domenica 3 gennaio 2010

L’Udc si offre al Pd. In cambio di 7 poltrone

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di seguito un interessantissimo articolo tratto dal sito www.ilgiornale.it

Leggere in piemontese per tradurre dal veneto, e i dialetti non c’entrano. Letta in piazza San Marco, l’intervista di Pier Ferdinando Casini al Gazzettino sulle Regionali ha un che di grottesco. Perché il leader dell’Udc dice che no, i centristi non sono disposti a ritirare il proprio candidato, Antonio De Poli, non fosse altro che ormai gli hanno chiesto lo sforzo di dire qualcosa di leghista, si sa che in Veneto questa è l’unica via per vincere, e lui «si è assunto delle responsabilità onerose per dire che il Veneto deve andare ai veneti», appunto.

Allo stesso tempo però, il segretario centrista dice che l’alleanza col Pd non è esclusa. Dipenderà dalle «convergenze» sul programma, ma non solo. «Non basta dire che si vuole una cosa - avverte -. Bisogna porre le condizioni perché sia fattibile. E le condizioni non sempre ci sono».
Ecco. Per capire quali siano, le «condizioni», bisogna rileggere il tutto da sotto la Mole Antonelliana. Perché lì, in Piemonte, Casini le «condizioni» le ha già poste. Mai con Mercedes Bresso, aveva detto poco prima di Natale, reduce da una violenta lite con la presidente uscente. A Capodanno ha cambiato idea. Forte dell’appello del vicepresidente del Pd Enrico Letta («Alleanze in dieci regioni o perdiamo»), il 31 dicembre ha mandato i suoi a «trattare». Il vertice, del quale ha dato conto la Stampa di Torino, ha visto a confronto la Bresso, il segretario regionale del Pd Gianfranco Morgando e il collega centrista Alberto Goffi. L’Udc ha parlato chiaro: sette poltrone non una di meno. E mica sette poltrone qualunque, qui servono incarichi di peso. Quali? L’Udc non lascia spazio ai dubbi e tantomeno alla libera scelta di un’eventuale nuova giunta di centrosinistra: tre assessorati, compresa la vicepresidenza. Più tre posti nel listino del presidente, cioè quello che consente l’accesso all’assemblea non per elezione, ma per nomina. Più una carica nell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale.

Si capisce che ora è corpo a corpo: se già in condizioni normali i posti sono sempre insufficienti a soddisfare le richieste dei partiti, qui c’è anche da dire che il Pd per battere il candidato di Pdl e Lega Roberto Cota non può perdere la sinistra radicale, ma Rifondazione e Comunisti italiani sono già sul piede di guerra contro «i veti anticomunisti dell’Udc».

Così eccola, la strategia. Lo stesso Casini che in Veneto critica l’accordo Pdl-Lega giudicando «un errore piegarsi, perché ora il Carroccio crescerà a dismisura a scapito degli alleati», in Piemonte detta la linea del «prendere o lasciare»: chi prende, metta a disposizione le poltrone. A chi lo accusa di trasformismo, Casini da mesi risponde indignato: «Se avessimo voluto fare una scelta di comodo avremmo accettato di stare col Pdl già alle Politiche, invece siamo all’opposizione». Già. Il problema è che, lasciato un ministero («Berlusconi un bel ministero me l’avrebbe dato» giura Casini), l’Udc punta a guadagnare più posti possibile a livello locale. Tant’è vero che corre in solitaria nelle regioni in cui non è determinante, mentre si schiera con il Pd o con il Pdl a seconda di dove può fare da ago della bilancia. «Non bisogna avere fretta, ma costruire ponti», dice. E i ponti si costruiscono meglio dai palazzi dei governi regionali.

