CREMA, 8 novembre 2011 – Nel pomeriggio di ieri una delegazione della Lega Nord formata dal segretario cittadino Walter Longhino, dal capogruppo Felice Tosoni e dal consigliere Matteo Soccini ha incontrato, prima della riunione di maggioranza convocata per discutere del progetto della cittadella dell’anziano, il sindaco Bruttomesso per comunicargli la posizione del movimento in merito al progetto della Fondazione Benefattori Cremaschi.
Gli esponenti del Carroccio hanno ribadito al sindaco quanto già dichiarato nell’ultima seduta del consiglio comunale, vale a dire il pieno e convinto sostegno alla realizzazione del progetto presentato dal presidente Donzelli.
Inoltre, per rimarcare il proprio parere fortemente favorevole ad un’opera di primaria importanza per un ottimale risposta alle esigenze della cittadinanza, i rappresentanti leghisti, nella piena convinzione della non necessità di procrastinare all’infinito i tempi, proporranno al consiglio comunale l’inversione dell’odg della seduta del prossimo 22 novembre onde poter trattare e approvare la delibera sulla cittadella il giorno stesso.
LEGA NORD - LEGA LOMBARDA
Sezione "Bruno Salvadori" di Crema
martedì 8 novembre 2011
venerdì 4 novembre 2011
CHARIA HEBDO | tolleranza islamica...
domenica 30 ottobre 2011
venerdì 28 ottobre 2011
Comunicato Stampa - SOCCINI (Lega): Una mozione per Piacenza – Pergocrema senza restrizioni all’accesso nello stadio per i tifosi cremaschi
CREMA, 28 ottobre 2011 – In seguito alle limitazioni
all’accesso per i tifosi della squadra ospite, in occasione della partita
Pergocrema – Piacenza giocata lo scorso 23 ottobre, Il consigliere comunale
Matteo Soccini ha protocollato nella giornata di lunedì una mozione per
invitare il Sindaco Bruttomesso, e tutto il consiglio comunale di Crema, ad adoperarsi
affinché, in occasione della gara di ritorno in programma il prossimo 11 marzo
2012, non siano riproposte nei confronti della tifoseria cremasca (notoriamente
gemellata con quella piacentina) le medesime restrizioni.
-
“Dopo aver appreso della limitazione posta all’accesso allo stadio per i
sostenitori piacentini non in possesso della tessera del tifoso, nonostante non
sussistano reali e concreti problemi di disordini e/o tensioni tra le due
tifoserie, testimoniato peraltro dal forte legame di amicizia instauratosi nel
tempo ed ampiamente manifestato nel corso di tutta la giornata di domenica, ho
ritenuto opportuno investire della questione il consiglio comunale della città
affinché non abbia a ripetersi nella gara di ritorno la medesima situazione a parti
invertite - afferma il consigliere leghista Soccini”.
.<
Prosegue il consigliere
comunale: “Nel caso in cui fossero ripresentate le medesime restrizioni
potrebbe accadere una situazione che non esito a definire ridicola.
Venerdì scorso il presidente del
consiglio comunale ha inviato una mail nella quale informava gli amministratori
cremaschi della proposta, avanzata dal Sindaco di Piacenza, di organizzare una
partita di calcio tra i rappresentanti istituzionali delle due città.
Premesso che accolgo con
simpatia e adesione l’idea, non posso non far notare come potrebbe presentare
la seguente situazione; al mattino partita amichevole tra i consiglieri
comunali di Crema e Piacenza con i due sindaci a fare da allenatori, al
pomeriggio tutti allo stadio per assistere alla partita Piacenza – Pergocrema?
Il sindaco di Piacenza si, quello di Crema, così come il sottoscritto, no per
il solo motivo di non avere in tasca la tessera del tifoso”.
.
Conclude l’esponente leghista:
“La lotta alla violenza negli stadi è un obbiettivo che tutti gli sportivi e
gli amministratori devono raggiungere, colpendo i fatti violenti quando si
verificano e prevenendo le reali situazioni pericolose.
