venerdì 24 marzo 2017

AGRICOLTURA | per gli errori del ministro Martina (PD), l'Europa non paga!


Se vi state chiedendo perché, di punto in bianco, dalle parti del PD sia partita una campagna contro la Regione Lombardia ed in particolare l'assessore Gianni Fava in merito ai fondi europei per l'agricoltura, la risposta è nell'ennesima figura da cioccolataio (per non dire altro... 💩💩💩) che il "loro" ministro dell'agricoltura, tale Maurizio Martina, ha rimediato in sede europea.

Il giochino è sempre lo stesso, gettare la croce sugli avversari al solo scopo di creare una cortina di fum
o 💨 per nascondere la propria incompetenza.
Peccato che il giochino sia ormai vecchio e logoro...
😏 
+++ Fondi Ue Psr Feasr 2007-2013. Bruxelles boccia Italia e non paga 1,7mld. +++
L’Unione europea ha deciso di non liquidare all’Italia (tramite l’Agea, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura) i conti del Psr Feasr 2007/2013 per un totale di un miliardo e 700milioni di euro. Molti paesi cui sono stati contestati i fondi dello Sviluppo rurale, ma nessuno come l’Italia. Peggiore della classe. In pratica no riusciamo a spendere i soldi dell’Unione europea.

La decisione che ha portato Bruxelles a stralciare i conti dell'organismo pagatore IT01 (AGEA) è dovuta per la presenza di problemi di conformità e ritardi nell'attuazione di un piano d'azione volto ad ovviare alle carenze nei controlli essenziali sul rispetto dei criteri di riconoscimento. In pratica i conti FEASR dell'organismo pagatore IT26 (ARCEA) sono stralciati per la presenza di “errori rilevanti”. Il saldo finale dei programmi 2007IT06RAT001, 2007IT06RPO001, 2007IT06RPO004, 2007IT06RPO005, 2007IT06RPO006, 2007IT06RPO008, 2007IT06RPO012, 2007IT06RPO013, 2007IT06RPO015, 2007IT06RPO016, 2007IT06RPO017, 2007IT06RPO019, 2007IT06RPO020 e 2007IT06RPO021 del FEASR 2007-2013 dell'organismo pagatore IT01 (AGEA) – si legge a pagina 13 dell’allegato di sintesi della Commissione - non ha potuto essere pagato in quanto i conti annuali del FEASR per l'ultimo esercizio di attuazione (16.10.2014-31.12.2015) non sono stati liquidati. E non solo: non è stato liquidato neppure il saldo finale del programma 2007IT06RPO018 del FEASR 2007-2013 dell'organismo pagatore IT26 (ARCEA).

In pratica i conti dell'organismo pagatore IT01 (AGEA) sono stralciati per la presenza di problemi di conformità e ritardi nell'attuazione di un piano d'azione volto ad ovviare alle carenze nei controlli essenziali sul rispetto dei criteri di riconoscimento" (in questo caso si parla di criteri di riconoscimento dello status di Organismo Pagatore).

Analoga situazione per l'Organismo Pagatore della Calabria "ARCEA" per un importo di Euro 174.500.000 ca. (di fatto ARCEA è un'appendice di AGEA).

I conti dell'organismo pagatore IT01 (AGEA) sono stralciati per la presenza di problemi di conformità e ritardi nell'attuazione di un piano d'azione volto ad ovviare alle carenze nei controlli essenziali sul rispetto dei criteri di riconoscimento. Mentre i conti FEASR dell'organismo pagatore IT26 (ARCEA) sono stralciati per la presenza di errori rilevanti.

I conti del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) sono liquidati ogni anno con procedura contabile prevista dall'articolo 51 del regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio e dall'articolo 30 del regolamento di esecuzione (UE) n. 908/2014 della Commissione.

A norma dell'articolo 37 del regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'articolo 41 del regolamento delegato (UE) n. 907/2014 della Commissione e dell'articolo 71 del regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio, nell'ultimo esercizio di attuazione i conti annuali devono essere presentati alla Commissione entro i sei mesi successivi al termine ultimo di ammissibilità di cui all'articolo 65, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, e riguardano le spese effettuate dall'organismo pagatore riconosciuto fino al termine ultimo di ammissibilità delle spese (31.12.2015).

Il calcolo e il pagamento del saldo finale di ciascun programma FEASR è effettuato in base ai conti annuali per tutti gli esercizi finanziari successivi (2007-2015) e alle corrispondenti decisioni di liquidazione dei conti. In alcuni casi, i conti annuali dell'ultimo esercizio di attuazione o degli esercizi precedenti sono stralciati, pertanto non sono proposti per la liquidazione entro il 31 dicembre 2016 e, di conseguenza, il saldo finale non può essere pagato.
fonte AGV NEWS/AGRICOLAE

lunedì 20 marzo 2017

CREMA BEER CLUB | a new project..


Cos'è il CREMA BEER CLUB?