Oltre alla beffa il danno, poi, quel Casini che altrove, per esempio in Campania, si allea col Pdl, in Liguria corteggia il Pd senza neppure porre un veto sull’alleanza con Prc e Pdci, i quali dal canto loro non fiatano, potenza della paura di perdere. E in Puglia e in Lazio si presenta come il salvatore di democratici, segnalando che in quelle regioni «c’è chi contesta fortemente la svolta di Bersani e sarebbe pronto a utilizzare una sconfitta alle Regionali per liquidare la sua segreteria».
Contro le alleanze a macchia di leopardo di Casini, da ieri è sceso in campo un ex amico di partito, il sottosegretario e leader dei Popolari e liberali Carlo Giovanardi, che ha organizzato addirittura un Giro d’Italia anticentrista. Si parte il 7 gennaio proprio dal Veneto, Vicenza, per contestare «l’atteggiamento opportunistico dell’Udc, pronto ad allearsi con chiunque pur di massimizzare il suo peso clientelare», e ricordare «ai cattolici che i loro valori sono già ampiamente testimoniati dal Pdl». Dalle Alpi al tacco, comunque, il cerino, guarda un po’, è nelle mani del Pd.

veramente interessante...

Crema, Cremona, Lombardia...

comuni, provincia, regione...

vedremo cosa fare...

sabato 2 gennaio 2010

libertà di espressione


Tenta di uccidere il disegnatore delle vignette su Maometto: somalo arrestato
Cerca di introdursi in casa di Kurt Westergaard con un'ascia. La polizia lo cattura: «Collegato ad Al Qaeda»

COPENAGHEN - La polizia danese ha ferito e arrestato un uomo armato che si era introdotto nella casa dell'autore delle vignette su Maometto, nella tarda serata di ieri, presso la cittá di Arhus. L'aggressore, un 28enne di origine somala, aveva con sé un ascia e un coltello e gridava: «vendetta», «sangue». Il vignettista, Kurt Westergaard, 74 anni, è riuscito a salvarsi chiudendosi e barricandosi in una stanza e riuscendo a chiamare polizia. Gli agenti intervenuti hanno poi fatto fuoco, ferendo il somalo ad una mano e un ginocchio.

Kurt Westergaard (Ansa)MINACCIA SERIA - L'episodio è direttamente legato alla feroce polemica sulle vignette satiriche che toccavano anche Maomentto. Secondo i servizi danesi di sicurezza, l'aggressore è collegato ai miliziani islamisti somali Al Shabab e al ramo di al Qaeda in Africa orientale. «Consideriamo la vicenda molto seriamente», ha commentato il responsabile, Jakob Scharf. Diverse unitá di sicurezza sono intervenute nella casa di Westergaard e il vignettista è stato subito trasferito in un altro luogo. La vignetta di Westergaard -Maometto con le bombe nascoste nel turbante- è uno dei 12 disegni satirici che furono pubblicati nel 2005 dal quotidiano danese Jyllands-Posten, provocando un'ondata di violente proteste nei paesi musulmani nel 2006. Da allora Westergaard ha ricevuto diverse minacce di morte ed è sotto la protezione della polizia. In ottobre le autoritá americane hanno arrestato due presunti terroristi negli Stati Uniti accusati fra l'altro di un complotto per un attentato contro il Jyllands-Posten. Ma già nel febbraio del 2008 altri quattro arresti riuscirono a sventare un piano per uccidere il vignettista.

mercoledì 30 dicembre 2009

bilancio annuale... e pagellina

Come lo scorso anno sono quì a scrivere per fare un piccolo bilancio di un altro anno (l'ultimo) da Segretario Provinciale di Crema della Lega Nord.

Per prendere spunto su cosa scrivere mi sembra doveroso riportare integralmente la "pagellina" scritta da Antonio Grassi su "la Provincia" di oggi a pagina 22.

Matteo Soccini, Segretario Provinciale della Lega.

Un 2009 trionfale. Entra in consiglio comunale. In provincia è nominato assessore. Su cava di Caravaggio e discarica di amianto è ondivago. Collabora con la stampa. Non sempre alle dichiarazioni seguono i fatti. Ma in politica non è un peccato. Winston Churchill insegna: "Il rimangiarmi le mie parole non mi ha mai dato l'indigestione".

Voto 8 per il successo personale, 6- per quello politico, 5 per la coerenza.

