giovedì 17 giugno 2010

LGH: Soccini (Lega): «Troppi poteri per l’amministratore delegato»


articolo tratto da "La Provincia" di oggi


Matteo Soccini, segretario provinciale della Lega di Crema, commissario della federazione cremonese sempre del Carroccio, nonché assessore provinciale e consigliere comunale (insomma, come si suol dire una figura di spicco) era nella delegazione ricevuta dal sindaco di Cremona Oreste Perri per discutere dell’aumento di capitale di Lgh.



Soccini, come tutto il Carroccio, ha detto sì all’aumento di capitale, confidando però in un riallineamento degli equilibri: «Devono essere rivisti i patti parasociali — sostiene — per dare pari dignità. Per non creare cioè figli e figliastri. A quanto mi risulta gli azionisti di Lgh già lo stanno facendo. Si sono seduti intorno ad un tavolo e ne stanno discutendo».
— puntualizza l’esponente leghista — che noi vogliamo mantenere Lgh e ci crediamo, ma con i vecchi patti si emarginava Crema e il suo territorio. E poi ci sono troppi poteri concentrati nelle mani dell’amministratore delegato».
«Il nostro obiettivo è di rendere il ruolo di Crema importante al di là della percentuale posseduta. E’ possibile arrivarci facendo in modo che su certe decisioni sia necessario arrivarci con una maggioranza qualificata, se non addirittura chiedere l’unanimità. A questo punto anche il 9,6% di Crema avrebbe un suo peso. Ma, ripeto, so che in queste ore gli azionisti della Lgh già sono al lavoro per ottenere un simile risultato».


Se si vuole un po’ il discorso che faceva il sindaco Bruno Bruttomesso, che parlava di «precise garanzie ricevute». In buona sostanza il primo cittadino di Crema aveva parlato di accordi in fase di definizione che assicurerebbero a Crema pari dignità e soprattutto uguale voce in capitolo per quanto riguarda l’assunzione di importanti decisioni.
(an.gue.)

sabato 5 giugno 2010

accattonaggio? no, grazie!

sui giornali di oggi leggo che l'ordinanza contro l'accattonaggio molesto emessa dal Comune di Crema (su input dell'assessore alla sicurezza Walter Longhino) non piace alla Caritas.

buon segno!
significa che è un'ottima ordinanza...
dimenticavo...
ecco cosa dichiarava nel 2005 l'Arcivescovo di Torino Severino Poletto:
(tgcom.it, 24/3/2005) il cardinale Poletto dalle pagine di Repubblica spiega:"Non vogliamo blindare le chiese con le guardie giurate, ma l'accattonaggio va impedito. I poveri hanno il diritto di essere aiutati e per questo nelle diocesi ci sono seicento centri di assistenza a loro disposizione. però l'elemosina non va incoraggiata. Perché se si danno i soldi a quanti si presentano agli angoli delle strade con cartelli per sollecitare la carità, si rischia che alla fine della giornata, visto il gruzzolo raccolto, si convincono che quella è una bella maniera di vivere".

martedì 1 giugno 2010

SALVEZZA!!!

di seguito il mio articolo che sarà pubblicato sul numero in uscita venerdì de "Sul Serio"


Giornata calda e ricca di tensione quella vissuta domenica in quel dello Stadio “Giuseppe Voltini” dai circa 1.500 spettatori che hanno calcato gli spalti per assistere alla sfida decisiva per la permanenza nella prima divisione del campionato di Lega Pro.
Mancavano pochi minuti alle sei del pomeriggio quando al triplice fischio finale ad esultare sono stati i sostenitori della squadra del patron Bergamelli. Un fischio che scioglieva l’ansia per un traguardo storico maturato ricorrendo ai “tempi supplementari” dei play-off (mai il Pergocrema aveva disputato più di due campionati nella massima serie cui era arrivato).


La cronaca della partita si può riassumere nei due goal siglati nel primo tempo; al 23’ Ripa portava in vantaggio i bianco blu di Busto Arsizio, risultato che sommato al pareggio della gara di andata faceva sprofondare i sostenitori cannibali nello sconforto della retrocessione. Nei minuti di recupero del primo tempo Galli incornava da pochi passi il pallone del pareggio che portava in se il dolce sapore della salvezza per i gialloblu.
La cronaca della ripresa non è altro che un susseguirsi di tensione, paura e imprecazioni (soprattutto in occasione della palla goal mancata da Le Noci) tutto scomparso al fischio finale del signor Gallo di Barcellona Pozzo di Gotto.