Innanzittutto non è un pub, una birreria, un locale, un circolo privato, un blog, un beershop, un birrificio, ecc...

Il CREMA BEER CLUB è un'idea che covava da tempo nella mente di un amante delle birre.

Il CREMA BEER CLUB è, o perlomeno vorrebbe essere, un "luogo" dedicato a quello sconfinato mondo che sono le birre, alle loro storie, alle emozioni che suscitano ogni qual volta ne degustiamo una mai bevuta prima.

Il CREMA BEER CLUB è un cantiere aperto ad ogni suggerimento, un cesto vuoto da riempire, un'evoluzione continua.

Cosa sarà esattamente lo scoprirete seguendo questa pagina e il profilo su Instagram...

STAY TUNED, CHEERS!

CREMA BEER CLUB | "a club like no other..."

domenica 19 marzo 2017

Poveri Fratelli Rom...


MA BRAVI!
Vi basta leggere un titolo del genere per puntare subito il dito e generalizzare contro i nostri poveri fratelli Rom...

Che prove avete che siano stati loro a commettere il furto???
Perché non attendete il termine delle indagini, i processi, i ricorsi, la cassazione, ecc.???

A commettere il furto potrebbero benissimo essere stati dei valdostani, dei tirolesi oppure dei fiamminghi.
Una banda di specialisti che sentendosi ormai braccati da polizia e carabinieri hanno avuto la brillante idea di abbandonare la refurtiva nel primo campo nomadi che hanno trovato, il tutto per sviare le indagini e trovare un facile "colpevole".
Tutto plausibile, credibile, ipotizzabile!
Nei romanzi gialli di quart'ordine, forse...

domenica 12 marzo 2017

ACCATTONI A CREMA, CHI L'AVREBBE MAI DETTO!


Al mercato, ma il problema è presente in tutta la città, disagi, rabbia e proteste per i "questuanti molesti" che imperterriti e indisturbati la fanno ormai da padroni di strade, piazze e parcheggi.
"Poveretti" debitamente organizzati e gestiti da qualcuno!?! (Sai che novità pure questa...).

Una questione verso la quale, in questi CINQUE anni di brillante amministrazione targata PD, nulla non dico sia stato fatto ma nemmeno lontanamente tentato.

D'altra parte quando di un problema se ne nega persino l'esistenza aspettarsi soluzioni è pura utopia.
Chissà se nei tanti gruppi di lavoro che sforneranno idee e programmi per la riconferma della sinistra allo "SGOVERNO" di Crema il tema sarà affrontato???

Forse, ma certamente una cosa non potranno mettere in campo lorsignori, vale a dire la CREDIBILITÀ nel risolvere un PROBLEMA che loro stessi hanno supinamente subito per anni.

domenica 19 febbraio 2017

Crema2017 | "un gesto di normalità che diviene eccezionalità" solo in questo paese però...


Il gesto (apprezzabile e meritevole di rispetto) sono le dimissioni dal Cda di SCRP di Rossella Spada l'indomani della scesa in campo del marito Enrico Zucchi per le comunali di Crema della prossima primavera.
 

Un fatto che in ogni moderna ed evoluta democrazia non farebbe notizia, ma in quell'espressione geografica chiamata Italia diviene tema tale da ricevere un interesse particolare, specie nel momento in cui, come scrive La Provincia di oggi, nell'altro campo si "scopre" (invero come l'acqua calda) un certo "collateralismo" tra esponenti di società pubbliche, associazioni di rappresentanza economica, sindacati e la sinistra.

Nulla di nuovo sotto il sole, chiunque ha masticato un po' di politica e amministrazione pubblica di questi rapporti ne ha visti a decine.
Esecrabili? Inopportuni? Francamente non mi sento di giudicare, salvo quando si usano società pubbliche per organizzare eventi politici chiaramente di parte, e in questa città ne ho visti troppi...


Questo, quantomeno per le associazioni e i sindacati spetta ai loro associati e tesserati, mentre per le società pubbliche a parlare dovrebbero essere i soci (i sindaci nel caso di SCRP). Quanto ai cittadini, se proprio vogliono farlo, la cabina elettorale è il luogo ideale...

sabato 18 febbraio 2017

‪Mestér Cremàsch‬ | Viale Repubblica...


Quando, seppur con tutte le buone intenzioni, si rivoluziona una parte importante della città senza però valutare tutte le implicazioni di tale intervento comporta il rischio che i problemi superino gli effetti positivi è sempre dietro l'angolo.

Questa non è certo "buona amministrazione", basta ricordare la pantomima sulla nuova viabilità di Porta Ombriano, con cambi di sensi unici, inversioni e giravolte...

giovedì 16 febbraio 2017

COMUNISTI contro la MOSCHEA a CREMA!


Certo che ogni giorno l'avvicinamento a #Crema2017 diviene sempre più spassoso...
Adesso saltano pure fuori i comunisti che non vogliono la moschea !?!?