Che sia stato un 2009 positivo non lo nego, quanto al successo personale non lo scinderei dal ruolo politico che ho svolto. Infatti, se oggi reggo un assessorato in provincia lo si deve soprattutto all'ottimo risultato ottenuto dalla Lega alle elezioni dello scorso giugno. Come promemoria, limitatamente al territorio di mia competenza i risultati sono stati:
24,6 % LEGA NORD
29,7 % PDL
21,4 % PD
il tutto condito da 5 consiglieri provinciali cremaschi (sul totale di 8 assegnati alla Lega).
Come si vede quello che a livello di provincia istituzionale è un timore (nutrito da esponenti del PD di un sorpasso alle prossime regionali), nel cremasco si è già realizzato. In concomitanza con le provinciali si sono svolte anche le amministrative in numerosi comuni, in molti di essi la componente leghista è stata fondamentale per la vittoria del centro destra come a Vaiano, Vailate, Sergnano, Camisano, Agnadello, in altri comuni la Lega è entrata per la prima volta in consiglio come a Ripalta Cremasca a Romanengo. In ultimo come non ricordare la riconferma di un monocolore verde a Capergnanica.
Tutti risultati questi non dovuti al caso, ma in primo luogo ottenuti grazie al lavoro dei tanti militanti e delle nostre sezioni. I primi sono aumentati rispetto all'anno passato del 33%, mentre le sezioni sul territorio sono passate da 10 a 13 (due delle quali proprio a Ripalta e Romanengo). Non voglio certo attribuirmi tutti i meriti di questa crescita ma un certo contributo penso di averlo dato, se non altro perchè in questo anno (ed i giornalisti lo sanno), almeno sulle rive del Serio, le cronache dei quotidiani non hanno riportato di divisioni e scontri interni al mio partito come invece avvenuto con altri (che poi sono due... e si differenziano per una sola lettera dell'alfabeto). Per questo l'8 "personale" lo medierei con il 6- "politico"... un 7 forse ci stà bene, in fondo il compito di un Segretario di partito (almeno come lo intendiamo in Lega) è quello di far crescere il movimento e metterlo nelle condizioni ideali per portare avanti le proprie idee nelle istituzioni.
Per il 5 invece mi permetto di "contestare" (con la cordialità che mi è riconosciuta) il maestro...
Sulla cava di Caravaggio la posizione mia e del movimento non è mai cambiata ed è contraria. A tal proposito rimando al post pubblicato il 20 settembre, riportante un articolo sempre del quotidiano "la Provincia". Mi si potrà contestare l'azione messa in campo dalla giunta provinciale. Sul punto la considerazione è che di fronte ad un obiettivo comune e consiviso (l'avversità alla cava) la tattica di contrasto può variare. Il parere della giunta inoltre è ben evidente dalla relazione preparata per il ministero dell'ambiente e pubblicata nel post precedente.
Discarica di amianto. Anche in questo caso non posso che rimandare ad un altro post che ho pubblicato il 15 novembre. Sul tema avevo già scritto molto e ripetermi sarebbe troppo prolisso...
In ultimo una citazione che non ricordo chi abbia pronunciato (da buon leghista resto sempre un pò ignorante): "Solo gli stupidi non cambiano mai idea".
Detto questo su cave e discariche un pò stupido lo resto... Buon 2010 a tutti!

lunedì 28 dicembre 2009

Cava di Caravaggio - relazione approvata in giunta provinciale

di seguito la relazione che la giunta provinciale ha approvato nella seduta del 23 dicembre.

Oggetto: Piano Provinciale delle Cave della Provincia di Bergamo: realizzazione di attività estrattiva nel comune di Caravaggio.

Con delibera di Consiglio provinciale di Bergamo n. 16/2004, è stata adottata la proposta di nuovo Piano Provinciale delle Cave per il territorio bergamasco valida per il decennio 2003/2012.

