lunedì 24 settembre 2012

Comunicato Stampa | LEGA NORD: dalla Giunta Bonaldi uno spreco facile per le cittadinanze veloci.

CREMA, 24 settembre 2012 – In merito alla decisione della Giunta Bonaldi di destinare la somma di 3.000 euro a finanziare il progetto “l’Italia sono anch’io”, volta a promuovere la cittadinanza facile per i figli di immigrati, la Lega Nord di Crema contesta come ancora una volta un’amministrazione di sinistra preferisca impiegare soldi pubblici a favore di una campagna “politica”, portata avanti da anni in parlamento e fuori, piuttosto che impiegarli per i bisogni della città.

In un periodo di forti tagli ai trasferimenti di denaro verso gli enti locali portata avanti dal Governo Monti e di difficoltà degli stessi a sostenere le spese per il mantenimento dei servizi primari ai cittadini, situazione per altro più volte denunciata dalla stessa giunta, appare incomprensibile come si possa destinare una tale somma all’organizzazione di un evento che non porterà alcun concreto beneficio ai cittadini cremaschi.

Entrando nel merito della campagna in oggetto, cui la giunta ha dato la propria adesione, la Lega Nord ritiene che la cittadinanza non deve essere lo strumento per agevolare l’integrazione ma, al contrario, il provvedimento finale di un reale processo di inserimento del soggetto nella realtà sociale in cui vive.

Da tempo, e ciclicamente, nella politica italiana si apre il dibattito sulle modalità di concessione della cittadinanza ai cittadini stranieri presenti sul nostro territorio, in particolare vengono avanzate proposte o di abbreviazione dei termini a favore dei residenti extra-comunitari o di adozione del principio dello “ius soli” per i bambini stranieri nati in Italia a fronte del principio dello “ius sanguinis”.

Nella scelta tra i due criteri non si può prescindere da valutazioni sia di carattere puramente giuridico che storico-sociale. La Costituzione italiana pone nell’istituto della cittadinanza uno dei suoi cardini fondamentali, investendolo di un forte valore simbolico e rappresentandolo in stretto legame con il diritto di voto, il più importante diritto politico del nostro ordinamento, la Costituzione all’art. 48 conferisce espressamente ed unicamente ai soli cittadini il diritto di voto, senza distinguere tra voto politico e voto amministrativo.

Pretestuose, e per nulla pertinenti con il problema del diritto di voto, sono i rilievi per cui debba esservi connessione tra il lavorare, pagare le tasse e il votare per le elezioni locali. Le tasse vengono infatti utilizzate per finanziare tutti quei servizi (sanità, scuola, ecc) di cui gli extracomunitari usufruiscono. Dunque tali adempimenti servono solo a coprire gli inevitabili costi dati dal fenomeno immigratorio che, allo stato attuale, sono per ora soprattutto a carico delle Comunità e dei cittadini.

L’integrazione, mezzo per il raggiungimento della cittadinanza e non il suo contrario, presuppone necessariamente da parte dell’immigrato la ferma volontà non solo di rispettare le leggi vigenti, le regole nonché le tradizioni del paese ospitante ma anche di farle proprie.

A tutela di quello che è il nostro patrimonio non solo giuridico ma anche sociale, la Lega Nord ha sempre espresso contrarietà a qualunque modifica normativa che possa condurre alla c.d. “cittadinanza facile”.

LEGA NORD | Sezione di Crema

sabato 22 settembre 2012

Comunicato Stampa | LEGA NORD: Dino Losa eletto segretario della sezione di Crema

Crema, 22 settembre 2012 - Nella serata di venerdì 21 settembre si è svolta, presso la sede di Via Tensini a Crema, l’assemblea dei militanti della sezione cittadina.

Sotto la presidenza di Cristian Chizzoli, i militanti convenuti hanno eletto alla carica di segretario per il prossimo biennio Dino Losa; il neoeletto sarà coadiuvato da un direttivo composto da Matteo Soccini, Andrea Bignami, Angelo Luppo e Giovanni Vigani.

Nei prossimi giorni avrà luogo la prima riunione dei nuovo direttivo, nel corso del quale il neosegretario provvederà a comunicare le nomine dei vari responsabili di settore che lo supporteranno nella conduzione del movimento cremasco.