Il resto della giornata è la cronaca di una festa partita dal Voltini e proseguita nei tradizionali luoghi di ritrovo dei sostenitori della formazione cittadina.
Passata la festa già si parla di futuro; un futuro che passerà obbligatoriamente dalla volontà del presidente Bergamelli di proseguire o meno in un’avventura difficile ma avvincente. I timori che si sia giunti al termine di un percorso iniziato sotto i migliori auspici serpeggiano nella tifoseria da alcune settimane, la conferma o meno delle paure dei “cannibali” saranno confermate o sfatate solo nel corso di una conferenza stampa in fase di organizzazione da parte del patron Bergamelli. Non resta che attendere…

martedì 18 maggio 2010

Comunicato Stampa - LA POSIZIONE DELLA LEGA NORD SULLA QUESTIONE “GRONDA NORD”

CREMA, 18 maggio 2010 – Nella serata di lunedì, presso la sede di Via Tensini in Crema, si è riunita la direzione cittadina della Lega Nord presieduta dal segretario Walter Longhino, alla riunione erano presenti anche il capogruppo Felice Tosoni e del Segretario Provinciale Matteo Soccini.
Tema dell’incontro l’analisi della proposta presentata dal coordinamento cittadino del Pdl riguardante il tracciato della gronda nord.


Premesso che l’unica proposta messa sul tavolo della maggioranza da parte della giunta, nella persona dell’assessore all’urbanistica Piazzi, è quella della cosiddetta “variante bassa” appare quanto mai inopportuno accusare la Lega di non attenersi al programma elettorale quando la stessa si esprime a favore della proposta dell’assessore competente che si presume condivisa dalla giunta.


Dall’analisi della “variante alta” si sono rimarcate le forti perplessità manifestate di recente per bocca del Segretario Provinciale Matteo Soccini. In sintesi un’ipotesi di raddoppio della zona P.I.P a nord della Pierina, l’interessamento nel suo tracciato del parco del Serio ed in prospettiva del parco del Moso (ipotesi quest’ultima non presente nel progetto ma enunciata informalmente da diversi esponenti del Pdl che vedono di buon occhio un prolungamento attraverso il Moso sino al rondò della Girandola) tendente a farne una vera e propria tangenziale.


La Lega ritiene fondamentale evitare di confondere il fine con il mezzo. In altre parole se il fine ultimo della futura gronda nord deve essere il completamento dell’opera esistente, il collegamento della frazione di Santo Stefano con il resto della città nell’ottica di un utilizzo parsimonioso del territorio, la soluzione prospettata con la “variante bassa” si configura come una buona soluzione, specialmente se integrata con una riqualificazione di Via del Fante da adibire al traffico locale dei residenti di Santo Stefano.


Si apprezza la precisazione che smentisce le voci interne al Pdl che ipotizzano in futuro un possibile intervento all’interno del Moso con la costruzione di una tangenziale che andrebbe a collegarsi al tracciato indicato dal Pdl stesso.
La Lega ribadisce come le priorità di intervento nell’area siano nell’ordine: la realizzazione del sottopasso in Via Indipendenza, la “variante bassa” della gronda nord con la contestuale riqualificazione di Via del Fante.

 Lega Nord – Lega Lombarda
Sezione “Bruno Salvadori” di Crema

venerdì 14 maggio 2010

Gronda, altolà della Lega

articolo tratto da "La Provincia" di oggi


Gronda. Il segretario del Carroccio sostiene la proposta dell’assessore (Pdl) all’urbanistica, diversa da quella dello stesso Pdl


Lega: «Se si cambia voteremo contro»


Soccini boccia il tracciato ‘alto’ «Vale quello presentato da Piazzi»



di Antonio Grassi

Sulla gronda La Lega rompe gli indugi e indica la posizione ufficiale del partito. A dettare la linea è il segretario Matteo Soccini con questa intervista. «Dopo tante voci, alcune non sempre corrispondenti alla realtà, è tempo di mettere in chiaro e senza equivoci la nostra posizione sulla gronda da inserire nel Pgt. La Lega sostiene quella che viene definita la gronda ‘bassa’ (quella in giallo nella foto). E’ la proposta dell’assessore all’urbanistica Massimo Piazzi. Qualsiasi altra soluzione non è quella ufficiale della giunta. Per non creare fraintendimenti.
La gronda ‘alta’ (in rosso nella foto) caldeggiata, invece, da alcuni assessori del Pdl è quella avanzata dallo stesso Pdl, ma non è quella del loro assessore Piazzi. Se si insiste a spingere sulla gronda ‘alta’ noi ci opporremo. Il Pdl deve decidersi se stare con Piazzi oppure no.
Se Il Pdl ha cambiato idea rispetto al programma, lo spieghi e lo motivi. Resta inteso che, comunque sarà il consiglio comunale a decidere. Noi della Lega siamo in due in aula degli Ostaggi, ma credo che altri consiglieri della maggioranza siano sulla nostra posizione»
.