Durante l’iter di adozione della pianificazione era stato previsto un Ambito Territoriale Estrattivo, indicato con la sigla ATE g38, collocato poco a settentrione della nostra Provincia, nel comune di Caravaggio, in località C.na Volte. Si tratta di una cava di grande estensione, considerato che il giacimento ha superficie di circa 800.000 m2 ed un volume disponibile di circa 16.000.000 m3 di sabbia e ghiaia. La pianificazione della provincia di Bergamo ne prevedeva lo sfruttamento di una porzione avente estensione di 130.000 m2 ed una produzione di materiale di 2.400.000 m3. La profondità indicata per questo intervento era pari a 25 metri dal piano di campagna, con intercettazione della falda freatica e conseguente formazione di lago di falda.

I termini dell’intervento devo essere attentamente valutati:
in primo luogo il regime delle acque superficiali e sotterranee: in particolare se il lago di cava è in grado di alterare il bilancio idrico ed idrogeologico della zona andando ad interferire con il reticolato idrografico superficiale esistente, soprattutto nella zona adiacente all’area di cava. Devono essere attentamente valutate eventuali ripercussioni sull’autonomia irrigua attualmente garantita dai fontanili e le possibili alterazioni del flusso idrico sotterraneo e della morfologia di falda.
Simili interventi comportano l’eliminazione dell’orizzonte che funge da protezione e filtro nei confronti delle acque freatiche implicando un aumento locale della vulnerabilità della falda e, di conseguenza, una maggiore esposizione al degrado.
La Sacra Fonte del Santuario di Caravaggio, ubicata a monte del bacino di cava, potrebbe anch’essa essere interessata dall’abbassamento del livello della falda superficiale. Tale fenomeno potrebbe portare alla riduzione della portata di acqua della fonte.
Oltre alle valutazioni sull’assetto idrologico dell’area deve essere posta particolare attenzione agli impatti che l’attività di escavazione e il conseguente aumento di traffico veicolare pesante possono portare sul clima acustico e sulla qualità dell’aria della zona.
La problematica in discussione potrebbe peraltro risultare incrementata dalla messa in opera dell’autostrada BRE.BE.MI., di collegamento tra la città di Brescia e Milano per la quale, nel tratto scorrente tra gli abitati di Treviglio e Caravaggio, è prevista la realizzazione in trincea.

Nella documentazione relativa alla valutazione di impatto ambientale della sopra citata opera stradale, si afferma tra l’altro che, a valle dei tratti in trincea, potrebbe realizzarsi un’importante decremento delle falde che andrebbe a sommarsi alle problematiche segnalate in precedenza.
L’Amministrazione Provinciale di Cremona di concerto con Regione Lombardia si è attivata ed ha ottenuto che ARPA regionale venisse incaricata di approfondire le problematiche sopra elencate attraverso studi e valutazioni tecniche che possano condurre ad una oggettiva valutazione dell’opera. Ha pertanto ritenuto che, al di là delle posizioni meramente strumentali che gli enti possono o meno assumere in sede di giudizio, sia fondamentale la valutazione del bilancio costi benefici sia in termini ambientali che di necessità di materiale per le opere pubbliche e per lo sviluppo del territorio. Quindi la Provincia ha ritenuto opportuno attendere i risultati degli studi e le decisioni della Regione Lombardia, titolare della competenza di approvazione dei piani cave, piuttosto che impiegare sterilmente fondi pubblici in una resistenza in appello non giustificabile se non condotta a supporto della regione stessa.

Si fa presente che la sentenza del TAR ha visto soccombente la Regione Lombardia solamente perchè la decisione di stralciare l’ATE g38 (cava di Caravaggio) dal Piano Cave della Provincia di Bergamo presa dal Consiglio regionale, non era stata sufficientemente motivata, facendo salvo, peraltro, il potere del Consiglio di rideterminarsi in merito.
Ad oggi non sono pervenuti agli uffici della provincia contributi ufficiali da parte di Arpa, si è appreso dalla stampa che il direttore generale Picco durante un’audizione in Commissione VI ha confermato le perplessità finora emerse rilevando la necessità di effettuare maggiori rilevi piezometrici e nuovi studi idrogeologici.

martedì 1 dicembre 2009

relazione al bilancio di previsione 2010...

