mercoledì 12 maggio 2010

l'economia che parla al territorio

al seguente link la pubblicazione settimanale dell'amministrazione provinciale.
in prima pagina un mio editoriale, buona lettura



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Negli ultimi giorni si sono svolti due eventi importanti nel panorama economico della nostra provincia.
Il primo venerdì a Cremona, il secondo lunedì a Crema. Si è trattato della prima riunione, nella sua nuova veste, della Consulta economica provinciale e dell’assemblea dei soci di Reindustria. I due fatti sono correlati in quanto nella seduta della Consulta l’amministrazione ha chiarito, tramite il mio intervento, quale ruolo ritiene debba avere in futuro l’agenzia di sviluppo territoriale.
Innanzitutto lo spirito con il quale abbiamo rianimato la consulta è quello di farne luogo di raccordo.

Un ambito di confronto tra la nostra amministrazione e i soggetti economici della società. E’ qui che si potranno presentare e discutere i nostri progetti e i temi che saranno posti all’ordine del giorno dal mondo economico e sociale della provincia. Quanto a Reindustria, essa sarà uno dei possibili strumenti nel realizzare quello che sarà discusso e approvato all’interno della Consulta. Reindustria sarà il braccio operativo, pronto ad agire.

La mission forte e inedita che intendiamo darle è la promozione di un reale marketing territoriale. Un luogo di elaborazione vera, una sede di coordinamento delle varie iniziative finalizzate a promuovere un marketing del territorio in stretta connessione con le linee di intervento definite all’interno della Consulta. L’obiettivo temporale che la società si dovrà dare è il 2015, ovvero quel grande evento chiamato Expo.


La confusione che regna attorno a questi temi è stata la molla che ci ha spinto a lanciare questa sfida positiva a tutti coloro che ritengono che Reindustria abbia ancora un potenziale da coltivare. La storia della società dimostra come uno scopo importante e preciso (in origine era stato l’intervento nell’area ex-Olivetti a Crema) sia la base fondamentale per trasformarla in un valore aggiunto per tutto il territorio. Oggi con il nostro intervento ritorna ad averne uno forte, incisivo e ambizioso.

lunedì 10 maggio 2010

tante belle proprio non lo sono...

(Crema, sabato 8 maggio, aperitivo in Piazza Duomo)


seduto sotto un bel sole (uno dei pochi visti in questi giorni) avevo di fianco le transenne posizionate per "recintare" i tavolini dei vari esercizi che usufruiscono del plateatico.


finalmente si è arrivati ad una soluzione (forse un pò troppo in ritardo, ma la colpa principale è di chi crede che la piazza principale della città sia "cosa sua").


detto questo i giudizi sull'estetica variano... e varieranno.


personalmente non le considero poi tanto belle... per fortuna dopo l'estate saranno rimosse.


magari per il prossimo anno, fermo restando che dal lato pratico si sono dimostrate l'unico modo per addivenire ad una soluzione, si potranno avere altre idee...

venerdì 7 maggio 2010

ReIndustria, quale futuro?


di seguito un sunto dei contenuti della mia presentazione alla Consulta Economica Provinciale svoltasi questa mattina a Cremona.
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Cos’è ReIndustria?
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Dal punto di vista della forma giuridica, Reindustria si presenta come una società consortile a responsabilità limitata.
La sua compagine è molto articolata: è a maggioranza pubblica per il 55% del capitale e il rimanente 45% è suddiviso tra numerosi privati: associazioni di categorie, organizzazioni sindacali e banche.
La parte pubblica (55%) vede il Comune di Crema con il 17 %, la Provincia di Cremona, il Comune di Cremona, la Camera di commercio con l’11% ciascuno e il Comune di Casalmaggiore con il 5%.
Da ciò consegue che Reindustria non può dirsi l’ente strumentale di alcun socio in particolare in quanto nessuno di questi dispone, da solo, della maggioranza necessaria per determinare l’attività della società.

La storia

La missione originale
Reindustria è nata per gestire i contributi statali e regionali ottenuti in conseguenza della crisi “Olivetti” e quindi la presenza delle diverse parti fu vista, almeno in origine, come condizione di garanzia per un controllo e una trasparenza maggiori circa l’uso delle risorse.
Questa fase è stata caratterizzata da una chiara mission e da un attenta partecipazione del territorio, partecipazione facilitata dalla fase nascente dell’esperienza e dalla elevata disponibilità finanziaria.

La transizione

E’ seguita una seconda fase in cui la mission di Reindustria non risultava più così chiara e i soci si sono trovati spesso a criticare l’operato della società senza, peraltro, essere in grado di definire e indicare un ambito operativo più adeguato.
L’ultimo periodo

Negli ultimi anni i soggetti componenti di Reindustria sembrano essere riusciti ad individuare un assetto operativo più soddisfacente anche grazie ad alcune iniziative che hanno trovato un generale apprezzamento, vale a dire “il polo della cosmesi”, il lavoro per la costituzione di un “polo della meccanica”, i lavori eseguiti per conto terzi (Comuni) nella richiesta di fondi regionali e non.

