CREMA, 16 febbraio 2012 – In seguito all’emanazione del
decreto sulle “liberalizzazioni, voluto dal governo Monti, si è concretizzato
nell’articolo 35, l'accentramento,
presso lo stato centrale, delle Tesorerie Comunali che, entro aprile, faranno
confluire a Roma una comma pari a circa 8,6 miliardi di euro l'anno e varrà
fino al 2014.
Una norma fortemente contrastata dalla Lega Nord in
parlamento, contro la quale è stata presentata, da parte del consigliere Matteo
Soccini, una mozione da discutere nel consiglio comunale di Crema.
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“Questa norma è una palese lesione dei principi del
federalismo, ma è anche una lesione dei principi fondamentali della nostra
Costituzione. È il principio di sussidiarietà ad essere calpestato, un
principio che afferma come tutto ciò che può essere fatto a livello più basso
dell'organizzazione dello Stato, cioè i Comuni, deve essere lasciato lì”.
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“Sono soldi dei Comuni e dei cittadini che le nostre
amministrazioni hanno perché hanno risparmiato e non perché qualcuno glieli ha
regalati. Sono soldi che i Comuni spendono per pagare i loro fornitori.
Piccole e medie aziende che danno servizi e forniture ai
Comuni e che sono in credito per 60 miliardi di euro, e che oggi rischiano di
chiudere. Quindi questa manovra rende ancora più difficile la vita dei Comuni e
dei cittadini perché diminuiscono i servizi. C'era bisogno di tutto, tranne di
questo».
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ecco il testo della mozione.
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Alla cortese attenzione di
Antonio AGAZZI - Presidente del Consiglio Comunale di Crema
Bruno Bruttomesso - Sindaco di Crema
Oggetto: RICHIESTA DI CANCELLAZIONE DELL’OBBLIGO DI
TRASFERIMENTO DELLE DISPONIBILITÀ
LIQUIDE DEL COMUNE DI CREMA ALLA TESORERIA STATALE.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI CREMA
Premesso che
il regime di Tesoreria Comunale
riconosce a tutti gli Enti Locali una adeguata autonomia nel gestire le proprie
risorse finanziarie, autonomia dalla quale, se gestita in modo oculato,
responsabile e professionale, può derivare anche un incremento delle entrate;
il Decreto Legge 24 gennaio 2012,
n.1 “Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture
e la competitività”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.19 del 24/01/2012,
all’articolo 35, comma 8 e seguenti stabilisce il ripristino della Tesoreria
Unica Statale;
la norma prevede che le tesorerie
degli Enti Locali abbiano l’obbligo di versare le disponibilità liquide
esigibili (depositate presso le tesorerie comunali alla data di entrata in
vigore del decreto) presso la tesoreria statale. Il versamento dovrà avvenire
per il 50% entro il 29 febbraio 2012 e per la restante quota entro il 16 aprile
2012;
Ritenuto che
con il ritorno al vecchio sistema
di tesoreria unica, gli Enti Locali non avranno più disponibilità diretta delle
proprie risorse depositate presso il sistema bancario; il tesoriere di ciascun
Ente potrà e dovrà soltanto curare pagamenti e riscossioni, senza però potere
gestire la liquidità dell’Ente, secondo le disposizioni e le decisioni di
quest’ultimo; ciò è una grave limitazione dell’autonomia degli Enti Locali così
privati di un importante strumento di gestione finanziaria che è risultata
ampiamente vantaggiosa per le casse pubbliche negli ultimi anni;
in particolare, per i Comuni ciò
comporterà elasticità di cassa drasticamente ridotte, e soprattutto vantaggi
finanziari più bassi e non contrattabili: il servizio e i relativi interessi,
infatti, non potranno più essere messi a gara tra gli istituti di credito; i
Comuni dovranno prendere quanto stabilirà la Banca d'Italia;
inoltre, per i municipi che
avessero investito le loro risorse, la legge stabilisce che «Gli eventuali
investimenti finanziari sono smobilizzati»;
Considerato che
la norma in questione è quantomeno
dubbia sotto il profilo della costituzionalità in quanto lesiva del principio
di autonomia finanziaria riconosciuto agli Enti Locali dalla Costituzione e del
principio di sussidiarietà;
l’Ifel, il centro studi dell'Anci,
valuta in circa 8,6 miliardi di euro all'anno, fino a tutto il 2014, il drenaggio
di risorse dagli enti locali a Roma;
anche il mondo delle Imprese
esprime le proprie perplessità sulla Tesoreria Unica Statale dicendosi
preoccupato per gli effetti peggiorativi che si otterranno unificando ed
allontanando geograficamente la tesoreria, in termini di velocità nei pagamenti
(fonte ANCE Veneto).
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ESPRIME LA PROPRIA FERMA CONTRARIETA’ AL TRASFERIMENTO DELLE DISPONIBILITA’ LIQUIDE DEL COMUNE DI CREMA ALLA TESORERIA UNICA STATALE e contestualmente IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
a trasmettere il presente
documento ai Parlamentari del territorio e al Governo per richiedere
l’eliminazione dell’obbligo di versamento alla Tesoreria Unica Statale delle
disponibilità attualmente in capo agli Enti Locali, così come previsto
all’articolo 35, comma 8 e seguenti del DL 24 gennaio 2012, n. 1.