Applicare superficialmente le
norme ponendo divieti laddove non ne sussistono le condizioni, come avvenuto
domenica, ha il solo effetto di creare una ingiustificata tensione tra chi allo
stadio vuole andare solo a vedere una partita e coloro che sono chiamati a
tutelare la sicurezza”.
venerdì 14 ottobre 2011
giovedì 29 settembre 2011
DOCUMENTO LEGA NORD | società municipalizzate del Cremasco
Di seguito il documento ufficiale della Lega Nord, aggiornato rispetto alla versione di aprile alla luce delle recenti modifiche normative, illustrato da Cristian Chizzoli nel corso del convegno di sabato 24 settembre tenutosi presso la Sala Alessandrini di Crema.
In attesa dell'attuazione delle riforme all’esame del Parlamento, la scarsità di risorse a disposizione delle singole amministrazioni comunali e la convinzione che gli investimenti per infrastrutture non possano gravare sui bilanci comunali, suggeriscono la discussione in merito alla necessità che le municipalizzate si facciano loro stesse interpreti della realizzazione di tali opere. Con ciò attuando concretamente il principio della mutualità tra i comuni in un percorso intrapreso dal "Cremasco" sin dalla costituzione delle prime forme consortili.
In conseguenza di tali premesse, la Lega Nord ritiene che il sistema delle società municipalizzate del Cremasco, indipendentemente dalla vicinanza politica dei singoli Soci, debba definire le proprie logiche di gestione chiarendo in particolare se la priorità debba essere la remunerazione del capitale investito (che si traduce in dividendi per i Comuni) oppure il perseguimento di un “risultato sociale”, pur nell’economicità della gestione, che renda conto al territorio della qualità dei servizi offerti e della capacità di soddisfare le esigenze provenienti da tutti gli stakeholders, i cittadini in primis, distribuendo direttamente alla comunità gli eventuali avanzi di bilancio.
La Lega Nord, nell’auspicare una convergenza su quest’ultima logica di gestione, ritiene doveroso che le altre forze politiche presenti sul territorio ed i Sindaci/Soci, nel rispetto dei compiti e dei ruoli di ciascuno, si esprimano inequivocabilmente su questa scelta di campo, allo scopo di fornire una linea di indirizzo chiara e che orienti gli Amministratori nel loro agire.
Valutazione in merito all’organizzazione delle società (organigruppo e governance)
Servizio di igiene ambientale
Piano strategico della partecipata LGH S.r.l.
Sistema idrico integrato
Valutazione in merito al conferimento delle reti
Alla stesura del testo hanno controbuito, oltre allo stesso Chizzoli, Andrea Bignami e Matteo Soccini.
In riferimento alle società municipalizzate del Cremasco, la Lega Nord considera opportuna una rilettura complessiva da avviarsi a partire dagli scopi e dalla mission che i Sindaci, quindi il territorio, intendono attribuire alle società stesse. Da tale rilettura potrà nascere una visione unitaria delle opportunità fornite da tali società che - nel suo concretizzarsi - consegni agli Amministratori un piano strategico per il futuro.
In riferimento alle società municipalizzate del Cremasco, la Lega Nord considera opportuna una rilettura complessiva da avviarsi a partire dagli scopi e dalla mission che i Sindaci, quindi il territorio, intendono attribuire alle società stesse. Da tale rilettura potrà nascere una visione unitaria delle opportunità fornite da tali società che - nel suo concretizzarsi - consegni agli Amministratori un piano strategico per il futuro.
Il punto di partenza dell’analisi è legato alla presa di
coscienza della qualità e dell’effettivo ruolo dei Soci delle società
municipalizzate: i Sindaci che sono stati chiamati dalla comunità al governo
del territorio; e ad un’auspicabile definizione delle aspettative che gli
stessi Soci ripongono in tali società.