Dettata la linea, Soccini la motiva. «La gronda proposta dal Pdl ci trova contrari per tre motivi. Primo, perché include un raddoppio del Pip, quando il Piano sovracomunale indica altre zone e mi riferisco all’area tra Crema e Bagnolo, vicino alla Paullese. Secondo, perché va ad interessare il parco del Moso. Terzo, perché i proponenti ipotizzano un collegamento con al Girandola trasformando, di fatto, la strada in un’altra tangenziale. Con la gronda bassa, quella, per ora ancora di Piazzi, si risparmia terreno e dà la possibilità di ipotizzare un grande polmone verde per la città. Il fine è completare la gronda già realizzata e non isolare l’abitato di Santo Stefano. Su questo si deve ragionare. La Lega crede che la proposta Piazzi, sempre che il Pdl lo sostenga ancora, sia quella della maggioranza e sia la più adatta per ottenere questo risultato. Un traguardo che può migliorare se si include la riqualificazione di via Del Fante da destinarsi solo residenti. In sintesi, noi sosteniamo il progetto originale della maggioranza. Se qualcuno ha cambiato idea noi non ci stiamo».
Sulla gronda le idee della Lega sono molto precise. E sul sovrappasso? Soccini risponde: «Ho dei seri dubbi che possa essere realizzato. Il progetto non è ancora stato presentato».
Sul plateatico di piazza Duomo, con le transenne che sembrano ispirate da un quadro di Mondrian, che ne pensa Soccini? «Brutte. Sul mio blog ho aperto un sondaggio...»

mercoledì 12 maggio 2010

l'economia che parla al territorio

al seguente link la pubblicazione settimanale dell'amministrazione provinciale.
in prima pagina un mio editoriale, buona lettura



...
Negli ultimi giorni si sono svolti due eventi importanti nel panorama economico della nostra provincia.
Il primo venerdì a Cremona, il secondo lunedì a Crema. Si è trattato della prima riunione, nella sua nuova veste, della Consulta economica provinciale e dell’assemblea dei soci di Reindustria. I due fatti sono correlati in quanto nella seduta della Consulta l’amministrazione ha chiarito, tramite il mio intervento, quale ruolo ritiene debba avere in futuro l’agenzia di sviluppo territoriale.
Innanzitutto lo spirito con il quale abbiamo rianimato la consulta è quello di farne luogo di raccordo.

Un ambito di confronto tra la nostra amministrazione e i soggetti economici della società. E’ qui che si potranno presentare e discutere i nostri progetti e i temi che saranno posti all’ordine del giorno dal mondo economico e sociale della provincia. Quanto a Reindustria, essa sarà uno dei possibili strumenti nel realizzare quello che sarà discusso e approvato all’interno della Consulta. Reindustria sarà il braccio operativo, pronto ad agire.

La mission forte e inedita che intendiamo darle è la promozione di un reale marketing territoriale. Un luogo di elaborazione vera, una sede di coordinamento delle varie iniziative finalizzate a promuovere un marketing del territorio in stretta connessione con le linee di intervento definite all’interno della Consulta. L’obiettivo temporale che la società si dovrà dare è il 2015, ovvero quel grande evento chiamato Expo.


La confusione che regna attorno a questi temi è stata la molla che ci ha spinto a lanciare questa sfida positiva a tutti coloro che ritengono che Reindustria abbia ancora un potenziale da coltivare. La storia della società dimostra come uno scopo importante e preciso (in origine era stato l’intervento nell’area ex-Olivetti a Crema) sia la base fondamentale per trasformarla in un valore aggiunto per tutto il territorio. Oggi con il nostro intervento ritorna ad averne uno forte, incisivo e ambizioso.

lunedì 10 maggio 2010

tante belle proprio non lo sono...

