sabato 7 novembre 2009
lunedì 2 novembre 2009
Commercio: dalla Regione in arrivo 1.400mila euro per i piccoli Comuni della provincia di Cremona
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io sono il penulntimo a partire da sinistra...
Un grande risultato per la provincia di Cremona, un’occasione di rilancio per il commercio locale e per lo sviluppo economico dei piccoli Comuni. Dopo il grande successo dell’iniziativa “Distretti diffusi del commercio”, con quasi 800mila euro di finanziamento da Regione Lombardia, arriva ora lo straordinario risultato del Bando per i finanziamenti ai piccoli Comuni non montani.
La provincia di Cremona è stata una delle province lombarde più virtuose, e grazia all’azione congiunta tra Amministrazione provinciale, Ascom e Regione Lombardia i piccoli Comuni del nostro territorio potranno usufruire di un finanziamento di ben 1.392.000 euro, andando così ad assorbire il 93% delle risorse messe a disposizione dalla Regione.
«Ancora un grande passo avanti per lo sviluppo del nostro territorio, favorito dal dialogo istituzionale tra la nostra amministrazione e Regione Lombardia» ha commentato il presidente della Provincia Massimiliano Salini. «Come già abbiamo avuto modo di sottolineare a riguardo dei Distretti diffusi del commercio, queste occasioni date dall’assessorato al Commercio, Fiere e Mercati della Regione possono costituire una delle leve principali per rilanciare la vitalità dei paesi del nostro territorio. I piccoli negozi e i luoghi pubblici come le piazze (la cui valorizzazione è in parte prevista da questi progetti) possono tornare ad essere punti di incontro tra la gente, veri luoghi di socializzazione. Non si tratta solo di un grande risultato in termini economici, ma anche un evento con una sua portata culturale».
«Mi unisco alla soddisfazione espressa dal presidente», ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo Economico Matteo Soccini. «Fa piacere riconoscere che a fronte di un’offerta data da Regione Lombardia i commercianti e il territorio sia stato capace di risponde prontamente, così come già fatto con bandi precedenti. Questo dimostra che il commercio nella nostra provincia è vitale, ed è in grado di recepire gli aiuti che arrivano dai diversi livelli istituzionali, come Provincia e Regione».
Grande soddisfazione ha espresso anche il presidente dell’Ascom Claudio Pugnoli: «La nostra associazione ha veramente fatto squadra con l’amministrazione provinciale ed è riuscita a ottenere un risultato che giudico straordinario. Per questo voglio ringraziare tutti i Comuni che hanno dimostrato grande capacità nello sfruttare questa occasione. E poi un grazie al presidente della Provincia Salini, che ha fatto una grande azione presso Regione Lombardia, e un grazie tutto particolare al vicepresidente dell’Ascom Claudio Vaccari che ha lavorato alacremente a questi progetti».
Le tipologie di progetti riguardano, per gli enti locali, gli interventi per qualificare gli spazi pertinenti le aree commerciali (illuminazione, piste ciclabili, verde pubblico, viabilità pedonale), la riqualificazione di edifici di proprietà pubblica da destinare a esercizi commerciali (compresi i pubblici esercizi), l'istituzione o l'ampliamento di aree di mercato, l'acquisto di attrezzature e impianti per eventi e manifestazioni, l'abbattimento delle barriere architettoniche in spazi e edifici pubblici o a uso pubblico, funzionali alle attività commerciali.
Per le imprese, invece, è previsto un contributo per la ristrutturazione di locali e magazzini (vetrine, facciate, pavimentazione), per l'acquisto di impianti per la sicurezza (sistemi di videosorveglianza, anti-intrusione e vetrine blindate) e l'avvio di negozi polifunzionali.
Le tipologie di progetti riguardano, per gli enti locali, gli interventi per qualificare gli spazi pertinenti le aree commerciali (illuminazione, piste ciclabili, verde pubblico, viabilità pedonale), la riqualificazione di edifici di proprietà pubblica da destinare a esercizi commerciali (compresi i pubblici esercizi), l'istituzione o l'ampliamento di aree di mercato, l'acquisto di attrezzature e impianti per eventi e manifestazioni, l'abbattimento delle barriere architettoniche in spazi e edifici pubblici o a uso pubblico, funzionali alle attività commerciali.