La Lega Nord è convinta che le aspettative da riporre nelle
"municipalizzate" del Cremasco debbano coincidere con le esigenze del
territorio e degli abitanti dello stesso; questi si attendono dalle società la
fornitura di servizi con standard qualitativi elevati e una particolare
attenzione alle loro esigenze, a prezzi competitivi rispetto all’iniziativa
privata.
Data la concorrenza del mercato, la fornitura dei servizi
come qualitativamente descritti che, per logica, dovrebbe correlarsi ad un
maggior dispendio di risorse può essere realizzata dalle municipalizzare
rinunciando sia alla logica del profitto e della remunerazione del capitale sia
mediante l’efficientazione della struttura organizzativa delle società.
In attesa dell'attuazione delle riforme all’esame del Parlamento, la scarsità di risorse a disposizione delle singole amministrazioni comunali e la convinzione che gli investimenti per infrastrutture non possano gravare sui bilanci comunali, suggeriscono la discussione in merito alla necessità che le municipalizzate si facciano loro stesse interpreti della realizzazione di tali opere. Con ciò attuando concretamente il principio della mutualità tra i comuni in un percorso intrapreso dal "Cremasco" sin dalla costituzione delle prime forme consortili.
In conseguenza di tali premesse, la Lega Nord ritiene che il sistema delle società municipalizzate del Cremasco, indipendentemente dalla vicinanza politica dei singoli Soci, debba definire le proprie logiche di gestione chiarendo in particolare se la priorità debba essere la remunerazione del capitale investito (che si traduce in dividendi per i Comuni) oppure il perseguimento di un “risultato sociale”, pur nell’economicità della gestione, che renda conto al territorio della qualità dei servizi offerti e della capacità di soddisfare le esigenze provenienti da tutti gli stakeholders, i cittadini in primis, distribuendo direttamente alla comunità gli eventuali avanzi di bilancio.
La Lega Nord, nell’auspicare una convergenza su quest’ultima logica di gestione, ritiene doveroso che le altre forze politiche presenti sul territorio ed i Sindaci/Soci, nel rispetto dei compiti e dei ruoli di ciascuno, si esprimano inequivocabilmente su questa scelta di campo, allo scopo di fornire una linea di indirizzo chiara e che orienti gli Amministratori nel loro agire.
Limitando il presente documento, per obiettivi motivi di
complessità ed articolazione, esclusivamente all’ambito della SCRP – Società
Cremasca Reti e Patrimonio Spa e alla Cremasca Servizi Srl, la Lega Nord
considera importante che si definisca una linea strategica chiara che sia di
indirizzo per gli amministratori che, quali soggetti delegati, si troveranno a
gestire e ad applicare in merito a fondamentali argomenti già oggetto di studio
o che lo diverranno a breve.
Valutazione in merito all’organizzazione delle società (organigruppo e governance)
In riferimento all’efficientazione della struttura di
gruppo, si ritiene necessaria una riduzione delle società mediante
l’integrazione tra SCRP S.p.A. e Cremasca Servizi S.r.l., previa valutazione
degli impatti fiscali, e la chiusura delle società la cui ragion d’essere è
venuta meno o la cui attività può essere aggregata ad altre maggiormente
strategiche.
L’integrazione in un’unica società consentirebbe di
accorciare il sistema di governance
responsabilizzando gli amministratori della Società Capogruppo e
l’implementazione di una governance “modello holding”.
La soluzione prospettata, peraltro, garantirebbe una
riduzione degli oneri di gestione e di amministrazione delle municipalizzate in
questione.
Al fine di garantire la rappresentatività dell’intero
territorio cremasco, evitando che il Comune di Crema, ottenendo una
partecipazione di maggioranza assoluta nella holding, possa esercitare a pieno
le prerogative connesse, si possono adottare opportuni sistemi che
“depotenzino” la partecipazione di maggioranza.
A tale riguardo la cd riforma Vietti ha introdotto nel
nostro diritto societario diverse forme che consentono l'adozione di tali
misure.