Alla serata ha preso parte anche il Sen. Roberto Mura, commissario provinciale del movimento, che ha espresso alla nuova squadra della sezione cittadina il proprio augurio di un proficuo lavoro teso a far crescere la Lega Nord nella principale realtà del cremasco.

LEGA NORD | Sezione di Crema

lunedì 17 settembre 2012

Popolo Cannibale | comunicato del 17/09/2012

Crema, 17 settembre 2012 - Facendo seguito al nostro precedente comunicato del 1 settembre 2012, con il presente il Comitato Popolo Cannibale intende aggiornare la tifoseria del fu U.S. Pergocrema 1932 e l’intera Città di Crema sulla vicenda “marchi”.
In quella occasione avevamo informato la tifoseria e la Città del fatto che i marchi U.S Pergocrema, U.S. Pergolettese, U.S. Pergolettese 1932 erano stati registrati nel gennaio 2011 da parte del Rag. Mario Macalli.

Avevamo altresì evidenziato che la richiesta di registrazione del marchio U.S. Pergocrema 1932, depositata sempre dal Rag. Mario Macalli in data 31 gennaio 2011, risultava sospesa.

Abbiamo appreso in questi giorni che, in data 06 settembre 2012, la domanda è stata accolta e che pertanto, da tale data, il Rag. Mario Macalli è proprietario anche di questo marchio (vedasi in allegato apposito certificato).

Alla luce di quest’ultima evoluzione, contrariamente a quanto riportato sugli organi di stampa a seguito del nostro precedente comunicato, appare a nostro avviso evidente l’impossibilità da parte del Curatore Fallimentare di mettere all’asta un marchio commerciale, la cui titolarità risulta già assegnata a persona diversa rispetto alla Società di cui è in corso la liquidazione.

Il nostro Comitato è nato per diffondere l’azionariato popolare all’interno della Società U.S. Pergocrema 1932 in quanto, per la tifoseria cannibale, il Pergocrema è un patrimonio della Città. Nei mesi scorsi, durante gli ultimi drammatici momenti di vita della Società, le stesse istituzioni cremasche si erano spese in questi termini, ribandendo la necessità di salvare 80 anni di storia sportiva cittadina.

Proprio perché il Pergo è un patrimonio sportivo e culturale della Città, riteniamo auspicabile che la storia e la tradizione cannibale siano di proprietà della collettività e non di un singolo individuo e pertanto invitiamo pubblicamente il Rag. Mario Macalli, in virtù della sua comprovata passione cannibale, a donare i marchi commerciali, da lui registrati, nelle mani del Sindaco della Città di Crema, Dott.ssa Stefania Bonaldi.

In questo modo il Comune di Crema potrà essere il perenne custode del marchio a tutela della tifoseria, assegnandone la concessione d’uso a quei soggetti ritenuti meritevoli di proseguire una storia nata nel 1932.

Siamo certi che il Sindaco, nonché assessore alla sport, Dott.ssa Stefania Bonaldi potrà accogliere con favore la nostra proposta ed adoperarsi per valutarne la fattibilità e per perseguirne la realizzazione.

Comitato Popolo Cannibale

Link con versione Pdf del comunicato con certificato marchio registrato allegato:
http://www.popolocannibale.it/?attachment_id=365

lunedì 10 settembre 2012

@kremasch | il tweet del 10/09/2012

«No al governo dei banchieri!» dichiara , segretario del e maggior sostenitore di un governo che i banchieri adorano!

sabato 1 settembre 2012

Popolo Cannibale | comunicato del 01/09/2012

Crema, 1 settembre 2012 - Con il presente comunicato il “Comitato Popolo Cannibale” intende informare la tifoseria del fu U.S. Pergocrema 1932 e l’intera Città di Crema che, contrariamente a quanto precedentemente annunciato, intende rivalutare l’interessamento all’acquisto del marchio U.S. Pergocrema 1932 presso il Tribunale Fallimentare di Crema.
Questa scelta non nasce da un nostro ripensamento o dalla mancanza di volontà in tal senso, ma dal fatto che non c’è alcun marchio da rilevare!

Essendo stati “scottati” dalla scarsa informazione ricevuta in occasione della vendita all’incanto dei beni materiali del fallimento Pergocrema, nelle scorse settimane ci siamo attivati per ottenere ogni informazione utile al conseguimento del nostro obiettivo, ovvero la partecipazione alla procedura ad evidenza pubblica per la vendita del marchio della Società U.S. Pergocrema 1932.

