, salvo doverosi interventi di
manutenzione sulle scuole per mantenerne l’agibilità e sicurezza, nulla di significativo è previsto. Il prolungamento della gronda nord?
l’eliminazione del passaggio a livello di Santa Maria? Nulla, solo qualche
accenno nella relazione al bilancio dalla quale emerge come la maggioranza non
sappia fare altro che sperare nell’intervento di altri soggetti quali la
Regione Lombardia, lo Stato
e finanche l’Unione Europea.
Che
i bilanci degli enti locali siano in
sofferenza, a causa soprattutto dei tagli e restrizioni portate avanti dai
governi Monti, Letta e Renzi (sempre col pieno sostegno del partito di
maggioranza relativa che governa Crema) è
un fatto risaputo cui solo una
proposta concreta di riforma delle finanze statali e cambiamento del patto di
stabilità potranno porre rimedio.
Con
la nomina del Sindaco all’interno degli organi dirigenti del
PD fatta da Renzi ci auguravamo potesse
portare finalmente anche all’interno di quel partito la notizia che gli enti
locali, in particolare al Nord, sono stanchi di essere vessati e spremuti.
Evidentemente
al governo hanno altri pensieri.
LEGA NORD | Sezione di Crema
mercoledì 23 aprile 2014
Comunicato Stampa | LEGA NORD - MOSCHEA: interrogazione dell’On. Guidesi al ministro Alfano.
Attenzione all'islam politico radicale
CREMA, 23 aprile 2014 – Come annunciato
nelle settimane scorse, in occasione dell’organizzazione del presidio contro
l’ipotesi di costruzione di una moschea/musalla a Crema, prosegue la campagna della Lega Nord in opposizione alle scelte portate avanti
dall'amministrazione comunale.
Dopo aver partecipato al presidio del 6
aprile scorso l’On. Guido Guidesi,
dopo un confronto con i cittadini e i dirigenti locali del movimento, ha depositato alla Camera dei Deputati
un’interrogazione a risposta scritta rivolta al Ministro dell’Interno Angelino
Alfano.
Nel testo, dopo aver ricordato che
- la Giunta comunale di Crema ha avviato il 25 marzo 2014 un procedimento chiaramente finalizzato a realizzare una variante del Piano di Governo del Territorio, avviando anche gli adempimenti connessi alla relativa Valutazione Ambientale Strategica, con l’obiettivo di rendere possibile la realizzazione di un edificio da adibire al culto islamico;
- tutto ciò avviene a dispetto della forte perplessità della cittadinanza, manifestata anche dalla sottoscrizione in massa di petizioni contro la realizzazione di una moschea nel territorio comunale di Crema;
- non mancano episodi, in Italia ed all’estero, che comprovano la tendenza ad associare ai luoghi di culto islamico anche delle scuole coraniche, nelle quali trova spesso spazio la divulgazione di tesi radicali, di matrice jihadista o comunque collaterali al jihadismo:
Chiede al Ministro Alfano
- quali misure il
Governo intenda assumere, in particolare
sotto il profilo della vigilanza, per
evitare che la moschea e le relative pertinenze possano diventare centri
di propaganda jihadista o comunque di irradiazione dell’Islam politico
radicale.
LEGA NORD | Sezione di Crema
mercoledì 16 aprile 2014
#MUSULMANI, #ISLAM e #MOSCHEE.
Riprendo un post che ho pubblicato sul profilo e la pagina ufficiali in Facebook della Sezione di Crema della Lega Nord.
Da alcune ore, sui profili di doversi esponenti locali del PD (e non solo), sono comparsi dei post che riprendono la risposta data da Marine Le Pen alla domanda se ritenga un pericolo per la Francia la presenza di persone che professano la fede islamica.
Ecco la risposta di Marine Le Pen: "Ci mancherebbe, io divido il Paese tra buoni e cattivi cittadini, ognuno ha il diritto di professare la sua religione e deve poterlo fare liberamente. Io sono contro il fondamentalismo politico-religioso, cioè quando la religione ha anche scopi politici".
La riprendiamo anche noi per un semplice motivo, LA CONDIVIDIAMO AL 100%.
In nessuna presa di posizione ufficiale la Lega Nord Crema - sezione cittadina ha mai messo in dubbio la possibilità per ciascuno di credere in qualsivoglia credo religioso e neppure di manifestarlo liberamente e PACIFICAMENTE, secondo i dettami della Costituzione.
Fin dall'inizio della campagna contro la decisione della Giunta Bonaldi di aprire alla possibilità che nella nostra città si possa aprire un centro islamico, moschea o musalla la contrarietà della Lega Nord Crema si è basata, e si basa, sul fatto che per edificare tali centri di culto siano necessarie due condizioni inprescindibili: un CONCORDATO tra lo STATO ITALIANO e l'ISLAM ed una LEGGE che fissi le regole cui tali strutture devono sottostare per una pacifica convivenza con la nostra comunità e soprattutto per EVITARE INFILTRAZIONI DI FONDAMENTALISTI POLITICO-RELIGIOSI, come li definisce la Le Pen.
Mentre su un eventuale concordato costatiamo la sua totale assenza per una manifesta ed oggettiva difficoltà ad identificare un soggetto legittimato a rappresentare i fedeli di credo islamico (siano essi sunniti o sciiti), sulla legge che regoli la costruzione di moschee ricordiamo, soprattutto agli amici del PD, che la Lega Nord ha da tempo depositato in parlamento un disegno di legge sul tema, questo per dimostrare ancora una volta come le prese di posizione del movimento non abbiamo nulla di "ideologico".
Comprendiamo come, in assenza di argomenti, il PD prenda stralci di interviste ad un esponente alleato del nostro movimento alle prossime elezioni europee, per creare maldestri confronti con la Lega ed il suo segretario federale Matteo Salvini, il tutto per sostenere la loro pretesa, questa si totalmente ideologica, di favorire la costruzione di una moschea a Crema.
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