Il futuro: la premessa
Il ruolo di ReIndustria non può essere definito correttamente se prima non si è definita un’ipotesi di sviluppo economico provinciale oltre che il metodo per definire tale sviluppo e per realizzarlo.

Il futuro: alcune domande
Prima di affrontare il tema specifico sul futuro della società è corretto partire dalle risposte a due domande fondamentali.
Dove e come stabilire le strategie di sviluppo territoriale?
Quali “strumenti” utilizzare per implementare le strategie?

Il futuro: le risposte
La risposta al primo quesito rientra in due strumenti che l’amministrazione provinciale ha deciso di mettere in campo.

Il Laboratorio Strategico, organo di analisi della realtà ed elaborazione e promozione di progettualità interne all’amministrazione aperto comunque al contributo di soggetti esterni.
La Consulta Economica Provinciale, luogo di raccordo tra l’amministrazione ed i vari soggetti economici e rappresentativi della società, nel quale presentare e discutere delle progettualità avanzate dall’amministrazione, nonché dei temi che potranno (anzi dovranno) essere posti all’ordine del giorno dal mondo economico e sociale della provincia.

Definiti con chiarezza gli ambiti di intervento dei due strumenti citati appare chiaro quale debba essere il ruolo di ReIndustria.
Nella società consortile non si stabilirà quale dovrà essere lo sviluppo economico della provincia.
Viceversa la discussione dovrà vertere sulla corretta progettualità da mettere in campo per addivenire allo sviluppo definito attraverso gli strumenti prima descritti.
ReIndustria: un soggetto prettamente “operativo”, ma non l’unico.

Il futuro: la “mission”
La nuova “mission”, il marketing territoriale: divenire luogo di elaborazione operativa e coordinamento delle varie iniziative volte a promuovere un percorso di costruzione di un mktg del territorio in stretta connessione con le linee di intervento sullo sviluppo definite in sede di laboratorio strategico e consulta.

giovedì 6 maggio 2010

The Economist


The European map is outdated and illogical. Here's how it should lookApr 29th 2010 From The Economist online

...Germany can stay where it is, as can France. But Austria could shift westwards into Switzerland’s place, making room for Slovenia and Croatia to move north-west too.* They could join northern Italy in a new regional alliance (ideally it would run by a Doge, from Venice). The rest of Italy, from Rome downwards, would separate and join with Sicily to form a new country, officially called the Kingdom of Two Sicilies (but nicknamed Bordello). It could form a currency union with Greece, but nobody else.

sentimenti...


martedì 4 maggio 2010

PERGO, domenica l'ultimo atto?


di seguito un articolo che ho scritto per un settimanale in uscita questo venerdì, buona lettura.

Giornata piovosa e fredda, nonostante fosse la prima domenica di maggio, per il Pergocrema il quel di Lumezzane. La sconfitta rimediata contro una squadra di casa che non aveva più nulla da chiedere al suo campionato ha reso il ritorno a casa dei tifosi cremaschi al seguito dei gialloblù ancora più triste.
Nonostante un supporto mai mancato nel corso di tutta la gara, l’undici di Rastelli non è stato mai in grado di mettere in seria difficoltà la compagine bresciana, la prestazione esibita contro il Lecco (un sonoro quattro a zero per i cannibali) è ormai un ricordo sbiadito; se qualcuno pensava di poter raggiungere la salvezza agevolmente è rimasto profondamente deluso.

I match seguenti hanno purtroppo confermato quei progressi, apparsi lampanti, emersi nella gara contro i lariani. A novanta minuti dal termine della stagione regolare (nella speranza di evitare i “supplementari”) il quadro della situazione vede la quadra del patron Bergamelli al quart’ultimo posto in classifica, nel bel mezzo della zona play-out (che saranno disputati dalle compagini che si classificheranno dal penultimo a quint’ultimo posto per designare le due quadre che faranno compagnia all’ultima che retrocederà direttamente).

L’ultimo match vedrà i gialloblù vedersela al Voltini contro un Sorrento già salvo, e speriamo molto più appagato del Lumezzane. Anche in caso di vittoria il destino del Pergo dipenderà anche dai risultati della altre contendenti alla permanenza nella prima divisione della Lega Pro.
Il quadro prevede i seguenti incroci: il derby del Lario tra Como e Lecco, Viareggio – Benevento (con i campani in piena lotta play-off, dove potrebbero incontrare i cugini grigiorossi della Cremonese) e Perugia – Foligno, una gara che sul Serio tutti sperano non sia la fotocopia di Lazio – Inter.

Tutti gli indizi portano a un’unica conclusione, domenica alle ore 15.00 lo sguardo sarà sul terreno di gioco del Voltini, le gole dei cremaschi urleranno il proprio sostegno all’undici cannibale e le orecchie saranno protese alle radio sintonizzate sugli altri campi in giro per l’Italia.

mercoledì 28 aprile 2010

un grazie agli "insetti"...