La nostra raccolta di informazioni è passata anche per il Ministero dello Sviluppo Economico, dal cui sito internet abbiamo appreso quanto segue:
  • In data 31 gennaio 2011 il Sig. Mario Macalli ha presentato domanda di registrazione del marchio U.S. Pergocrema 1932. La domanda risulta in questo momento sospesa.
  • In data 31 gennaio 2011 il Sig. Mario Macalli ha presentato domanda di registrazione del marchio U.S. Pergocrema. La richiesta è stata accolta in data 13 aprile 2011 ed è stato attribuito il numero di registrazione 0001443876.
  • In data 15 febbraio 2011 il Sig. Mario Macalli ha presentato domanda di registrazione del marchio U.S. Pergolettese 1932. La richiesta è stata accolta in data 29 aprile 2011 ed è stato attribuito il numero di registrazione 0001446884.
  • In data 15 febbraio 2011 il Sig. Mario Macalli ha presentato domanda di registrazione del marchio U.S. Pergolettese. La richiesta è stata accolta in data 29 aprile 2011 ed è stato attribuito il numero di registrazione 0001446883.
In allegato riportiamo la documentazione direttamente scaricabile dal sito internet del Ministero. Dal documento scaricabile abbiamo cancellato l’indirizzo di residenza del Sig. Macalli per ovvie ragioni di riservatezza.
Da tale documentazione risulta pertanto che, dall’inizio del 2011, il Sig. Mario Macalli è il solo proprietario dei marchi:
  • U.S. Pergocrema
  • U.S. Pergolettese
  • U.S. Pergolettese 1932
Non sappiamo quali siano le ragioni che hanno invece sospeso la registrazione del marchio U.S. Pergocrema 1932 e quale esito avrà l’iter di approvazione della richiesta avanzata dal Sig. Macalli in data 31 gennaio 2011.
A fronte di tutto questo dubitiamo sia possibile la partecipazione ad un’eventuale messa all’asta del marchio U.S. Pergocrema 1932.

Ipotizzando infatti che il marchio venga messo all’asta (cosa non certa vista la richiesta pendente) e che, con un grande sforzo economico, si riesca a rilevarlo, noi saremmo i proprietari del marchio U.S. Pergocrema 1932, mentre il Sig. Macalli lo sarebbe del marchio U.S. Pergocrema.

A questo punto ci troveremmo nell’imbarazzante situazione di poter avere 2 squadre iscritte ai campionati FIGC aventi una denominazione pressoché identica.
Tutto questo, senza considerare che il Sig. Macalli è proprietario altresì dei marchi U.S. Pergolettese e U.S. Pergolettese 1932, quest’ultimo recentemente concesso all’A.S. Pizzighettone che pertanto affronterà la stagione sportiva 2012/2013 con tale denominazione.

I dubbi in merito al perseguimento dell’obiettivo che ci eravamo prefissati portano all’inevitabile conseguenza di dover rivalutare i prossimi passi del Comitato nato per diffondere l’azionariato popolare all’interno dell’U.S. Pergocrema 1932.

Ma prima di decidere le nostre sorti, gradiremmo avere qualche risposta:
  1. Per quale motivo nel gennaio 2011 il Sig. Mario Macalli ha sentito l’esigenza di registrare ben 4 marchi riconducibili all’Unione Sportiva Pergocrema ? Ricordiamo che durante quel periodo la proprietà della Società era in mano al Sig. Manolo Bucci e nulla lasciava prevedere una fine drammatica, tant’è che il Club ha proseguito la sua attività per un altro anno e mezzo fino al 30 giugno 2012.
  2. Perché poi registrare tutti e 4 i marchi riconducibili al Pergocrema, in modo da garantirsi un ruolo da monopolista che precludesse ogni forma di rifondazione da parte di terzi ? Nei mesi passati diversi soggetti avevano manifestato il proprio interesse ad una rifondazione gialloblù, poi hanno tutti fatto un passo indietro in pochi giorni, fino alla comparsa del progetto Pizzighettone a Crema.
  3. Come si può conciliare il ruolo di Presidente della Lega Pro con quello di proprietario dei marchi riconducibili ad un Club iscritto a tale Lega ? Riteniamo quanto meno inopportuno che il Presidente di Lega abbia un interesse economico nei confronti di uno dei Club iscritti al proprio campionato.

