"il villaggio gallo di Asterix e Obelix, da sempre elevato a modello di resistenza all’omologazione, è piuttosto l’esempio di una cultura identitaria stantìa, il simbolo di una difesa della tradizione a oltranza e fine a se stessa, il monumento alla paura del nuovo e del diverso. Altro che eroici resistenti, custodi di una purezza antica. I Galli che resistono all’avanzata di Cesare sono conservatori, nel senso più deleterio del termine, sono oltranzisti localisti, nemici a prescindere dello “straniero” e di ogni forma di melange culturale. Diciamolo pure senza problemi: sono leghisti."
Dopo aver letto questa lucidissima analisi di questa arguta fondazione che sarebbe il caso di ridenominare FottiFuturo non resta che dichiararsi tutti ASTERIXIANI!!!
Nulla di cui meravigliarsi però... che il Gianfranco ed i suoi accoliti abbiano preso una strada lontanissima dal buonsenso e dal comune sentire del popolo lo si capisce ogni volta che "sparano" le loro proposte come il voto agli immigrati, propagandano il loro immigrazionismo e ovviamente quando se la prendono con chi il popolo e le sue esigenze le sente davvero... la Lega!?!?!
Molto più che contadini scesi a valle – Il che è tutto molto bello e molto interessante, se non fosse che – magari – si tralasciano alcuni fattori. Certo, l’Impero romano è stato un modello straordinario di civiltà, finché non è finito vittima del suo steso multiculturalismo, smarrendo la propria identità – anche autoritaria – di imperium e finendo per l’essere travolto da se stesso, prima che dalle invasioni barbariche, capaci poi di ricostruire nuove tradizioni come quella dei Longobardi, per anni considerati semplici contadini scesi valle e invece rivalutati negli ultimi anni.
E poi siamo sicuri che i galli Asterix ed Obelix siano rappresentanti di “un’enclave tradizionalista” che odia il progresso e la contaminazione con ciò che sta fuori dal villaggio, per partito preso. Domenica Naso gioca addirittura la carta Tav: “Asterix vede un acquedotto romano, oggi come allora esempio magnifico di architettura e ingegneria, ed esclama: ‘Sono pazzi questi romani. Stanno rovinando le nostre valli’. È la versione fumettistica del No Tav, del not in my back yard”. Strano, perché i leghisti vorrebbero tanto che certe faraoniche opere in programma lungo la penisola, vengano sacrificati al momento per costruire la Bre-Be-Mi, la Pedemontana, oltre che per sistemare tangenziali ormai sopraffatte dal traffico. E in un passaggio finisce addirittura per paragonarli ai nazisti che non sopportavano il jazz perché suonato dai neri.
La nuova Europa – Eppure questi Galli, la cui vita è “intrisa di tradizionalismo e di totale chiusura nei confronti dell’innovazione”, non erano una popolazione monoculturale, ma vissuta in diverse regioni dell’Europa. Certo sulla base di una tradizione culturale comune (altrimenti che tradizione culturale sarebbe?), ma che si è contaminata oltre che con quella romana, anche con quella celtica, sassone, ligure, veneta ed etrusca: guarda caso, gente che pare abbia a che fare con la storia d’Italia. E prima che Cesare arrivasse dalle loro parti esportando il latino, utilizzavano l’alfabeto greco nelle sfere di comando. Dalla Gallia Aquitania è nato il regno dei Franchi, origine di un nuovo corso della storia politica e cristiana dell’Europa.
Insomma, non è forse troppo per una popolazione che magari avrebbe visto di cattivo occhio la destra “di Marinetti, dello slancio impavido e quasi un po’ sconsiderato verso il futuro”? Sì, ma a FareFuturo ormai sono troppo abituati a dire “questo sì e questo no” che forse non ci hanno fatto caso.
Una domanda mi sorge spontanea.
sui giornali nazionali si legge spesso dell'esistenza dei cosiddetti "finiani", intendendo con questo termine parlamentari, persone di cultura (sic!), ecc, ecc.
Ma nel nostro territorio... Crema, Cremona... ci sono???
Chi mai può avere il coraggio di seguire una politica come quella del Gianfranco così lontana dai valori e dal credo del popolo di "destra"???