(Crema, sabato 8 maggio, aperitivo in Piazza Duomo)


seduto sotto un bel sole (uno dei pochi visti in questi giorni) avevo di fianco le transenne posizionate per "recintare" i tavolini dei vari esercizi che usufruiscono del plateatico.


finalmente si è arrivati ad una soluzione (forse un pò troppo in ritardo, ma la colpa principale è di chi crede che la piazza principale della città sia "cosa sua").


detto questo i giudizi sull'estetica variano... e varieranno.


personalmente non le considero poi tanto belle... per fortuna dopo l'estate saranno rimosse.


magari per il prossimo anno, fermo restando che dal lato pratico si sono dimostrate l'unico modo per addivenire ad una soluzione, si potranno avere altre idee...

venerdì 7 maggio 2010

ReIndustria, quale futuro?


di seguito un sunto dei contenuti della mia presentazione alla Consulta Economica Provinciale svoltasi questa mattina a Cremona.
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Cos’è ReIndustria?
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Dal punto di vista della forma giuridica, Reindustria si presenta come una società consortile a responsabilità limitata.
La sua compagine è molto articolata: è a maggioranza pubblica per il 55% del capitale e il rimanente 45% è suddiviso tra numerosi privati: associazioni di categorie, organizzazioni sindacali e banche.
La parte pubblica (55%) vede il Comune di Crema con il 17 %, la Provincia di Cremona, il Comune di Cremona, la Camera di commercio con l’11% ciascuno e il Comune di Casalmaggiore con il 5%.
Da ciò consegue che Reindustria non può dirsi l’ente strumentale di alcun socio in particolare in quanto nessuno di questi dispone, da solo, della maggioranza necessaria per determinare l’attività della società.

La storia

La missione originale
Reindustria è nata per gestire i contributi statali e regionali ottenuti in conseguenza della crisi “Olivetti” e quindi la presenza delle diverse parti fu vista, almeno in origine, come condizione di garanzia per un controllo e una trasparenza maggiori circa l’uso delle risorse.
Questa fase è stata caratterizzata da una chiara mission e da un attenta partecipazione del territorio, partecipazione facilitata dalla fase nascente dell’esperienza e dalla elevata disponibilità finanziaria.

La transizione

E’ seguita una seconda fase in cui la mission di Reindustria non risultava più così chiara e i soci si sono trovati spesso a criticare l’operato della società senza, peraltro, essere in grado di definire e indicare un ambito operativo più adeguato.
L’ultimo periodo

Negli ultimi anni i soggetti componenti di Reindustria sembrano essere riusciti ad individuare un assetto operativo più soddisfacente anche grazie ad alcune iniziative che hanno trovato un generale apprezzamento, vale a dire “il polo della cosmesi”, il lavoro per la costituzione di un “polo della meccanica”, i lavori eseguiti per conto terzi (Comuni) nella richiesta di fondi regionali e non.

Il futuro: la premessa
Il ruolo di ReIndustria non può essere definito correttamente se prima non si è definita un’ipotesi di sviluppo economico provinciale oltre che il metodo per definire tale sviluppo e per realizzarlo.

Il futuro: alcune domande
Prima di affrontare il tema specifico sul futuro della società è corretto partire dalle risposte a due domande fondamentali.
Dove e come stabilire le strategie di sviluppo territoriale?
Quali “strumenti” utilizzare per implementare le strategie?

Il futuro: le risposte
La risposta al primo quesito rientra in due strumenti che l’amministrazione provinciale ha deciso di mettere in campo.

Il Laboratorio Strategico, organo di analisi della realtà ed elaborazione e promozione di progettualità interne all’amministrazione aperto comunque al contributo di soggetti esterni.
La Consulta Economica Provinciale, luogo di raccordo tra l’amministrazione ed i vari soggetti economici e rappresentativi della società, nel quale presentare e discutere delle progettualità avanzate dall’amministrazione, nonché dei temi che potranno (anzi dovranno) essere posti all’ordine del giorno dal mondo economico e sociale della provincia.

Definiti con chiarezza gli ambiti di intervento dei due strumenti citati appare chiaro quale debba essere il ruolo di ReIndustria.
Nella società consortile non si stabilirà quale dovrà essere lo sviluppo economico della provincia.
Viceversa la discussione dovrà vertere sulla corretta progettualità da mettere in campo per addivenire allo sviluppo definito attraverso gli strumenti prima descritti.
ReIndustria: un soggetto prettamente “operativo”, ma non l’unico.

Il futuro: la “mission”
La nuova “mission”, il marketing territoriale: divenire luogo di elaborazione operativa e coordinamento delle varie iniziative volte a promuovere un percorso di costruzione di un mktg del territorio in stretta connessione con le linee di intervento sullo sviluppo definite in sede di laboratorio strategico e consulta.