mercoledì 25 gennaio 2012

Lettera a Umberto Bossi

Caro Umberto,

come tanti fratelli padani ho deciso di scriverti dopo mesi che su tutti i giornali assisto ad un incredibile teatrino di interventi mirati a fare piazza pulita di chi tra i primi ti ha seguito nel “folle” progetto di conseguire la libertà del nostro popolo.

Questi attacchi infangano il nostro movimento, mina...no il tuo progetto e degradano la nostra lotta per l’Indipendenza della Padania ad una questione di poltrone e potere.

Noi vogliamo essere padroni a casa nostra, non nei consigli di amministrazione e sulle poltrone del potere; hai detto “La Lega deve produrre Libertà, non posti”.
Noi vogliamo cambiare, non gestire. Il potere confonde e corrode, il potere romano da duemila anni divide e opprime la Padania.

Solo Tu hai avuto il coraggio di ribellarti quando tutti tacevano, solo Tu col tuo esempio di coraggio e rinunce hai saputo risvegliare il nostro Popolo.
In questo momento difficile, quando il nemico è nell’angolo costretto dalla tua tattica a mostrarsi per la prima volta col suo vero volto tutto unito nel governo Monti, non permettere che divisioni e gelosie facciano fallire ancora una volta il nostro sogno di libertà, regalando a roma la vittoria.

Liberati di coloro che sfruttano il tuo nome per creare divisioni tra i militanti, e infangano per biechi motivi di interessi personali, il nome di chi con te ha lanciato, scrivendoli sui muri, i primi ruggiti del popolo oppresso.


CON BOSSI E MARONI, FINO ALL'INDIPENDENZA!!!


Matteo | Kremàsch

giovedì 19 gennaio 2012

mercoledì 11 gennaio 2012

LEGA NORD | Giorgetti: "Lega, una linea comune su H2O"

di seguito un articolo tratto dal sito www.cremonaonline.it ed a seguire un estratto del documento sulle società partecipate presentato a Crema il 24 settembre scorso.

di Felice Staboli

CREMONA - Lunedì ha incontrato a Milano i rappresentanti del Carroccio di Cremona e di Crema, guidati da Simone Bossi e Angelo Barbati. Per Giancarlo Giorgetti, deputato e segretario nazionale della Lega Nord, un’occasione per mettere a fuoco alcuni aspetti delicati, con risvolti e ripercussioni anche sulla politica locale.

Giorgetti, che cosa è emerso dall’incontro?
«L’obiettivo era delineare una posizione unica, credibile e seria. E così è stato».


A Cremona il futuro del servizio idrico sta provocando grandi tensioni, anche interni alla Lega, con una netta divisione tra Cremona e Crema.
«La Lega in passato si è sempre opposta alla cessione di determinati servizi, a cominciare dall’acqua. La nostra posizione a livello generale è sempre stata molto chiara».

In passato. E adesso?
«E’ la stessa cosa, ma dobbiamo guardare anche a quel che sta succedendo».

Cosa vuol dire?
«Il governo ha annunciato interventi a breve termine in tema di liberalizzazioni che riguarderanno anche l’acqua e le reti. Entro il 20 gennaio conosceremo il quadro normativo».

Quindi?
«Secondo me sarebbe opportuno aspettare. Questo è il consiglio che darei al presidente dell’amministrazione provinciale Salini: aspettare e capire che cosa succede».

Perché una linea diversa tra Cremona e Crema?
«Allora: la nostra posizione è chiara. Noi ci prendiamo il merito di aver sempre reclamato l’opportunità del controllo pubblico per i cosiddetti servizi pubblici».

Ma esiste un punto di incontro?
«Certo. Vogliamo che la società che gestisce il servizio idrico sia pubblica. Se deve essere scelto un privato tramite gara, meglio che sia un soggetto del nostro territorio che possa entrare nella governance. L’acqua di Cremona non può essere gestita a Parigi o a Berlino. Ripeto, per me il presidente Salini farebbe meglio ad aspettare qualche giorno».

il documento...

Sistema idrico integrato
In considerazione dell’esito referendario e del quadro formativo conseguentemente definito, la Lega Nord ritiene che la posizione espressa dai cittadini in riferimento al mantenimento “pubblico” del servizio sia il punto di partenza di qualsiasi valutazione di merito.

Ciò induce a ritenere che il modello ''in house'' sia idealmente quello maggiormente rispondente a tali principi; tuttavia nell'attuale contesto di mancata applicazione effettiva di un autentico modello federale di gestione della ricchezza prodotta dai territori, nonché permanendo vincoli di bilancio derivanti dal patto di stabilità interno aventi come conseguenza una limitata, se non inesistente, possibilità di investimento da parte di comuni e province, esso non risulta economicamente e finanziariamente sostenibile per gli enti locali. Soprattutto alla luce degli investimenti necessari al sistema idrico della Provincia di Cremona previsti in circa 400 milioni di euro per i prossimi 20 anni.

Ne consegue che l'unica soluzione concretamente realizzabile nel contesto attuale, pur rispettando il principio della gestione pubblica dell’acqua, risulti essere il modello di una società mista, il cui il pubblico mantenga una quota di maggioranza ed il socio privato sia partner industriale qualificato.

In quest'ottica va rilevata la criticità della stesura del bando di gara al fine di individuare il partner privato con l'obiettivo rispondere alle esigenze dei cittadini per conseguire un miglioramento del servizio a tariffe eque e sostenibili, utilizzando prioritariamente risorse (imprese e personale) presenti sul territorio.