Rivolgiamo pertanto queste domande in forma pubblica al diretto interessato, certi che ci possa aiutare a fare chiarezza sugli ultimi 2 anni di vita della Società U.S. Pergocrema 1932, nonché sulla cessione del marchio U.S. Pergolettese 1932 alla Società Pizzighettone Calcio.

I documenti sono consultabili al sito dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero dello Sviluppo Economico (http://www.uibm.gov.it/). Oppure consultabili al seguente link: http://www.popolocannibale.it/?attachment_id=341

lunedì 23 luglio 2012

Il Vostro.it | Madrid affossa la Catalogna e il sistema delle autonomie

articolo tratto dal sito www.ilvostro.it

Come si salverà uno dei quattro motori d'Europa? Il regime di autonomia “comune” è alla base del crac catalano. Il Principat paga molto in imposte, ma riceve poco. Passare al regime “forale” o dire addio alla Spagna? Intanto la gente marcia su Bruxelles

| Marco Gargini

BARCELLONA (Catalogna) – 41,8 miliardi di euro. È l’ammontare del deficit della comunità autonoma della Catalogna che adesso rischia di dover chiedere aiuto all’“odiata” Madrid. La capitale spagnola potrebbe addirittura arrivare ad una sorta di commissariamento di Barcellona ed è proprio per questo che laGeneralitat sta cercando una via alternativa al Fondo autonomo di liquidità che potrebbe consentire a Madrid di andare troppo a fondo nella gestione dei conti catalani.

AUTONOMIA FALLIMENTARE? – Sappiamo benissimo che la Spagna sta attraversando un periodo folle di crisi e siamo consapevoli che Madrid non gode assolutamente della fiducia sui mercati. Ma la disfatta di Madrid sta affossando uno dei sistemi di autonomie che vige in Spagna. Nel Paese iberico ci sono due tipi di autonomie: quindici regioni abbracciano il regime “comune” (tra cui la Catalogna) e due quello “forale” (Paesi Baschi e Navarra). Il regime forale permette alla comunità autonoma di riscuotere (quasi) tutte le imposte, concedendo alle due comunità basche una determinata indipendenza fiscale. Non a caso, Euskadi (Paesi Baschi) è tra le comunità più virtuose e il suo debito è classificato A da Standard & Poor’s. Quello comune, invece, fa riscuotere alla comunità autonoma solo una parte delle imposte. La Catalogna, per esempio, dipende dai pagamenti mensili che giungono a fine mese da Madrid. Non a caso, le comunità che adesso soffrono maggiormente la crisi sono quelle che non sono pienamente autonome fiscalmente parlando.

LES VAQUES CATALANES – La Catalogna potrebbe essere paragonata a una vacca. Madrid ha attinto talmente tanto latte dal Principat che adesso, dalle sue mammelle, non fa altro che uscire sangue. Come può una regione con un pil di 200,3 miliardi di euro all’anno (pari a più di un sesto dell’intero pil spagnolo) accumulare un debito di 41,8 miliardi, pari al 20,7%? La risposta sta proprio nel sistema di autonomia catalana, assoggettata agli emolumenti provenienti da Madrid. Non è dato sapere quanto la Catalogna abbia dato a Madrid e quanto dalla capitale dello Stato spagnolo abbia ricevuto, ma le parole di Andreu Mas-Colell, ministro dell’Economia della Generalitat, che ha rilasciato un’intervista a La Repubblica, sono lo specchio dello squilibrio accumulato soprattutto nell’ultimo quarto di secolo. In termini di imposte, la Catalogna «dà più di quanto riceve: ha un bilancio fiscale negativo che si mantiene stabile da 24 anni. Squilibri accumulati nel tempo fra le entrate, insufficienti, e le uscite, strutturalmente rigide». La crisi della Catalogna sta tutta in questa frase. È la rigidità di Madrid che sta ingolfando il motore Catalogna che, insieme a Rodano-Alpi, Lombardia e Baden-Wüttemberg, è uno dei quattro motori dell’Unione Europea. Non si può spremere una vacca per sempre e la vacca catalana si trova a dover fronteggiare due debiti: il proprio, che non è dovuto espressamente a proprie negligenze come, invece, nel caso della Sicilia, e quello spagnolo, visto che i catalani pagano le tasse a Madrid e solo in piccola parte le rivedono a Barcellona. Il freno alla Catalogna lo danno i mercati sui quali si affaccia la Spagna tanto che la pressione sulla tesoreria del Principat è molto forte.