Per le imprese, invece, è previsto un contributo per la ristrutturazione di locali e magazzini (vetrine, facciate, pavimentazione), per l'acquisto di impianti per la sicurezza (sistemi di videosorveglianza, anti-intrusione e vetrine blindate) e l'avvio di negozi polifunzionali.
sabato 31 ottobre 2009
SAMAIN la festa celtica del primo novembre
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un pò di cultura e tradizione...
Samain è, al primo novembre, la festa irlandese più menzionata nelle opere mitologiche ed epiche, quella che più ha interessato o intrigato gli eruditi. E’ in effetti, il momento in cui gli uomini hanno accesso all’Altro Mondo perché l’eternità del sìd penetra il tempo e ne sospende il corso.
E’ una festa di chiusura dell’anno trascorso e di apertura dell’anno che sta per arrivare. Il tempo di Samain e quello del sìd brevemente si confondono con quello dell’umanità. Gli uomini, per qualche giorno, hanno accesso al mondo degli dei senza incorrere nell’oltraggio o nel sacrilegio.
Il problema del posizionamento di Samain nel calendario non si pone. Non può porsi: a Samain, talvolta nevica e a chiunque abbia un barlume di sospetto, nel racconto la morte di Muirchertach si mettono i puntini sulle i:
“Sin poteva raggirare lo spirito del re e si poneva tra lui e gli insegnamenti dei chierici. Quella notte essa gli fece (al re e al suo seguito) bere del vino druidico. Fu alla settima notte che Sin fece la sua magia, esattamente la notta di martedì dopo Samain. Quando le truppe furono ebbre, si percepì un grande alito di vento. “E’ il sospiro di una notte d’inverno” disse il re. E Sin disse allora:
"Sono il vento rude
Figlio di nobili brillanti
Vento d’Inverno è il mio nome
Ovunque e allo stesso tempo
Sospiro e Vento
Notte d’Inverno allora,
tu hai detto in verità
che la tua fine è venuta da là.”
E’ una festa di chiusura dell’anno trascorso e di apertura dell’anno che sta per arrivare. Il tempo di Samain e quello del sìd brevemente si confondono con quello dell’umanità. Gli uomini, per qualche giorno, hanno accesso al mondo degli dei senza incorrere nell’oltraggio o nel sacrilegio.
Il problema del posizionamento di Samain nel calendario non si pone. Non può porsi: a Samain, talvolta nevica e a chiunque abbia un barlume di sospetto, nel racconto la morte di Muirchertach si mettono i puntini sulle i:
“Sin poteva raggirare lo spirito del re e si poneva tra lui e gli insegnamenti dei chierici. Quella notte essa gli fece (al re e al suo seguito) bere del vino druidico. Fu alla settima notte che Sin fece la sua magia, esattamente la notta di martedì dopo Samain. Quando le truppe furono ebbre, si percepì un grande alito di vento. “E’ il sospiro di una notte d’inverno” disse il re. E Sin disse allora:
"Sono il vento rude
Figlio di nobili brillanti
Vento d’Inverno è il mio nome
Ovunque e allo stesso tempo
Sospiro e Vento
Notte d’Inverno allora,
tu hai detto in verità
che la tua fine è venuta da là.”
TUTTI CON PADANIX!
sul sito della Fondazione FareFuturo (quella per intenderci dell'ex camerata Gianfranco Fini...) è apparso un articolo alquanto ridicolo di cui pubblico un piccolissimo estratto:
"il villaggio gallo di Asterix e Obelix, da sempre elevato a modello di resistenza all’omologazione, è piuttosto l’esempio di una cultura identitaria stantìa, il simbolo di una difesa della tradizione a oltranza e fine a se stessa, il monumento alla paura del nuovo e del diverso. Altro che eroici resistenti, custodi di una purezza antica. I Galli che resistono all’avanzata di Cesare sono conservatori, nel senso più deleterio del termine, sono oltranzisti localisti, nemici a prescindere dello “straniero” e di ogni forma di melange culturale. Diciamolo pure senza problemi: sono leghisti."