...per aver usato ancora una volta vernice lavabile.
sede della Segreteria Provinciale della Lega Nord
(Crema, Via Tensini)

domenica 25 aprile 2010

25 APRILE - Le celebrazioni a Crema.

Come ogni anno si sono svolte questa mattina a Crema le celebrazioni per l'anniversario della Liberazione, giunta al suo 65° "compleanno. Per la prima volta vi ho preso parte in rappresentanza dell'amministrazione provinciale (con tanto di fascia blu con frangie gialle :-).

Tutto si è svolto in maniera tranquilla.
Breve corteo verso la chiesa di San Bernardino, messa celebrata da Don Emilio, deposizione della corona commemorativa alla lapide dei caduti e per finire i discorsi del Sindaco e del rappresentante dell'anpi. Sulle parole pronunciate nei due discorsi nulla da dire se non esprimere una consivisione, soprattutto quello di Bruno.
Verso il finale ecco però l'inciampo dell'anpi... con la solita stumentalizzazione e mala informazione eccolo attaccare la giunta provinciale per la questione dei viaggi della memoria.

Detto che la decisione che abbiamo preso è corretta, doverosa e ben volentieri la rifaremmo, è bene fare un pò di chiarezza sulla questione.

Per farlo riporto di seguito uno scritto dell'assessore Silvia Schiavi che enuncia molto bene come i fondi che dovevano andare ad agevolare gli studenti venivano usati per altro...

Del resto, che a nostri amici della passata amministrazione piacesse viaggiare è cosa nota, i fondi regionali e provinciali mica andavano agli studenti. I numeri sono scritti nei bilanci, quando è scoppiato lo scandalo gli amici consiglieri provinciali dal PD hanno chiesto le pagine del bilancio, gliele abbiamo date, e si son guardati bene dal pubblicarle per smentire i nostri numeri e non hanno avuto mai il coraggio di aprire la discussione in consiglio provinciale.

I numeri sono questi:
Dal 2005 al 2009: la Regione ha stanziato 250mila euro, la Provincia 104mila, L’Europa 8mila, Fondazione Cariplo 25mila per un totale di 390mila.

Sono stati spesi così:
- più di ¼: 100mila sono andati come stipendio della Presidentessa del Comitato per la Difesa della Democrazia e di una sua collaboratrice;
- 26mila sono andati all’APIC (quella che ha fatto 4 milioni di buco organizzando mostre sui dinosauri);
- un altro 100mila per “altri costi” tipo: pasti degli organizzatori (800euro alla volta), hotel, taxi (anche non nella lista dei fornitori autorizzati x viaggi di Cremona-Milano 320 euro), prestazioni di lavoro occasionali, stampe, e naturalmente omaggi: come i due violini in argento andati al comune di Caen in Normandia.

Insomma per i viaggi della memoria veri ne rimanevano 170mila (dei 390mila) ma neanche questi andavano tutti ai ragazzi.

Le spese includono:
2007 Normandia: Delegazione di 7 persone, camere singole, Presidente, addetto stampa, 4 giornalisti e l’autista: doveva guidare il pulmino che usavano per spostarsi, loro non stavano coi ragazzi
2007 Limoges, Le Mans, Caen, Dijone: Presidente del consiglio + 3 consiglieri
2007 non c’è 2 senza 3 : Varsavia
2008 Cefalonia: 3 consiglieri e stavolta l’autorità viaggia in aereo
2008 Corfù:
2009 Strasburgo: vanno in 7 :il Presidente, un suo assessore, il vicepresidente del consiglio e un consigliere (uno 4 notti) + un consigliere ci aggiunge anche un viaggio preliminare per organizzare
2005 Berlino e dintorni, Cracovia : 3 consiglieri 15gg

QUESTI SONO GLI SPRECHI CHE ABBIAMO TAGLIATO E CHE CONTINUEREMO A TAGLIARE!!!
SENZA NESSUNA "PARTIGIANERIA"!!!

dimenticavo...

come ogni anno non poteva mancare la preziosa presenza di insetti in Piazza Duomo che meriterebbero di fare dei bei viaggi in giro per il mondo... KOREA, CUBA, ecc.
sarebbe per loro molto istruttivo...

25 APRILE, W SAN MARCO!!!

Marco era figlio di Maria di Gerusalemme, nella cui casa si rifugiò Pietro liberato dal carcere. Collaborò con Barnaba all'opera apostolica di Paolo, al quale fu vicino anche nella prigionia di Roma. Discepolo fedele di Pietro ('mio figlio' 1Pt 5,13), scrisse il secondo vangelo, raccogliendo la predicazione dell'apostolo sui detti e sui fatti di Gesù. Tema del suo annunzio è la proclamazione di Gesù, Figlio di Dio, rivelato dal Padre, riconosciuto perfino dai demoni, rifiutato e contraddetto dalle folle, dai capi, dai discepoli. Momento culminante del vangelo di Marco è la professione di fede del centurione ai piedi della croce.