Servizio di igiene ambientale
La strutturazione della gara per il sistema misto deciso dai
Sindaci ed in fase di progettazione e la definizione della governance della
NewCo devono essere tale da garantire ad un territorio già abituato alla
cultura del riciclo di cogliere l’opportunità di ulteriormente migliorare il
servizio di igiene ambientale, ottimizzando i costi a carico dei cittadini.
La Lega Nord ritiene che la gara per la ricerca del socio di
industriale di minoranza debba prevedere un elevato standard qualitativo, tale
da migliorare l’attuale servizio, già buono, e tendere ad una riduzione dei
costi, uscendo dalla logica del vantaggio specifico della stazione appaltante
e/o della valorizzazione di assets operativi che competono al socio
industriale.
Piano strategico della partecipata LGH S.r.l.
I soci di LGH, nella definizione del piano strategico del
gruppo attualmente in corso, dovrebbero ispirarsi anche al principio del
perseguimento di un “risultato sociale”, già descritto in precedenza. In
particolare, da tale principio discende la necessità di prevedere, nel piano,
investimenti e interventi finalizzati a migliorare i servizi e le
infrastrutture dei territori di cui i soci sono espressione.
Nel caso in cui nelle linee strategiche dettate dai soci
dovesse prevalere l’idea che la società deve poter operare liberamente alla
ricerca del profitto, teso alla massimizzazione del dividendo, anche l’ottica
di lettura di questa partecipazione da parte del nostro territorio
necessiterebbe di un aggiornamento.
Considerando che l’evoluzione del quadro normativo, non la
volontà dei soci, obbliga a mettere a gara il Servizio di igiene ambientale e
il Sistema idrico, attività storiche esercitate da LGH sul Cremasco, l’assenza
in una logica prospettica di ulteriori investimenti sul territorio renderebbe
LGH completamente avulsa dal contesto e conseguentemente la partecipazione
nella stessa dovrebbe essere vista esclusivamente come finanziaria.
Sistema idrico integrato
In considerazione dell’esito referendario e del quadro
formativo conseguentemente definito, la Lega Nord ritiene che la posizione
espressa dai cittadini in riferimento al mantenimento “pubblico” del servizio
sia il punto di partenza di qualsiasi valutazione di merito.
Ciò induce a ritenere che il modello ''in house'' sia
idealmente quello maggiormente rispondente a tali principi; tuttavia
nell'attuale contesto di mancata applicazione effettiva di un autentico modello
federale di gestione della ricchezza prodotta dai territori, nonché permanendo
vincoli di bilancio derivanti dal patto di stabilità interno aventi come
conseguenza una limitata, se non inesistente, possibilità di investimento da
parte di comuni e province, esso non risulta economicamente e finanziariamente
sostenibile per gli enti locali. Soprattutto alla luce degli investimenti
necessari al sistema idrico della Provincia di Cremona previsti in circa 400
milioni di euro per i prossimi 20 anni.
Ne consegue che l'unica soluzione concretamente realizzabile
nel contesto attuale, pur rispettando il principio della gestione pubblica
dell’acqua, risulti essere il modello di una società mista, il cui il pubblico
mantenga una quota di maggioranza ed il socio privato sia partner industriale
qualificato.
In quest'ottica va rilevata la criticità della stesura del
bando di gara al fine di individuare il partner privato con l'obiettivo
rispondere alle esigenze dei cittadini per conseguire un miglioramento del
servizio a tariffe eque e sostenibili, utilizzando prioritariamente risorse
(imprese e personale) presenti sul territorio.