Dopo aver letto questa lucidissima analisi di questa arguta fondazione che sarebbe il caso di ridenominare FottiFuturo non resta che dichiararsi tutti ASTERIXIANI!!!
Nulla di cui meravigliarsi però... che il Gianfranco ed i suoi accoliti abbiano preso una strada lontanissima dal buonsenso e dal comune sentire del popolo lo si capisce ogni volta che "sparano" le loro proposte come il voto agli immigrati, propagandano il loro immigrazionismo e ovviamente quando se la prendono con chi il popolo e le sue esigenze le sente davvero... la Lega!?!?!
Molto più che contadini scesi a valle – Il che è tutto molto bello e molto interessante, se non fosse che – magari – si tralasciano alcuni fattori. Certo, l’Impero romano è stato un modello straordinario di civiltà, finché non è finito vittima del suo steso multiculturalismo, smarrendo la propria identità – anche autoritaria – di imperium e finendo per l’essere travolto da se stesso, prima che dalle invasioni barbariche, capaci poi di ricostruire nuove tradizioni come quella dei Longobardi, per anni considerati semplici contadini scesi valle e invece rivalutati negli ultimi anni.
E poi siamo sicuri che i galli Asterix ed Obelix siano rappresentanti di “un’enclave tradizionalista” che odia il progresso e la contaminazione con ciò che sta fuori dal villaggio, per partito preso. Domenica Naso gioca addirittura la carta Tav: “Asterix vede un acquedotto romano, oggi come allora esempio magnifico di architettura e ingegneria, ed esclama: ‘Sono pazzi questi romani. Stanno rovinando le nostre valli’. È la versione fumettistica del No Tav, del not in my back yard”. Strano, perché i leghisti vorrebbero tanto che certe faraoniche opere in programma lungo la penisola, vengano sacrificati al momento per costruire la Bre-Be-Mi, la Pedemontana, oltre che per sistemare tangenziali ormai sopraffatte dal traffico. E in un passaggio finisce addirittura per paragonarli ai nazisti che non sopportavano il jazz perché suonato dai neri.
La nuova Europa – Eppure questi Galli, la cui vita è “intrisa di tradizionalismo e di totale chiusura nei confronti dell’innovazione”, non erano una popolazione monoculturale, ma vissuta in diverse regioni dell’Europa. Certo sulla base di una tradizione culturale comune (altrimenti che tradizione culturale sarebbe?), ma che si è contaminata oltre che con quella romana, anche con quella celtica, sassone, ligure, veneta ed etrusca: guarda caso, gente che pare abbia a che fare con la storia d’Italia. E prima che Cesare arrivasse dalle loro parti esportando il latino, utilizzavano l’alfabeto greco nelle sfere di comando. Dalla Gallia Aquitania è nato il regno dei Franchi, origine di un nuovo corso della storia politica e cristiana dell’Europa.
Insomma, non è forse troppo per una popolazione che magari avrebbe visto di cattivo occhio la destra “di Marinetti, dello slancio impavido e quasi un po’ sconsiderato verso il futuro”? Sì, ma a FareFuturo ormai sono troppo abituati a dire “questo sì e questo no” che forse non ci hanno fatto caso.
Una domanda mi sorge spontanea.
sui giornali nazionali si legge spesso dell'esistenza dei cosiddetti "finiani", intendendo con questo termine parlamentari, persone di cultura (sic!), ecc, ecc.
Ma nel nostro territorio... Crema, Cremona... ci sono???
Chi mai può avere il coraggio di seguire una politica come quella del Gianfranco così lontana dai valori e dal credo del popolo di "destra"???
lunedì 26 ottobre 2009
Mozione su Cappella Cantone
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durante la seduta dell'ultimo consiglio provinciale, svolto lunedì 19 ottobre, i consiglieri della LEGA NORD e del PDL hanno presentato una mozione (approvata con i voti favorevole non solo della maggioranza ma anche di due esponenti delle minoranze) inerente la questione del progetto di una discarica d'amianto nel territorio di Cappella Cantone.
un testo semplice e serio che affronta il tema fuori da semplicistiche logiche di propaganda tanto care a certa opposizione.
scusate il ritardo nella pubblicazione...