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di seguito la relazione che ho letto questo pomeriggio in Consiglio Provinciale:

BILANCIO di PREVISIONE 2010
Relazione dell’Assessore allo Sviluppo Economico, dott. Matteo Soccini
Il Bilancio di previsione per l’anno 2010 riunisce gli interventi previsti a sostegno delle attività produttive.
Si tratta di un programma articolato che contempla sia la realizzazione d’iniziative proprie della Provincia che l’esercizio di funzioni trasferite e/o delegate dallo Stato e dalla Regione Lombardia.
Anche per il 2010 la parte preponderante dell’attività è finanziata da fondi extra-provinciali: regionali, statali e comunitari.
Ciò determina l’organizzazione del lavoro dell’assessorato che, per necessità, deve rispondere ai vincoli posti dalle fonti di finanziamento.
Va, inoltre, ricordato come gli ambiti d’intervento siano costantemente interessati da rilevanti cambiamenti legislativi, amministrativi e organizzativi che richiedono una continua attività di adeguamento.

Accanto a questi fattori importanti per l’organizzazione e l’attività, ve ne è un altro che si è imposto già negli ultimi mesi del 2008, vale a dire la pesante crisi economico-produttiva che interessa anche la nostra provincia.
La crisi produttiva continua ad avere importanti ripercussioni e, si ritiene, che la situazione permarrà critica anche nel prossimo futuro. Tale difficile situazione investe in modo rilevante l’intera attività.
La Provincia ha deciso di affrontare la questione intervenendo – per quanto possibile - su entrambi i versanti interessati, vale a dire: le aziende e i lavoratori.
Si procederà, quindi, sia con misure di sostegno alle imprese - che ci si propone di realizzare in modo innovativo e più incisivo.

Sostegno alla costituzione di aggregazioni imprenditoriali nei settori in maggiore difficoltà, il sostegno – se possibile – all’accesso al credito delle aziende anche con modalità diverse da quelle passate, il sostegno alle esportazioni e all’innovazione. Si tratta d’interventi che la Provincia già realizzava e che devono essere ora definiti e organizzati con maggior rigore e con una maggior capacità di indirizzo, finalizzazione e integrazione con altri livelli istituzionali: Unione Europea, Governo nazionale e Regione Lombardia.

Attività produttive
Il sostegno alle attività produttive deve essere definito in stretto raccordo con il territorio con una visione complessiva, sistematica e razionale della attuale situazione di crisi, del suo impatto sulla realtà produttiva cremonese, sulle effettive possibilità di ripresa e sulle risorse effettivamente disponibili. I temi sono da qualche tempo evidenziati in diverse analisi e riguardano:
- L’innovazione produttiva, organizzativa e commerciale delle aziende cremonesi,
- Il sostegno all’attività di ricerca e alla diffusione dei suoi risultati,
- Il miglioramento della propensione all’esportazione e alla internazionalizzazione delle aziende cremonesi,
- L’accesso al credito,
- Il sostegno alle strutture di servizio del mondo imprenditoriale.
Propedeutica all’elaborazione di interventi efficaci negli ambiti suddetti è la conoscenza condivisa della effettiva situazione economica-sociale e degli obbiettivi da perseguire.
A tal fine, si ritiene utile procedere, in collaborazione con altri soggetti (pubblici e privati) secondo una modalità operativa “a rete” che comporta il coinvolgimento dei soggetti interessati e la concentrazione delle risorse sui progetti ritenuti prioritari.
La capacità di acquisire finanziamenti esterni aggiuntivi appare di fondamentale importanza non essendo gli attuali bilanci degli enti locali in grado di sostenere interventi di rilevante significato per la struttura produttiva.
L’acquisizione di tali finanziamenti richiede, però, organizzazioni in grado di provvedere secondo tempi e modalità prefissate, e questo è un elemento che localmente, presenta ancora una qualche carenza.
Al riguardo un fattore determinante sarà la collaborazione con la Regione Lombardia sia nella fase di decisione delle priorità che in quella di recupero delle risorse.