Valutazione in merito al conferimento delle reti
In vista della prossima costituzione degli Ambiti
Territoriali Minimi (ATeM) per la gestione dei servizi di distribuzione del
gas, potrebbe essere opportuna la valutazione dei conferimenti delle reti di
distribuzione da parte dei Comuni soci direttamente in capo alla Holding. La
pianificazione di tali conferimenti potrebbe garantire da un lato, il
mantenimento delle entrate attraverso il ristorno dei canoni concessori ai
Comuni; dall’altro permetterebbe alla Holding di ottenere la
patrimonializzazione che consenta il reperimento di ulteriori risorse
finanziare da investire a beneficio del territorio nella logica del
perseguimento del “risultato sociale”.
domenica 11 settembre 2011
mercoledì 7 settembre 2011
mercoledì 31 agosto 2011
Comunicato Stampa - “SOCCINI (Lega): Dopo averla cancellata dal piano cave provinciale, ribadisco la contrarietà ad una cava a Cà delle Mosche”.
CREMA, 31 agosto 2011 – In merito alla richiesta di autorizzare una cava in località Cà delle Mosche, di cui si dà notizia sulla stampa odierna, interviene Matteo Soccini nella doppia veste di consigliere comunale a Crema e assessore provinciale nella giunta Salini.-
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“Innanzitutto mi preme ribadire il giudizio negativo all’ipotesi di apertura di una cava in località Cà delle Mosche, alle porte di Crema – afferma il consigliere leghista Soccini che prosegue – Una contrarietà che ha portato l’attuale giunta provinciale, di cui ho il piacere di fare parte, a licenziare una revisione del piano cave che ha cancellato il sito citato dall’elenco delle cave presenti nel documento originale approvato dalla giunta Torchio.
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“Innanzitutto mi preme ribadire il giudizio negativo all’ipotesi di apertura di una cava in località Cà delle Mosche, alle porte di Crema – afferma il consigliere leghista Soccini che prosegue – Una contrarietà che ha portato l’attuale giunta provinciale, di cui ho il piacere di fare parte, a licenziare una revisione del piano cave che ha cancellato il sito citato dall’elenco delle cave presenti nel documento originale approvato dalla giunta Torchio.
E’ piacevole constatare come anche coloro che sedevano nella giunta precedente, e facevano parte integrante della vecchia maggioranza in provincia, si dichiarino contrari al progetto”.
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Conclude l’esponente leghista: “Ritengo doveroso rimarcare come il documento deliberato dalla giunta Lega/Pdl abbia ridotto di circa 5 milioni i metri cubi di materiale da cavare eliminando dal piano stesso numerosi siti che apparivano irrazionali, se non inutili. Un’azione di riforma del piano che tutela maggiormente il territorio cremasco e cremonese.
L’assenza delle cosiddette cave di prestito (quelle utilizzate per le opere pubbliche) è nata da una corretta analisi delle esigenze provinciali che non ne richiedevano la presenza nel documento finale.
A conferma della bontà della scelta, attualmente il cantiere della Paullese sta lavorando senza fare ricorso a cave di prestito, questo grazie a nuove metodologie di riutilizzo dei materiali inerti”.
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Conclude l’esponente leghista: “Ritengo doveroso rimarcare come il documento deliberato dalla giunta Lega/Pdl abbia ridotto di circa 5 milioni i metri cubi di materiale da cavare eliminando dal piano stesso numerosi siti che apparivano irrazionali, se non inutili. Un’azione di riforma del piano che tutela maggiormente il territorio cremasco e cremonese.
L’assenza delle cosiddette cave di prestito (quelle utilizzate per le opere pubbliche) è nata da una corretta analisi delle esigenze provinciali che non ne richiedevano la presenza nel documento finale.
A conferma della bontà della scelta, attualmente il cantiere della Paullese sta lavorando senza fare ricorso a cave di prestito, questo grazie a nuove metodologie di riutilizzo dei materiali inerti”.
lunedì 29 agosto 2011
MILANO | Manifestazione ANCI contro i tagli ai trasferimenti per i comuni
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appena rientrato dalla manifestazione dei comuni a Milano contro i tagli nei trasferimenti agli enti locali (soldi dei Cremaschi che non tornerebbero ai Cremaschi...), non resta che aspettare...
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