Alla cortese attenzione di
Carlalberto Ghidotti
Presidente del Consiglio Provinciale di Cremona
Mozione sul progetto di una discarica di amianto nel territorio del Comune di Cappella Cantone
- Ricordata la mozione presentata dai consiglieri Giovinetti, Mazzocco e Longhino, approvata dal Consiglio Provinciale il 18 febbraio c.a., in cui si affermava la necessità di definire con chiarezza la suddivisione delle competenze fra Regione e Provincia in materia di pianificazione dei rifiuti speciali;
- Rilevato che nel “piano rifiuti” della Provincia di Cremona non è stato ritenuto "opportuno" prevedere un impianto di smaltimento rifiuti contenente amianto;
- Considerato il ritardo accumulato nell’iter della pratica in corso;
- Ribadito il principio di provvedere, primariamente, allo smaltimento del materiale presente nel territorio provinciale, oltre che ad un quantitativo minimo di provenienza extraprovinciale in una logica solidaristica con altri territori;
poiché l'argomento richiede una sensibilità particolare, si chiede al Consiglio Provinciale di Cremona di dare ampio mandato al Presidente della Provincia per:
1. richiedere agli organi preposti (A.S.L. e A.R.P.A.) un’ulteriore conferma dei dati inerenti la quantità di materiale contenente amianto rilevato nel nostro territorio (presentati in Consiglio Provinciale in data 18 marzo 2009 da parte dell’ASL di Cremona) per arrivare ad una definizione attendibile del volume provinciale da smaltire, ponendo così fine ad un inutile e pretestuoso alternarsi di cifre spesso inattendibili e propagandistiche;
2. costituire, nel caso di realizzazione del deposito di Cappella Cantone, una “Commissione Provinciale di Controllo” sulla gestione del sito, con particolare attenzione alla provenienza del materiale conferitovi;
3. fornire la massima collaborazione tecnico-operativa agli enti pubblici territoriali, che si rendessero disponibili alla redazione di uno studio di fattibilità concernente la realizzazione, sul loro territorio, di un impianto per il trattamento del cemento-amianto mediante i più recenti metodi di inertizzazione (ad esempio la vetrificazione).
Cremona, 19 ottobre ‘09
Carlalberto Ghidotti
Presidente del Consiglio Provinciale di Cremona
Mozione sul progetto di una discarica di amianto nel territorio del Comune di Cappella Cantone
- Ricordata la mozione presentata dai consiglieri Giovinetti, Mazzocco e Longhino, approvata dal Consiglio Provinciale il 18 febbraio c.a., in cui si affermava la necessità di definire con chiarezza la suddivisione delle competenze fra Regione e Provincia in materia di pianificazione dei rifiuti speciali;
- Rilevato che nel “piano rifiuti” della Provincia di Cremona non è stato ritenuto "opportuno" prevedere un impianto di smaltimento rifiuti contenente amianto;
- Considerato il ritardo accumulato nell’iter della pratica in corso;
- Ribadito il principio di provvedere, primariamente, allo smaltimento del materiale presente nel territorio provinciale, oltre che ad un quantitativo minimo di provenienza extraprovinciale in una logica solidaristica con altri territori;
poiché l'argomento richiede una sensibilità particolare, si chiede al Consiglio Provinciale di Cremona di dare ampio mandato al Presidente della Provincia per:
1. richiedere agli organi preposti (A.S.L. e A.R.P.A.) un’ulteriore conferma dei dati inerenti la quantità di materiale contenente amianto rilevato nel nostro territorio (presentati in Consiglio Provinciale in data 18 marzo 2009 da parte dell’ASL di Cremona) per arrivare ad una definizione attendibile del volume provinciale da smaltire, ponendo così fine ad un inutile e pretestuoso alternarsi di cifre spesso inattendibili e propagandistiche;
2. costituire, nel caso di realizzazione del deposito di Cappella Cantone, una “Commissione Provinciale di Controllo” sulla gestione del sito, con particolare attenzione alla provenienza del materiale conferitovi;
3. fornire la massima collaborazione tecnico-operativa agli enti pubblici territoriali, che si rendessero disponibili alla redazione di uno studio di fattibilità concernente la realizzazione, sul loro territorio, di un impianto per il trattamento del cemento-amianto mediante i più recenti metodi di inertizzazione (ad esempio la vetrificazione).