VIE DI USCITA – Poco meno di un anno fa, Barcellona, in previsione delle difficoltà crescenti per le comunità autonome, aveva chiesto a Madrid di prevedere la creazione di hispanobonos, dei titoli specifici per finanziarsi sul mercato. Le comunità autonome si sarebbero, però, accontentate di un qualsiasi meccanismo per condividere il debito. Ma Madrid ha risposto picche, amplificando il deficit di alcune comunità. Mentre València ha già chiesto di accedere al Fondo autonomo di liquidità, Barcellona sta temporeggiando per capire quali siano le condizioni dettate da Madrid. «Non rinunceremo all’autogoverno» è il motto che da più parti viene rilanciato a Barcellona e zone limitrofe. La Catalogna proverà a uscire dalla crisi con le proprie forze, come ha sempre fatto, e, infatti, Artur Mas, il presidente della Generalitat, sta meditando di chiedere l’intervento di Bruxelles per ottenere da Madrid il sistema forale.

INDIPENDENZA – Se il sistema forale, quello che più rappresenta l’essere artefice del proprio destino, rappresenta la manna per il sistema delle autonomie in Spagna, è chiaro e lampante che l’indipendenza lo sia ancora di più. La domanda da porsi è la seguente: può una regione indebitata come la Catalogna reggere l’impatto dell’indipendenza? Secondo lo scrivente sì perché smetterebbe di andare a tappare i buchi delle altre comunità autonome per concentrarsi sulla propria falla, che è la conseguenza della poca attenzione e dei pregiudizi fiscali che Madrid ha riservato nei confronti di Barcellona. E con un pil pro capite superiore anche a quello italiano non dovrebbe correre troppi pericoli. Non è un caso che da tutta la Catalogna molte persone si stiano organizzando per raggiungere a piedi Bruxelles per chiedere, il prossimo 11 settembre, l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna.

mercoledì 11 luglio 2012

Popolo Cannibale | comunicato ufficiale

Comitato Popolo Cannibale per l’U.S. Pergocrema 1932

Siamo nati per sostenere questa squadra di battaglia, prima ancora che di rango.
… ed ora vogliamo custodirne la memoria.

Per questo abbiamo deciso di concentrare i nostri sforzi per rilevarne il marchio e la storia, così come a Piacenza l’azionariato popolare SalvaPiace è riuscito brillantemente a fare con il marchio della squadra del cuore. Forse i numeri non saranno quelli del capoluogo emiliano, forse molti si dimenticano che il nostro Pergocrema è ancora nelle mani del curatore fallimentare. Noi non lo possiamo fare. Rimaniamo coerenti al nostro statuto. Il progetto Pergolettese, anche se portato avanti da persone serie e capaci, non ci rappresenta e, conseguentemente non ci impegneremo per far parte della nuova realtà, ovvero un Pizzighettone con nuovi colori e nuovo logo.
Sia chiaro, come riporta la stampa locale, “…con il Pizzighettone non è una fusione, il Pergocrema è stato dichiarato fallito dal tribunale, ma si tratta di un’acquisizione del titolo sportivo attraverso un cambio di denominazione societaria e di spostamento della sede. In sostanza la società rivierasca, che dovrebbe proseguire con l’attività giovanile, si sposta a Crema.”
Da mesi ci diciamo che non avremmo appoggiato una nuova società che per esistere ne avrebbe fatta scomparire un’altra. Per anni abbiamo avuto i bianco blu cremonesi come rivali ed ora ci vogliono far credere che questa squadra travestita sia il nostro Pergo. Fossimo il comitato del carnevale potremmo anche condividerlo.
Ma noi crediamo ai valori alla base del nostro statuto, crediamo al settore giovanile ed ai ragazzi che abbiamo premiato per la loro fede e il loro amore per il Pergo e che ora non fanno più parte dei progetti dei manager della squadra che giocherà sul prato dello stadio Voltini.
Ognuno può scegliere la propria strada.
Noi lo abbiamo fatto.

Comitato Popolo Cannibale
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Condivido e sottoscrivo al 100%, Matteo.