La conoscenza della struttura produttiva e del mercato del lavoro
La conoscenza della struttura produttiva provinciale è di evidenza immediata per chi intenda definire obiettivi e progetti d’intervento.
Al riguardo il Servizio Informativo Economico Sociale (SIES) verrà chiamato ad uno sforzo ulteriore per fornire informazioni e indicazioni sempre più precise sulla nostra situazione economica e sociale.
In questo periodo è in corso di ri-definizione la convenzione e lo statuto che disciplinano il Sies e la sua attività.

Il sostegno alla propensione delle aziende cremonesi verso l’esportazione e la internazionalizzazione
Per il futuro, si ritiene di intraprendere la strada dei progetti condivisi da più soggetti, sapendo di dover predisporre interventi calibrati sulle risorse disponibili, sulle esigenze e possibilità del territorio e, nello stesso tempo, fare in modo che tali esigenze siano sempre più qualificate.
L’intervento in parola è mantenuto anche nell’attuale periodo di crisi proprio per sostenere quelle imprese che mostreranno comunque un atteggiamento di apertura verso l’esterno.

L’innovazione produttiva, organizzativa e commerciale delle aziende e sostegno all’attività di ricerca
Si tratta di ambiti d’intervento presenti anche negli scorsi anni e che trovano una ragion d’essere ancora maggiore nell’attuale periodo di ciclo negativo.
L’innovazione e la ricerca sono, infatti, obiettivi strategici riconosciuti tali da tutte le analisi disponibili.
Questi enti – oltre che svolgere attività didattica - rappresentano una parte importante della nostra ricerca che potrebbe ancor di più espandersi e meglio servire il mondo produttivo.
A questo intervento deve aggiungersi il sostegno alla società “Crema Ricerche” il cui obiettivo è quello di diffondere l’innovazione nelle aziende del territorio.
Nel corso del 2010 l’Amministrazione valuterà e definirà le proprie modalità di partecipazione a “Reindustria” e a “Crema Ricerche”.
L’intervento avrà come obiettivi la razionalizzazione delle due strutture, il miglioramento complessivo dell’attività alla luce anche della mutata situazione economica.

L’accesso al credito
Il sistema provinciale degli organismi di garanzia fidi ha conosciuto una fase di rilevante trasformazione con l’adesione a organismi di livello regionale. Ciò ha comportato la necessità di una revisione dell’intervento provinciale concordata con tutte le parti interessate.
L’accesso al credito è sicuramente una delle questioni principali per tutte le aziende ma, in modo particolare, per le piccole e piccolissime aziende che caratterizzano il nostro territorio.
Potrà, quindi, essere utile valutare se mantenere il classico sostegno agli organismi di garanzia fidi oppure se inserire tale intervento in un contesto più ampio dovuto anche alla importante operazione di aggregazione che la maggior parte degli organismi di garanzia fidi cremonesi ha intrapreso nei mesi scorsi. Le iniziative saranno valutate in accordo con le parti interessate.

domenica 29 novembre 2009

errori di stampa...


sul settimanale "inprimapagina" del 20 novembre, a pagina 23, c'era scritto...

"Sabato (14 novembre n.d.r.) si sono ritrovati a pranzo all'Antica Rocca di Soncino un buon numero di leghisti con loro l'On. Silvana Comaroli, il direttore generale dell'ASL di Cremona dott. Gilberto Compagnoni e il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Treviglio On. dott. Cesare Ercole, l'ass. provinciale Matteo Soccini, il sindaco Francesco Pedretti..."

DOMANDA? quanto scritto è tutto vero???