Cremona, 19 ottobre ‘09
i Consiglieri Provinciali della Lega Nord e del Popolo della Libertà
sabato 24 ottobre 2009
Comunicato Stampa - FARCHEMIA: dalla sinistra la solita strumentalizzazione
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CREMA, 24 ottobre 2009 – In merito alla non costituzione in giudizio dell’ente provinciale nella causa contro la ditta Farchemia di Treviglio, interviene il Segretario Provinciale di Crema, Matteo Soccini.
“La decisione non costituire la Provincia come parte civile nella vicenda Farchemia, presa dalla giunta di cui faccio parte, è già stata con precisione spiegata dal presidente Salini nel suo intervento di oggi sulla stampa – afferma l’Assessore allo Sviluppo Economico Matteo Soccini, che aggiunge – una motivazione condivisa che segna un cambio serio ed efficiente nella concezione del modo di amministrare responsabilmente la cosa pubblica gestendo le questioni sul tavolo in maniera oggettiva, senza utilizzare tali occasioni come strumento di propaganda politica”.
Prosegue l’esponente leghista: “La palese strumentalizzazione con celerità messa in atto da vari esponenti del PD e non, dimostra ancora una volta come su certi temi le attuali minoranze in comune e provincia siano pronte ad impegnare le amministrazione pubbliche in atti che il diritto e la buona amministrazione non consigliano. Il fatto l’amministrazione comunale di Crema abbia proseguito nel procedimento giudiziario è un atto corretto e dovuto per via dei palesi danni che l’ente locale ha subito.
La circostanza che amministrazioni di colore identico si siano poste in maniera differente verso lo stesso problema non deve essere visto come una divergenza politica o altro, ma solo come una dovuta conseguenza scaturita dal diverso livello di implicazione nella vicenda. Nel momento in cui la giunta provinciale deve prendere delle decisioni non lo fa guardando a quale colore politico appartenga questa o quella amministrazione, ma solo nell’interesse dell’amministrazione avendo a cuore l’utilizzo delle risorse a disposizione.”
La circostanza che amministrazioni di colore identico si siano poste in maniera differente verso lo stesso problema non deve essere visto come una divergenza politica o altro, ma solo come una dovuta conseguenza scaturita dal diverso livello di implicazione nella vicenda. Nel momento in cui la giunta provinciale deve prendere delle decisioni non lo fa guardando a quale colore politico appartenga questa o quella amministrazione, ma solo nell’interesse dell’amministrazione avendo a cuore l’utilizzo delle risorse a disposizione.”
Termina Soccini: “Quanto al proposito espresso dagli esponenti della minoranza in provincia di devolvere il gettone di presenza per pagare le spese legali farebbero bene ad usarli per altri scopi; come ad esempio creare un fondo per risarcire tutto coloro che hanno lavorato per l’APIC e non sono mai stati pagati”.
domenica 18 ottobre 2009
vigilia di consiglio provinciale
è domenica, primo pomeriggio, dopo la mattinata passata a presenziare al 50° anniversario dell'Autonoma Artigiani Cremaschi (e un buon pranzo) mi cade l'occhio su una pagina de "La Provincia" di particolare interesse, la seguente...
Discarica d’amianto a Cappella Cantone. Biondi: «Così si assumono le loro responsabilità»
‘Non è più tempo di ambiguità’
Domani alle 15 consiglio provinciale: tre documenti dell’opposizione Su due atti ci sarà la votazione e la maggioranza potrebbe spaccarsi
Responsabilità??? ognuno si assumerà le proprie... specialmente i "ciurlatori nel manico"
La maggioranza potrebbe spaccarsi??? quando i sogni superano la realtà...
venerdì 2 ottobre 2009
cava, chi li capisce è bravo...
ieri, mercoledì 23 settembre dicevano...