Magari domattina, pur di apparire, leggeremo del democratico cattolico favorevole alle unioni civili e il neonazionalista che cerca una sistemazione accogliente ai profughi / migranti / clandestini...

domenica 12 febbraio 2017

MILANO, lo sguardo in Europa nonostante l’Italia “palla al piede”

La città è in trasformazione, sta diventando un hub della conoscenza e della creatività. Ma anche le élite stanno cambiando, nella loro composizione, nei settori della vita economica che le esprimono e anche nei valori che le animano.
Questo l'incipit di un articolo puibblicato sul Corriere della Sera firmato da Dario Di Vico, dedicato all'evoluzione continua del capoluogo lombardo e la sua "distanza" rispetto al resto del paese. Una lontananza sempre più marcata che se da un lato porta il Presidente del Consiglio Renzi a invitare Milano a trascinare il resto del paese, non può da un altro portare ancora in primo piano una annosa "questione", vale a dire quella "settentrionale", fatta di un territorio nel suo complesso dinamico e produttivo che vede certo in Milano la sua vetrina e porta verso l'Europa e il mondo, ma senza il quale la stessa capitale meneghina non potrebbe ricoprire questo ruolo.
In quest'ottica bene ha fatto il Presidente della Regione Lombardia Maroni nel richiamare Renzi, all'indomani della firma del "Patto per Milano", ad allargare lo sguardo su tutto il resto della regione proponendo un "Patto per la Lombardia". Una Regione che da sola vale, è bene ricordarlo, il 20% e oltre di tutta la richcezza prodotta in Italia.
Tornando all'articolo del Corsera vi si legge tra l'altro:
Quanto dista Milano dal resto d’Italia? Tanto, viene da rispondere e la stessa percezione la deve aver avuta ieri il premier Matteo Renzi dopo aver ascoltato in Assolombarda la relazione di Gianfelice Rocca.
Il guaio è che mentre si riduceva il gap tra Milano e le Londra, le Parigi, le Francoforte, si andava ampliando quello tra la città di Ambrogio e il resto dell’Italia. Il motivo è doppio: da una parte Milano si è messa a correre ma dall’altra il Paese — preso nella sua media — non solo non ha fatto altrettanto ma nel complesso è rimasto fermo.
E ancora:
Sia chiaro, la straordinaria ripartenza di Milano ha sorpreso tutti, non siamo ancora riusciti a ricostruirne molti dei passaggi che l’hanno resa possibile, la chiave del mutamento però non sembra proprio risiedere dentro la dimensione politica. Anzi. È il grado di apertura internazionale della città, la capacità delle sue classi dirigenti di essere dentro le reti globali delle competenze che paiono averle permesso non solo di attraversare i sette anni difficili della Grande Crisi ma addirittura di uscirne più forte e motivata.
In ultimo una domanda si pone Di Vico:
E così una domanda è rimasta inevasa e ha a che fare anch’essa con la grande distanza che separa Milano e il resto d’Italia. Non pensa il premier che questo gap si sia allargato anche per responsabilità di una politica economica à la carte che passando dalle leggi di Stabilità a quelle di Bilancio ha prodotto molte misure e poche certezze?
La domanda è rivolta direttamente a Renzi ed a lui l'onere della risposta. Ma un'altra la vogliamo fare noi: Per quanto tempo ancora, Milano e tutto il Nord, dovranno trainare i vagoni fatiscenti della buorcrazia romana e dell'arretratezza del mezzogiorno con tutte le sue clientele e sprechi prima di cedere sotto questo peso insostenibile? La "Questione Settentrionale" è ancora aperta come testimonia, anche più di prima e magari involontariamente, l'articolo che abbiamo citato. Dare le risposte adeguate per chiuderla è un imperativo delle classi dirigenti delle regioni della Valle del Po.

lunedì 30 gennaio 2017

45 YEARS AGO, NEVER FORGET "BLOODY SUNDAY"


Bloody Sunday (in gaelico: Domhnach na Fola), letteralmente "Domenica di sangue", è il termine con cui si indicano gli eventi accaduti nella città di Derry, Irlanda del Nord, il 30 gennaio del 1972, quando il 1º Battaglione del Reggimento Paracadutisti dell'esercito britannico aprì il fuoco contro una folla di manifestanti per i diritti civili, colpendone 26.

Tredici persone, la maggior parte delle quali molto giovani (di cui sei minorenni), furono colpite a morte, mentre una quattordicesima morì quattro mesi più tardi per le ferite riportate.

Due manifestanti rimasero feriti in seguito all'investimento da parte di veicoli militari.
Molti testimoni, compresi alcuni giornalisti (tra i quali l'italiano Fulvio Grimaldi), affermarono che i manifestanti colpiti erano disarmati.
Cinque vittime inoltre furono colpite alle spalle. Nel 2003 un ex paracadutista inglese confessò di aver sparato a Barney McGuigan, che sollevava un fazzoletto bianco, uccidendolo.