NO, e vi spiego...

in primo luogo il pranzo, svolto al termine del convegno sulla sanità organizzato dal gruppo consiliare in provincia della Lega, non si è svolto a Soncino ma a Pandino.
in "secundis" tra i commensali non figurava il sottoscritto... infatti ho passato quel giorno a casa con un bruttissimo raffreddore.

tutto questo è facilmente riscontrabile. i testimoni sono molti...

a questo punto vi chiederete il perché di questa precisazione.
in fondo essere citati come partecipanti ad un pranzo tra amici non è un grosso problema.
il motivo è semplice...

l'episodio che ho citato dimostra come non sempre quanto trovate scritto sui giornali è totalmente vero. anche i giornalisti sbagliano...

peccato che in consiglio provinciale ci siano ex assessori che prendendo per "oro colato" quanto apparso sullo stesso settimanale tempo fa abbiano presentato un'interrogazione...

sabato 28 novembre 2009

Comunicato Stampa - EXPO 2015: Soccini (Lega), “La proposta di Borghetti merita attenzione”.

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CREMA, 28 novembre 2009 – In merito alla proposta riguardante l’Expo 2015 lanciata dall’assessore Maurizio Borghetti, interviene l’assessore provinciale allo sviluppo economico, Matteo Soccini.

“La proposta lanciata quest’oggi sulla stampa dall’assessore Borghetti di costituire una società che si occupi del tema Expo non può non trovare attenzione da parte dell’amministrazione provinciale – afferma l’Assessore allo Sviluppo Economico Matteo Soccini, che aggiunge – L’idea di mettere attorno ad un tavolo amministrazioni pubbliche, associazioni di categoria e altri soggetti privati merita un sicuro approfondimento per capirne la portata e gli obbiettivi che si propone di perseguire”.

Prosegue l’esponente leghista: “Quanto alla prospettiva di costituire una nuova società ad hoc ritengo opportuno privilegiare i soggetti che già operano sul territorio. Difatti una società che riunisce come azionisti Provincia di Cremona, comuni di Crema, Cremona e Casalmaggiore, associazioni di categoria, sindacati e camera di commercio è tuttora esistente e si chiama Reindustria.
In una fase come questa, in cui è in discussione il futuro di questa agenzia di sviluppo territoriale, è quanto mai corretto e doveroso porsi la domanda se non sia il luogo adatto al perseguimento degli obiettivi posti da Borghetti.
L’idea è stata lanciata, compito di tutti gli attori coinvolti discuterne seriamente.”

sabato 21 novembre 2009

lettera a Savoldi (presidente Reindustria)

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Cremona, lì 19 novembre 2009

Egregio Signor Presidente
Agostino Savoldi
Reindustria

Egregio Signor Presidente,
Apprendo dalla stampa di sue dichiarazioni, relative al comunicato inviato nella giornata di ieri dall’Ufficio Comunicazione dell’ente provinciale, in merito alle quali non posso non esprimerle tutto il mio stupore per il tono usato.

Il mio stupore nasce dal fatto che, da una lettura non emotiva dell’intero comunicato, si evince chiaramente come l’affermazione sul “mantenere in vita società pubbliche se effettivamente utili per il bene collettivo e non certo come luoghi dove piazzare amici” era, e lo è ancora, riferita chiaramente all’ormai defunta società Cre.So., costituita in seno al Comune di Crema all’epoca dell’amministrazione di centrosinistra.

Una società che nei pochi anni di vita ha “prodotto” solo buste paga per un consiglio di gestione, un consiglio di sorveglianza ed un collegio sindacale, oltre che stuzzicare l’interesse della Corte dei Conti regionale.

Quanto alla Sua persona, nonché alla dott.sa Ginelli, mi preme rimarcare come nello stesso comunicato il sottoscritto abbia espresso un ringraziamento ad entrambi per la disponibilità dimostrata nel presentare all’amministrazione provinciale lo stato dell’arte della società.
In ultimo mi preme ricordare come ogni qual volta sia pervenuta una richiesta di incontro da parte Sua , la stessa sia stata esaudita nel più breve tempo possibile. Non ultima la mia celere risposta alla Sua e-mail pervenuta nel pomeriggio di mercoledì 18 novembre.

Sarà mia cura provvedere, una volta verificata la disponibilità della altre persone interessate, ad esaudire la sua richiesta di incontro.
In quella sede si potrà dipanare la spiacevole “incomprensione” di questi giorni.

Distinti saluti.

L’Assessore allo Sviluppo Economico
(dr. Matteo Soccini)