I consiglieri provinciali Torchio, Dusi (RC) e Biondi (PD) replicano alla mozione della Lega: “Tornare a chiedere oggi lo stralcio rappresenta un assegno al cavatore”
oggi, venerdì 2 ottobre propongono...
Il Partito Democratico presenterà in Regione una risoluzione per chiedere alla commissione di motivare la decisione di stralciare la contestatissima cava di Caravaggio dal Piano cave della provincia di Bergamo. Come spiegano dal PD, “nella sentenza con cui il Tar riammetteva quell’ambito estrattivo nel piano, accogliendo il ricorso promosso dai cavatori dopo che il Consiglio regionale ne aveva votato la soppressione, il punto centrale era infatti l’insufficienza di motivazioni da parte del Consiglio”.
se lo "stralcio" lo chiediamo noi non và bene, quando lo chiedono loro invece...
che gente strana!?!?!
martedì 22 settembre 2009
ecco la mozione...
CREMA, 22 settembre 2009 – Di seguito il testo della mozione inerente la cava di Caravaggio presentata questo pomeriggio in consiglio provinciale dalla Lega Nord e dal Pdl.
Oggetto: Mozione d’indirizzo sulla cd. "Cava di Caravaggio"
Premesso che
In seguito al vittorioso esperimento (sentenza 3739/09) di ricorso al TAR Lombardia – sez. Milano, da parte del cavatore, ditta Cividini S.p.a., nei confronti di Regione Lombardia, Provincia di Bergamo e Comune di Caravaggio, nel Piano Cave della Provincia di Bergamo è tornato in essere l'originario progetto di realizzazione di una grande cava sita nel Comune di Caravaggio.
Nel "Piano Cave" della Provincia di Bergamo è previsto un Ambito Territoriale Estrattivo (ATEg38) che prevede una volumetria disponibile complessiva di sedici milioni di metri cubi di sabbia e ghiaia e un'estensione di circa 800mila metri quadrati a stretto confine con i Comuni cremaschi di Sergnano e Capralba.
Il polo estrattivo in questione, in località Cascina Volte, nel Comune di Caravaggio, prevede lo sfruttamento, in un primo momento, di una produzione di materiale pari a 2,4 milioni di metri cubi e una profondità massima della cava di 25 metri dal piano campagna con intercettazione della falda freatica e conseguente formazione di lago di falda.
Considerato che
Tale progetto ha creato un’enorme preoccupazione nella popolazione del territorio cremasco, in tutte le associazioni agricole e ambientaliste, nonché nelle Diocesi di Cremona e Crema, per il fatto che una cava di queste dimensioni avrebbe un fortissimo impatto sul territorio con il grave rischio di conseguenze sul sistema idrico presente in zona, particolarmente delicato per la presenza di fontanili e risorgive necessarie per l'irrigazione della colture agricole circostanti: rischio che ai massimi livelli potrebbe portare al disseccamento di rogge e canali, incidendo sul sistema ambientale della fascia dei fontanili, tutelati dalla Regione Lombardia.
Tutto ciò premesso, si chiede al Consiglio Provinciale di Cremona di dare ampio mandato al Presidente della Provincia per:
- Trasmettere agli enti locali interessati, Comune di Caravaggio (BG), la Provincia di Bergamo e Regione Lombardia, i timori e le forti perplessità sul progetto manifestate dai comuni cremaschi confinanti, dalle associazioni agricole, dalle associazioni dei cittadini, dalle Diocesi e dai singoli cittadini; il tutto con il fine di valutare la possibilità di una revisione del piano cave provinciale di Bergamo che possa contemplare lo stralcio della cava in oggetto.
- Interloquire con Regione Lombardia affinché la stessa possa rideterminarsi in merito all'ambito estrattivo in oggetto, stralciando la c.d. "cava di Caravaggio" con congrua ed adeguata motivazione dal Piano Cave Provinciale di Bergamo.
Cremona, 22 settembre 2009
I Consiglieri della Lega Nord e del Popolo della Libertà
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